Freni a disco: pregi e difetti

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patroclo

via col vento
8 Aprile 2015
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1 merida disc 3000 2) acciaio spirit Potenza 3) acciaio spirit Gravel disco in arrivo
Ma tutte queste bdc con freni a disco li avete solo voi sul forum ? Io non ne ho vista una e si che dalle mie parti non mancano i ciclisti cmq a me non piacciono x una questione estetica ,snche se non metto in dubbio la loro efficenza,mi sanno di bici da cicloturismo...senza offesa
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confermo che l'ho appena presa da un mese con i dischi in quanto sono cicloturista o semplicemente pedalista . sul fatto che dalle tue parti se ne vedono poche , non so dire , sicuramente il prezzo di accesso e' comunque superiore al tradizionale da corsa , e questo frena anche un po' le vendite , poi c'e' il problema tecnico che riguarda il progetto , marche conosciute non hanno gli assi passanti per i dischi , poche altre si' , la colnago e' una di queste.
ciao
 

dagos

via col vento
19 Maggio 2013
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molto bella e funzionale
poi c'e' il problema tecnico che riguarda il progetto , marche conosciute non hanno gli assi passanti per i dischi

Il perno passante in bdc è storia recente... le prime (vedi colnago c59 ) sono uscite tutte con i classici forcellini, al più invertiti, proprio per evitare l'espulsione della ruota che con le forze in atto con il freno a disco è possibile.
 

patroclo

via col vento
8 Aprile 2015
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1 merida disc 3000 2) acciaio spirit Potenza 3) acciaio spirit Gravel disco in arrivo
Il perno passante in bdc è storia recente... le prime (vedi colnago c59 ) sono uscite tutte con i classici forcellini, al più invertiti, proprio per evitare l'espulsione della ruota che con le forze in atto con il freno a disco è possibile.
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vero verissimo . solo dal fine 2015 inizio 2016 si sono presentati sul mercato modelli con perno passante.
ciao
 

j-axl

Passista
29 Maggio 2013
3.818
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ce l'ho
Fai uno cambio olio, un accurato spurgo per eliminare eventuali bolle, usa le pastiglie giuste e via..... neanche nei bike park, dove notoriamente girano storie da pescatore si sente di freni finiti per fatica.

F
Ovviamente già fatto e tutto è tornato alla normalità.
Questo per dire però che non sono solo i cuggini ad avere i problemi....purtroppo capitano e vanno tenuti in considerazione.
Importante sarà considerare naturale manutenzione la sostituzione del liquido freni ad un periodo preciso.
Per tranquillità non oltre l'anno, in caso di scaldate anomale anche moooooolto prima.
o-o
 

Ale MN

Apprendista Passista
5 Maggio 2004
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FM069 (TT) - HCP020 (bdc disc) - FM268 (CX disc)
Di bici (telai cinesi, ruote cinesi, gruppo giapponese) ne avevo 2 da strada: una con telaio aero e una con telaio "classico" diciamo più da GF.
Nell'ultimo anno le ho cambiate entrambe.
La prima (sempre telaio cinese, ruote cinesi...) doveva essere "un esperimento" perchè fino al 2014 ero molto scettico sull'uso dei dischi in bdc ma siccome prima di parlare, penso sia meglio provare (e non intendo farci 2 uscite... intendo USARLA!!!) volevo vedere e toccare con mano... (mai avuto MTB quindi non conoscevo minimamente il "mondo disc"); presa ad inizio 2015, con QR, montata con Di2 e freni Juin idraulici ad azionamento meccanico. Ci ho fatto più di 10.000 km e oltre 100.000 mt D+. Cambiato solo le pastiglie... i dischi sono ancora i suoi originali.
La seconda, cambiata da circa 3 mesi, (sempre telaio cinese, ruote cinesi...) con PP, montata con Di2 Hydraulico. Ci ho fatto poco meno di 1000 km ma è un telaio CX, montato per fare Gravel e per usarla in condizioni "particolari" (tipo lunghi giri da fare con coperture più "generose" e/o rando con carico tipo bikepacking).
In nessuno dei 2 casi ho mai avuto problemi di frenata inefficiente o di crisi di impianto frenante (i 100.000 D+ sono anche 100.000 D-...).
Il peso, rispetto alla precedente Aero è salito di poco più di 500 gr e rispetto alla "GF" di oltre 1 kg ma me ne frego altamente... se dovessi fare cronoscalate sarebbe un altro discorso...
Allo stato attuale pesano entrambe intorno agli 8 kg ma sono montate entrambe non con l'occhio alla leggerezza ma, per me imprescindibile visto l'uso che ne faccio, all'affidabilità.
Faccio qualche GF ma negli ultimi anni mi sto spostando più sul mondo Rando e "non competitive".
La bici, per come la vedo io, nel suo complesso, si deve adattare alle esigenze del ciclista (fisiche e di utilizzo).
Il giorno in cui mi diranno che con i dischi non posso partecipare ad una GF, il problema per me non si pone: non partecipo.
Dopo la Parigi Roubaix anche avessi avuto ancora una bici con freni caliper non l'avrei ritirata fuori... non sono una pecora che segue il branco: io la mia testa ce l'ho e la uso. o-o
 

Ale MN

Apprendista Passista
5 Maggio 2004
819
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FM069 (TT) - HCP020 (bdc disc) - FM268 (CX disc)
Anche noi che non usiamo i dischi..credimi..o-o
A parte che il mio era un commento rispetto ad un'affermazione di un altro utente del forum riferito al fatto che qualcun altro mi fa decidere sulle mie scelte... ed il resto del mio post era abbastanza eloquente in tal senso.
Ma poi scusa eh... che branco dovreste seguire "voi che non usate i dischi" (e quindi usate la testa...) visto che, leggendo i post sopra, "noi dischisti" siamo delle mosche bianche e appare evidente che il mercato non stia spingendo più di tanto in questa direzione?
A leggere i commenti di questa discussione ci sono molti più commenti di persone che i freni a disco non li hanno mai usati SU BDC rispetto a chi li ha usati... semplicemente perchè sono molti di più quelli che ancora (o mai...) i freni a disco su BDC non li hanno provati.
Un conto è esprimere un parere, basato su supposizioni, credenze, idee ed a volte preconcetti... e cmq ci sta tutto ed ognuno è libero di farlo...
Ma quando chi fa supposizioni, ha idee e preconcetti che mettono in dubbio fatti, provati da chi i dischi li usa, in questo caso mi pare tutto molto pretestuoso... di voler imporre una propria idea, frutto di ZERO esperienza.
Ripeto, nel caso fosse scappato alla lettura: ho voluto provare perchè ero scettico. L'altra bici con i caliper l'avevo... dopo aver provato e riprovato ho deciso di vendere anche quell'altra con i caliper...
Focalizzarsi su una frase lasciando da parte tutto il resto mi pare, appunto, un po' pretestuoso...
E cmq non cerco di convincere proprio nessuno io. Io ho riportato la mia esperienza: tutto qui.
 

Darius

Scalatore
18 Ottobre 2005
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Colnago V1-r
Fai uno cambio olio, un accurato spurgo per eliminare eventuali bolle, usa le pastiglie giuste e via..... neanche nei bike park, dove notoriamente girano storie da pescatore si sente di freni finiti per fatica. F

... finito sicuramente no, ma la cui efficienza può ridursi pericolosamente si.. infatti, oltre alle tue giuste raccomandazioni, l'uso di freni a disco impone una manutenzione periodica e preventiva che va assolutamente rispettata se si vuol avere un impianto sempre efficiente (e sicuro).

Con i dischi l'approccio tipico (ma non corretto) di tanti possessori di freni tradizionali, della serie cambio i cavi ogni morte di papa, non può funzionare per motivi strettamente legati alle caratteristiche dei materiali.

L'olio dei freni infatti è altamente igroscopico, e l'umidità penetra anche attraverso le guarnizioni dell'impianto, questo significa che col tempo nel fluido si imprigiona acqua sotto forma di sospensione, la presenza di acqua nel fluido ne abbassa sensibilmente il punto di ebollizione che dai circa 170-200°C tipici può scendere sotto i 150°C, questo perché l’acqua riscaldata evapora e si raccoglie in bolle e le bolle sono più comprimibili del fluido (che è virtualmente incomprimibile), il risultato è che la frenata diventa elastica e inefficiente.

Altro problema, il fluido idraulico è corrosivo (intacca anche le vernici), e questa caratteristica aumenta col tempo, se si lascia il fluido nell’impianto per tempi troppo lunghi si possono avere effetti corrosivi sulle guarnizioni e sul metallo dei pistoncini (vaiolatura), anche queste cose abbassano l’efficienza della frenata.

Da qui la necessità di attuare una manutenzione periodica che preveda la sostituzione del fluido, e il conseguente spurgo, con gli intervalli previsti dai produttori sia del liquido sia dell’impianto, infine dopo un periodo di utilizzo (prescritto sempre dai costruttori) è consigliabile la revisione totale dell’impianto con la sostituzione dei pistoncini delle leve e delle pinze e delle relative guarnizioni.

Poi potremmo parlare della vetrificazione delle pastiglie, oppure dell’effetto polmone delle tubazioni, ma per il momento potremmo fermarci qui, di carne al fuoco già ce n’è tanta.
 

Stradista

Apprendista Cronoman
4 Aprile 2007
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Mestre
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Dedacciai Vertigine , Sram Red 22 , Vision Metron 40
A parte che il mio era un commento rispetto ad un'affermazione di un altro utente del forum riferito al fatto che qualcun altro mi fa decidere sulle mie scelte... ed il resto del mio post era abbastanza eloquente in tal senso.
Ma poi scusa eh... che branco dovreste seguire "voi che non usate i dischi" (e quindi usate la testa...) visto che, leggendo i post sopra, "noi dischisti" siamo delle mosche bianche e appare evidente che il mercato non stia spingendo più di tanto in questa direzione?
A leggere i commenti di questa discussione ci sono molti più commenti di persone che i freni a disco non li hanno mai usati SU BDC rispetto a chi li ha usati... semplicemente perchè sono molti di più quelli che ancora (o mai...) i freni a disco su BDC non li hanno provati.
Un conto è esprimere un parere, basato su supposizioni, credenze, idee ed a volte preconcetti... e cmq ci sta tutto ed ognuno è libero di farlo...
Ma quando chi fa supposizioni, ha idee e preconcetti che mettono in dubbio fatti, provati da chi i dischi li usa, in questo caso mi pare tutto molto pretestuoso... di voler imporre una propria idea, frutto di ZERO esperienza.
Ripeto, nel caso fosse scappato alla lettura: ho voluto provare perchè ero scettico. L'altra bici con i caliper l'avevo... dopo aver provato e riprovato ho deciso di vendere anche quell'altra con i caliper...
Focalizzarsi su una frase lasciando da parte tutto il resto mi pare, appunto, un po' pretestuoso...
E cmq non cerco di convincere proprio nessuno io. Io ho riportato la mia esperienza: tutto qui.

Tu hai provato i dischi te ne sei convinto ed hai il massimo rispetto ma qui a dare dei retrogradi o comunque non aperti alle novità per non aver sposato l'idea dei dischi sono sempre stati i pochi o tanti che li hanno o chi, pur non avendoli li apprezza comunque mettendosi secondo me sullo stesso piano di chi li critica non avendoli mai provati. ....io non faccio crociate personali contro i dischi e ho sempre espresso un non amore per un fatto estetico ma in ogni caso fra i due schieramenti non ci sono greggi di pecore come dici tu ma semplicemente persone che fanno delle scelte.
 

danym

Cronoman
5 Gennaio 2016
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scott
... finito sicuramente no, ma la cui efficienza può ridursi pericolosamente si.. infatti, oltre alle tue giuste raccomandazioni, l'uso di freni a disco impone una manutenzione periodica e preventiva che va assolutamente rispettata se si vuol avere un impianto sempre efficiente (e sicuro).

Con i dischi l'approccio tipico (ma non corretto) di tanti possessori di freni tradizionali, della serie cambio i cavi ogni morte di papa, non può funzionare per motivi strettamente legati alle caratteristiche dei materiali.

L'olio dei freni infatti è altamente igroscopico, e l'umidità penetra anche attraverso le guarnizioni dell'impianto, questo significa che col tempo nel fluido si imprigiona acqua sotto forma di sospensione, la presenza di acqua nel fluido ne abbassa sensibilmente il punto di ebollizione che dai circa 170-200°C tipici può scendere sotto i 150°C, questo perché l’acqua riscaldata evapora e si raccoglie in bolle e le bolle sono più comprimibili del fluido (che è virtualmente incomprimibile), il risultato è che la frenata diventa elastica e inefficiente.

Altro problema, il fluido idraulico è corrosivo (intacca anche le vernici), e questa caratteristica aumenta col tempo, se si lascia il fluido nell’impianto per tempi troppo lunghi si possono avere effetti corrosivi sulle guarnizioni e sul metallo dei pistoncini (vaiolatura), anche queste cose abbassano l’efficienza della frenata.

Da qui la necessità di attuare una manutenzione periodica che preveda la sostituzione del fluido, e il conseguente spurgo, con gli intervalli previsti dai produttori sia del liquido sia dell’impianto, infine dopo un periodo di utilizzo (prescritto sempre dai costruttori) è consigliabile la revisione totale dell’impianto con la sostituzione dei pistoncini delle leve e delle pinze e delle relative guarnizioni.

Poi potremmo parlare della vetrificazione delle pastiglie, oppure dell’effetto polmone delle tubazioni, ma per il momento potremmo fermarci qui, di carne al fuoco già ce n’è tanta.

certo che...quando non si è d'accordo con qualcosa, la pragmaticità se ne va a benedire sostituita da una buona dose di "teoria" che, nella realtà dei fatti, è sempre un'esagerazione dovuta, forse, al paraggio lato B delle case produttrici...

Pragmaticità vuol dire: dal 2002 che uso i dischi, 3 VOLTE in totale uno spurgo su biciclette usate in media 3 volte a setitmana per 3-4 anni l'una...(anche parallelamente) e su discese impegnative.
Mai visto cambiare completamente l'olio in una MTB, e dico MAI...e in negozio ci ho girato per molto...
Non esageriamo e non ingigantiamo per tirare l'acqua al proprio mulino facendo i perfettini...quando poi magari sulle auto nessuno l'ha neanche mai fatto e metà di noi sono dei pericoli pubblici...
 

faberfortunae

Scalatore
30 Settembre 2011
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4.702
Modena
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sempre una in meno...
Anche noi che non usiamo i dischi..credimi..o-o

Davvero!
Anzi.
Tutto si può dire tranne che nell'ultimo anno non ci sia stato un bombardamento mediatico sulle bici coi freni a disco...
Esempi?
Non passava telecronaca su Bike Channel in cui la coppia Giardini Savoldelli non ne decantasse i pregi, spesso strizzando l'occhio all 'Endorser Colnago, il quale dalla Gazzetta dello Sport in giù, in tutte le interviste, speciali, o articoli di rivista, ha sempre tenuto a sottolineare, direttamente o indirettamente, il fatto di essere stato il precursore in Italia in questa innovazione (quasi che questo poi dovesse conferirgli una prelazione di merito nella scelta della sue biciclette).
Nelle telecronache di Coppa del Mondo di Ciclocross poi Giardini, a un certo punto, era arrivato addirittura a sottolineare come non potesse essere un caso il fatto che "i tre davanti, in fuga," avessero tutti i freni a disco (!) oppure che un mito come Sven Nys avesse, ovviamente, i freni a disco salvo poi dover constatare che il cannibale di stagione Wout Van Aert, alla fine della fiera, ha vinto tutto, e sottolineo tutto, con una Colnago (ironia della sorte) coi cantilever e Nys nella seconda parte della stagione ha fatto un clamoroso dietrofront tornando ai cantilever (:wacko:).
Su Sky Vladimir Belli aveva ripetutamente pronosticato sin dalle prime garette dell'anno, che il futuro delle bici da strada sarebbe stato coi freni a disco e, anche qui, non passava telecronaca in cui non venisse enfatizzata la circostanza dell'arrivo in gruppo, ormai stabile e definitivo, dei dischi (:angrymod:).
Tutte le case hanno proposto biciclette coi freni a disco presentandole ai consumatori come la novità indispensabile per la sicurezza del ciclista evoluto ed attento.

Secondo me in un contesto simile, di marketing invasivo, occorreva molta più indipendenza ed autonomia di giudizio nell'infischiarsi di tutto e non ascoltare nulla che a non accedere convintamente all'esaltazione collettiva dei freni a disco su strada.
Mi sono convinto di una cosa: se molti ciclisti non avessero avvertito la sgradevole sensazione di essere trattati come consumatori impotenti (ed ignoranti) cui far digerire tutto ciò che di conveniente poteva prospettarsi per le case costruttrici (esattamente come accadde con l'abiura delle MTB 26 pollici), probabilmente qui in Italia, le bici da strada coi freni a disco avrebbero potuto avere una diffusione ben maggiore.
Questo non è avvenuto e almeno per me è comunque un peccato, perché l'offerta non ha fatto in tempo a svilupparsi anche nell'interesse dei consumatori (ossia il nostro).
Gli stradisti non sono dei pecoroni, e quelli Italiani ancor meno. Insomma, si sa, qui è nata la bici da strada ed in fatto di tecnica, classe e funzionalità non penso si possa venire ad insegnare qualcosa.
Molti hanno pensato che fosse una grandiosa operazione di marketing studiata a tavolino e quindi ne sono rimasti, forse a ragione, diffidenti.
Staremo a vedere cosa succederà.
Io ho la fortuna di possedere più bici e quindi al momento riesco a soddisfare bene o male tutte le mie esigenze (fin troppo grandi rispetto alle mie mediocri capacità). Certo, non penso minimamente a privarmi di una tuttofare a dischi da usare anche su strada quando fa brutto sol perché la federazione francese ha vietato l'uso dei freni a disco nelle competizioni, anche amatoriali, su strada.
Se mi diranno che non la potrò usare in gara, pazienza, non gareggerò sotto l'acqua.
Non sono un pro' e non mi pagano per correre.
La bici per me deve rimanere essenzialmente un piacere e non una preoccupazione. o-o
E sotto quest' ultimo profilo partire da casa sapendo che potresti incappare in mal tempo con la sicurezza di poterlo affrontare eliminando una delle controindicazioni peggiori (per me pessima qualità della frenata su cerchi in carbonio) riduce, appunto, le preoccupazioni ed aumenta il piacere della bici. o-o
 

Ale MN

Apprendista Passista
5 Maggio 2004
819
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FM069 (TT) - HCP020 (bdc disc) - FM268 (CX disc)
Tu hai provato i dischi te ne sei convinto ed hai il massimo rispetto ma qui a dare dei retrogradi o comunque non aperti alle novità per non aver sposato l'idea dei dischi sono sempre stati i pochi o tanti che li hanno o chi, pur non avendoli li apprezza comunque mettendosi secondo me sullo stesso piano di chi li critica non avendoli mai provati. ....io non faccio crociate personali contro i dischi e ho sempre espresso un non amore per un fatto estetico ma in ogni caso fra i due schieramenti non ci sono greggi di pecore come dici tu ma semplicemente persone che fanno delle scelte.

Pensavo di essermi spiegato chiaramente in merito al discorso gregge ma evidentemente non è così: ho risposto ad una battuta di un altro utente (non facendo una doppia citazione) che diceva questo: "Qualche precursore con dischi ( quelli che senza non puoi stare) si vedeva ma dopo la roubaix hanno ri-tirato fuori le vecchie bici.
Cestinati i dischi sono in vibrante attesa della prossima novità per stupire."
Era lui (e non io!!) che aveva, in modo sottinteso, accomunato tutti quelli che aspettano la vibrante novità per stupire, una volta accantonati i dischi ad un gregge di pecore che segue il "pastore-marketing".
Io ho risposto alla sua affermazione con la mia: i dischi non li ho messi via dopo la Roubaix e visto che la testa ce l'ho, la uso. Ed il tutto era legato al discorso precedente...
Direi di chiudere qui la faccenda. o-o
Non penso minimamente che ci siano greggi di ciclisti che seguono o non seguono le mode.... alcune "pecorelle smarrite" forse si (restando in tema ovino... :mrgreen:)
 

ibondio

Apprendista Cronoman
23 Dicembre 2010
3.034
211
Milano
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un cannibale ed un ferro
Dopo la Parigi Roubaix anche avessi avuto ancora una bici con freni caliper non l'avrei ritirata fuori... non sono una pecora che segue il branco: io la mia testa ce l'ho e la uso. o-o
BEHEHEHE :mrgreen::-x

Davvero!
Anzi.
Tutto si può dire tranne che nell'ultimo anno non ci sia stato un bombardamento mediatico sulle bici coi freni a disco...
Esempi?
...
La bici per me deve rimanere essenzialmente un piacere e non una preoccupazione. o-o
E sotto quest' ultimo profilo partire da casa sapendo che potresti incappare in mal tempo con la sicurezza di poterlo affrontare eliminando una delle controindicazioni peggiori (per me pessima qualità della frenata su cerchi in carbonio) riduce, appunto, le preoccupazioni ed aumenta il piacere della bici. o-o
Posizione estrema ma in molti punti a mio avviso condivisibile.

Comunque non so perchè;nonzo% ma quando piove siamo in pochi in giro, col bagnato mi sarei aspettato di vedere dischi spuntare come i funghi e le lumache:-x

Per ora è facile sarcasmo vista la scarsa diffusione ... vederemo nel prossimo futuro.
 

Stradista

Apprendista Cronoman
4 Aprile 2007
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Dedacciai Vertigine , Sram Red 22 , Vision Metron 40
Pensavo di essermi spiegato chiaramente in merito al discorso gregge ma evidentemente non è così: ho risposto ad una battuta di un altro utente (non facendo una doppia citazione) che diceva questo: "Qualche precursore con dischi ( quelli che senza non puoi stare) si vedeva ma dopo la roubaix hanno ri-tirato fuori le vecchie bici.
Cestinati i dischi sono in vibrante attesa della prossima novità per stupire."
Era lui (e non io!!) che aveva, in modo sottinteso, accomunato tutti quelli che aspettano la vibrante novità per stupire, una volta accantonati i dischi ad un gregge di pecore che segue il "pastore-marketing".
Io ho risposto alla sua affermazione con la mia: i dischi non li ho messi via dopo la Roubaix e visto che la testa ce l'ho, la uso. Ed il tutto era legato al discorso precedente...
Direi di chiudere qui la faccenda. o-o
Non penso minimamente che ci siano greggi di ciclisti che seguono o non seguono le mode.... alcune "pecorelle smarrite" forse si (restando in tema ovino... :mrgreen:)

o-o
 

Stradista

Apprendista Cronoman
4 Aprile 2007
3.542
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Dedacciai Vertigine , Sram Red 22 , Vision Metron 40
Davvero!
Anzi.
Tutto si può dire tranne che nell'ultimo anno non ci sia stato un bombardamento mediatico sulle bici coi freni a disco...
Esempi?
Non passava telecronaca su Bike Channel in cui la coppia Giardini Savoldelli non ne decantasse i pregi, spesso strizzando l'occhio all 'Endorser Colnago, il quale dalla Gazzetta dello Sport in giù, in tutte le interviste, speciali, o articoli di rivista, ha sempre tenuto a sottolineare, direttamente o indirettamente, il fatto di essere stato il precursore in Italia in questa innovazione (quasi che questo poi dovesse conferirgli una prelazione di merito nella scelta della sue biciclette).
Nelle telecronache di Coppa del Mondo di Ciclocross poi Giardini, a un certo punto, era arrivato addirittura a sottolineare come non potesse essere un caso il fatto che "i tre davanti, in fuga," avessero tutti i freni a disco (!) oppure che un mito come Sven Nys avesse, ovviamente, i freni a disco salvo poi dover constatare che il cannibale di stagione Wout Van Aert, alla fine della fiera, ha vinto tutto, e sottolineo tutto, con una Colnago (ironia della sorte) coi cantilever e Nys nella seconda parte della stagione ha fatto un clamoroso dietrofront tornando ai cantilever (:wacko:).
Su Sky Vladimir Belli aveva ripetutamente pronosticato sin dalle prime garette dell'anno, che il futuro delle bici da strada sarebbe stato coi freni a disco e, anche qui, non passava telecronaca in cui non venisse enfatizzata la circostanza dell'arrivo in gruppo, ormai stabile e definitivo, dei dischi (:angrymod:).
Tutte le case hanno proposto biciclette coi freni a disco presentandole ai consumatori come la novità indispensabile per la sicurezza del ciclista evoluto ed attento.

Secondo me in un contesto simile, di marketing invasivo, occorreva molta più indipendenza ed autonomia di giudizio nell'infischiarsi di tutto e non ascoltare nulla che a non accedere convintamente all'esaltazione collettiva dei freni a disco su strada.
Mi sono convinto di una cosa: se molti ciclisti non avessero avvertito la sgradevole sensazione di essere trattati come consumatori impotenti (ed ignoranti) cui far digerire tutto ciò che di conveniente poteva prospettarsi per le case costruttrici (esattamente come accadde con l'abiura delle MTB 26 pollici), probabilmente qui in Italia, le bici da strada coi freni a disco avrebbero potuto avere una diffusione ben maggiore.
Questo non è avvenuto e almeno per me è comunque un peccato, perché l'offerta non ha fatto in tempo a svilupparsi anche nell'interesse dei consumatori (ossia il nostro).
Gli stradisti non sono dei pecoroni, e quelli Italiani ancor meno. Insomma, si sa, qui è nata la bici da strada ed in fatto di tecnica, classe e funzionalità non penso si possa venire ad insegnare qualcosa.
Molti hanno pensato che fosse una grandiosa operazione di marketing studiata a tavolino e quindi ne sono rimasti, forse a ragione, diffidenti.
Staremo a vedere cosa succederà.
Io ho la fortuna di possedere più bici e quindi al momento riesco a soddisfare bene o male tutte le mie esigenze (fin troppo grandi rispetto alle mie mediocri capacità). Certo, non penso minimamente a privarmi di una tuttofare a dischi da usare anche su strada quando fa brutto sol perché la federazione francese ha vietato l'uso dei freni a disco nelle competizioni, anche amatoriali, su strada.
Se mi diranno che non la potrò usare in gara, pazienza, non gareggerò sotto l'acqua.
Non sono un pro' e non mi pagano per correre.
La bici per me deve rimanere essenzialmente un piacere e non una preoccupazione. o-o
E sotto quest' ultimo profilo partire da casa sapendo che potresti incappare in mal tempo con la sicurezza di poterlo affrontare eliminando una delle controindicazioni peggiori (per me pessima qualità della frenata su cerchi in carbonio) riduce, appunto, le preoccupazioni ed aumenta il piacere della bici. o-o

Condivido il tuo pensiero, ma cio' che mi ha fatto riflettere e che secondo me hanno sbagliato anche la tempistica con cui i vari media hanno iniziato a fare proclami sull'avvento scontato dei dischi inducendo molti a credere che sarebbero stati il futuro immediato....io rimango dell' idea che il futuro per i dischi ci sarà perchè Ventoso o non Ventoso la strada è stata tracciata ma in ogni caso parlando con piu' di un negoziante, seppure loro vendono cio' che il cliente chiede , mi hanno espresso un certo dissapore perchè questa situazione non gli ha fatto vendere ne biciclette con i dischi ma anche poche senza dischi visto l'incertezza sul futuro della bici da corsa....questo non è da leggersi come il fatto che il "gregge " è in attesa di sapere quale direzione prendere ma perchè acquistare una bici da corsa non è una spesa per tutti da prendere a cuor leggero e questo ha indotto uno standby che a mio avviso non fa bene a nessuno.
 

Darius

Scalatore
18 Ottobre 2005
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Colnago V1-r
certo che...quando non si è d'accordo con qualcosa, la pragmaticità se ne va a benedire sostituita da una buona dose di "teoria" che, nella realtà dei fatti, è sempre un'esagerazione dovuta, forse, al paraggio lato B delle case produttrici...

... Non esageriamo e non ingigantiamo per tirare l'acqua al proprio mulino facendo i perfettini...quando poi magari sulle auto nessuno l'ha neanche mai fatto e metà di noi sono dei pericoli pubblici...

Non capisco perchè ogni volta che qualcuno argomenta in modo obiettivo la questione dischi debba passare per un troll ;nonzo%

Hai forse letto nelle mie righe che sono contrario ai dischi? Li ho screditati in qualche modo? Non credo, ho solo evidenziato una differenza di approccio manutentivo tra i due sistemi, punto!

Ho un'esperienza motociclistica sportiva trentennale alle spalle che mi fa rendere bene conto di tutti i vantaggi di un impianto a dischi, anche implementato sulle bdc, inoltre curavo personalmente l'elaborazione e la manutenzione della moto come ora curo quella della bici.

Sulla mia Colnago ho un impianto tradizionale sul quale ho invertito i comandi per frenare l'anteriore con la destra, ho i caliper regolati con differente escursione perchè usando l'anteriore per rallentare e il posteriore come stabilizzatore di traiettoria ho bisogno di tempi differenti d'intervento.

Cambio i fili dei freni una volta l'anno esattamente come cambierei periodicamente il fluido dei freni di un impianto a dischi, questo per avere la massima efficienza e sicurezza, inoltre controllo ogni sei mesi tutte le coppie di serraggio con la dinamometrica, una volta l'anno revisiono il MC e i mozzi delle ruote... se questo per te è essere perfettini allora sono certamente un perfettino, ma è questa perfezione che mi permette di considerare la mia bici tanto sicura da permettermi di scendere anche a 70Km/h...

...ma forse questi dettagli per te sono fantascienza.
 

stefano 1974

Apprendista Scalatore
29 Agosto 2013
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pieghevole
...


L'olio dei freni infatti è altamente igroscopico, e l'umidità penetra anche attraverso le guarnizioni dell'impianto, questo significa che col tempo nel fluido si imprigiona acqua sotto forma di sospensione, la presenza di acqua nel fluido ne abbassa sensibilmente il punto di ebollizione che dai circa 170-200°C tipici può scendere sotto i 150°C, questo perché l’acqua riscaldata evapora e si raccoglie in bolle e le bolle sono più comprimibili del fluido (che è virtualmente incomprimibile), il risultato è che la frenata diventa elastica e inefficiente.

Altro problema, il fluido idraulico è corrosivo (intacca anche le vernici), e questa caratteristica aumenta col tempo, se si lascia il fluido nell’impianto per tempi troppo lunghi si possono avere effetti corrosivi sulle guarnizioni e sul metallo dei pistoncini (vaiolatura), anche queste cose abbassano l’efficienza della frenata.

Da qui la necessità di attuare una manutenzione periodica che preveda la sostituzione del fluido, e il conseguente spurgo, con gli intervalli previsti dai produttori sia del liquido sia dell’impianto, infine dopo un periodo di utilizzo (prescritto sempre dai costruttori) è consigliabile la revisione totale dell’impianto con la sostituzione dei pistoncini delle leve e delle pinze e delle relative guarnizioni.

Poi potremmo parlare della vetrificazione delle pastiglie, oppure dell’effetto polmone delle tubazioni, ma per il momento potremmo fermarci qui, di carne al fuoco già ce n’è tanta.


Vero l olio dei freni è igroscopico.Negli oli moderni consigliano un cambio ogni due anni. Per cambiare l'olio con le siringhe se hai un minimo di dimistichezza ci metti 10 minuti a freno. la revisione della leve ovvero del pompante è una stupidaggine esistono macchine in giro di 45 anni che hanno la pompa originale. gli unici pezzi che possono rompere le scatole sono le tenute sui pistoncini ma anche li è tutto relativo e con una buona pulizia dei pistoncini e della pinza sono eterni a meno che non gli riempi di schifo e li ributti dentro a forza sono praticamente eterni. la vetrificazione è un non problema basta solo frenare i primi chilometri con dolcezza.tempo 15 km e le pasticche sono belle che rodate.L'effetto gonfio dei tubi è un problema prettamente automobilistico avento i tubi in gomma che col tempo tendono a gofiare ma si parla sempre di decenni..o-o
 

Darius

Scalatore
18 Ottobre 2005
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sei rimasto al DOT, è ora di aggiornarsi :mrgreen:

F

Il fluido DOT non è affatto roba da museo, anzi... forse sei tu che dovresti studiare meglio cosa c'è sul mercato, e poi sei sicuro che tutti costruttori di impianti a disco per bici usino il minerale? E sai che il minerale non è normalizzato? Quindi ogni produttore di fluido si fa la sua composizione? Questo significa che potrebbero nascere problemi di compatibilità con i materiali dell'impianto?
 
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