cominciamo dalla fine: grazie alla sella in oggetto sono tornato in bicicletta, alla facciazza della prostatite cronica
ora andiamo con ordine: nel mese di aprile il giorno dopo una banale uscita di un paio d'ore al Parco Lambro ho incominciato a far pipì come un idrante e a sentire strani fastidi in zona perineo/testicoli.
Telefonata di routine al medico condotto e via dall'urologo di turno: ecografie di ogni tipo, dito là dove non osano nemmeno le aquile e una bella diagnosi di prostatite cronica (ovviamente nella mia carriera di scarso e saltuario ciclo-bevitore non ne avevo mai sofferto).
Bici appesa al chiodo e via di antibiotici, "perchè la prostatite è causata da un batterio e la sella non fa che acuire il principio infiammatorio in atto". Ipse dixit.
Dopo un paio di mesi e svariate scatole di antibiotici la bici è rimasta appesa al chiodo e i doloretti in zona perineo testicoli al loro posto.
Punto e a capo. Nove Colli sotto l'uscio e morale sotto i tacchi.
Torno dall'urologo il quale mi dice: - Senta, dalle analisi non siamo riusciti ad isolare alcun batterio, dovremmo continuare a variare antibiotico fino a trovare quello adatto; se il disturbo non le da troppo fastidio non prenda più nulla, beva tanta acqua, vada un pò in ferie e mi tenga aggiornato.-
Sono rimasto basito.
E i 2kg di ciprofloxacina che mi sono ingoiato?? E l'amata bicicletta??
Non mi sono dato per vinto: sono venuto a sapere (urologo americano) che nella più parte dei casi le prostatiti non sono affatto ingenerate da batteri, quanto dalle tensioni che scarichiamo sulla muscolatura limitrofa alla ghiandola incriminata (effettivamente ho un lavoro piuttosto stressante): quindi in questo caso rimedi naturali e tanto tanto lavoro per rieducare il pavimento pelvico.
E la bici?
Ovviamente non aiuta certo: una sella "canonica", per quanto "sforacchiata" continua a solleticare il perineo, sopprattuto appena si scende in presa bassa sul manubrio, annullando tutti i benefici dei rimedi di cui vi ho parlato sopra. Occorre una sella che eviti qualsiasi contatto con la zona perineale.
Soluzioni di questo tipo, girando in internet se ne trovano molte, ma non sempre percorribili su una moderna BDC.
Alla fine ho optato per la ISM ADAMO "road": è una sella non convenzionale che in USA spopola tra i triatleti.
Sfrutta i canotti sella usualmente montati sulle BDC, non stravolge la pedalata e soprattutto FUNZIONA!
Il peso del corpo è ripartito tra le tuberosità ischiatiche e i tubercoli pubici, quindi ci si appoggia sempre e comunque su ossa, mai su parti molli, sia con le mani in posizione alta che bassa sul manubrio. La totale assenza di una "punta" rende impossibile sollecitare le zone delicate del soprasella.
Ci ho fatto 300 km con grande soddisfazione, unico neo: bisogna abituarsi alla nuova seduta, ma nulla di trascendentale, solo qualche doloretto tra la prima e la seconda uscita.
Chiedo scusa a tutti in anticipo se mi sono dilungato, ma spero che la mia esperienza possa essere utile a qualcuno.
Sono comunque disponibile ad approfondire la cosa per gli interessati
ora andiamo con ordine: nel mese di aprile il giorno dopo una banale uscita di un paio d'ore al Parco Lambro ho incominciato a far pipì come un idrante e a sentire strani fastidi in zona perineo/testicoli.
Telefonata di routine al medico condotto e via dall'urologo di turno: ecografie di ogni tipo, dito là dove non osano nemmeno le aquile e una bella diagnosi di prostatite cronica (ovviamente nella mia carriera di scarso e saltuario ciclo-bevitore non ne avevo mai sofferto).
Bici appesa al chiodo e via di antibiotici, "perchè la prostatite è causata da un batterio e la sella non fa che acuire il principio infiammatorio in atto". Ipse dixit.
Dopo un paio di mesi e svariate scatole di antibiotici la bici è rimasta appesa al chiodo e i doloretti in zona perineo testicoli al loro posto.
Punto e a capo. Nove Colli sotto l'uscio e morale sotto i tacchi.
Torno dall'urologo il quale mi dice: - Senta, dalle analisi non siamo riusciti ad isolare alcun batterio, dovremmo continuare a variare antibiotico fino a trovare quello adatto; se il disturbo non le da troppo fastidio non prenda più nulla, beva tanta acqua, vada un pò in ferie e mi tenga aggiornato.-
Sono rimasto basito.
E i 2kg di ciprofloxacina che mi sono ingoiato?? E l'amata bicicletta??
Non mi sono dato per vinto: sono venuto a sapere (urologo americano) che nella più parte dei casi le prostatiti non sono affatto ingenerate da batteri, quanto dalle tensioni che scarichiamo sulla muscolatura limitrofa alla ghiandola incriminata (effettivamente ho un lavoro piuttosto stressante): quindi in questo caso rimedi naturali e tanto tanto lavoro per rieducare il pavimento pelvico.
E la bici?
Ovviamente non aiuta certo: una sella "canonica", per quanto "sforacchiata" continua a solleticare il perineo, sopprattuto appena si scende in presa bassa sul manubrio, annullando tutti i benefici dei rimedi di cui vi ho parlato sopra. Occorre una sella che eviti qualsiasi contatto con la zona perineale.
Soluzioni di questo tipo, girando in internet se ne trovano molte, ma non sempre percorribili su una moderna BDC.
Alla fine ho optato per la ISM ADAMO "road": è una sella non convenzionale che in USA spopola tra i triatleti.
Sfrutta i canotti sella usualmente montati sulle BDC, non stravolge la pedalata e soprattutto FUNZIONA!
Il peso del corpo è ripartito tra le tuberosità ischiatiche e i tubercoli pubici, quindi ci si appoggia sempre e comunque su ossa, mai su parti molli, sia con le mani in posizione alta che bassa sul manubrio. La totale assenza di una "punta" rende impossibile sollecitare le zone delicate del soprasella.
Ci ho fatto 300 km con grande soddisfazione, unico neo: bisogna abituarsi alla nuova seduta, ma nulla di trascendentale, solo qualche doloretto tra la prima e la seconda uscita.
Chiedo scusa a tutti in anticipo se mi sono dilungato, ma spero che la mia esperienza possa essere utile a qualcuno.
Sono comunque disponibile ad approfondire la cosa per gli interessati