La Corte sportiva di Appello della Federazione Ciclistica Italiana ha decretato, attraverso il comunicato numero 6 del 12 novembre 2015, l’esclusione di Matvey Zubov (secondo classificato) dall’ordine di arrivo della Granfondo Campagnolo Roma 2015.
L'atleta russo è stato riconosciuto dalla Corte come Professionista, almeno fino alla scorsa stagione.
Nel medesimo comunicato viene anche respinto il ricorso di Matteo Cecconi poiché "le sanzioni per fatti di corsa sono di esclusiva competenza della Giuria a titolo definitivo", inoltre "il ricorrente avrebbe dovuto presentare ricorso alla Giuria entro 30 minuti dall’ora di affissione dell’ Ordine di Arrivo".
Matteo Cecconi fu estromesso dalle classifiche, poiché, secondo la giuria, avrebbe omesso di indossare, ovvero sostituito, la maglia della GF, quando invero ci sono foto che mostrano il corridore, sia alla partenza che all'arrivo, con la maglia dell'evento.
Per quanto concerne l'obbligo di indossare vestiario dell'evento la Corte afferma che:
"L’espulsione dalla gara (e quindi anche l’esclusione dall’ordine di arrivo) è un provvedimento espressamente previsto per le “infrazioni commesse in violazione del regolamento speciale di corsa approvato dal competente organo federale” (art. 128, lett. F e 129 del R.T. SAN). Laddove tale regolamento imponga l’uso di un determinato abbigliamento, la prescrizione deve intendersi obbligatoria e vincolante. Peraltro, l’abbigliamento non conforme è sanzionato con il divieto di partenza o con l’espulsione dalla corsa (All. 3.29, Prospetto Infrazioni e Sanzioni, R.T. SAN, nonché art. 123, lett. d), R.T. SAN), cui deve aggiungersi l’esclusione dall’ordine di arrivo allorquando l’infrazione venga rilevata dopo la conclusione della gara (art. 129 R.T. SAN)."