il problema è proprio questo, mi sono rivolto per il posizionamento sulla bici da crono/triathlon. Proprio per i concetti che esponi nasce la mia perplessità considerato che il biomeccanico a cui mi sono rivolto è uno dei piu' conosciuti. Nella sua analisi risulta che la spinta viene al 80% dai quadricipidi mentre gli altri muscoli sono poco utilizzati, con l'arretramento effettuato ora tutti i muscoli lavorano pressochè allo stesso modo. Non so che fare, se fidarmi di lui o fare la visita da un altro biomeccanico, specializzato magari nel triathlon
Il concetto è giusto, ma per un assetto da bdc dove effettivamente l'80% della potenza deve essere scaricato sui pedali tramite i quadricipiti.
Il biomecc però non ha considerato che la differenza tra una gara di bdc e una di triathlon consiste nella dinamica di pedalata, in una GF da 140 Km ci sono mediamente 3000 m di dislivello e la strategia è fatta di scatti rilanci e continue variazioni di ritmo, in una frazione tri da 180 Km i dislivelli possono valere poche centinaia di metri, quindi vale la progressione e la costanza nel mantenere la velocità massima.
Queste differenze si traducono in una diversa dinamica di impegno muscolare, nella bdc si lavora essenzialmente di potenza spesso ai massimali (quadricipiti), nel tri invece si lavora di resistenza aerobica e di aerodinamica (risparmiando i quad per la corsa), e se consideri che in pianura l'80% della forza applicata serve a vincere la resistenza aerodinamica (senza scia) ti renderai conto che una corretta posizione aero viene prima di tutto.
Il problema del posizionamento nel tri è che i componenti della zona manubrio non sono standardizzati, quindi si dovrebbe procedere con un posizionamento di massima rispettando gli angoli canonici della specializzazione e facendo gli opportuni aggiustamenti con prolungate prove su strada al fine di ottenere la massima efficienza biomeccanica.
Da esperienze personali e di colleghi ciclisti ho maturato la convinzione che i biomeccanici sono molto influenzati da convinzioni personali, c'è chi ti mette corto e chi invece lungo, chi è talebano sugli angoli e chi no, a mio parere se hai una buona propriocettività puoi fare da solo (io così ho fatto), altrimenti cercatene uno bravo che mette in posizione i triathleti, nell'ambiente qualcuno troverai.