ok, va tutto bene... però... nessuno si è rivolto al negoziante da cui ha comprato i pantaloncini? Questo è un classico caso di difetto (chiamala usura anomala, ecc.) che rientra nella garanzia, e il responsabile di ciò è il rivenditore... spetta poi a lui rivalersi sulla casa madre, Assos in questo caso... legalmente, la Assos non ha alcun obbligo nei confronti degli sfortunati cui si sono scoloriti precocemente i pregiati pantaloncini.
Ovviamente, rifondendo subito gli sfortunati con un nuovo pantaloncino, avrebbe fatto un vantaggiosa operazione pubblicitaria, ma questo è un altro discorso.
Resta il fatto che va bene lamentarsi della scarsa qualità di, presumibilmente, una partita di pantaloncini (colpa del terzista cui viene affidata la produzione, del fornitore dei tessuti che ha utilizzato materiali scadenti per confezionare e tingere la lycra, ecc.), di cui è responsabile Assos, ma nei confronti del distributore e del rivenditore, non del cliente, che, ripeto, deve avere come unico suo referente il venditore.
Poi, ripeto ancora, Assos avrebbe fatto una figura migliore a intervenire direttamente e risolvere, valore aggiunto di un prodotto dai costi, rispetto alla media, elevati.
Certo che mi sono rivolto al rivenditore. L'assistenza in Italia viene fornita da Extreme racing che altri non è che il Pro-shop di Treviso. Mi è stato detto di recarmi da uno dei loro punti vendita con il pantaloncino e che avrebbero provveduto a consegnarlo alla casa madre per ispezionarlo. Con lo scontrino sono andato dal rivenditore e fatto la procedura e in 2 mesi mi hanno consegnato un nuovo pantaloncino. Pantaloncino che dopo qualche mese ha ripresentato lo stesso difetto. Torno dal rivenditore (senza scontrino poiché non ne ero provvisto in quanto era stato fatto un cambio sul primo pantaloncino) che mi dice che non si può fare niente poiché nel frattempo sono passati i 2 anni di garanzia dall'acquisto del primo e che non sono più responsabili. Questo in breve.