Freni a disco: pregi e difetti (Parte 2)

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Cippal

Pignone
26 Febbraio 2014
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Hersh Speed Race
Il problema è un poco diverso.

Fino a quando a catalogo ci sarà il TOP di gamma caliper, per me non c'è problema, saprò perfettamente cosa comprare.

Se invece le case vorranno impormi come TOP di gamma il disk, relegando la caliper ad uso entry level o addirittura neanche più a catalogo, allora permettimi di incavolarmi un po', la ritengo la classica scelta non condivisa ma obbligata.
concordo !
Però non è detto che a mediotermine ci saranno solo bici disc per l'alta gamma.
E non sempre il settore del professionismo ( che vorrei ricordare è molto molto distante dal nostro , anche per chi gareggia ) è da traino per le scelte fatte dagli amatori.
I tubolari sono l'esempio più eclatante.
In generale , altre innovazioni tecnologiche non hanno "sfondato" , come i tubeless o il cambio elettronico per non parlare dei caliper idraulici.
E tanti usano le ruote in alluminio (io) e non le full carbon
Vedremo......magari i produttori riusciranno negli anni a migliorare cosi tanto ( perchè è necessario) gli impianti disc per il montaggio sulle bici racing ( qiuindi non ciclocross , gravel o endurance ) che anche chi oggi li rifiuta (io) magari cambierà idea.
E non perchè li usano i professionisti , che vorrei ricordare sono pagati per pedalare su quello che hanno a disposizione e quando parlano sono vincolati da contratti e da sponsor.
 

Cippal

Pignone
26 Febbraio 2014
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Hersh Speed Race
Non devono migliorare i freni. Devono migliorare l'aderenza a terra attuale del copertoncino anteriore, per permettere a chi è in sella di sfruttare il disco. Così com'è, è sottosfruttato e quindi del tutto inutile.
Qui sono d'accordo al 101 %
Se non hai aderenza puoi avere tutta la potenza che vuoi in frenata che tanto non serve.......anzi.
E' come alzarsi in piedi sui pedali su una salita ripida e scivolosa .... ti slitta la posteriore e non vai avanti (la situazione è inversa , ma il concetto è lo stesso)
Però per aumentare l'aderenza o si agisce sulle mescole degli pneumatici ( con minore durata a livello kilometrico ) o si aumenta la sezione.
Però un 28/30 su una endurance o una gravel ci sta ( anzi , anche oltre ) ma su una racing no.
Infatti io , per questo ed altri motivi ( peso , costi , ecc.) al momento rimango felicemente sui caliper.
 

razor 1

Apprendista Scalatore
15 Febbraio 2012
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val petronio, entroterra sestrese
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Non devono migliorare i freni. Devono migliorare l'aderenza a terra attuale del copertoncino anteriore, per permettere a chi è in sella di sfruttare il disco. Così com'è, è sottosfruttato e quindi del tutto inutile.

Sottoscrivo in pieno. L'ho già detto e dimostrato ma fa sempre bene riperterlo ...
pare che non entri in testa questa cosa.

In qualsiasi condizione, con i moderni caliper puoi arrivare tranquillamente al bloccaggio dell'anteriore e al ribaltamento. Serve più forza ancora?

La fantomatica modulabilità ... chi è da una vita sulla bici ce l'ha già da un pezzo nelle dita, non serve un impianto idraulico a dargliela.
 

jack.ciclista

Apprendista Cronoman
29 Agosto 2012
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Come già detto non solo questione di potenza frenante.
A me, 2 metri per 92 kg, i freni a disco consentono di usare ruote in carbonio leggere, consentono di scendere senza problemi da Zoncolan, Bocca di Forca o Tomatico senza surriscaldamenti, ed avere un'unica bici per ciclocross e strada.
 

dinute

Maglia Gialla
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dagos

via col vento
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molto bella e funzionale
Non devono migliorare i freni. Devono migliorare l'aderenza a terra attuale del copertoncino anteriore, per permettere a chi è in sella di sfruttare il disco. Così com'è, è sottosfruttato e quindi del tutto inutile.

Vero... però, io che cmq, sebbene abbia provato, non sono per i dischi ma per una ragione legata alla guida, non si può dire che siano del tutto inutili... pioggia a parte la mordenza frenante del disco è chiaramente più percepibile dai più e questo regala una sensazione di frenata migliore anche se poi all'atto pratico non restituisce il vantaggio sperato... ma questo vale anche per molte altre innovazioni legate al mondo della bike.
 

flavio-resana

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Bianchi Specialissima CV
Come già detto non solo questione di potenza frenante.
A me, 2 metri per 92 kg, i freni a disco consentono di usare ruote in carbonio leggere, consentono di scendere senza problemi da Zoncolan, Bocca di Forca o Tomatico senza surriscaldamenti, ed avere un'unica bici per ciclocross e strada.

conosco bene le discese che hai nominato, ma onestamente grossi problemi non li avresti nemmeno con le ultime ruote tubolare a pattino...ovviamente dipende molto da come freni.

Ritorno al discorso dischi: se ne sono dette di tutti i colori, onestamente ci saranno spinte da parte delle case per dare una nuova "verve" alle vendite (è ovvio dai!!!!!) mentre torneranno utili per alcune tipologie di ciclista (chi ama fare strade particolari, magari anche con gomme da 32 mm e bici gravel).

Cmq io sto provando i 23 mm tubeless One e rispetto ai 25 mm Continental copertoncino ci passa abbastanza di differenza in frenata; a favore, ovviamente, dei 25 mm....come diceva "quarantenne" il discorso aderenza sarà prioritario visto che a parità di gomma il sistema disco garantisce miglior percezione, ma spazi di arresto (su asciutto) quasi analoghi.o-o
 

utah

Maglia Amarillo
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Hai definito i freni a disco la più grande innovazione tecnica di tutti i tempi nel mondo del ciclismo.

«Sì e lo ribadisco. Ogni novità nel ciclismo spaventa, era successo con il cambio elettronico, che per la verità non è stato nemmeno un grande cambiamento, dal muovere una levetta si è passati allo schiacciare un bottone, mentre i freni a disco sono indiscutibilmente meglio di quelli tradizionali. Basta pensare che ogni cosa che va veloce ha questi freni... Non capisco la discussione sulla sicurezza: l’asfalto è duro, le bici anche, se cadi ti fai male. Sono più facili da gestire di quelli tradizionali, il feeling in frenata è senz’altro migliore. La maggior parte della gente che li critica non li ha mai provati. Ho visto anche sistemi in fase di sviluppo che renderanno il cambio ruota più veloce e pratico. Possono essere sviluppati in mille modi, gli ingegneri si divertiranno, sono il futuro. Sono orgoglioso di es-sere il primo professionista ad aver vinto su strada con i freni a disco. So-no fin dall’inizio un grande sostenitore di questo miglioramento».

T.B
 
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