Sua Maesta, l'Anglirou!!!

cyclingchecco

Pignone
17 Ottobre 2004
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Infatti non mi è piaciuta l'idea, di quest'anno, di mettere il Mortirolo dopo 20 km e a 100 dall'arrivo. Ha scollinato per primo un corridore mezzo sconosciuto che poi è stato inghiottito dalla "rete" (o poco ci è mancato) e la salita non ha fatto selezione. E' normale che dipende dalla distanza che c'è tra le vette e il traguardo. Poi, nessuno vuole salite come quella mostrataci da crock, però... secondo me più è selettiva (sempre nei limiti delle umane possibilità), più è divertente, almeno per il pubblico
 

Ser pecora

Diretur
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cyclingchecco ha scritto:
secondo me più è selettiva (sempre nei limiti delle umane possibilità), più è divertente, almeno per il pubblico

Esattamente quello che avevo detto all'inizio: si vuole lo spettacolo per il pubblico. Ed io non sono d'accordo. Perchè se poi pure io mi diverto a vedere Sevilla che sull'angliru batte i denti sul manubrio perchè se si alza sui pedali sotto la pioggia gli parte la ruota....in realtà trovo la cosa umiliante per chi fa "sport" e non è un burattino dello show-business.
Non voglio sembrare l'integralista noioso di turno, ma è con la scusa di rendere più "gradito al pubblico" lo sport che si inventano baggianate come le porte più larghe nel calcio, si fanno le palline più pesanti nel tennis, le palline gialle nel pingpong e tutte queste belle iniziative che sono più legate al fare "ascolti" e "share" che non a supportare uno sport. Che alla fine viene pure snaturato.
Se il pubblico si annoia è colpa del pubblico che si è assuefatto allo "sport spettacolo".
W il cricket!! :smile:
 

albertop

Apprendista Scalatore
20 Aprile 2004
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Camoscio delle Dolomiti ha scritto:
Pretendere certe salite da capre dove a mala pena si sta in equilibrio mi sembra decisamente troppo per una tappa di un grande giro

i migliori pro possono scalare tranquillamente 1800 m in un'ora
quelli scarsi si fanno comunque 1400-1500 m/h
questo vuol dire che su una salita col 18% i migliori salgono a 10 km/h e i peggiori a 7-8 km/h
io fino a 10 km/h vado bene, sotto comincio effettivamente ad avvertire che si fa fatica ad avanzare

ciò significa che, mettendo una salita così, per 1/2 ora in 23 giorni metti in lieve difficoltà circa metà del gruppo
non mi sembra una cosa fuori dal mondo

direi che mi trovo in linea di massima ad appoggiare quello che ha detto cyclingchecco
aggiungerei anche una cosa: su una salita come l'alpe d'huez fai certamente selezione, però hai bisogno di qualche compagno di squadra che tiri all'inzio, poi devi scattare, ecc. ecc.
tutto bello, però per una volta, una sola volta, si può anche mettere una salita dove, semplicemente, ognuno sale col proprio passo e ne esce automaticamente la selezione
a certe velocità, stare a ruota non serve a nulla
quindi, ripeto (sarò prolisso, ma forse non sono stato chiaro): non dico che si debba abusare di queste salite, però in 23 giorni di corsa ci può stare un pò di tutto e, quindi, per una mezz'oretta ci può stare anche uno zoncolan od angliru
 

lollo

Passista
29 Luglio 2004
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albertop ha scritto:
io fino a 10 km/h vado bene, sotto comincio effettivamente ad avvertire che si fa fatica ad avanzare

Scusa ma 10km/h mi sembrano già tremendamente pochi. Specialmente per un corridore capace di vincere un Giro.

Cmq, a parte tutto, al Tour de France vengono fuori quasi sempre dei bei distacchi durante le tappe alpine o pirenaiche. Eppure non è che gli organizzatori facciano scalare le rampe dei garage ai corridori.
 

Guest
Per favore alberto non diciamo baggianate.
Se hai i numeri la gente te la levi di ruota pure su un cavalcavia.
E se non esistono "SCALATORI" con la S maiuscola non bisogna sfidare le leggi di gravità per far si che uno di 55 kg stacchi uno di 70. E' brutto a dirsi soprattutto perchè io mi reputo scalatore, però è così che stanno le cose. E' come dover mettere a tutti i costi crono da 100 km per far si che gente che in salita prendeva le ore poteva competere contro gli scalatori. Allora mi sono battuto e, allo stesso modo, ora mi batto perchè non accada il contrario
 
lollo ha scritto:
Scusa ma 10km/h mi sembrano già tremendamente pochi. Specialmente per un corridore capace di vincere un Giro.

Ho appena rivisto la tappa con l'Angliru del 2002. Mamma mia che spettacolo...vedere pure gente forte salire a tratti a zig-zag, mi pare Sevilla, e quasi sul punto di cadere. Vedere pure i prof salire con la tripla. Su queste salite non c'è scia che tenga. Salivano quasi tutti uno alla volta.
Vederli poi salire la Cueñas Les Cabres, 1 km al 18,5%...
Non mi sembra una cavolata mettere ogni tanto salite del genere. Cavolo, se anche gente normale fa certe salite, perché non la dovrebbero fare i prof? È un disonore salire a 10 km/h o mettere la tripla?

Spero che prima o poi mettano il Monte Padrio al Giro d'Italia...
 

Aqualung

Ammiraglia
21 Aprile 2004
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sì e ci pedalicchio
Ricordiamoci una cosa: il ciclismo è fatica, eroismo, retorica e leggenda.
Molti anni fa i corridori si trovavano costretti a dover percorrere quotidianamente tappe lunghe 300-400 km, su strade sterrate e senza l'assistenza dell'ammiraglia nonostante le innuremerevoli forature dovute, appunto, alle condizioni delle strade. Il ciclismo è iniziato così e, complici stampa e radiocronisti dell'epoca che paragonavano le geste di questi poveretti ai miti della leggenda, il pubblico si è abituato nell'identificare il ciclista come sinonimo di sofferenza ed eroismo. Ai giorni d'oggi le cose non sono molto cambiate: il pubblico, nonostante il mutare dei tempi, si aspetta il "gesto eroico". Capisco benissimo cosa può provare un ciclista professionista a dovere scalare salite impossibili, sicuramente si sentirà un po' martire, un po' fesso. E' altrettanto vero però che queste tappe calamitano una enormità di pubblico e telespettatori compresi i non strettamente tifosi di ciclismo, di conseguenza arriva l'interesse da parte degli sponsor, anche di vario genere (bagnoschiuma, per esempio). Di ciò ne trae giovamento tutto il movimento. Personalmente, se dovessi scegliere un ipotetico arrivo di tappa a cui assistere, sceglierei senza dubbio un arrivo sul Mortirolo o sull'Angliru.
Qualcuno infine ricorderà la tappa del Gavia del 1988. Lì davvero gli organizzatori rischiarono grosso con l'incolumità dei corridori. Questi ultimi, con tonnellate di ragione, stramaledirono Torriani! Di quel giorno però se ne parlò per molto tempo, tanto da sucitare interesse anche da parte delle riviste non specializzate. Ed effettivamente, chi scorderà mai quella tappa?
 

Guest
Camoscio-moscio ha scritto:
il pubblico si abituò nell'identificare il ciclista come sinonimo di sofferenza ed eroismo. [...] Lì davvero gli organizzatori rischiarono grosso con l'incolumità dei corridori

1. Hai detto bene "il pubblico". Peccato che non sia il pubblico a dover fare certe salite. Se è per questo a me piace quello spettacolo che prende il nome di Wrestling. Ma pensi che sarebbe bello volare giù (anche se sono stunt men da come dicono) da 3 metri d'altezza con ciccioni che ti piovono sulle costole e sedie rotte in testa?

2. Chi dice che la fatica sia fare zig zag su una salita?Ti ripeto, ragioniamo da "appassionati" e non da fanatici. Se uno di noi domani si fa il monte padrio (per prendere ad esempio l'ultima salita citata) e a metà spezza la catena o fa zigzag come un povero Cristo, nessuno gli vieta di fermarsi e riposare. Ma stiamo parlando di noi amatori. Loro sono professionisti, senza dimenticare che, ormai, ci sono ammiraglie e quant'altro. Ricordi la tappa del Mortirolo '94 con tifosi quasi investiti dalle ammiraglie fumanti e gente che doveva zigzagare per evitare di dover mettere piede a terra ogni qualvolta una macchina si fermava? Ecco, secondo me, il Mortirolo (e le salite con pedenze e caratteristiche affini) sono proprio il limite massimo e, cmq, non le farei mai arrivi di tappa
Ciao
!
 

Aqualung

Ammiraglia
21 Aprile 2004
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sì e ci pedalicchio
Capisco quello che dici. Comunque intendevo dire che i ciclisti, sin da quando sono apparse le prime corse all'inizio del 900, sono sempre stati considerati gli sportivi predestinati alle fatiche più improbe, per la "gioia" del pubblico. Insomma quasi come ai tempi dei gladiatori.....

P.S.: Oggi ti ho inviato una mail per un Dura Ace che avevi in vendita tempo fa. L'hai letta?
 

cyclingchecco

Pignone
17 Ottobre 2004
157
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Continuo a ribadire che una volta l'anno si può pure scalare una salita... in qualche modo domabile anche da un cicloamatore, preparato ovviamente.

Per quanto riguarda la fatica... personalmente ne faccio anche in pianura, ma è il bello di questo sport. Sono cresciuto con questo sport, prendendo come esempio per la vita, la fatica che si deve sopportare per mandar più veloce di tutti gli altri una bicicletta. L'epica, le grandi sfide, le stesse serpentine, aiutano pure a mantener viva nei giovani l'immagine del ciclismo. Vedeti i giornali sportivi? Di ciclismo scrivono il trafiletto nella pagina "Altri sport"... Credo che se fossero tutte tappe per velocisti... solo noi di bdc.com e pochi altri eletti conosceremmo questo sport. Ha così poca visibilità... che a volte fa piacere aprire il televisore in occasione della tappa dell'Alpe d'Huez e sentire Bulbarelli che dice: "E' lo stadio più grande del mondo: 500 mila persone in 15 km".... (più o meno gli stessi numeri del Mondiale di Verona)... Di gente appassionata ce n'è tanta tanta tanta.... Sarebbe come far andare allo stadio le persone ma costringerle a vedere uno 0-0.... E chi ci va a più allo stadio?
 

albertop

Apprendista Scalatore
20 Aprile 2004
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Camoscio delle Dolomiti ha scritto:
1 - Per favore alberto non diciamo baggianate.
2 - Se hai i numeri la gente te la levi di ruota pure su un cavalcavia.

1 - e perchè mai le mie dovrebbero essere baggianate? mi sembra che questa uscita non meriterebbe nemmeno una risposta
2 - è vero che è possibile fare selezione anche con le salite normali, però allora non è stato ancora capito il mio pensiero(e ci avevo tenuto a rimarcarlo alla fine del mio post, perchè vedevo che la discussione stava assumendo toni manichei e tutti tendevano ad estremizzare ciò che viene detto dagli altri)

NON VOGLIO DIRE CHE BISOGNA ABUSARE DI QUESTE SALITE
DICO SOLO CHE IN UNA CORSA A TAPPE DI 23 GIORNI, CI PUO' STARE BENISSIMO ANCHE UNA SALITA COME L'ANGLIRU O LO ZONCOLAN, CHE VUOLE DIRE CIRCA 1/2 ORA SU UN TOTALE DI CIRCA 100 ORE IMPIEGATE DAL VINCITORE FINALE (0,5% DEL TEMPO TOTALE, L'EQUIVALENTE DI 30 SECONDI ALL'INTERNO DI UNA PARTITA DI CALCIO)
E PER FAVORE, NON STRAVOLGIAMO LA REALTA', PRETENDENDO DI DIRE CHE SU SALITE COME QUELLE I PROF RISCHIANO DI CADERE PERCHE' VANNO TROPPO PIANO! :smile: :smile: :smile:
 

miky

Apprendista Scalatore
19 Aprile 2004
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dire che su tutte le salite se sei forte fai selezione , e' un po' troppo .....
tutti gli anni vanno predicando che le salite al mondiale saranno dure e faranno selezione , bhe sono anni che si potrebbe accendere la televisione gli ultimi 15' .... e un bell' arrivo in volata , l'ultimo vero mondiale e' stato in Colombia (e non e' morto nessuno ! )

a pieni voti lo zoncolan o-o meglio il mortirolo che cosi' si va a vedere :mrgreen:
 

Mik75

Apprendista Passista
20 Aprile 2004
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Vinovo (TO)
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Secondo me in una corsa professionistica le salite troppo ripide sono come le cronometro troppo lunghe: favoriscono eccessivamente e a priori alcuni corridori rispetto ad altri. Il ciclismo si regge sul sottile equilibrio tra peso e potenza degli atleti. Un corridore di 50 kili prendera' sempre e sicuramente minuti e minuti su una cronometro da 100 o 150km. Ugualmente un Ullrich da 90kili prendera' sempre minuti e minuti su una salita troppo ripida. Per questo secondo me queste salite andrebbero evitate.
Sono salite da cicloamatori, che, di tanto in tanto, le possono affrontare piu' per sfida personale che altro... ve lo dice uno che si fa il Rifugio Barbara almeno una volta l'anno!
 
Michelangelo ha scritto:
Secondo me in una corsa professionistica le salite troppo ripide sono come le cronometro troppo lunghe: favoriscono eccessivamente e a priori alcuni corridori rispetto ad altri.

Ok, ma basta che ci sia un equilibrio complessivo che non sbilanci troppo la corsa in favore di pesi piuma o in favore di cronoman.
Una salita, dico una, inserita in una corsa a tappe di 3 settimane non farebbe comunque stragi. Il massimo proponibile sarebbe a mio avviso lo Zoncolan da Ovaro o il Monte Padrio. Il Mortirolo è troppo facile :-)
Certe salite richiamerebbero gesta eroiche di un ciclismo passato.
Dal punto di vista puramente spettacolare non trovo invece così interessante vedere salite che si fanno a medie di 20-25 km/h.