Consiglio Libri \ Siti: Half Ironman - Ironman

Duncan_McCloud

Pedivella
3 Luglio 2014
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FRW Hunters Point
Buongiorno a tutti.

Avete qualche libro da consigliare, che tratti le due distanze in oggetto.
Al momento sto leggendo "Going Long" di Friel-Byrn.
Lo trovo molto interessante. E' molto, se non completamente, orientato all'Ironman.

Grazie in anticipo

P.S.
Ho trovato una discussione simile, ma è più incentrata sul Triathlon, che sulle distanze lunghe.
 
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aspirante contador

Apprendista Scalatore
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CIOCC SLIDE CUSTOM,giant tcr
ti consiglio "the time crunched triathlete" di Carmicheal
tratta sia di allenamento che alimentazione che funzionamento processi fisici del corpo.propone spunti importanti per allenarsi con poche ore a settimana in maniera efficente sia che tu prepari che il tuo primo sprint che un 70.3.
purtroppo è solo in inglese,ma con un inglese scolastico non è difficile da capire.
 

Duncan_McCloud

Pedivella
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FRW Hunters Point
ti consiglio "the time crunched triathlete" di Carmicheal
tratta sia di allenamento che alimentazione che funzionamento processi fisici del corpo.propone spunti importanti per allenarsi con poche ore a settimana in maniera efficente sia che tu prepari che il tuo primo sprint che un 70.3.
purtroppo è solo in inglese,ma con un inglese scolastico non è difficile da capire.

Grazie mille, l'inglese non è un problema. Lo tengo sicuramente in considerazione
 

gipsy

Scalatore
6 Agosto 2004
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Secondo te una persona qualunque riesce a farsi una periodizzazione decente leggendo un libro?

secondo me se ha qualche anno di esperienza, un livello di cultura medio, è stato seguito per un paio di stagioni da un coach, la risposta è sì. in questi casi il vantaggio di avere un coach è più "psicologico", nel senso che hai un confronto, tendi ad essere più "disciplinato" ecc.
che per carità, sono tutti motivi più che validi. ma se uno è una persona motivata ed organizzata, io penso che ne possa anche fare a meno. ed evidentemente lo pensano anche i coach onesti intellettualmente come Friel, altrimenti invece che un libro avrebbe scritto "lascia perdere, trova un coach!"
;)
 

marconovelli

Apprendista Scalatore
21 Ottobre 2005
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www.lostigres.it
secondo me se ha qualche anno di esperienza, un livello di cultura medio, è stato seguito per un paio di stagioni da un coach, la risposta è sì. in questi casi il vantaggio di avere un coach è più "psicologico", nel senso che hai un confronto, tendi ad essere più "disciplinato" ecc.
che per carità, sono tutti motivi più che validi. ma se uno è una persona motivata ed organizzata, io penso che ne possa anche fare a meno. ed evidentemente lo pensano anche i coach onesti intellettualmente come Friel, altrimenti invece che un libro avrebbe scritto "lascia perdere, trova un coach!"
;)

Un conto è dare consigli un conto è dare uno strumento per creare allenamenti personalizzati. Io sono molto scettico su questo aspetto....i libri sono fatti per esere venduti, nello sport poi si sa che la gente , per assurdo, preferisce sempre la soluzione più facile ed economica .
 

gipsy

Scalatore
6 Agosto 2004
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Un conto è dare consigli un conto è dare uno strumento per creare allenamenti personalizzati. Io sono molto scettico su questo aspetto....i libri sono fatti per esere venduti, nello sport poi si sa che la gente , per assurdo, preferisce sempre la soluzione più facile ed economica .

in questo caso "facile ed economico" non coincidono, dato che la cosa più "facile" è pagare un coach, mentre studiare, documentarsi e, perché no, sperimentare è meno costoso, ma senz'altro più difficile
 

N3bbia

Maglia Gialla
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Cannondale slice 2011
vi saprò dire. friel è una delle mie fonti cartacee preferite. di libri ne ha fatti due ognuno più vicino al concetto che state esprimendo voi gipsy e marco.

la training bible vuole dare le basi per poter costruire una tabella in autonomia
best triathlon è la concretizzazione della bible , quindi con tabelle varie ma sempre motivate. ogni capito tratta una delle fasi della prepazione, dopo alcune pagine di spiegazione generica su scopi e strumenti di quel particolare periodo c'è in fondo la tanto richiesta tabella.

io ho letto il primo e son nel secondo, un po di esperienza ce l ho e avrete notato che chiedo spesso quando ho dubbi. vediamo che salta fuori..
 

marconovelli

Apprendista Scalatore
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in questo caso "facile ed economico" non coincidono, dato che la cosa più "facile" è pagare un coach, mentre studiare, documentarsi e, perché no, sperimentare è meno costoso, ma senz'altro più difficile
Pagare un coach non è facile.......devi interagirci, devi seguire alla lettera e spesso ti senti quasi costretto a fare controvoglia le cose. La gente preferisce il libro magico e farsi gli allenamenti come e quando vuole, pretendendo poi che funzionino anche ....
 

gipsy

Scalatore
6 Agosto 2004
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Pagare un coach non è facile.......devi interagirci, devi seguire alla lettera e spesso ti senti quasi costretto a fare controvoglia le cose. La gente preferisce il libro magico e farsi gli allenamenti come e quando vuole, pretendendo poi che funzionino anche ....

ecco questo è un altro spunto interessante. almeno quando si parla di age group, un buon coach dovrebbe per quanto possibile evitare di proporre ai propri atleti allenamenti che, per un motivo od un altro, risultano particolarmente indigesti. non dimentichiamo che si parla di amatori, quindi gente che pratica sport per divertimento e per scaricare lo stress degli impegni quotidiani. se poi l'allenamento diventa anche lui motivo di stress... è la fine. quindi anche gli stimoli vanno adattati all'individuo non solo in base alla fisiologia, ma anche alla psicologia, in modo che si senta sempre motivato. a mio parere è pressoché impossibile che un allenamento svolto controvoglia porti a buoni risultati
 

N3bbia

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Cannondale slice 2011
se volete l opinione della cavia in questione la parte più brutta era inziar la settimana sapendo che la domenica c erano 6 ore di bici. andavan fatti e vabbeh....li facevo a mo di medicina amara...almeno dopo le prime 4 ore..

lo avrete capito dalle mie domande sulle alternative ai lunghi :asd:

visto che non me lo ha ordinato il dottore di far degli IM sopporto quegli allenamenti come posso..
 

marconovelli

Apprendista Scalatore
21 Ottobre 2005
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ecco questo è un altro spunto interessante. almeno quando si parla di age group, un buon coach dovrebbe per quanto possibile evitare di proporre ai propri atleti allenamenti che, per un motivo od un altro, risultano particolarmente indigesti. non dimentichiamo che si parla di amatori, quindi gente che pratica sport per divertimento e per scaricare lo stress degli impegni quotidiani. se poi l'allenamento diventa anche lui motivo di stress... è la fine. quindi anche gli stimoli vanno adattati all'individuo non solo in base alla fisiologia, ma anche alla psicologia, in modo che si senta sempre motivato. a mio parere è pressoché impossibile che un allenamento svolto controvoglia porti a buoni risultati
Beh, sai che la penso perfettamente come te, la personalizzazione e la programmazione "cucita addosso" all' A.g. è fondamentale per le ragioni che hai detto tu. Il problema delll' A.g. è che spesso "svicola" e "sfora", gare su gare, allenamenti saltati e recuperati alla "-----" ecc.... Poi c'è la solita cronica "ignoranza" che porta a pensare che gli allenamenti dei pro siano adattabili a tutti e soprattutto "funzionino" con tutti...Poi spunta sempre l'amico triathleta esperto che sa tutto lui...
 

diecilitri

Pignone
25 Agosto 2011
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isola d'elba
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BH aero gc
Ho avuto sia l'esperienza del coach, nei primi anni, e sia l'esperienza fai da te con libri tipo (ma soprattutto :mrgreen:) di Friel, attualmente.

Devo dire che mi diverto, mi sento più arricchito culturalmente e ottengo migliori risultati adesso coi libri. Per non parlare del fatto che oggi mi sarebbe impossibile "garantire" ad un coach un determinato tempo o giorni fissi programmabili.

Spesso non si dice che non tutti i coach vanno bene per tutti e per tutte le distanze di gara; credo che il mio (tutt'ora molto amico) fosse parecchio sbilanciato verso le gare brevi e le persone giovani, come lui del resto. Con lui ho fatto parecchie cose che adesso, dopo 5 medi e 3 full, considererei molto ma molto azzardate.

Mi son fatto l'idea che i coach italiani pensino sempre di allenare Fabian per un olimpico, e non si adattino ai nostri infiniti lati talvolta pietosi, quantomeno migliorabili...

o-o
 

N3bbia

Maglia Gialla
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Cannondale slice 2011
io ci sono costretto alla cultura personale ormai. ho lavoro a turni con scarso preavviso...un giorno posso esser di mattina (quindi allenamento la sera tardi), il giorno dopo '9-18' (il migliore perchè la mattina presto, la pausa pranzo di 1h, o la sera tardi), pomeriggio (ottimo per i lunghi perchè son libero tutta mattina con i pupi ad asilo). a questo si aggiunge che posso lavorar il sbato la domenica o entrambi.

in queste condizioni dovrei sempre esser li a scrivere al coach 'ho saltato questo, anticipato quello, accorciato quell altro'...devo imperativamente imparare meglio