è un bell'argomento, che può essere trattato in maniera semplice ma anche complessa. Certo che al richiamo della passione si risponde con la passione, non c'è dubbio... il discorso cambia un pò quando si tende a sostituire altre cose di uguale importanza con lo sport.... in questo caso il problema c'è ed è determinato spesso dal fatto che lo sport diventa una via di uscita che ci permette di non esserci per molte altre cose alle quali siamo chiamati ad esserci. Mettere la propria passione davanti a tutto, anche a discapito delle persone che abbiamo vicino, trovo che sia un atteggiamento infantile ed egoistico. Fare i salti mortali per evitare questo invece credo sia la vera ed unica dimostrazione della forza che ha la nostra passione. Detto questo penso che le persone che, oltre al tempo dedicato al loro lavoro, riescono a trovare 3-4ore al giorno da dedicare allo sport e quindi a se stessi, vadano volontariamente a sottrarre molto tempo utile ad altre cose (e ad altre persone) e in questo le trovo "patologiche", oltre che monotematiche.
Trovare il tempo (oltre a quello lavorativo, che è già molto) per fare 15-20mila km all'anno sicuramente produrrà ciclisti migliori... dubito che possano contribuire a creare persone e vite migliori.... "ad essere sempre in fuga si rischia di rimanere soli"...