anche a me sta sulle scatole quello che passa col rosso, se c'è traffico, ma lo vorrei multato, non morto.
esiste una oscena percezione della realtà in italia per la quale se commetti un'infrazione in bici, la giusta pena sia la morte e non la multa. questo processo mentale mette i brividi.
a dire il vero, pure senza commettere un'infrazione.
metterà i brividi ma è così.
del resto auto contro bici non è niente altro che "la legge del più forte"
e la frustrazione dilagante contribuisce ad esacerbare certi modi di pensare.
io non so voi ma almeno il 50% di persone che conosco sono affetti da più o meno gravi problemi di frustrazione (e in alcuni casi mista depressione) che francamente mi preoccupano. appena c'è il modo di "rivalersi" sugli altri e diventare anche solo per un minuto "maschio alfa" non ci pensano 2 volte. quale migliore occasione di trovarsi un ciclista davanti se sei alla guida di un'auto che pesa come minimo 1100 kg ?
L'abbiamo scritto tante volte, la crisi sta castigando un sacco di persone ( che se lo meritano) ma anche tanti che non se lo meritano. Nel tutto , tanti vivono nella perenne incertezza del domani, senza nessuna garanzia, precarizzati dal job acts e dai contratti precari per definizione, e poi stressati dalla continua richiesta di efficienza dal mondo del lavoro.
Logico che nella loro macchinetta si sfoghino sul ciclista che viene visto solo come uno che ha buon tempo e che non ha niente di meglio da fare.
Anche per questo sta avendo successo il fenomeno gravel, ovvero il progressivo confinamento delle bici fuori dalle strade asfaltate, prima a causa di asfalti impercorribili e poi con la violenza.
La soluzione ? aspettare. Fra 10 o 20 anni in pochi potranno permettersi l'auto privata, in italia.
non confondiamo i vari piani...
i ciclisti della foto lì trovo ogni domenica e sono semplicemente imbecilli...
Gli automobilisti si incazzano e si innervosiscono perchè pure loro spesso per sorpassarli o evitare tali gruppi son costretti a manovre azzardate e rischiano pure loro la multa (sorpasso con doppia linea)
Non è un problema di frustrazioni, il fatto è che in Italia ci sono le regole ma non i controlli e l'applicazione delle giuste (meritate) sanzioni, quindi ci si sente e a volte lo si è costretti a tutelarsi in proprio.
In punta di diritto tra l'altro ho sempre il dubbio che non sia legittimo multare un ciclista in quanto oggi per guidare una bici non sei tenuto a conoscere il codice della strada, puoi essere analfabeta ma puoi guidare una bici senza mai aver studiato il codice stradale.
infatti non esiste alcun patentino per la guida della bici.
Beh , i capi che riguardano il ciclista sono molto meno rispetto a quelli dell'automobilista, se non per le precedenze, l'utilizzo dei fari e del giubbino rifrangente, e poco altro. La segnaletica è intuitiva e on serve leggere, però infatti anche i ciclomotori non necessitano di patentino eppure li può guidare un analfabeta che non sa nulla.
Dovrebbe essere insegnato a scuola.
Vero però se un ciclista ha la patente (semplice verificare) non può dire di non sapere e in quel caso io gli toglierei anche i punti
Già predisposto una decina di anni fa ma poi modificato dopo i ricorsi vinti dai primi ciclisti multati.