Tour d'Ortles 2017

ciclo_beibo

Il Superuomo
27 Aprile 2009
3.035
138
Goritschach - Austria, Carinzia
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Bici
di quelle che devi pedalare
insomma l'ho fatto anche io, sabato 15 luglio in solitaria. 11:29. prendendo le mie pause e facendo un paio di foto.

ecco qui:

10 borracce da 650ml, 5 barrette, 4 gel, 5 smoothies, un panino con lo speck, 2 banane... e non bastava.
Partito alle 5:30. Alba fresca. La Val Venosta ha mostrato il suo meglio con un vento turbinoso che mi scompigliava i capelli anche sotto il casco. 2 tratti di sterrato e tanti strappetti che mi provocavano, ma non potevo buttare via calorie. Il Re mi aspettava, ed avevo fretta per arrivare a Prato.
Il Re si mostra subito arrabbiato, con pioggia e neve che lo copre. Ma io vado su, il tempo migliorerà. Mi fermo per acqua, sia da ricaricare nelle borracce, che da togliere alle olive e si riparte da Trafoi. Il torrente omonimo che scava la valle, fa compagnia, mentre vado su. Sono le 8, poche moto e macchine, qualche ciclista. Un primo cartello mi incita mostrando il 48, il numero dei tornanti che mancano. Le pendenze non sono alte, a volte spiana, ma meglio stare attenti. Al tornante 20 l'Ortles si mostra, con i ghiacci eterni, la roccia nera che si sgretola e cade giù, le cime severe che dominano e fanno paura. Gli ultimi tornanti sono accompagnati da neve e vento, poi si arriva..dopo 2 ore di pedalata. discesa gelida, imbacuccato come un eschimese, faccio uno slalom tra macchine, moto e ciclisti. "Fa freddo!" urlo ad uno che mi chiede "com'è lassù?". Cosa vuoi, sono quasi 3000m.

A Bormio, trovo il centro all'ora del caffè. Impossibile passare. Allora si va alla nota fontana, e si comincia subito il Gavia. Rampe lunghe e non dolci per le gambe che hanno già qualche km ed uno Stelvio. A S.Caterina comincia il party. Niente di che, qualche km al 10% sparso qua e là. Proprio quando sei vicino al passo, un kilometro secco a doppia cifra ti fa capire chi comanda qui, a 2000 e rotti. Poi spiana e scambio dire chiacchiere con un ciclista profumato e con freni a disco d'oro. Gli rivelo la mia pazzia: partito da Merano, scendo a ponte di legno per continuare su tutta la Val di Sole. Mi dice buona fortuna e forse intendeva condoglianze.

Discesa del Gavia nervosa. È una mulattiera scassata, mono corsia. Faccio un drittone su un tornante dopo aver schivato una ciclista che faceva zig-zag dietro una curva.

Poi il Tonale. Liscio se non fosse per le gambe ed i piedi che scoppiano. Sete, tanta acqua, e si mangia ogni mezz'ora.
Il Tonale, o Ponte Tonale, sembra un paese dei balocchi sbiadito, niente di che..

Poi si scende nella lunga interminabile e trafficata Val di sole. Marilleva 1400, Brez e Fondo arrivano dopo diversi strappi e salite che tagliano via le ultime energie.

Infine il Palade. Si va su bene, ma le moto e gli arroganti mi rovinano il momento. quando un cartello segna -7km al passo faccio il conto al rovescio, con il risultato che il tempo passa ancora più piano.

i piedi fanno ancora più male. Il culo, non ne parliamo. Poi giù dal Palade. Più forte che si può, fino a trovare un vecchietto in macchina che mi fa da tappo e mi toglie il piacere di una discesa trionfale.

A casa, un panino, acqua, succo di mela ed un abbraccio. una vocina di 6 anni mi chiede: Dove sei stato tutto questo tempo? :-)
 
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never give up!

max_good
9 Gennaio 2010
27.403
22.170
Piacenza
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krypton xroad - 0 slr
insomma l'ho fatto anche io, sabato 15 luglio in solitaria. 11:29. prendendo le mie pause e facendo un paio di foto.

ecco qui:

10 borracce da 650ml, 5 barrette, 4 gel, 5 smoothies, un panino con lo speck, 2 banane... e non bastava.
Partito alle 5:30. Alba fresca. La Val Venosta ha mostrato il suo meglio con un vento turbinoso che mi scompigliava i capelli anche sotto il casco. 2 tratti di sterrato e tanti strappetti che mi provocavano, ma non potevo buttare via calorie. Il Re mi aspettava, ed avevo fretta per arrivare a Prato.
Il Re si mostra subito arrabbiato, con pioggia e neve che lo copre. Ma io vado su, il tempo migliorerà. Mi fermo per acqua, sia da ricaricare nelle borracce, che da togliere alle olive e si riparte da Trafoi. Il torrente omonimo che scava la valle, fa compagnia, mentre vado su. Sono le 8, poche moto e macchine, qualche ciclista. Un primo cartello mi incita mostrando il 48, il numero dei tornanti che mancano. Le pendenze non sono alte, a volte spiana, ma meglio stare attenti. Al tornare 20 l'Ortles si mostra, con i ghiacci eterni, la roccia nera che si sgretola e cade giù, le cime severe che dominano e fanno paura. Gli ultimi tornati sono accompagnati da neve e vento, poi si arriva..dopo 2 ore di pedalata. discesa gelida, imbacuccato come un eschimese, faccio uno slalom tra macchine, moto e ciclisti. "Fa freddo!" urlo ad uno che mi chiede "com'è lassù?". Cosa vuoi, sono quasi 3000m.

A Bormio, trovo il centro all'ora del caffè. Impossibile passare. Allora si va alla nota fontana, e si comincia subito il Gavia. Rampe lunghe e non dolci per le gambe che hanno già qualche km ed uno Stelvio. A S.Caterina comincia il party. Niente di che, qualche km al 10% sparso qua e là. Proprio quando sei vicino al passo, un kilometro secco a doppia cifra ti fa capire chi comanda qui, a 2000 e rotti. Poi spiana e scambio dire chiacchiere con un ciclista profumato e con freni a disco d'oro. Gli rivelo la mia pazzia: partito da Merano, scendo a ponte di legno per continuare su tutta la Val di Sole. Mi dice buona fortuna e forse intendeva condoglianze.

Discesa del Gavia nervosa. È una mulattiera scassata, mono corsia. Faccio un drittone su un tornante dopo aver schivato una ciclista che faceva zig-zag dietro una curva.

Poi il Tonale. Liscio se non fosse per le gambe ed i piedi che scoppiano. Sete, tanta acqua, e si mangia ogni mezz'ora.
Il Tonale, o Ponte Tonale, sembra un paese dei balocchi sbiadito, niente di che..

Poi si scende nella lunga interminabile e trafficata Val di sole. Marilleva 1400, Brez e Fondo arrivano dopo diversi strappi e salite che tagliano via le ultime energie.

Infine il Palade. Si va su bene, ma le moto e gli arroganti mi rovinano il momento. quando un cartello segna -7km al passo faccio il conto al rovescio, con il risultato che il tempo passa ancora più piano.

i piedi fanno ancora più male. Il culo, non ne parliamo. Poi giù dal Palade. Più forte che si può, fino a trovare un vecchietto in macchina che mi fa da tappo e mi toglie il piacere di una discesa trionfale.

A casa, un panino, acqua, succo di mela ed un abbraccio. una vocina di 6 anni mi chiede: Dove sei stato tutto questo tempo? :-)

:hail:
 

tiago84

Novellino
15 Aprile 2014
99
2
bologna
www.maratoneerando.wordpress.com
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cannondale synapse carbon 5; specialized diverge comp carbon
insomma l'ho fatto anche io, sabato 15 luglio in solitaria. 11:29. prendendo le mie pause e facendo un paio di foto.

ecco qui:

10 borracce da 650ml, 5 barrette, 4 gel, 5 smoothies, un panino con lo speck, 2 banane... e non bastava.
Partito alle 5:30. Alba fresca. La Val Venosta ha mostrato il suo meglio con un vento turbinoso che mi scompigliava i capelli anche sotto il casco. 2 tratti di sterrato e tanti strappetti che mi provocavano, ma non potevo buttare via calorie. Il Re mi aspettava, ed avevo fretta per arrivare a Prato.
Il Re si mostra subito arrabbiato, con pioggia e neve che lo copre. Ma io vado su, il tempo migliorerà. Mi fermo per acqua, sia da ricaricare nelle borracce, che da togliere alle olive e si riparte da Trafoi. Il torrente omonimo che scava la valle, fa compagnia, mentre vado su. Sono le 8, poche moto e macchine, qualche ciclista. Un primo cartello mi incita mostrando il 48, il numero dei tornanti che mancano. Le pendenze non sono alte, a volte spiana, ma meglio stare attenti. Al tornare 20 l'Ortles si mostra, con i ghiacci eterni, la roccia nera che si sgretola e cade giù, le cime severe che dominano e fanno paura. Gli ultimi tornati sono accompagnati da neve e vento, poi si arriva..dopo 2 ore di pedalata. discesa gelida, imbacuccato come un eschimese, faccio uno slalom tra macchine, moto e ciclisti. "Fa freddo!" urlo ad uno che mi chiede "com'è lassù?". Cosa vuoi, sono quasi 3000m.

A Bormio, trovo il centro all'ora del caffè. Impossibile passare. Allora si va alla nota fontana, e si comincia subito il Gavia. Rampe lunghe e non dolci per le gambe che hanno già qualche km ed uno Stelvio. A S.Caterina comincia il party. Niente di che, qualche km al 10% sparso qua e là. Proprio quando sei vicino al passo, un kilometro secco a doppia cifra ti fa capire chi comanda qui, a 2000 e rotti. Poi spiana e scambio dire chiacchiere con un ciclista profumato e con freni a disco d'oro. Gli rivelo la mia pazzia: partito da Merano, scendo a ponte di legno per continuare su tutta la Val di Sole. Mi dice buona fortuna e forse intendeva condoglianze.

Discesa del Gavia nervosa. È una mulattiera scassata, mono corsia. Faccio un drittone su un tornante dopo aver schivato una ciclista che faceva zig-zag dietro una curva.

Poi il Tonale. Liscio se non fosse per le gambe ed i piedi che scoppiano. Sete, tanta acqua, e si mangia ogni mezz'ora.
Il Tonale, o Ponte Tonale, sembra un paese dei balocchi sbiadito, niente di che..

Poi si scende nella lunga interminabile e trafficata Val di sole. Marilleva 1400, Brez e Fondo arrivano dopo diversi strappi e salite che tagliano via le ultime energie.

Infine il Palade. Si va su bene, ma le moto e gli arroganti mi rovinano il momento. quando un cartello segna -7km al passo faccio il conto al rovescio, con il risultato che il tempo passa ancora più piano.

i piedi fanno ancora più male. Il culo, non ne parliamo. Poi giù dal Palade. Più forte che si può, fino a trovare un vecchietto in macchina che mi fa da tappo e mi toglie il piacere di una discesa trionfale.

A casa, un panino, acqua, succo di mela ed un abbraccio. una vocina di 6 anni mi chiede: Dove sei stato tutto questo tempo? :-)

complimenti, vedo che anche tu hai una vocina a casa che t'aspetta e questo credo che non possa che farti piacere, per me è così, è la stessa voce che sento quando penso di non farcela, tutta forza in più o-o
 

leonisa

Apprendista Cronoman
27 Febbraio 2013
2.817
183
altoadige
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HongFu HF-FM088, Limit Edition
Bel racconto Roberto, avrei accentuato di più la parte della val di sole, anche se in pratica è pianura, è lunga per arrivare fino a Fondo. Per non parlare del vento che soffia molto ma molto volentieri contro. Quello che mi ha emozionato tantissimo al mio giro, era che una volta arrivato al passo Palade, non avevo più bisogno di fare neanche un giro di pedali per arrivare a casa. Tu immagino sei andato fino a Merano per chiudere il cerchio.

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ciclo_beibo

Il Superuomo
27 Aprile 2009
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di quelle che devi pedalare
Bel racconto Roberto, avrei accentuato di più la parte della val di sole, anche se in pratica è pianura, è lunga per arrivare fino a Fondo. Per non parlare del vento che soffia molto ma molto volentieri contro. Quello che mi ha emozionato tantissimo al mio giro, era che una volta arrivato al passo Palade, non avevo più bisogno di fare neanche un giro di pedali per arrivare a casa. Tu immagino sei andato fino a Merano per chiudere il cerchio.

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Vero Angelo. La Val di Sole è lunga, ma leggera discesa. Il vento era fortissimo e contrario, ma ero talmente contento di essere lì , ed ancora vivo, che spingevo come se mancasse poco. Devo dire che su Gavia e tonale ho trovato vento favorevole a salire. Quindi il vento contro in Val di Sole , me lo meritavo [emoji16]
Il cerchio l'ho chiuso a casa, a Lana.

Stesso kilometraggio, anzi più dislivello visto che sono salito a Marlengo [emoji41]
 
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panta41

Cronoman
18 Marzo 2012
709
630
Parco del Beigua (SV)
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Scott Addict Team Issue
insomma l'ho fatto anche io, sabato 15 luglio in solitaria. 11:29. prendendo le mie pause e facendo un paio di foto.

ecco qui:

10 borracce da 650ml, 5 barrette, 4 gel, 5 smoothies, un panino con lo speck, 2 banane... e non bastava.
Partito alle 5:30. Alba fresca. La Val Venosta ha mostrato il suo meglio con un vento turbinoso che mi scompigliava i capelli anche sotto il casco. 2 tratti di sterrato e tanti strappetti che mi provocavano, ma non potevo buttare via calorie. Il Re mi aspettava, ed avevo fretta per arrivare a Prato.
Il Re si mostra subito arrabbiato, con pioggia e neve che lo copre. Ma io vado su, il tempo migliorerà. Mi fermo per acqua, sia da ricaricare nelle borracce, che da togliere alle olive e si riparte da Trafoi. Il torrente omonimo che scava la valle, fa compagnia, mentre vado su. Sono le 8, poche moto e macchine, qualche ciclista. Un primo cartello mi incita mostrando il 48, il numero dei tornanti che mancano. Le pendenze non sono alte, a volte spiana, ma meglio stare attenti. Al tornare 20 l'Ortles si mostra, con i ghiacci eterni, la roccia nera che si sgretola e cade giù, le cime severe che dominano e fanno paura. Gli ultimi tornati sono accompagnati da neve e vento, poi si arriva..dopo 2 ore di pedalata. discesa gelida, imbacuccato come un eschimese, faccio uno slalom tra macchine, moto e ciclisti. "Fa freddo!" urlo ad uno che mi chiede "com'è lassù?". Cosa vuoi, sono quasi 3000m.

A Bormio, trovo il centro all'ora del caffè. Impossibile passare. Allora si va alla nota fontana, e si comincia subito il Gavia. Rampe lunghe e non dolci per le gambe che hanno già qualche km ed uno Stelvio. A S.Caterina comincia il party. Niente di che, qualche km al 10% sparso qua e là. Proprio quando sei vicino al passo, un kilometro secco a doppia cifra ti fa capire chi comanda qui, a 2000 e rotti. Poi spiana e scambio dire chiacchiere con un ciclista profumato e con freni a disco d'oro. Gli rivelo la mia pazzia: partito da Merano, scendo a ponte di legno per continuare su tutta la Val di Sole. Mi dice buona fortuna e forse intendeva condoglianze.

Discesa del Gavia nervosa. È una mulattiera scassata, mono corsia. Faccio un drittone su un tornante dopo aver schivato una ciclista che faceva zig-zag dietro una curva.

Poi il Tonale. Liscio se non fosse per le gambe ed i piedi che scoppiano. Sete, tanta acqua, e si mangia ogni mezz'ora.
Il Tonale, o Ponte Tonale, sembra un paese dei balocchi sbiadito, niente di che..

Poi si scende nella lunga interminabile e trafficata Val di sole. Marilleva 1400, Brez e Fondo arrivano dopo diversi strappi e salite che tagliano via le ultime energie.

Infine il Palade. Si va su bene, ma le moto e gli arroganti mi rovinano il momento. quando un cartello segna -7km al passo faccio il conto al rovescio, con il risultato che il tempo passa ancora più piano.

i piedi fanno ancora più male. Il culo, non ne parliamo. Poi giù dal Palade. Più forte che si può, fino a trovare un vecchietto in macchina che mi fa da tappo e mi toglie il piacere di una discesa trionfale.

A casa, un panino, acqua, succo di mela ed un abbraccio. una vocina di 6 anni mi chiede: Dove sei stato tutto questo tempo? :-)
GRANDEEEEE!!! Questo report è muy muy pericoloso....Se lo legge quel "matto" del [MENTION=61708]pedalone della bassa[/MENTION] si monta la testa, e inizia a pungolare il sottoscritto e pure [MENTION=2671]Tapinaz[/MENTION] !!! ;nonzo% :cry:
 

pedalone della bassa

Otztaler inside
9 Ottobre 2013
13.121
16.980
42
modena, ma col cuore, ed originario, di Reggio Emi
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(advanced pro nox, argon 18 gallium), ora Cervèlo S3
GRANDEEEEE!!! Questo report è muy muy pericoloso....Se lo legge quel "matto" del [MENTION=61708]pedalone della bassa[/MENTION] si monta la testa, e inizia a pungolare il sottoscritto e pure [MENTION=2671]Tapinaz[/MENTION] !!! ;nonzo% :cry:



noooooo Giova, non è assolutamente mia intenzione pungolarvi :-x

te e [MENTION=2671]Tapinaz[/MENTION] siete già precettati per il prossimo anno! :mrgreen: o-o :friends:
 

faberfortunae

Scalatore
30 Settembre 2011
7.486
4.702
Modena
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sempre una in meno...
insomma l'ho fatto anche io, sabato 15 luglio in solitaria. 11:29. prendendo le mie pause e facendo un paio di foto.

ecco qui:

10 borracce da 650ml, 5 barrette, 4 gel, 5 smoothies, un panino con lo speck, 2 banane... e non bastava.
Partito alle 5:30. Alba fresca. La Val Venosta ha mostrato il suo meglio con un vento turbinoso che mi scompigliava i capelli anche sotto il casco. 2 tratti di sterrato e tanti strappetti che mi provocavano, ma non potevo buttare via calorie. Il Re mi aspettava, ed avevo fretta per arrivare a Prato.
Il Re si mostra subito arrabbiato, con pioggia e neve che lo copre. Ma io vado su, il tempo migliorerà. Mi fermo per acqua, sia da ricaricare nelle borracce, che da togliere alle olive e si riparte da Trafoi. Il torrente omonimo che scava la valle, fa compagnia, mentre vado su. Sono le 8, poche moto e macchine, qualche ciclista. Un primo cartello mi incita mostrando il 48, il numero dei tornanti che mancano. Le pendenze non sono alte, a volte spiana, ma meglio stare attenti. Al tornante 20 l'Ortles si mostra, con i ghiacci eterni, la roccia nera che si sgretola e cade giù, le cime severe che dominano e fanno paura. Gli ultimi tornanti sono accompagnati da neve e vento, poi si arriva..dopo 2 ore di pedalata. discesa gelida, imbacuccato come un eschimese, faccio uno slalom tra macchine, moto e ciclisti. "Fa freddo!" urlo ad uno che mi chiede "com'è lassù?". Cosa vuoi, sono quasi 3000m.

A Bormio, trovo il centro all'ora del caffè. Impossibile passare. Allora si va alla nota fontana, e si comincia subito il Gavia. Rampe lunghe e non dolci per le gambe che hanno già qualche km ed uno Stelvio. A S.Caterina comincia il party. Niente di che, qualche km al 10% sparso qua e là. Proprio quando sei vicino al passo, un kilometro secco a doppia cifra ti fa capire chi comanda qui, a 2000 e rotti. Poi spiana e scambio dire chiacchiere con un ciclista profumato e con freni a disco d'oro. Gli rivelo la mia pazzia: partito da Merano, scendo a ponte di legno per continuare su tutta la Val di Sole. Mi dice buona fortuna e forse intendeva condoglianze.

Discesa del Gavia nervosa. È una mulattiera scassata, mono corsia. Faccio un drittone su un tornante dopo aver schivato una ciclista che faceva zig-zag dietro una curva.

Poi il Tonale. Liscio se non fosse per le gambe ed i piedi che scoppiano. Sete, tanta acqua, e si mangia ogni mezz'ora.
Il Tonale, o Ponte Tonale, sembra un paese dei balocchi sbiadito, niente di che..

Poi si scende nella lunga interminabile e trafficata Val di sole. Marilleva 1400, Brez e Fondo arrivano dopo diversi strappi e salite che tagliano via le ultime energie.

Infine il Palade. Si va su bene, ma le moto e gli arroganti mi rovinano il momento. quando un cartello segna -7km al passo faccio il conto al rovescio, con il risultato che il tempo passa ancora più piano.

i piedi fanno ancora più male. Il culo, non ne parliamo. Poi giù dal Palade. Più forte che si può, fino a trovare un vecchietto in macchina che mi fa da tappo e mi toglie il piacere di una discesa trionfale.

A casa, un panino, acqua, succo di mela ed un abbraccio. una vocina di 6 anni mi chiede: Dove sei stato tutto questo tempo? :-)

Bellissimo post. Ce ne fossero ogni giorno... reputazione per te! o-o