c'e' anche un problema "tecnologico", ossia che spessori troppo sottili poi diventano difficili da saldare, ed in piu' si ammaccano facilmente. Poi e' anche da vedere l'uso a cui e' destinata la bici: per la pista penso che qualche grammo in piu' conti poco, mentre invece sulla strada la questione diventa importante.
Io comunque preferisco la flessibilita' che il carbonio da al progettista, ossia la possibilita' di dare grosse sezioni e quindi forte rigidita' al tratto sterzo-m.c.-ruota post. che e' dove si scaricano i momenti torcenti della pedalata, e invece piccole sezioni e quindi maggiore cedevolezza al tratto del piantone reggisella, per avere quindi una bici confortevole.
In genere i telai in metallo hanno tubi di sezione piu' omogenea per cui e' piu' difficile realizzare sezioni a rigidita' cosi fortemente differenziata. Capisco pero' che per un artigiano che fa pochi pezzi/anno la scelta di usare il metallo e' obbligatoria.
Io comunque preferisco la flessibilita' che il carbonio da al progettista, ossia la possibilita' di dare grosse sezioni e quindi forte rigidita' al tratto sterzo-m.c.-ruota post. che e' dove si scaricano i momenti torcenti della pedalata, e invece piccole sezioni e quindi maggiore cedevolezza al tratto del piantone reggisella, per avere quindi una bici confortevole.
In genere i telai in metallo hanno tubi di sezione piu' omogenea per cui e' piu' difficile realizzare sezioni a rigidita' cosi fortemente differenziata. Capisco pero' che per un artigiano che fa pochi pezzi/anno la scelta di usare il metallo e' obbligatoria.