credo che il messaggio che ti si vuol dare è che non è una semplice alternanza di tre sport, è una cosa unica quindi vanno seguiti dei "programmi" di lavoro che integrino le tre specialità, magari focalizzandosi su quella in cui uno è meno portato.
Il nuoto, ad esempio è estremamente tecnico, se non vieni dall'agonismo, ci devi mettere parecchio lavoro, fosse anche solo per finire la prima frazione senza "annegare" o andando in "panico" quando ti trovi in mezzo ad una tonnara di 3-400 persone che sbracciano in 50m2 e ti trovi con il cuore a mille, pregiudicando poi le altre due frazioni.
Correre per 5 o 10k dopo 20-40k di bici, non è cosi automatico proprio perché i distretti muscolari, lavorano in modo diverso, la forza non è tutto, è solo una parte del lavoro.
Poi dipende dagli obiettivi che uno si pone, se vuole stare bene, allenarsi "ad -------m" va benissimo, se uno ha obiettivi agonistici e, indipendentemente dalla posizione di arrivo, ma vuole fare una gara divertendosi, senza arrivare sui gomiti, gli allenamenti vanno pianificati, sempre di più man mano che si allungano le distanze.
Appartenere ad una squadra, significa "copiare" da gli altri o farsi seguire da un allenatore che organizza i periodi di carico e scarico a seconda degli obiettivi, significa "farsi tirare in quei giorni in cui la motivazione è meno forte, farsi dare una mano nel giorno della gara, etc.
spero di avere reso l'idea, alla fine nessuno nasce imparato o campione.
buona giornata