inoltre considera che c'è anche un consumo dovuto alle fasi di non pedalata... tipo una lunga discesa guidata e tirata in posizione isometrica...
Siamo partiti da qui, dove io quotavo un intervento di [MENTION=10240]mobi[/MENTION]:
Assolutamente d'accordo
Credo sia una questione di efficienza, ovvero sviluppare diciamo 200W a 80rpm e 100rpm ha un costo metabolico completamente diverso.
Per qualcuno puo' essere il contrario ovvero che è piu' efficiente ad alte rpm.
Una cosa che ho notato comunque è che già dopo alcune sessioni sul rullo, ci si comincia ad abituare (chiara evidenza dalla deriva cardiaca piu' contenuta a parità delle altre condizioni che indoor potrebbero influire molto come idratazione/temperatura).
Ma al di là degli studi e della teoria, ho appurato sulla mia pelle, che riuscendo ad alzare la cadenza media delle uscite, riesco ad affrontare le salite finali, con maggiore brillantezza ed efficienza, quindi ho deciso di lavorarci seriamente.
Ma come ha detto bene tu, il costo metabolico è differente, quindi ci si deve arrivare per gradi e credo che non sia neanche così semplice.
Dopo una serie di interventi molto interessanti, siamo arrivati qui, intervento che condivido particolarmente
L'articolo di Couzen è stato veramente illuminante e mi ha dato qualche certezza in piu'
Ad una potenza abbastanza bassa e per ora considerando una cadenza auto-scelta, una grossa deriva cardiaca significa l'utilizzo progressivo di fibre veloci avendo esaurito quelle "lente". Questo ovviamente è valido se gli altri fattori che possono contribuire alla deriva cardiaca siano molto limitati in primis la deidratazione.
In questa ottica l'aerobic decoupling di Friel ha secondo me molto senso!
Tornando ora al discorso iniziale di deriva cardiaca dovuta ad una cadenza forzatamente alta significa che a certe cadenze si puo' perdere completamente l'efficienza: tanto ossigeno consumato ma poca potenza sviluppata.
Lo studio citato nell'articolo indica una chiara correlazione tra efficienza e fibre tipo I per potenze moderate sotto soglia (atleti con maggiore % di fibre tipo 1 sono molto piu' efficienti).
Ora il fatto che già dopo 4 o 5 esercizi la deriva sia già piu' contenuta mi fa riflettere.
L'efficienza guadagnata in questo caso non puo' essere dovuta ad una migliore % di fibre lente bensì ad una sola questione di coordinamento neuromuscolare.
Ora, leggendo un interessantissimo studio di Coyle ("Cycling efficiency is related to the percentage of Type I muscle fibers" che ancora devo approfondire) segnalatomi dal buon [MENTION=10240]mobi[/MENTION] :eek:, credo di aver capito che negli atleti con maggior numero di fibre di tipo I, si assite ad un minor dispendio energetico, a parità di potenza e cadenza, oltre che ad una maggiore efficienza, come detto appena sopra dall'articolo di Couzen.
Quindi quello che mi viene da pensare che, facendo sempre riferimento al punto di partenza, ovvero che determinati lavori a cadenze più elevate, rispetto a quelle che sceglieremmo naturalmente, hanno un impatto sulla percezione della fatica e i bpm, non tanto per un maggior dispendio energetico, vista, nello specifico, la zona a cui io facevo riferimento (Z2 alta), visto che 1h (ad esempio) al 75% il dispendio energetico, non può essere un fattore limitante, a meno che di non essere partiti in completa deplezione di glicogeno o di errori macroscopici alimentari, anche a cadenze molto elevate, il fattore limitante, deve essere un altro, probabilmente a prescindere anche dalla percentuale di fibre lente e quindi dalla maggiore efficienza sotto soglia, per i motivi di cui sotto.
Quale può essere questo fattore?
Molto semplicemente, per me naturalemnte (molto spesso le risposte sono più semplici delle domande
) ad uno scarso adattamento a tale esercizio, ad un scarso
coordinamento neuromuscolare a determinate rpm, che và compensato gradualmente, con esercizi mirati e col tempo.
Proprio perchè poche sedute, nel mio caso, come per [MENTION=10240]mobi[/MENTION], sono bastate 4-5 sedute, 3 di 1h sui rulli e 2 outdoor superiori alle 2h, non possono aver modificato la percentuale di fibre lente, quindi aumentato l'efficienza in tal senso.
Magari dando più spazio a questi esercizi e magari con altri, la percentuale di fibre muscolari, può cambiare e l'efficienza sotto soglia, migliorare, anche ad alte cadenze, ma non certo in pochi mesi, almeno questo è quello di cui io sono convinto.
Oltretutto credo che per migliorare questa efficienza, non sia strettamente necessario, concentrarsi sulla cadenza, ma anche qui ci sarebbe da approfondire tutto un discorso.