L'UCI boccia i dischi per il 2014

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Farrar

Apprendista Passista
26 Maggio 2012
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Troppe, ma forse ho ancora spazio per una ...
Il marketing esiste e funziona purtroppo molto per colpa anche di clienti beceri; pensate alla scomparsa nel mondo MTB delle 26 per far posto alle 27.5 .








Il fatto è che molti si convincono della bontà proprio perchè lo vedono sulla "bici del campione". Potrei farti decine di esempi di attrezzi sportivi acquistati per questo motivo, dagli sci alle racchette da tennis alle bici, senza che ci sia un effettivo collegamento con le reali esigenze del consumatore.
Il marketing esiste (e funziona), temo che dovremmo farcene una ragione.



Non è la prima volta che si equivoca la questione, per cui mi ripeterò.
Io non sostengo che ciò che viene usato dai pro viene automaticamente acquistato in massa dai cicloqualcosa (-amatori, -turisti, -suonati...), è evidente che non è vero, basta citare il cambio elettromeccanico. Semplicemente constato che finchè qualcosa non viene usato dai pro non viene considerato "valido" dalla "massa" e quindi a livello commerciale presenta un interesse marginale. Insomma, l'uso da parte dei pro è una condizione necessaria ma non sufficiente per vendere il prodotto sul mercato.
 

sembola

Velocista
22 Aprile 2004
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verde
Si ma le corone ovali le hanno comperate in 10.
Non è questo il punto. Il punto è che se non le avessero rispolverate nelle crono dei GT quei 10 non le avrebbero MAI acquistate. Così come se il Di2 non lo avessero fatto vedere in televisione e sulle riviste come "usato da ...." forse solo qualche tecnomaniaco lo avrebbe comperato.
Faccio un esempio opposto che qualcuno di voi conoscerà: gli Spinaci Cinelli. Comodissimi ed utilizzatissimi tra i pro ma vietati dall' UCI da un giorno all'anno nel 1997. Nonostante che siano ancora prodotti, non li usa praticamente più nessuno.


Insomma io mi sono fatto una ragione che il marketing esiste per l'amor di Dio, ma tu fattene una diversa, ovvero che non e' un dogma religioso. E soprattutto che i consumatori non sempre sono poi così boccaloni come il primo incravattato della Bocconi vorrebbe far credere. E lo stallo dei dischi, nonostante la martellante campagna mediatica di riviste fiere Internet testimonial ecc, da almeno un anno a questa parte, lo dimostra:eek:o-o

Sei libero di credere che i consumatori si comportino compattamente in modo razionale. La storia del commercio, soprattutto negli ultimi 50-60 anni, racconta (ed aggiungo purtroppo) una realtà molto diversa.


Il marketing esiste e funziona purtroppo molto per colpa anche di clienti beceri; pensate alla scomparsa nel mondo MTB delle 26 per far posto alle 27.5 .
Non esiste un marketing "buono" ed uno "cattivo e becero", a seconda che inventi e promuova cose che a noi piacciono/interessano/servono o no. Esiste semmai un marketing che funziona, vale a dire che inventa cose che riesce poi a vendere, ed uno che non funziona, cioè che inventa prodotti fatti male, troppo costosi o poco utili e non riesce a farli vendere.
 

flavio-resana

Maglia Gialla
16 Ottobre 2009
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Faccio presente che siete fuori dal seminato...:mrgreen:

Tornando OT.

Mi sono dimenticato di postare i dati inerenti alle temperature raggiunge dai miei dischi in discesa da Marcesina a Lazzaretti (Foza), misurazione effettuata con pistola laser thermo (sperando sia affidabile visti i 29€ di costo...)

Inizio discesa: 13 gradi
Punto di misurazione ultimo tornante: 98 gradi

Immagino siano saliti anche oltre i 100 gradi in ogni caso ė vero che in caso di caduta in gruppo potrebbero esserci dei problemi viste le temperature in gioco...ed andare ad aumentare i rischi (forse) non ė il caso.

Anche perché in condizioni normali di strada le differenze percepibili sono solo sulla modulabilitá ed il sensibile minor sforzo per fare frenate incisive...

Su asfalto bagnato, invece, si ha la sensibilità per capire quando si è al limite, diciamo che sono più per un uso amatoriale che agonistico i dischi, questa è l'idea che mi sono fatto!!
o-o
 

sembola

Velocista
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Faccio presente che siete fuori dal seminato...:mrgreen:

Permettimi di non essere d'accordo.

I motivi per cui l'UCI autorizza o non autorizza l'utilizzo di determinate categorie di materiali a mio parere sono da ricercare anche e soprattutto nelle strategie commerciali delle aziende che tali materiali producono. Anche perchè, casomai a qualcuno sfuggisse, i pro sono poche centinaia in tutto il mondo e non è certo su di essi che le aziende puntano per realizzare i loro profitti ;-)
 

faberfortunae

Scalatore
30 Settembre 2011
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sempre una in meno...
Non è questo il punto. Il punto è che se non le avessero rispolverate nelle crono dei GT quei 10 non le avrebbero MAI acquistate.



Quanti pro usano bombolette gonfia e ripara? Quanti pro usano quei calzettoni a ginocchio che si vedono ora? Chi è quell'amatore che conosce in dettaglio la marca degli integratori/barrette usate dal suo beniamino? Risposta zero. Nonostante ciò in gruppo bombolette gonfia e ripara come se piovesse (udite udite senza che nessun pro le abbia mai usate) iniziano a vedersi i primi calzettoni da pippicalzelunghe (ancora una volta in sfregio alla somma regola del marketing CONDIZIONATO dai PRO, irriverenti) e gli amatori svuotano gli scaffali delle farmacie di integratori barrette (e ancora qualche banana dai fruttivendoli) infischiandosene bellamente delle preferenze culinarie del Cancellara di turno. Ed il discorso vale anche all'opposto: Mark Cavendish, campione del Mondo, vincitore di un numero impressionante di corse, forse il più grande sprinter dai tempi di Cipollini per tutto il 2013 ha usato freni caliper idraulici Sram red. In quanti amatori l'hanno copiato?? Zero. Nei libri di storia del commercio degli ultimi 20 anni questi casi li inseriamo o non sono previste ristampe? :eek:
 

flavio-resana

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Non è questo il punto. Il punto è che se non le avessero rispolverate nelle crono dei GT quei 10 non le avrebbero MAI acquistate.



Quanti pro usano bombolette gonfia e ripara? Quanti pro usano quei calzettoni a ginocchio che si vedono ora? Chi è quell'amatore che conosce in dettaglio la marca degli integratori/barrette usate dal suo beniamino? Risposta zero. Nonostante ciò in gruppo bombolette gonfia e ripara come se piovesse (udite udite senza che nessun pro le abbia mai usate) iniziano a vedersi i primi calzettoni da pippicalzelunghe (ancora una volta in sfregio alla somma regola del marketing CONDIZIONATO dai PRO, irriverenti) e gli amatori svuotano gli scaffali delle farmacie di integratori barrette (e ancora qualche banana dai fruttivendoli) infischiandosene bellamente delle preferenze culinarie del Cancellara di turno. Ed il discorso vale anche all'opposto: Mark Cavendish, campione del Mondo, vincitore di un numero impressionante di corse, forse il più grande sprinter dai tempi di Cipollini per tutto il 2013 ha usato freni caliper idraulici Sram red. In quanti amatori l'hanno copiato?? Zero. Nei libri di storia del commercio degli ultimi 20 anni questi casi li inseriamo o non sono previste ristampe? :eek:


io, a posteriori, avendo saputo che c'erano i RED idraulici caliper ne avrei approfittato, andando a creare una bici diversa con ruote tradizionali, ma con una frenata "idraulica" che da sensazioni diverse da una meccanica.

Adesso non so nemmeno più se la Sram li produrrà ancora.o-o
 

dns76

Apprendista Scalatore
12 Settembre 2011
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a nord di Padova
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Quanti pro usano bombolette gonfia e ripara? Quanti pro usano quei calzettoni a ginocchio che si vedono ora? Chi è quell'amatore che conosce in dettaglio la marca degli integratori/barrette usate dal suo beniamino? Risposta zero. Nonostante ciò in gruppo bombolette gonfia e ripara come se piovesse (udite udite senza che nessun pro le abbia mai usate) iniziano a vedersi i primi calzettoni da pippicalzelunghe (ancora una volta in sfregio alla somma regola del marketing CONDIZIONATO dai PRO, irriverenti) e gli amatori svuotano gli scaffali delle farmacie di integratori barrette (e ancora qualche banana dai fruttivendoli) infischiandosene bellamente delle preferenze culinarie del Cancellara di turno. Ed il discorso vale anche all'opposto: Mark Cavendish, campione del Mondo, vincitore di un numero impressionante di corse, forse il più grande sprinter dai tempi di Cipollini per tutto il 2013 ha usato freni caliper idraulici Sram red. In quanti amatori l'hanno copiato?? Zero. Nei libri di storia del commercio degli ultimi 20 anni questi casi li inseriamo o non sono previste ristampe? :eek:

:wacko:

Quanti amatori possono permettersi l'ammiraglia con bici e ruote di scorta a bordo? Magari si accontentano di una camera d'aria o di un fast e di qualche integratore pescato nel discount di turno ;-)
 

faberfortunae

Scalatore
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Permettimi di non essere d'accordo.

I motivi per cui l'UCI autorizza o non autorizza l'utilizzo di determinate categorie di materiali a mio parere sono da ricercare anche e soprattutto nelle strategie commerciali delle aziende che tali materiali producono. Anche perchè, casomai a qualcuno sfuggisse, i pro sono poche centinaia in tutto il mondo e non è certo su di essi che le aziende puntano per realizzare i loro profitti ;-)

Quindi sostanzialmente Shimano che è bella pronta da tre anni e Sram ( che un impianto idro ce l'ha, non so poi con quale indice di affidabilità. ..) starebbero condizionando UCI perché procrastini l'omologa giusto per consentire all'altro competitor di Vicenza di sperimentare come.si deve il proprio progetto (sempre che ci sia davvero..)?:wacko: Interessante teoria di microeconomia applicata alle logiche di oligopolio....
 

faberfortunae

Scalatore
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:wacko:

Quanti amatori possono permettersi l'ammiraglia con bici e ruote di scorta a bordo? Magari si accontentano di una camera d'aria o di un fast ;-)

Eddai segui la logica della discussione. Sembola sostiene che condizione necessaria (anche se non sufficiente) alla commercializzazione di un prodotto/materiale/soluzione tecnica sia il precedente utilizzo da parte dei pro'. Quelli erano i primi tre esempi che mi sono venuti in mente che confutano la tesi: tre casi in cui la diffusione presso gli amatori ha seguito altre logiche rispetto all'emulazione. Dai pero prima di intervenire leggiamo il filo della discussione altrimenti davvero diventa tutto pesantissimo
 

faberfortunae

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Oggetti da pochi euro usati per evidenti ragioni tecniche (mancanza di ammiraglia e di masasggiatori), mentre le barrette sono usate largamente nel mondo pro (PowerBar sponsor tecnico al Tdf). Mentre tutto il resto, che costa migliaia di euro è esattamente quello dei pro.

Della serie, guardare il dito invece della luna ;-)

Quindi sostanzialmente Shimano che è bella pronta da tre anni e Sram ( che un impianto idro ce l'ha, non so poi con quale indice di affidabilità. ..) starebbero condizionando UCI perché procrastini l'omologa giusto per consentire all'altro competitor di Vicenza di sperimentare come.si deve il proprio progetto (sempre che ci sia davvero..)?:wacko: Interessante teoria di microeconomia applicata alle logiche di oligopolio....
E' una tua interpretazione, non la mia.
Dubito che un'azienda realizzi un prodotto e ne chieda l'omologazione UCI solo per poterlo dare (gratis o addirittura pagando per farlo) ad una dozzina di squadre professionistiche. Se lo fa evidentemente vuole venderlo ad una pluralità più o meno grande di clienti e realizzare un profitto. Se non lo fanno o lo fanno timidamente evidentemente sono convinti che almeno in questo momento non sia per loro conveniente. Ed è appunto una motivazione commerciale.
 
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dns76

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Eddai segui la logica della discussione. Sembola sostiene che condizione necessaria (anche se non sufficiente) alla commercializzazione di un prodotto/materiale/soluzione tecnica sia il precedente utilizzo da parte dei pro'. Quelli erano i primi tre esempi che mi sono venuti in mente che confutano la tesi: tre casi in cui la diffusione presso gli amatori ha seguito altre logiche rispetto all'emulazione. Dai pero prima di intervenire leggiamo il filo della discussione altrimenti davvero diventa tutto pesantissimo

Difatti a me sembra che hai citato degli esempi che non c'azzeccano affatto... e credo ti abbia già risposto sembola in merito.
 

dns76

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E' una tua interpretazione, non la mia.
Dubito che un'azienda realizzi un prodotto e ne chieda l'omologazione UCI solo per poterlo dare (gratis o addirittura pagando per farlo) ad una dozzina di squadre professionistiche. Se lo fa evidentemente vuole venderlo ad una pluralità più o meno grande di clienti e realizzare un profitto. Se non lo fanno o lo fanno timidamente evidentemente sono convinti che almeno in questo momento non sia per loro conveniente. Ed è appunto una motivazione commerciale.

Qui non sono completamente d'accordo. Potrebbero decidere di omologare un prodotto anche solamente per dimostrare una supremazia tecnica da travisare poi su serie inferiori (non numericamente parlando).
Un po' come succede in campo motoristico dove le competizioni al vertice (F1 moto gp) sono fatte su prototipi che poco hanno in comune con il prodotto di serie.
 

sembola

Velocista
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Potrebbero decidere di omologare un prodotto anche solamente per dimostrare una supremazia tecnica da travisare poi su serie inferiori (non numericamente parlando).

Certo, potrebbe essere possibile, anche se l'argomento "tecnologico" nel mondo ciclistico ha una presa sicuramente inferiore che non nell' ambito motoristico.

Ad ogni modo sarebbe comunque una mossa tesa ad aumentare/mantenere le proprie vendite non tramite il prodotto in sè ma altri prodotti che beneficino di tale "dimostrazione di supremazia tecnica".
 

faberfortunae

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sempre una in meno...
Difatti a me sembra che hai citato degli esempi che non c'azzeccano affatto... e credo ti abbia già risposto sembola in merito.

Oh... quest'estate vedo che siete stati tutti ospiti di Aristotele eh... :wacko:
gli esempi che ho citato non c'entreranno con la tua personalissima logica :doh:ma dimostrano senz'appello l'erroneità di una tesi.

Semplificando (visto che gli sforzi di dialettica richiesti sembrano essere insormontabili... ): se tu dici che ogni cosa che si vende deve passare prima dai pro ed io ti cito tre cose che invece vengono vendute senza essere passate prima dai pro, forse (e sottolineo forse) è la tua tesi a non essere empiricamente dimostrata.
Che poi tu discuta le ragioni effettive per le quali le "tre cosine" non vengano utilizzate dai pro da un lato, paradossalmente, rafforza quanto IO sostengo - visto che implicitamente anche tu convieni con i risultati della MIA osservazione empirica (tradotto: il fatto che gli amatori non dispongano di una ammiraglia non toglie che gli amatori usino prodotti che i pro non usano, anzi lo dimostra ulteriormente visto che hanno bisogni diversi, ed è questo quel che c'entra nel ragionamento ), e dall'altro relega solo te nel campo dell'inconferente (ri tradotto: o discuti i risultati della mia osservazione, e li confuti, o ti devi rassegnare a prenderne atto, non rilevando minimante il perchè).

Al di là delle polemiche spicce
in sintesi: una delle finalità del marketing, forse l'unica, è creare bisogni reali o immaginari.
Un modo per creare bisogni è sollecitare, nei consumatori, l'emulazione (dei pro, dei testimonial, del vicino di casa, del capoufficio ecc..).
Ne deriva che se e quando i dischi verranno adottati dai pro qualche amatore verrà spinto ad emulare i suoi beniamini sportivi e doterà la propria bici di quell'impianto frenante.
Non lo faranno TUTTI gli amatori (esattamente come non lo hanno fatto coi caliper idraulici o come quando hanno continuato - e continuano - a comperare modelli di biciletta NON in uso ai pro) perché TANTI amatori pensano ed agiscono con la loro testa e sono perfettamente consapevoli delle logiche del marketing sapendone cogliere la sostanza e separarla dalla fuffa.
Ulteriore corollario è che i dischi possono (o potevano) diffondersi tra gli amatori anche indipendentemente dall'utilizzo (e dall'omologa) dei pro.
Se ciò non è ancora successo significa che il mercato è ancora diffidente/non pronto/non adeguatamente informato.
A prescindere dall'effettiva utilità (nessun giudizio di merito), orientare le proprie convinzioni, le proprie decisioni le proprie azioni su quanto altri decidono (cambio bici solo se l'UCI omologa i dischi pur ritenendoli più sicuri dei caliper) oltre che riduttivo dell'importanza fondamentale della propria persona è incoerenza allo stato puro.
 
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