Salita o falsopiano?

CiccioneInBici

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Stupenda discussione, il sesso degli angeli e la merceologia della lana caprina sarebbe più abbordabile, e perfino risolvibile e da menti meno speculative o-o :)
Tuttavia non posso e non voglio sottrarmi al domandone, essendo io uno di quelli che, come dice il poeta, si masturba (mentalmente, aggiungerei) per il piacere.
Comincerei col distinguere se si è in compagnia o da soli e, fatto ambientale non trascurabile, se si manifesta vento contrario.
L'uno e l'altro fattore determinano situazioni che espropriano il pedalatore della personale e sovrana capacità di distinguere il confine sottile tra salita e falsopiano. Come dire che un leggerissima pendenza fatta a palla di cannone per tenere ruote perfide può trasformare la ragionevole esperienza di un falsopiano in un inferno. Allo stesso modo, se tra Palidoro e la via Braccianese (12 km per 250 m di dislivello) tira l'infido maestrale sul naso, hai un bel dire che sarebbe dovuto essere un "falsopiano" se invece sembra di stare sul Falzarego da Selva di Cadore.
Ciò premesso, ridotte cioè le condizioni del campo di osservazione ad una situazione praticamente inesistente (da soli e senza vento) il mio discrimine è determinato da come si fa la strada al contrario: se percorrendola ti sembrerà di andare come un treno con un minimo di sforzo nella convinzione di essere ormai un forte passista di pianura, ecco che "questa perfetta letizia" ti avrà rivelato tutte le falsità e gli inganni di una falsa potenza, concessa solo da pendenza favorevole, ma impercettibile. Ecco che, figliolo, avrai conosciuto il falso piano.
Falso piano: falsopiano, le parole hanno sempre un senso.
 
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Stupenda discussione, il sesso degli angeli e la merceologia della lana caprina sarebbe più abbordabile, e perfino risolvibile e da menti meno speculative o-o :)
Tuttavia non posso e non voglio sottrarmi al domandone, essendo io uno di quelli che, come dice il poeta, si masturba (mentalmente, aggiungerei) per il piacere.
Comincerei col distinguere se si è in compagnia o da soli e, fatto ambientale non trascurabile, se si manifesta vento contrario.
L'uno e l'altro fattore determinano situazioni che espropriano il pedalatore della personale e sovrana capacità di distinguere il confine sottile tra salita e falsopiano. Come dire che un leggerissima pendenza fatta a palla di cannone per tenere ruote perfide può trasformare la ragionevole esperienza di un falsopiano in un inferno. Allo stesso modo, se tra Palidoro e la via Braccianese (12 km per 250 m di dislivello) tira l'infido maestrale sul naso, hai un bel dire che sarebbe dovuto essere un "falsopiano" se invece sembra di stare sul Falzarego da Selva di Cadore.
Ciò premesso, ridotte cioè le condizioni del campo di osservazione ad una situazione praticamente inesistente (da soli e senza vento) il mio discrimine è determinato da come si fa la strada al contrario: se percorrendola ti sembrerà di andare come un treno con un minimo di sforzo nella convinzione di essere ormai un forte passista di pianura, ecco che "questa perfetta letizia" ti avrà rivelato tutte le falsità e gli inganni di una falsa potenza, concessa solo da pendenza favorevole, ma impercettibile. Ecco che, figliolo, avrai conosciuto il falso piano.
Falso piano: falsopiano, le parole hanno sempre un senso.

Ti piace scrivere in maniera "ridondante", eh? :mrgreen:..e aggiungo anche questa faccina:wacko:
 

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Oh no, che disdetta, ci tenevo proprio a farla :wacko:

Cmq è talmente vietata che... c'è il segmento strava :rosik:
o-o

Beh, come tutti i divieti, spesso non vengono rispettati. Ma dovesse succedere qualcosa sono poi cavolacci...
Inoltre il divieto è stato voluto dai proprietari terrieri che salgono in jeep. Se trovano un ciclista che sale ai 3 km/h si devono fermare e poi ripartire è un casino..... E in questo caso non vorrei essere il ciclista, che nonostante il divieto, si trova ad intralciare un contadino in-----so......:wacko:
Inoltre, a me piacciono le salite dure, ma a tutto c'è un limite, e la Scanuppia il limite lo ha oltrepassato di molto, e credo che in bdc non sia proprio fattibile.
https://www.youtube.com/watch?v=cJ5hjFksSCM
 

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Stupenda discussione, il sesso degli angeli e la merceologia della lana caprina sarebbe più abbordabile, e perfino risolvibile e da menti meno speculative o-o :)
Tuttavia non posso e non voglio sottrarmi al domandone, essendo io uno di quelli che, come dice il poeta, si masturba (mentalmente, aggiungerei) per il piacere.
Comincerei col distinguere se si è in compagnia o da soli e, fatto ambientale non trascurabile, se si manifesta vento contrario.
L'uno e l'altro fattore determinano situazioni che espropriano il pedalatore della personale e sovrana capacità di distinguere il confine sottile tra salita e falsopiano. Come dire che un leggerissima pendenza fatta a palla di cannone per tenere ruote perfide può trasformare la ragionevole esperienza di un falsopiano in un inferno. Allo stesso modo, se tra Palidoro e la via Braccianese (12 km per 250 m di dislivello) tira l'infido maestrale sul naso, hai un bel dire che sarebbe dovuto essere un "falsopiano" se invece sembra di stare sul Falzarego da Selva di Cadore.
Ciò premesso, ridotte cioè le condizioni del campo di osservazione ad una situazione praticamente inesistente (da soli e senza vento) il mio discrimine è determinato da come si fa la strada al contrario: se percorrendola ti sembrerà di andare come un treno con un minimo di sforzo nella convinzione di essere ormai un forte passista di pianura, ecco che "questa perfetta letizia" ti avrà rivelato tutte le falsità e gli inganni di una falsa potenza, concessa solo da pendenza favorevole, ma impercettibile. Ecco che, figliolo, avrai conosciuto il falso piano.
Falso piano: falsopiano, le parole hanno sempre un senso.

Al netto della prosa ne fai una questione soggettiva. In realtà la pendenza è sempre oggettiva. Sia che sei al 10 sia che sei al 2. Puoi farla più o meno bene ma la pendenza, quella rimane.