La tua analisi e tuoi dubbi sono leciti, ci mancherebbe. Ma io penso che il ciclismo professionistico, già traballante in quanto a credibilità, può anche chiudere, se chi vince le gare viene considerato dopato, senza prove. Personalmente trovo che le prestazioni di Froome non siano poi "extraterrestri", ma superiori a quelle dei suoi avversari (e neanche poi di moltissimo), come è normale che sia per un vincitore. È forte in tutti i terreni, doti però necessarie per vincere i Grandi Giri. Ricordo che anche Pantani e Simoni "volavano" nelle crono per conservare la maglia rosa (e gialla). Froome sta seguendo la strada di chi lo ha preceduto; chissà, forse salterà fuori che anche lui è un baro. Ma per il momento non lo è.
+++++
P.S. Una prestazione "extraterrestre" fu quella di Floyd Landis per riprendersi la maglia gialla persa il giorno prima. Andò in fuga da solo per un sacco di km, con salite, discese, pianura (cosa molto difficile per un leader di classifica), staccò tutti, senza che le squadre degli avversari, potessero fare nulla. Pensa che ero (anzi sono) tanto ingenuo, che quel giorno mi emozionai e posizionai la poltrona a mezzo metro dal TV!
Poi, ovviamente quando saltò fuori l'imbroglio mi cascarono le braccia (sto ancora cercando di riattaccarle)!
Personalmente se considerassi che tutti i pro si dopano, non seguirei più neppure una gara. Un po' come il wrestling, dove è palese che è tutto finto.
Ciao
come scritto in precedenza io non ritengo che il ciclismo sia uno spettacolo costruito come il wrestling, ma che vinca chi ha lo staff medico-tecnico migliore e l'atleta che si adatta meglio a queste pratiche con i limiti imposti dal regolamento.
perciò, anche se sono fermamente convinto che non esista un pro che vada a pane ed acqua (e su cosa sia doping o meno si potrebbe aprire un altro lungo discorso) continuo a seguirlo in tv.