25/01/2007 Pound: il doping ormai è una piaga sociale
Il mercato mondiale delle sostanze dopanti supera per volume quello di marihuana, cocaina ed eroina insieme, secondo i dati che lInterpol ha comunicato al presidente della Wada, Richard Pound.
Dati che portano Pound ad affermare che: «il doping non è più un problema esclusivamente sportivo, ma una questione di salute pubblica».
Nel corso di un simposio per i media organizzato dalla Wada, Pound ha affermato che «se in piccola parte possono ancora esserci sportivi che assumono sostanze dopanti inconsapevolmente o perché vittime di inganni, la stragrande maggioranza lo pianifica deliberatamente».
Da parte sua, il presidente del CIO Jacques Rogge nel suo intervento ha auspicato che «in ogni competizione sia possibile stabilire il vincitore sulla linea darrivo e non dopo analisi di laboratorio» facendo un chiaro riferimento alla Operacion Puerto e al Tour de France che ancora attende un vincitore.
«LOperación Puerto ha dimostrato quanto le organizzazioni che operano nel campo del doping siano più estese di quanto si immaginasse» ha chiosato Rogge.
«Dobbiamo rendere sempre più vicine giustizia sportiva e giustizia penale - ha detto Pound - anche se non possiamo nasconderci le difficoltà di avere a che fare con leggi diverse di paese in paese e con tempi lunghi che lo sport non può accettare».
Quanto al caso Museeuw, il belga Rogge ha detto: «Non conosco il suo caso nel dettaglio, ma se ha confessato si è dimostrato intelligente nel riconoscere il suo errore».
Infine il direttore generale della WADA, il neozelandese David Howman, ha ribadito che la tendenza futura sarà quella di «adottare una certa flessibilità per le infrazioni commesse con sostanze minori, ma di assoluta fermezza nei confronti di chi farà uso di steroidi, Epo e sostanze importanti, al punto che si sta studiando un inasprimento della pena per gli atleti che risulteranno positivi ai controlli a sorpresa».
Il mercato mondiale delle sostanze dopanti supera per volume quello di marihuana, cocaina ed eroina insieme, secondo i dati che lInterpol ha comunicato al presidente della Wada, Richard Pound.
Dati che portano Pound ad affermare che: «il doping non è più un problema esclusivamente sportivo, ma una questione di salute pubblica».
Nel corso di un simposio per i media organizzato dalla Wada, Pound ha affermato che «se in piccola parte possono ancora esserci sportivi che assumono sostanze dopanti inconsapevolmente o perché vittime di inganni, la stragrande maggioranza lo pianifica deliberatamente».
Da parte sua, il presidente del CIO Jacques Rogge nel suo intervento ha auspicato che «in ogni competizione sia possibile stabilire il vincitore sulla linea darrivo e non dopo analisi di laboratorio» facendo un chiaro riferimento alla Operacion Puerto e al Tour de France che ancora attende un vincitore.
«LOperación Puerto ha dimostrato quanto le organizzazioni che operano nel campo del doping siano più estese di quanto si immaginasse» ha chiosato Rogge.
«Dobbiamo rendere sempre più vicine giustizia sportiva e giustizia penale - ha detto Pound - anche se non possiamo nasconderci le difficoltà di avere a che fare con leggi diverse di paese in paese e con tempi lunghi che lo sport non può accettare».
Quanto al caso Museeuw, il belga Rogge ha detto: «Non conosco il suo caso nel dettaglio, ma se ha confessato si è dimostrato intelligente nel riconoscere il suo errore».
Infine il direttore generale della WADA, il neozelandese David Howman, ha ribadito che la tendenza futura sarà quella di «adottare una certa flessibilità per le infrazioni commesse con sostanze minori, ma di assoluta fermezza nei confronti di chi farà uso di steroidi, Epo e sostanze importanti, al punto che si sta studiando un inasprimento della pena per gli atleti che risulteranno positivi ai controlli a sorpresa».