Fondamentale forse no, ma utilissimo per "capire" cosa ti aspetta sì.
Tu e molti di voi, siete granfondisti collaudati e sapete gestirvi meglio che i "dilettanti allo sbaraglio" come me (noi).
Penso che almeno uno o due lunghi, non dico come la Ötzi ma quasi, siano sì fondamentali. Se faccio al massimo 150/160 km e 3000 m di dislivello, già solo psicologicamente non ce la posso fare a percorrere ulteriori 80km e 2300 m di dislivello; se invece li ho percorsi almeno una gran parte in allenamento posso sperare che la Ötzi sarà alla mia portata.
Non ho seguito la discussione in materia, ma rispetto a questa specifica questione mi sento di dire questo.
L'allenamento è equilibrio tra carico e freschezza. Sono pochissimi quei motori che possono permettersi carichi di lavoro intensivi a ridosso di una ORM e generalmente bisogna essere abbastanza giovani, perché più in là si va e più i tempi di recupero si allungano.
Il rischio è quello di partire già stanchi.
Al contempo, sono altrettanto convinto che - salvo rarissimi ed eccellenti motori - per noi "umani" sia pressoché impossibile simulare le condizioni di gara, perché la prima cosa irriproducibile sono le condizioni mentali del giorno della GF, che a loro volta sono un fattore determinante la prestazione (insieme all'alimentazione, di cui poco si parla).
Soprattutto, non serve fare 5.000 metri di dislivello se se ne ha solo 2.000 di autonomia. Disintegrarsi non significare riprodurre le sofferenze del giorno della gara.
Con una battuta, si potrebbe dire che una GF come la ORM "o la prepari sempre, o non la prepari mai" (se la vuoi fare al meglio). I km vanno accumulati giornalmente quanto meno già dalla primavera, facendo tanta qualità (che solo per i primissimi anni di "carriera" è spostare in alto il picco di prestazione, per gli altri è accelerare i tempi di recupero), per arrivare poi a luglio e agosto in grado di fare 180 km e 3000-3500 m con passo costante (al netto della "giornata no"). Uscite più lunghe e con maggior dislivello sono un lusso riservato a pochissimi (e comunque raramente ho visto quelli forti andare in allenamento oltre i 4.000-4.100). Un lungo, per me, non è altro che la massima distanza percorribile prima di cominciare a trascinarsi. Se proprio uno vuole fare il classico 200one, sarebbe bene riducesse il dislivello a max 2.500 m, inserendo tratti di pianura in cui sforzarsi avere una pedalata rotonda e in spinta, ora al vento, ora in scia (mentre troppo spesso consideriamo la pianura un inutile fastidio tra una discesa e la successiva salita).
Per fare le simulazioni di ORM ci sono ottime GF (Sporful, Fausto Coppi, ecc...) che cadono in periodo ideale, perché consentono per tempo di correggere il tiro della preparazione se necessario.
Ultima cosa che mi sento di consigliare vivamente è di curare il peso. Senza arrivare ai livelli dei prof (inquietante l'intervista rilanciata anche da questo forum a Daniel Martin, che ammette che molti di loro hanno problemi di alimentazione), non avete idea di cosa vuol dire presentarsi correttamente magri in GF che hanno dislivelli come questi.
Mi scuso se mi sono
espresso in maniera un po' confusa, ma sono pensieri sparsi "rubati" al lavoro.