Nel mondo del ciclismo non neghiamolo il Made in Italy negli anni è stato sempre un punto di riferimento per tanto ciclisti sia amatoriali che agonisti, certo i fasti degli anni 50 60 70 in cui gli artigiani italiani erano leader nel mondo non possono essere replicati al giorno d'oggi.
Ma grazie a queste basi il made in italy è ancora molto apprezzato....
Purtroppo la globalizzazione e il gigante made in USA sta pian piano prendendo il sopravvento e noi italiani cerchiamo cmq di rimanere aggrappati sia la mercato generale sia a piccole nicchie di artigianalità....
fare una stima oggi di quanto sia ancora apprezzato il made in italy è difficile, e allora facciamo solo il punto, forse sbagliando?, considerando i nostri prodotti nella vetrina del Tour de FRance .
Bici, il settore più difficile e agguerrito, valutando solamente dal punto di vista marketing, l'italia in questa ha perso un po sono poche le squadre che pedalano su bici italiane Colnago la "fortunata" Pinarello , la brava Bianchi, diciamo che ci difendiamo abbastanza , ma ripeto è solo un discorso di accordi commerciali.....
Gruppi....la buon Campagnolo ha scelto oppure è stata relegata a compagine di lusso , è oramai un prodotto di nicchia, di elite seppur è un buon prodotto commercialemnte paga un po.. non riesce a tenere apsso agli altri competitor...
Compenetistica, da un lato noto che in fondo molti componenti italiani (o pseudo tali) resistono e sono apprezzati, la battaglia è impara gli sltri sono giganti magari multinazionali...resta un solo grande punto di riferimento la SELLA li manteniamo la posizione di leader in tutte le squadre direi...
Anche nell'abbigliamento ci difendiamo anche se credo che sia la prossima vittima ,nel vestiario devo dire che molte squadre vestono ancora italiano, nei caschi qui siamo un po sottoscacco, nelle scarpe ce la combattiamo...
Ultima considerazione strana e fuori da questo contesto...molti DS delle squadre sono italiani ovviamente ex corridori ex prof...chissa perché ?
Ma grazie a queste basi il made in italy è ancora molto apprezzato....
Purtroppo la globalizzazione e il gigante made in USA sta pian piano prendendo il sopravvento e noi italiani cerchiamo cmq di rimanere aggrappati sia la mercato generale sia a piccole nicchie di artigianalità....
fare una stima oggi di quanto sia ancora apprezzato il made in italy è difficile, e allora facciamo solo il punto, forse sbagliando?, considerando i nostri prodotti nella vetrina del Tour de FRance .
Bici, il settore più difficile e agguerrito, valutando solamente dal punto di vista marketing, l'italia in questa ha perso un po sono poche le squadre che pedalano su bici italiane Colnago la "fortunata" Pinarello , la brava Bianchi, diciamo che ci difendiamo abbastanza , ma ripeto è solo un discorso di accordi commerciali.....
Gruppi....la buon Campagnolo ha scelto oppure è stata relegata a compagine di lusso , è oramai un prodotto di nicchia, di elite seppur è un buon prodotto commercialemnte paga un po.. non riesce a tenere apsso agli altri competitor...
Compenetistica, da un lato noto che in fondo molti componenti italiani (o pseudo tali) resistono e sono apprezzati, la battaglia è impara gli sltri sono giganti magari multinazionali...resta un solo grande punto di riferimento la SELLA li manteniamo la posizione di leader in tutte le squadre direi...
Anche nell'abbigliamento ci difendiamo anche se credo che sia la prossima vittima ,nel vestiario devo dire che molte squadre vestono ancora italiano, nei caschi qui siamo un po sottoscacco, nelle scarpe ce la combattiamo...
Ultima considerazione strana e fuori da questo contesto...molti DS delle squadre sono italiani ovviamente ex corridori ex prof...chissa perché ?