Made in Italy lento declino o ancora punto di riferimento ?

sepica

Ammiraglia
10 Agosto 2004
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BMC slr01 TREK Madone
Nel mondo del ciclismo non neghiamolo il Made in Italy negli anni è stato sempre un punto di riferimento per tanto ciclisti sia amatoriali che agonisti, certo i fasti degli anni 50 60 70 in cui gli artigiani italiani erano leader nel mondo non possono essere replicati al giorno d'oggi.
Ma grazie a queste basi il made in italy è ancora molto apprezzato....
Purtroppo la globalizzazione e il gigante made in USA sta pian piano prendendo il sopravvento e noi italiani cerchiamo cmq di rimanere aggrappati sia la mercato generale sia a piccole nicchie di artigianalità....

fare una stima oggi di quanto sia ancora apprezzato il made in italy è difficile, e allora facciamo solo il punto, forse sbagliando?, considerando i nostri prodotti nella vetrina del Tour de FRance .

Bici, il settore più difficile e agguerrito, valutando solamente dal punto di vista marketing, l'italia in questa ha perso un po sono poche le squadre che pedalano su bici italiane Colnago la "fortunata" Pinarello , la brava Bianchi, diciamo che ci difendiamo abbastanza , ma ripeto è solo un discorso di accordi commerciali.....
Gruppi....la buon Campagnolo ha scelto oppure è stata relegata a compagine di lusso , è oramai un prodotto di nicchia, di elite seppur è un buon prodotto commercialemnte paga un po.. non riesce a tenere apsso agli altri competitor...
Compenetistica, da un lato noto che in fondo molti componenti italiani (o pseudo tali) resistono e sono apprezzati, la battaglia è impara gli sltri sono giganti magari multinazionali...resta un solo grande punto di riferimento la SELLA li manteniamo la posizione di leader in tutte le squadre direi...
Anche nell'abbigliamento ci difendiamo anche se credo che sia la prossima vittima ,nel vestiario devo dire che molte squadre vestono ancora italiano, nei caschi qui siamo un po sottoscacco, nelle scarpe ce la combattiamo...
Ultima considerazione strana e fuori da questo contesto...molti DS delle squadre sono italiani ovviamente ex corridori ex prof...chissa perché ?
 

Anto186

Apprendista Passista
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Nel mondo del ciclismo non neghiamolo il Made in Italy negli anni è stato sempre un punto di riferimento per tanto ciclisti sia amatoriali che agonisti, certo i fasti degli anni 50 60 70 in cui gli artigiani italiani erano leader nel mondo non possono essere replicati al giorno d'oggi.
Ma grazie a queste basi il made in italy è ancora molto apprezzato....
Purtroppo la globalizzazione e il gigante made in USA sta pian piano prendendo il sopravvento e noi italiani cerchiamo cmq di rimanere aggrappati sia la mercato generale sia a piccole nicchie di artigianalità....

fare una stima oggi di quanto sia ancora apprezzato il made in italy è difficile, e allora facciamo solo il punto, forse sbagliando?, considerando i nostri prodotti nella vetrina del Tour de FRance .

Bici, il settore più difficile e agguerrito, valutando solamente dal punto di vista marketing, l'italia in questa ha perso un po sono poche le squadre che pedalano su bici italiane Colnago la "fortunata" Pinarello , la brava Bianchi, diciamo che ci difendiamo abbastanza , ma ripeto è solo un discorso di accordi commerciali.....
Gruppi....la buon Campagnolo ha scelto oppure è stata relegata a compagine di lusso , è oramai un prodotto di nicchia, di elite seppur è un buon prodotto commercialemnte paga un po.. non riesce a tenere apsso agli altri competitor...
Compenetistica, da un lato noto che in fondo molti componenti italiani (o pseudo tali) resistono e sono apprezzati, la battaglia è impara gli sltri sono giganti magari multinazionali...resta un solo grande punto di riferimento la SELLA li manteniamo la posizione di leader in tutte le squadre direi...
Anche nell'abbigliamento ci difendiamo anche se credo che sia la prossima vittima ,nel vestiario devo dire che molte squadre vestono ancora italiano, nei caschi qui siamo un po sottoscacco, nelle scarpe ce la combattiamo...
Ultima considerazione strana e fuori da questo contesto...molti DS delle squadre sono italiani ovviamente ex corridori ex prof...chissa perché ?

Facile risposta: come detto da te la globalizzazione pesa molto, gli "altri", negli anni, hanno acquisito conoscenze dalle maestranze Italiane, ed ora producono prodotti dalle qualità simili, solo che lo fanno a costi minori(e sappiamo come).
 

sepica

Ammiraglia
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beh aspettarsi che in questo mondo oramai globalizzato , le competenze rimanessero confinate dentro i nostri paesini, è al quanto utopistico, il punto è quanto siamo stati in grado di mutarci alle nuove esigenza mondiali
 

Cyboraf

Scalatore
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Nel mondo del ciclismo non neghiamolo il Made in Italy negli anni è stato sempre un punto di riferimento per tanto ciclisti sia amatoriali che agonisti, certo i fasti degli anni 50 60 70 in cui gli artigiani italiani erano leader nel mondo non possono essere replicati al giorno d'oggi.
Ma grazie a queste basi il made in italy è ancora molto apprezzato....
Purtroppo la globalizzazione e il gigante made in USA sta pian piano prendendo il sopravvento e noi italiani cerchiamo cmq di rimanere aggrappati sia la mercato generale sia a piccole nicchie di artigianalità....

fare una stima oggi di quanto sia ancora apprezzato il made in italy è difficile, e allora facciamo solo il punto, forse sbagliando?, considerando i nostri prodotti nella vetrina del Tour de FRance .

Bici, il settore più difficile e agguerrito, valutando solamente dal punto di vista marketing, l'italia in questa ha perso un po sono poche le squadre che pedalano su bici italiane Colnago la "fortunata" Pinarello , la brava Bianchi, diciamo che ci difendiamo abbastanza , ma ripeto è solo un discorso di accordi commerciali.....
Gruppi....la buon Campagnolo ha scelto oppure è stata relegata a compagine di lusso , è oramai un prodotto di nicchia, di elite seppur è un buon prodotto commercialemnte paga un po.. non riesce a tenere apsso agli altri competitor...
Compenetistica, da un lato noto che in fondo molti componenti italiani (o pseudo tali) resistono e sono apprezzati, la battaglia è impara gli sltri sono giganti magari multinazionali...resta un solo grande punto di riferimento la SELLA li manteniamo la posizione di leader in tutte le squadre direi...
Anche nell'abbigliamento ci difendiamo anche se credo che sia la prossima vittima ,nel vestiario devo dire che molte squadre vestono ancora italiano, nei caschi qui siamo un po sottoscacco, nelle scarpe ce la combattiamo...
Ultima considerazione strana e fuori da questo contesto...molti DS delle squadre sono italiani ovviamente ex corridori ex prof...chissa perché ?

Ahimè c'è molto di vero in quanto dici ma il problema. putroppo, è più grave di quanto riporti.
Non riguarda solo il ciclismo e il suo indotto ma la crisi di una intera nazione, ormai in balia della globalizzazione e degli accordi politici e economici che altri fanno sulle nostre spalle e su cui non solo non possiamo fare molto ma non abbiamo neppure la dignità e l' orgoglio di sollevare una voce di protesta nè come popolo nè come classe politica.
Stiamo perdendo know how e competitività in ogni settore e molti settori industriali ormai non esistono più: settori in cui eravamo bravi e ingegnosi...
Inutile nascondersi dietro la globalizzazione, altri paesi non la soffrono così come noi ed anzi inizia a verificarsi il fenomeno inverso: una sorta di rimbalzo tecnico secondo il quale le produzioni ritornano verso l' europa in virtu di un rapporto qualità prezzo migliorato.
E anche negli altri sport , vedi calcio o simili....
Direi che il ciclismo se la cava ancora, vista la situazione... e meno male che campagnolo c'è!
 

Deciso

Apprendista Cronoman
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sempre a dar colpa ai politicanti....ma Campy cosa ha fatto in questi anni per rimanere leader del mercato ? o-o

A questa domanda esiste solo una risposta: NIENTE.


Poi se si va nel dettaglio, si nota che paradossalmente ha inteso investire più all'estero (USA) che non in ITALIA.

Il prodotto, paragonato a Shiamno/Sram, a detta di molti negozianti, continua a presentare difetti, e quello che un tempo era considerato, un "marchio di fabbrica", ovvero la cambiata rumorosa, la cambiata non perfetta, la continua regolazione, ora non viene più digerito dagli utenti.

Personalmente, sono rimasto Invischiato in Campagnolo. Ho due bici con due gruppi top di gamma e 7 coppie di ruote. Sarebbe un bagno di sangue cambiare, ma quante volte li ho maledetti.
 

Cyboraf

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sempre a dar colpa ai politicanti....ma Campy cosa ha fatto in questi anni per rimanere leader del mercato ? o-o

beh no, dai, se leggi bene ho scritto:"ma non abbiamo neppure la dignità e l' orgoglio di sollevare una voce di protesta nè come popolo nè come classe politica."
mi sembra che sia una critca totale non rivolta solo alla classe politica che, in quanto classe dirigente, dovrebbe, per lo meno, imparare ad assumersi oneri e responsabilità. Se, però, tu riesci a trovare una via di assoluzione per i nostri parlamentariti ti faccio i miei complimenti e ti prego anche di spiegarmi perchè si vede che sono assai lontano dalla luce della verità.

Per il resto tutte queste nuove tendenze sono figlie del marketing più che di necessità tecniche e Campy riuscendo, comunque a sopravvivere, rimanendo, almeno parzialmente, legata al territorio, con risorse limitate da dedicare a R&D e capacità di indirizzare il mercato ancor più limitata, sta facendo i miracoli a proporre un prodotto, checchè se ne dica, al livello della concorrenza per ruote e gruppi sia da un punto di vista puramente tecnico, sia da un punto di vista del costo, oltretrutto, producendo in europa e mantenendo l' Headquarter in Italia..
Mettici in più la mentalita del ciclo amatore medio Italiano secondo cui avere un ultegra è il top dell' In Ciclistico mentre deragliare con un Campagnolo è un rischio indicibile
A te pare poco?
Tutto questo ovviamente senza spirito di polemica ma solo per esprimere la mia opinione..
P.S.: ma tu sei mica un politico?o-o
 
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sepica

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Non mi pare di aver giustificato o scusato i politicanti, ho solo dato secondo me la responsabilità ad altri, se tu non fai innovazione e riesci a progredire e reggere il mercato dal punto di vista del prodotto, che colpa ne hal apolitica . è solo colpa della tua ottusa visione del mondo del commercio, ho fatto un prodotto valido 30 anni fa e deve rimanere tale per altri 100 anni...

Per solo per il fatto che sia Made in Italy fatto da mano e testa italiana dovrebbe avere un valoer anzi un rivendibilità per 200 anni ???

Che poi a dire il vero Campy non ha calvalcato l'onda del superconsumismo tutto qua poi fa anche prodotti di valore e al passo con i tempi, constato solamente che abbia perso la leadership forse volutamente.
 

Cyboraf

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Non mi pare di aver giustificato o scusato i politicanti, ho solo dato secondo me la responsabilità ad altri, se tu non fai innovazione e riesci a progredire e reggere il mercato dal punto di vista del prodotto, che colpa ne hal apolitica . è solo colpa della tua ottusa visione del mondo del commercio, ho fatto un prodotto valido 30 anni fa e deve rimanere tale per altri 100 anni...

Per solo per il fatto che sia Made in Italy fatto da mano e testa italiana dovrebbe avere un valoer anzi un rivendibilità per 200 anni ???

Che poi a dire il vero Campy non ha calvalcato l'onda del superconsumismo tutto qua poi fa anche prodotti di valore e al passo con i tempi, constato solamente che abbia perso la leadership forse volutamente.

Stiamo parlando di una sola azienda e tu concordi che comunque fa un buon prodotto, ma Campy non ha la forza economica per poter mantenere la leadership, a fronte di competitors che hanno la possibilità di finanziare reparti R&D sterminati e produrre su grandissima scala in Far East...
Per il vero il mio intervento, non era esclusivamente rivolto alla situazione ciclismo , figuriamoci se parlavo del dettaglio di Campy , di cui peraltro non nego di essere fazioso estimatore ma, preciso, non un azionista.
 

sepica

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[MENTION=45757]Cyboraf[/MENTION] focalizzare adesso tutto su campy non aiuta alla discussione , pero appunto è emblematico come si continui a cercar scuse invece di dar la colpa alla scarsa voglia di imprenditoria.

Perché Campy non va a produrre nel fareast ?,perché non investe nel R&D? negli anni 80 campy era leader e dunque aveva sia knowhow che forza per investire, ad esempio Sram molto ma molto più giovane di campy ha saputo investire e progredire ..
 

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[MENTION=45757]Cyboraf[/MENTION] focalizzare adesso tutto su campy non aiuta alla discussione , pero appunto è emblematico come si continui a cercar scuse invece di dar la colpa alla scarsa voglia di imprenditoria.

Perché Campy non va a produrre nel fareast ?,perché non investe nel R&D? negli anni 80 campy era leader e dunque aveva sia knowhow che forza per investire, ad esempio Sram molto ma molto più giovane di campy ha saputo investire e progredire ..

Perchè la storia e la nascita di Campagnolo la vede legata all' artigianalità e al territorio e dè ciò che me la fa apprezzare più di altre aziende.
Ma a prescindere da ciò, tutte le cose umane subiscono la stessa parabola in qualsiasi campo...
Si nasce , si cresce, a volte si brilla, spesso si sopravvive, e poi si decresce.. ciclo più o meno lungo ma pur sempre ineluttabile.
Anche Shimano perderà la leadership è inevitabile, chissà come e chissà quando e magari ci sarà un geniale artigiano Greco che costruirà gruppi per bici all' avanguardia...
Tuttavia il ricambio più che essere garantito dalla capacità di adattamento alle mutate condizioni di una stessa azienda, cosa auspicabile ma che non può avvenire in eterno, dovrebbe essere garantita da una stato in grado di creare le condizioni perche nuove aziende nascano in un contesto internazionale ed economico mutato, sennò cosa li paghiamo a fare ( e tanto ) i membri esimii della nostra classe dirigente o dobbiamo suppore che la parola membro identifichi l' organo genitale maschile?
P.S: chiedo scusa ma la mia visione del mondo è spesso intrisa da un' ottica inframmezzata da utopia e filosofia, capisco possa non essere condivisibile
 
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sepica

Ammiraglia
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Bici
BMC slr01 TREK Madone
qualsiasi prodotto qualsiasi idea qualsiasi azienda è poi soggetta ai tempi e alla competizione di altre aziende idee, e la tua visione a imho è limitata, perché se fosse come dici tu avremmo la morte di aziende e nuove ogni 10 anni. invece le classi dirigenti lungimiranti cercano di innovarsi e di tirar fuori nuovi prodotti magari legati al proprio marchio e riconoscibilità.

Shimano sta sul mercato da 30 40 anni e nostante Sram sia semper più aggressiva riesce a mantenere la leader ship sia BDC che MTB magari certo cedendo quote di mercato inevitabile prima erano due oggi tre domani quettro magari, ma appunto cmq leader, tutte le aziende rinnovandosi mettendosi in discussione sono riuscite a tenere , guarde apple ma la stessa Microsoft, ma anche aziende di bici italiane tengono il mercato ...poi vedi alri invece che si godono i tempi che furono dando la colpa ai politicanti che non gli danno le giuste basi per espandersi....
 

Luca1978

Pedivella
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A mio parere il ciclismo moderno è fatto di grandi Marchi Europei o Americani, ma la produzione è tutta Orientale: in questo senso non vedo un declino del Made in Italy ma "solamente" lo spostamento della produzione presso altri lidi.
E questo è forse la cosa più grave.
Gergalmente parlando è sotto l'occhio di tutti il fatto che le aziende italiane (solitamente piccole rispetto a quelle estere, escluse eccezioni) hanno perso strada: ci difendiamo nella nicchia del lusso (declinato anche nel ciclismo ovviamente)
Shimano produce cambi per bici che trovo al supermercato, l'entry level di Campagnolo, quanto viene ? 400 E ?
Ciao;Luca
 

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Ma non sarei cosi pessimista, ovvio che a livello commerciale la nostra natura di "piccole botteghe artigiane" non sempre possono giocarsela alla pari con i competitor internazionali ma da un punto di vista qualitativo/tecnologico siamo ancora all'avanguardia. Tanto per dirne una http://www.gazzetta.it/Ciclismo/04-...ch-bici-maglia-scarpe-casco-21050695246.shtml

Però mi sembra che Pinarello ormai faccia solo più F10 e F8 in Italia, il resto della gamma lo faccia fare fuori anche lei
 

Gamba_tri

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Però mi sembra che Pinarello ormai faccia solo più F10 e F8 in Italia, il resto della gamma lo faccia fare fuori anche lei

A quanto ne so sono made in Taiwan anche loro. Colnago fa la C60 in Italia. Comunque sull'alto di gamma non è un problema di costi, in giro per il mondo chi ha i soldi spende volentieri per un prodotto italiano, sono in Australia ed è pieno di prodotti legati alla bici, e non solo vedi 500 Abarth, italiani. Gli spazi per progettare, produrre e vendere prodotti completamente made in Italy ci sono, sono gli imprenditori ad essere a volte indietro (perchè Campagnolo solo ora i dischi e nessun monocorona?) a volte troppo avidi cercando il guadagno fino all'ultimo centesimo (telai da quattromila euro come i Cipollini prodotti in Bosnia, un artigiano di Mele (Genova) che customizza le Ferrari dei milionari fa telai su misura a meno!Castelli idem!) distruggendo il Made in Italy nel lungo periodo.
 
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Guarda io ho da poco acquistato una Pinarello cosciente del fatto che non fosse un prodotto fatto in Italia, poi manco a farlo a posta stasera scopro che in pratica l'azienda pur mantenendo un piccola quota di capitale è stata di fatto venduta,dal momento che parliamo di uno dei maggiori produttori di bici in Italia penso che si stia perdendo il made in Italy che di fatto valeva già poco...così come avviene per tutta l'imprenditoria italiana
 
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Qualche tempo fa avevo letto un articolo che descriveva molto bene ka situazione e con cui mi trovo d'accordo.

Sostanzialmente diceva che l'Italia dal dopoguerra è stata caratterizzata da aver persone volenterose e molte volte geniali e da un basso costo della manodopera, sostanzialmente poteva proporre prodotti all'avanguardia a basso prezzo con poca concorrenza.

Con l'arrivo della globalizzazione inizialmente ci si è dovuti confrontare con manodopera meno costosa, successivamente alla perdita della capacità di fare innovazione da parte di molti.

Chi non ha saputo adattarsi e innovarsi a livello di prodotti ha visto calare le proprie quote di mercato causa prodotti uguali ma a prezzi inferiori.

Alcuni sopravvivono solo perché il loro marchio ha ancora un po' di appeal all'estero, ma in generale oggi l'Italia ha perso la leadership in termini di qualità di prodotti e competitività nei costi della manodopera.

Il livello di tasse altissimo e la burocrazia non aiutano di certo e questo è colpa della politica.

Inviato dal mio Lumia 950 usando mTalk
 

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Ma ormai da quel punto di vista (intendo il "fatto in Italia") e' una battaglia persa, io mi riferivo al fatto che sono aziende italiane.
Nel mio piccolo e nel limite del possibile cerco di non comprare prodotti di case famose italiane fatte all'estero. Mi girano le scatole spendere gli stessi soldi come le facessero in Italia.


A quanto ne so sono made in Taiwan anche loro. Colnago fa la C60 in Italia. Comunque sull'alto di gamma non è un problema di costi, in giro per il mondo chi ha i soldi spende volentieri per un prodotto italiano, sono in Australia ed è pieno di prodotti legati alla bici, e non solo vedi 500 Abarth, italiani. Gli spazi per progettare, produrre e vendere prodotti completamente made in Italy ci sono, sono gli imprenditori ad essere a volte indietro (perchè Campagnolo solo ora i dischi e nessun monocorona?) a volte troppo avidi cercando il guadagno fino all'ultimo centesimo (telai da quattromila euro come i Cipollini prodotti in Bosnia, un artigiano di Mele (Genova) che customizza le Ferrari dei milionari fa telai su misura a meno!Castelli idem!) distruggendo il Made in Italy nel lungo periodo.

E' quello il problema, non per fare un discorso qualunquista ma, spendi un sacco di soldi per una cosa che al netto di tutto ti fa pagare un buon 60% il nome, il 20% i costi di progettazione e il restante 20% tra lavorazione, materiale e mano d'opera.
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