Per me la bicicletta è un mezzo di locomozione che deve avanzare solo grazie all'energia prodotta dai muscoli delle gambe. Questo almeno per chi ne fa un uso sportivo, altrimenti è la fine del gioco.
Una volta soddisfatta questa caratteristica, tutto il resto non può che continuare a seguire l'evoluzione della tecnologia, sia nei materiali che nei dispositivi montati.
Fantasticando sul futuro, ma rimanendo comunque con i piedi per terra, vedrei come ottima evoluzione un sistema leggero ed efficiente di trasmissione a cinghia, con variazione continua del diametro della puleggia, al posto di catena e corone/pignoni.
La variazione potrebbe avvenire o in modalità automatica, sulla base di calcoli fatti da un chip elettronico, che vada alla ricerca del migliore wattaggio ottenibile nel compromesso tra forza e agilità, oppure in modalità manuale a totale discrezione del ciclista.
Leggendo il titolo della discussione quello di un sistema di cambio come ipotizzi tu che permetta di comandare in "continuo" il rapporto e' cio' che e' venuto in mente anche a me, una miglioria del genere potrebbe veramente permettere di migliorare, una volta presa conbfidenza con il nuovo sistema, le proprie prestazioni in maniera tangibile, altro che 1 o 2 kg di peso di differenza, bb assurdi, sigle strane di carbonio per aumentare la rigidita', soluzioni varie ed eventuali nei cuscinetti per la scorrevolezza, forme arzigogolate dei telai per guadagnare 1 watt quando si viaggia a 120 orari etc.... Lo dico perche' la mia sensazione e' che cio' che fa veramente la differenza sono l'utilizzo del rapporto giusto in ogni momento e avere una posizione esatta, gli altri aspetti che ho elencato sopra li considero di uno e due ordini di grandezza meno influenti in termini di prestazione su questi due.
Pero' sul discorso dell'adattamento automatico non mi trovo in accordo, ma sull'argomento sono abbastanza integralista, fosse per me vieterei, perlomeno nelle gare dei pro, ma anche tra quelle amatoriali in teoria, l'utilizzo di tutti i sistemi gia' esistenti(per me la tecnolgia e' gia' troppo avanti
) che diano un feedback sullo sforzo che non sia la prorpia sensazione personale. La capacita' di capirsi e gestirsi fa parte del bagaglio tecnico di un ciclista, cardio e misuratori di potenza lo livellano controreazionando un sistema che, ripeto umile opinione personale, non dovrebbe essere ad "anello aperto".
ciao ciao