Cadenza di pedalata e lunghezza pedivelle

Fitzcarraldo

Apprendista Cronoman
13 Novembre 2008
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klein, lynskey, sunn
Parlando di distanze lunghe, cosa si predilige come cadenza di pedalata anche in ottica della successiva frazione? è preferibile ridurla rispetto ad una attività solo bici? e per la lunghezza pedivelle ci sono preferenze differenti rispetto alla pedalata pura?
 

ernia

Apprendista Cronoman
28 Settembre 2005
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Credo che per gli Ironman ultimamente la tendenza sia tenere le rpm più basse - intorno agli 80 rpm - per affaticare meno il sistema cardiocircolatorio in vista della corsa.
Io quest'anno ho intenzione di provare, anche visti i miei problemi attuali con l'agilità :-)
In pratica farò di necessità virtù. In passato invece stavo agile (90-95) anche negli ironman.
Prova a cercare il metodo Sutton.
 

FabioLocarno

Pignone
9 Settembre 2015
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Castano Primo
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Pinarello Pf4
Credo che per gli Ironman ultimamente la tendenza sia tenere le rpm più basse - intorno agli 80 rpm - per affaticare meno il sistema cardiocircolatorio in vista della corsa.
Io quest'anno ho intenzione di provare, anche visti i miei problemi attuali con l'agilità :-)
In pratica farò di necessità virtù. In passato invece stavo agile (90-95) anche negli ironman.
Prova a cercare il metodo Sutton.

Concordo in toto,...quest'anno ho lavorato su questo e devo dire di aver avuto ottimi riscontri, mi trovo decisamente bene tra le 74-80 pedalate ed alla fine non ho la sensazione di muscoli "frullati".
Sull'argomento vi sono molti spunti interessanti in rete.
Saluti.
Fabio
 

ibondio

Apprendista Cronoman
23 Dicembre 2010
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un cannibale ed un ferro
C'è una variabile importante che è la posizione.
Aldilà della cadenza, con pedivella lunga alzi maggiormente il ginocchio e diventa più difficile sposare una posizione orrizontale con una corretta respirazione.
 

bluc69

Novellino
13 Settembre 2015
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Cervélo S5, Argon 18 E-117
Si trovano diverse ricerche, soprattutto su siti americani, sull'utilizzo nei triathlon lunghi di pedivelle molto corte (150-155 mm).

Oltre a consentire un angolo di bacino più aperto, che favorisce l'ossigenazione, e a sovraccaricare meno le ginocchia, vista la ridotta escursione degli angoli, sembra diano anche dei vantaggi a livello di cadenza con conseguente minor affaticamento della catena cinetica.

Mi sarebbe piaciuto fare qualche prova a fine autunno ma, in italia, sembra impossibile recuperare delle pedivelle così corte...
 
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Umberto Dei
Si trovano diverse ricerche, soprattutto su siti americani, sull'utilizzo nei triathlon lunghi di pedivelle molto corte (150-155 mm).

Oltre a consentire un angolo di bacino più aperto, che favorisce l'ossigenazione, e a sovraccaricare meno le ginocchia, vista la ridotta escursione degli angoli, sembra diano anche dei vantaggi a livello di cadenza con conseguente minor affaticamento della catena cinetica.

Mi sarebbe piaciuto fare qualche prova a fine autunno ma, in italia, sembra impissibile recuperare delle pedivelle così corte...

http://www.ebay.com/itm/SINZ-EXPERT...2427929961?hash=item2825816969:i:172427929961
 

ernia

Apprendista Cronoman
28 Settembre 2005
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Si trovano diverse ricerche, soprattutto su siti americani, sull'utilizzo nei triathlon lunghi di pedivelle molto corte (150-155 mm).

Oltre a consentire un angolo di bacino più aperto, che favorisce l'ossigenazione, e a sovraccaricare meno le ginocchia, vista la ridotta escursione degli angoli, sembra diano anche dei vantaggi a livello di cadenza con conseguente minor affaticamento della catena cinetica.

Mi sarebbe piaciuto fare qualche prova a fine autunno ma, in italia, sembra impissibile recuperare delle pedivelle così corte...

Io uso pedivelle da 175, ho 90 di cavallo con le tibie lunghe. I vantaggi di cadenza li sento anche quando salgo su bici che hanno pedivelle 172.5, però quando scendo non vedo l'ora di riprendere le mie 175.
Una volta dicevano di montare pedivelle più lunghe per avere a parità di forza un momento maggiore al movimento centrale.
Sai di qualche pro che le usa?
A me sa di marketing.
 

bluc69

Novellino
13 Settembre 2015
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Cervélo S5, Argon 18 E-117
Io uso pedivelle da 175, ho 90 di cavallo con le tibie lunghe. I vantaggi di cadenza li sento anche quando salgo su bici che hanno pedivelle 172.5, però quando scendo non vedo l'ora di riprendere le mie 175.
Una volta dicevano di montare pedivelle più lunghe per avere a parità di forza un momento maggiore al movimento centrale.
Sai di qualche pro che le usa?
A me sa di marketing.
Marketing non direi, visto che nemmeno le trovi in vendita...
Riguardo ai pro so che Craig Alexander, che è alto circa un metro e ottanta, da diverse stagioni usa pedivelle da 167,5.

Comunque questi sono un paio di articoli al riguardo:

http://www.triradar.com/training-advice/are-short-cranks-faster/

http://home.trainingpeaks.com/blog/article/the-benefits-of-reducing-your-crank-length
 
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ernia

Apprendista Cronoman
28 Settembre 2005
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Marketing non direi, visto che nemmeno le trovi in vendita...
Riguardo ai pro so che Craig Alexander, che è alto circa un metro e ottanta, dalla scorsa stagione usa pedivelle da 167,5.

Comunque questi sono un paio di articoli al riguardo:

http://www.triradar.com/training-advice/are-short-cranks-faster/

http://home.trainingpeaks.com/blog/article/the-benefits-of-reducing-your-crank-length
Che Frodeno pedali con pedivelle da 172,5 in effetti mi colpisce, le spiegazioni e il discorso sul mantenere il suo rapporto altezza sella - lunghezza pedivella un po' meno.
Se non ho capito male si parla anche di vantaggi sulla corsa dovuti alla posizione più rilassata e al fatto che le ginocchia arrivino meno vicine al torace.

Dando un occhio alle ricerche citate nel tuo secondo link
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11417428
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12183473
l'abstract della prima finisce con la frase " Even though maximum cycling power was significantly affected by crank length, use of the standard 170-mm length cranks should not substantially compromise maximum power in most adults"
Nell'abstract della seconda c'è la frase "A stepwise multiple linear regression procedure selected mechanical power output, pedal speed, and pedal speed squared as the main determinants of metabolic cost (R(2) = 0.99 +/- 0.01). Neither pedaling rate nor crank length significantly contributed to the regression model." . La velocità periferica del pedale cala se cala la cadenza, se mettendo dei 165 frullo di più per equilibrare forse non c'è tutto questo guadagno.

Comunque io passo, non si insegna un gioco nuovo a un cane vecchio :mrgreen:
 

bluc69

Novellino
13 Settembre 2015
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Bici
Cervélo S5, Argon 18 E-117
Che Frodeno pedali con pedivelle da 172,5 in effetti mi colpisce, le spiegazioni e il discorso sul mantenere il suo rapporto altezza sella - lunghezza pedivella un po' meno.
Se non ho capito male si parla anche di vantaggi sulla corsa dovuti alla posizione più rilassata e al fatto che le ginocchia arrivino meno vicine al torace.

Dando un occhio alle ricerche citate nel tuo secondo link
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11417428
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12183473
l'abstract della prima finisce con la frase " Even though maximum cycling power was significantly affected by crank length, use of the standard 170-mm length cranks should not substantially compromise maximum power in most adults"
Nell'abstract della seconda c'è la frase "A stepwise multiple linear regression procedure selected mechanical power output, pedal speed, and pedal speed squared as the main determinants of metabolic cost (R(2) = 0.99 +/- 0.01). Neither pedaling rate nor crank length significantly contributed to the regression model." . La velocità periferica del pedale cala se cala la cadenza, se mettendo dei 165 frullo di più per equilibrare forse non c'è tutto questo guadagno.

Comunque io passo, non si insegna un gioco nuovo a un cane vecchio :mrgreen:
Infatti il guadagno non è sulla potenza erogata che sostanzialmente non varia.
La differenza è che una pedivella più corta dovrebbe, e uso i condizionale dato che non ho potuto fare alcuna prova, o consentirti di abbassare di più la parte frontale, riducendo quindi la resistenza all'aria oppure, in alternativa, farti mantenere la stessa pisizione con un minore stress alle ginocchia, ai muscoli e alla respirazione.

Detto ciò, probabilmente al livello medio di un age-group, ci sono molte cose più significative da sgrossare prima di questa...
 

ernia

Apprendista Cronoman
28 Settembre 2005
3.522
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Infatti il guadagno non è sulla potenza erogata che sostanzialmente non varia.
La differenza è che una pedivella più corta dovrebbe, e uso i condizionale dato che non ho potuto fare alcuna prova, o consentirti di abbassare di più la parte frontale, riducendo quindi la resistenza all'aria oppure, in alternativa, farti mantenere la stessa posizione con un minore stress alle ginocchia, ai muscoli e alla respirazione.

Detto ciò, probabilmente al livello medio di un age-group, ci sono molte cose più significative da sgrossare prima di questa...

Quoto in maniera totale la parte in grassetto o-o
Pensavo che ti interessasse il risparmio metabolico citato nella seconda ricerca (con un campione di soli 9 ciclisti se non capisco male io).
Per la posizione anche uno dei due articoli dice che se abbassi troppo davanti poi sei costretto a tenere la testa alta e perdi vantaggio aerodinamico, io ci arrivo già (a tenere la testa alta) prima di prendermi a ginocchiate lo sterno sicchè rinuncio in partenza :mrgreen:
Se fai la prova mantenendo la stessa posizione mi interesserebbe sapere le tue impressioni, però mi verrebbe da dire che alzando la sella la tua superfice frontale aumenta perchè c'è un pezzo di gambe in più.

EDIT per l'ultima frase mi sono reso conto da solo della caxxata che ho scritto
 

Darius

Scalatore
18 Ottobre 2005
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Credo che per gli Ironman ultimamente la tendenza sia tenere le rpm più basse - intorno agli 80 rpm - per affaticare meno il sistema cardiocircolatorio in vista della corsa.
Io quest'anno ho intenzione di provare, anche visti i miei problemi attuali con l'agilità :-)
In pratica farò di necessità virtù. In passato invece stavo agile (90-95) anche negli ironman.
Prova a cercare il metodo Sutton.

Ho cercato qualcosa sul web ma non ho trovato molto, hai qualche link in merito da poter consultare? La questione è interessante e merita di essere approfondita perchè sembrerebbe contraddire il must in voga nel ciclismo moderno che privilegia alte rotazioni (95 - 100 RPM e oltre) volte a salvaguardare la freschezza delle gambe.

Poi mi viene il dubbio di come si può gestire una cadenza così bassa senza spingere un rapportone per mantenere una media competitiva, mi sembra un approccio più adatto ad atleti con grande potenza muscolare che corrono su un piattone.

C'è anche un'altra apparente contraddizione che sarebbe interessante capire, perchè se è vero che RPM relativamente bassi affaticano meno il cuore, dall'altro lato non garantiscono una migliore irrorazione dei muscoli dovuta alla minore pressione sui vasi sanguigni.
 
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ernia

Apprendista Cronoman
28 Settembre 2005
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[MENTION=3105]Darius[/MENTION]
La bici nei triathlon lunghi è come una crono dove però non cerchi di fare il miglior tempo ma di scendere dalla bici il meno rovinato possibile per poter correre bene, avendo perso meno tempo possibile. Più cose possono essere diverse rispetto al ciclismo dove una volta che sei arrivato è finita. Io ho sbagliato diverse gare per aver strafatto in bici.
La freschezza di cui parli tu ti serve per reagire agli scatti, negli ironman non ci sono scatti e le salite di solito si fanno sotto soglia per pagare meno dopo, non a tutta per spaccare gruppi o togliersi gente da ruota.
L'allenatore si chiama Brett Sutton e credo tu possa trovare materiale su ironguides.net.
 

steu60

via col vento
28 Giugno 2013
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rose
Cadenza di pedalata e lunghezza pedivelle

in linea terorica


piu' la pedivella e' lunga minore deve essere la cadenza di pedalata

questo perche' ad ogni giro completo di pedale , con una pedivella piu' lunga i pedali e i piedi hanno una velocita' periferica maggiore e quindi e gambe frullano maggiormente.

come in un disco : ad ogni giro le parti piu' lontane dal centro vanno piu' veloci.
 

Darius

Scalatore
18 Ottobre 2005
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Colnago V1-r
[MENTION=2999]ernia[/MENTION], certo sono due approcci con dinamiche ed obiettivi molto diversi tra loro, questo mi fa capire che una gara di triathlon non possa essere gestita come tre eventi scorrelati ma con una visione d'insieme. In pratica per chi come me viene da sport singoli bisogna cambiare proprio mentalità, è difficile per chi è abituato ad andature tirate con scatti, rilanci, cambi di ritmo, fuorisoglia etc. mettersi in una condizione conservativa per lunghi tratti.

Grazie per la segnalazione su Sutton. o-o
 

icio61

Cronoman
24 Giugno 2013
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Brescia
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cube lithening e Kuota Kalibur crono
[MENTION=2999]ernia[/MENTION], certo sono due approcci con dinamiche ed obiettivi molto diversi tra loro, questo mi fa capire che una gara di triathlon non possa essere gestita come tre eventi scorrelati ma con una visione d'insieme. In pratica per chi come me viene da sport singoli bisogna cambiare proprio mentalità, è difficile per chi è abituato ad andature tirate con scatti, rilanci, cambi di ritmo, fuorisoglia etc. mettersi in una condizione conservativa per lunghi tratti.

Grazie per la segnalazione su Sutton. o-o
Se ti legge Novelli, ti crocefigge subito:mrgreen::
"iltraithlonèunosportunicosenzasoluzionedicontinuità" e comunque ha ragione.
o-o
 

Darius

Scalatore
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Se ti legge Novelli, ti crocefigge subito:mrgreen::
"iltraithlonèunosportunicosenzasoluzionedicontinuità" e comunque ha ragione.
o-o

Infatti, l'ho detto che devo cambiare mentalità, non sarà facile... vedremo, intanto oggi seconda uscita di corsa (eufemismo definirla tale :mrgreen:), obiettivo, testare la condizione delle gambe dopo l'uscita in bici di ieri bella tirata (80 Km di misto), trottato per 43', totale 6 km, sempre alternando passeggiata veloce a corsetta, c'è molto, ma molto da lavorare... :cry:
 

jack.ciclista

Apprendista Cronoman
29 Agosto 2012
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Per la posizione anche uno dei due articoli dice che se abbassi troppo davanti poi sei costretto a tenere la testa alta e perdi vantaggio aerodinamico

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Per ovviare a questo Tony Martin ha alzato la posizione delle mani