Preparazione IM 70.3

el pistolero 95

Scalatore
7 Settembre 2011
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E questo cosa c'entra con la genetica?
Poi tornando a quello che dicevi prima,gli africani corrono tutto il giorno certo!E a Napoli mangiano solo pizza e suonano il mandolino...dai...

non c'entra appunto...voi dite che è colpa della genetica quando spesso è colpa di quello che avete fatto da giovani...e mi ci metto pure io magari...se non ho la prestazione non è tanto per colpa della genetica schifosa,semmai è colpa del fatto che dai 13 ai 16 anni invece di giocare alla play,in pieno sviluppo forse era meglio avessi fatto sport.
 

el pistolero 95

Scalatore
7 Settembre 2011
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sento discorsi del fatto che noi siamo determinati fin dalla nascita,sbagliato.
quello che ci determina spesso sono le azioni che facciamo nei primi anni di vita fino alla fine dello sviluppo psico-fisico.
per questo è importante dove si nasce,la famiglia di provenienza,la cultura del posto e fattori ambientali.
 

Gamba_tri

via col vento
29 Marzo 2005
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Genova
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Bici
Barco Spirit-Xcr - Cannondale Synapse carbon
Mi sembra frustrazione la tua. La genetica determina il livello dal quale parti e dove puoi arrivare. Poi sta a te, con fattori esterni più o meno controllabili, sviluppare tutto il tuo potenziale. Ci sono persone geneticamente dotate che partono da 60, buttiamo a caso, anche se non si allenano, se a questo potenziale aggiungono volontà, possibilità economiche, logistica favorevole, arriveranno a 100. Ci sono persone che partono da 30 e con tutte le condizioni favorevoli più di 70 non otterranno. Conosco tanti geneticamente favoriti che hanno buttato alle ortiche una carriera sicura, non solo nello sport, mentre altri poco dotati per caparbietà hanno ottenuto buoni risultati nella vita. Ma a parità di fattori il geneticamente più dotato arriverà più lontano, sempre, piaccia o no è così. Per tutti gli altri c'è Mastercard, che spesso fa più del talento, ma meglio lasciar perdere questo discorso.
 

el pistolero 95

Scalatore
7 Settembre 2011
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Mi sembra frustrazione la tua. La genetica determina il livello dal quale parti e dove puoi arrivare. Poi sta a te, con fattori esterni più o meno controllabili, sviluppare tutto il tuo potenziale. Ci sono persone geneticamente dotate che partono da 60, buttiamo a caso, anche se non si allenano, se a questo potenziale aggiungono volontà, possibilità economiche, logistica favorevole, arriveranno a 100. Ci sono persone che partono da 30 e con tutte le condizioni favorevoli più di 70 non otterranno. Conosco tanti geneticamente favoriti che hanno buttato alle ortiche una carriera sicura, non solo nello sport, mentre altri poco dotati per caparbietà hanno ottenuto buoni risultati nella vita. Ma a parità di fattori il geneticamente più dotato arriverà più lontano, sempre, piaccia o no è così. Per tutti gli altri c'è Mastercard, che spesso fa più del talento, ma meglio lasciar perdere questo discorso.
Guarda che io la vedo come te...è quello che sto dicendo...la genetica ti fa partire più avanti ma poi l'elemento decisivo è cosa si fa nella vita nell'età della pubertà in particolare.
Uno di 40 anni che nella vita non ha fatto mai sport e che nell ultimo anno mettiamo abbia fatto 15000km non può dare la colpa alla genetica se va di meno di gente che ne fa magari 5000 ma li fa da 30 anni.
Quello che fa la differenza spesso negli sport di resistenza sono gli anni di attività alle spalle.
 

N3bbia

Maglia Gialla
[Zwift] Team BDC
27 Agosto 2012
11.066
3.382
Parma
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Cannondale slice 2011
Guarda che io la vedo come te...è quello che sto dicendo...la genetica ti fa partire più avanti ma poi l'elemento decisivo è cosa si fa nella vita nell'età della pubertà in particolare.
Uno di 40 anni che nella vita non ha fatto mai sport e che nell ultimo anno mettiamo abbia fatto 15000km non può dare la colpa alla genetica se va di meno di gente che ne fa magari 5000 ma li fa da 30 anni.
Quello che fa la differenza spesso negli sport di resistenza sono gli anni di attività alle spalle.

si fin dalla nascita si è bollati. non è un caso che uno dei valori più importanti per un atleta di endurance sia il vo2max che è anche una delle cose meno allenabili che ci siano (si dice 20% max). l hai preso da mamma e papà.

quanto tu ti avvicini a quel potenziale poi dipende da tante cose incluso il background sportivo come dici tu ma ci sono limiti che la natura ti ha imposto e non puoi valicare manco se sei partito a 4 anni con il triathlon e ti sei allenato 8 ore al giorno (che ricordiamo è un tipico volume per la 70.3).

tutto quello che fai poi ti porta ad arrivare vicino al tuo 100% ...ma se il tuo 100% dice che sullA 70.3 vali 4h30 inutile arrabbiarsi se non vinci il mondiale.

questo però non vuol dire che non ci si possano togliere soddisfazioni con il duro lavoro, o peggio che non si debba impegnare se si è meno dotati di altri, solo bisogna mettersi nell ottica che per certe ambizioni potrebbe non bastare.
 

el pistolero 95

Scalatore
7 Settembre 2011
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si fin dalla nascita si è bollati. non è un caso che uno dei valori più importanti per un atleta di endurance sia il vo2max che è anche una delle cose meno allenabili che ci siano (si dice 20% max). l hai preso da mamma e papà.

quanto tu ti avvicini a quel potenziale poi dipende da tante cose incluso il background sportivo come dici tu ma ci sono limiti che la natura ti ha imposto e non puoi valicare manco se sei partito a 4 anni con il triathlon e ti sei allenato 8 ore al giorno (che ricordiamo è un tipico volume per la 70.3).

tutto quello che fai poi ti porta ad arrivare vicino al tuo 100% ...ma se il tuo 100% dice che sullA 70.3 vali 4h30 inutile arrabbiarsi se non vinci il mondiale.

questo però non vuol dire che non ci si possano togliere soddisfazioni con il duro lavoro, o peggio che non si debba impegnare se si è meno dotati di altri, solo bisogna mettersi nell ottica che per certe ambizioni potrebbe non bastare.

Il 20% lo migliori con l'allenamento mirato partendo da zero ma fidati che l'80% non viene dalla nascita,o meglio almeno una parte è determinato dal background...
Per me qua bisogna distinguere tra genetica vera e propria, background e stato di allenamento attuale(da qui a 1 anno).comunque se parli di vittorie in categorie elite è chiaro che bisogna soddisfare tutte e 3 le caratteristiche ma per vincere una gara regionale amatoriale non è detto.
 

enricob

Apprendista Scalatore
13 Ottobre 2008
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88
Pesaro
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S-Works Tarmac 2015 DA9000
Lionel Sanders è un esempio di cosa significa la genetica ma soprattutto la determinazione. Il suo primo Ironman nel 2010 con 10h00, e dopo 6 anni arriva a fare un incredibile 7h44'. Ha avuto un brutto passato eppure ora è lì al top, quindi non bisogna disperare mai. Oltretutto nell'Ironman la componente caratteriale è molto importante, forse ben oltre la genetica

https://lsanderstri.com/about/
 

joe_caltotip

Apprendista Passista
26 Settembre 2013
1.134
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torino
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Scott Foil / BMC TM02
Guarda che io la vedo come te...è quello che sto dicendo...la genetica ti fa partire più avanti ma poi l'elemento decisivo è cosa si fa nella vita nell'età della pubertà in particolare

più che farti partire più avanti determina quanto sarà il massimo livello raggiungibile.
poi ognuno ci mette l'allenamento e la determinazione, l'ambiente in cui cresci e i mezzi a disposizione, quello determinerà a che % del proprio potenziale potrà arrivare.

c'era qui sul forum (non mi pare scriva più) un ragazzo che aveva iniziato col triathlon tardissimo ma, a causa di potenziale non proprio comune, ha raggiunto in pochissimo tempo risultati che ci sognamo (i più), sarebbe potuto essere un elite avesse iniziato nei tempi giusti
 

N3bbia

Maglia Gialla
[Zwift] Team BDC
27 Agosto 2012
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Cannondale slice 2011
Il 20% lo migliori con l'allenamento mirato partendo da zero ma fidati che l'80% non viene dalla nascita,o meglio almeno una parte è determinato dal background...
Per me qua bisogna distinguere tra genetica vera e propria, background e stato di allenamento attuale(da qui a 1 anno).comunque se parli di vittorie in categorie elite è chiaro che bisogna soddisfare tutte e 3 le caratteristiche ma per vincere una gara regionale amatoriale non è detto.

purtroppo si. non lo dico io ma chi ha studiato queste cose. c'è un bellissimo manuale che spiega anche queste cose. e non parlo solo di podi al tour de france.

qui te lo spiega bene roberto massa

http://www.massarob.info/2014/03/lo-spartiacque-aerobico.html

direi fonte affidabile:

i particolare:

Un soggetto adulto e sano con età compresa tra i 20 ed i 30 anni, anche sedentario, ha potenzialmente ed in media, un valore di Vo2max di 45 mL/min/kg. Con un allenamento mirato che vada a “sollecitare” questo parametro si possono raggiungere incrementi nella propria capacità aerobica massimale compresi tra il 15 ed il 25%; la variabilità dell’adattamento è data da differenti fattori sia genetici che “ambientali” (età, predisposizione, stile di vita, capacità di recupero, background sportivo, corretto allenamento…)

quindi anche il tuo citato "background sportivo" rientra comunque in una percentuale di miglioramento relativamente scarsa. nel migliore dei casi porti la percentuale di miglioramento dal 15 al 25%.

non vale solo per il tour de france ovviamente. però citando a memoria si può allenare molto bene la percentuale di vo2max che si utilizza.
 
Ultima modifica:

ernia

Apprendista Cronoman
28 Settembre 2005
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Io ad allenarmi seriamente col triathlon ho cominciato a 29 anni, da giovanissimo un po' di bici,pugilato, arti marziali, tutto a livello non particolarmente elevato come intensità di sforzo, poi diciamo che mi sono un po' perso in attività non adatte ad uno sportivo :mrgreen: .
All'esordio nel 1995 ho fatto 3h14'30" in un olimpico, ultimo a 30" dal tempo massimo ma lo stesso contento per aver finito.
Nel 1999 grazie al duro allenamento (non duro come quello suggerito qui da qualcuno) e ai consigli di Enrico Vanelli, che ringrazio tutt'ora, ho fatto 9h26 nel superlungo di Mergozzo (leggermente corto a piedi), tempo che non rifarò mai più.
Io potevo aspirare al massimo a quei tempi, non sarei mai sceso sotto le 9 ore e non lo farò mai, bene che vada ricominciando ad allenarmi posso sperare un giorno ad arrivare di nuovo sotto le 10 ore in un ironman facile.
Mi ferma sicuramente il fatto che mi alleno discontinuamente attraverso gli anni, cambi di casa - problemi famigliari ecc. a volte mi inducono a smettere e quando smetto di solito mi impigrisco e sto fermo anni, ma credo che la genetica faccia la sua parte, l'impegno che ci mettevo all'epoca era massimo.
 

Bogho

Novellino
21 Agosto 2013
76
4
Michigan (US)
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BMC TM01 - Litespeed Ci2
In conclusione, sia che tu sia dotato di geni sopraffini, o che tu invece abbia ereditato un DNA solamente normale, basta aggiungere un pò di impegno e costanza. Nessuna paura, non andrai in guerra.
Poi negli anni sarai tu stesso a capire quanto può salire l"asticella.
 

jackpg

Apprendista Passista
27 Dicembre 2007
973
6
Perugia
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Bici
Giant TCR advanced 2009
Va bene. Novelli non mi vuole allenare.
Posso dire che io, mediamente mi alleno intorno alle 10/12 ore a settimana.
A nuoto fondamentalmente dopo 5 anni faccio ancora cagare.
In bici mi difendo bene, a corsa vado onestamente.
Su un mezzo piatto come irondelta ho 4h39
Al primo challenge di rimini e a barberino, sempre mezzi, 5h5 e 5h6
All elbaman di questo anno sono entrato nei primi 50
Ad idro di questo anno ho concluso dignitosamente
Se mi allenassi con quei volumi o sarei morto da un pezzo, o sarei a livello di molinari (ma solo con supplementazione di epo, gh e testosterone)
Sono sempre leggermente sovrappeso e non credo che madre natura mi abbia dato doti particolari, se non altro forse la fame
 

micchei

Apprendista Passista
29 Marzo 2009
822
22
Trento
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una BDC, una TT e una MTB
Guarda che io la vedo come te...è quello che sto dicendo...la genetica ti fa partire più avanti ma poi l'elemento decisivo è cosa si fa nella vita nell'età della pubertà in particolare.
Uno di 40 anni che nella vita non ha fatto mai sport e che nell ultimo anno mettiamo abbia fatto 15000km non può dare la colpa alla genetica se va di meno di gente che ne fa magari 5000 ma li fa da 30 anni.
Quello che fa la differenza spesso negli sport di resistenza sono gli anni di attività alle spalle.

Il fatto è che quello che non ha fatto niente per 40 anni, dopo qualche mese di buon allenamento andrà più forte di chi per anni si è allenato e ha fatto la vita dell'atleta.
Non nascondo un bel po' di insana invidia e rabbia nei confronti di individui che madre natura ha dotato particolarmente e che senza troppo faticare raggiungono risultati "che io manco se vado da Ferrari...".
Un sedentario si alza dalla poltrona, mette un paio di scarpe "da ginnastica", esce a correre e corre a 4', quando c'è gente allenata, con la scarpa giusta, seguita dal dietista, che i 4' al chilometro non li vedrà mai!
A livello di pro i controlli che vengono fatti a livello di sangue e ormoni già fanno capire se un atleta potrà ambire a dei risultati o sarà condannato a fare il gregario a vita, allenandosi come o di più rispetto al campione di turno.
Su questo, come dice [MENTION=48129]N3bbia[/MENTION], non c'è proprio niente da fare, siamo tutti bollati fin dalla nascita.
Per quanto mi riguarda, il triathlon mi piace, le mie 8 e più ore alla settimana le faccio, ma il gap sarà sempre ENORME.
 

Bogho

Novellino
21 Agosto 2013
76
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Michigan (US)
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Bici
BMC TM01 - Litespeed Ci2
Il fatto è che quello che non ha fatto niente per 40 anni, dopo qualche mese di buon allenamento andrà più forte di chi per anni si è allenato e ha fatto la vita dell'atleta.

come non darti ragione, io incontro spesso sui campi di allenamento un campione del mondo\Kona AG (uno che vince anche gare open).
Chiacchierando mi diceva di non aver mai fatto sport in maniera continua, un bel giorno ha deciso di provare con il triathlon. Senza metedo di allenamento, ne tantomeno un allenatore, gia al primo anno di gare e' sceso sotto le 9 ore. oggi ha 40 anni, credo avesse iniziato a 35.
 

Darius

Scalatore
18 Ottobre 2005
6.466
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Colnago V1-r
Buongiorno a tutti,
sto leggendo con interesse questo topic, e avrei una domanda per voi addetti ai lavori, mi sta sempre più affascinando il triathlon, e sono sempre più tentato di entrare in questo meraviglioso mondo anche se sono oramai in età avanzata (55), ovviamente senza velleità agonistiche, ma per rinverdire la sfida che è in me da quando ero piccolo, prima di venire alle domande vi posto il mio curriculum sportivo nelle tre discipline:

NUOTO: agonistico praticato dai 14 anni fino ai 40 anche se in modo discontinuo, nei Masters sono andato anche a medaglia nelle distanze 50 e 100, ho nuotato anche i 1500 ma solo in allenamento, poi qualche garetta in mare senza velleità di classifica.

CICLISMO: a 40 anni ho lasciato il nuoto per impegni familiari (non riuscivo più a tenere i ritmi di allenamento) ed ho iniziato col ciclismo, sport che pratico tuttora, fatti cinque anni intensi di GF poi basta con l’agonismo, però mi alleno ancora adesso con una intensità (10 ore settimanali), che mi consente di mantenere una discreta forma, faccio anche lunghe distanze (200 – 250Km), medie sui lunghi non eclatanti (25-30), tuttavia dignitose per un over 50.

CORSA: qui sono una puzza totale, ogni tanto faccio qualche corsetta per variare ma massimo di mezz’ora, in verità è una disciplina che non mi ha mai appassionato, per quanto sia consapevole della sua valenza sportiva.

Questa è la mia storia sportiva, ora passo alle domande: come avrete capito sul nuoto (che devo riallenare) e sul ciclismo (che pratico) non ho problemi di tecnica, sono ben impostato in entrambi, devo solo adottare la preparazione necessaria per le diverse caratteristiche di una competizione triplice, quello che mi preoccupa è la corsa, che a mia sensazione è la frazione dove la maggior parte degli improvvisati “muore”.

Il mio obiettivo non è agonistico ma sportivo, nel senso che vorrei arrivare alla competizione con la capacità di finirla, magari nelle ultime posizioni, ma senza strisciare, insomma non tagliare il traguardo stile Dorando Petri.

Analizzando le caratteristiche delle specialità tri ho la sensazione che l’Olimpico e lo Sprint siano assimilabili alle gare ciclistiche in circuito, brevi e tiratissime, quindi non credo adatte alle mie caratteristiche/condizioni, forse già un Doppio Olimpico o una 70.3 mi potrebbero essere più congeniali dati i tempi più dilatati, a patto di crescere molto sulla corsa.

Concludo chiedendovi: è fattibile la mia idea? A quali specialità pensate possa indirizzarmi e che tempi sono necessari per arrivare con una preparazione dignitosa? Tenendo conto che devo lavorare molto per crescere sulla frazione di corsa, e che per motivi familiari e lavorativi non posso permettermi più di 8-10 ore settimanali ripartite in 5 ore infra e 5 domenicali, queste ultime da dedicare ovviamente alla bici, insomma voglio lavorare, anche intensamente, ma non sfinirmi e trascurare la famiglia.

Ripeto, al momento è solo una forte tentazione, chissà che le vostre risposte non la trasformino in una certezza, chiedo scusa per la lunghezza e vi ringrazio.
 

micchei

Apprendista Passista
29 Marzo 2009
822
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una BDC, una TT e una MTB
Buongiorno a tutti,
sto leggendo con interesse questo topic, e avrei una domanda per voi addetti ai lavori, mi sta sempre più affascinando il triathlon, e sono sempre più tentato di entrare in questo meraviglioso mondo anche se sono oramai in età avanzata (55), ovviamente senza velleità agonistiche, ma per rinverdire la sfida che è in me da quando ero piccolo, prima di venire alle domande vi posto il mio curriculum sportivo nelle tre discipline:

NUOTO: agonistico praticato dai 14 anni fino ai 40 anche se in modo discontinuo, nei Masters sono andato anche a medaglia nelle distanze 50 e 100, ho nuotato anche i 1500 ma solo in allenamento, poi qualche garetta in mare senza velleità di classifica.

CICLISMO: a 40 anni ho lasciato il nuoto per impegni familiari (non riuscivo più a tenere i ritmi di allenamento) ed ho iniziato col ciclismo, sport che pratico tuttora, fatti cinque anni intensi di GF poi basta con l’agonismo, però mi alleno ancora adesso con una intensità (10 ore settimanali), che mi consente di mantenere una discreta forma, faccio anche lunghe distanze (200 – 250Km), medie sui lunghi non eclatanti (25-30), tuttavia dignitose per un over 50.

CORSA: qui sono una puzza totale, ogni tanto faccio qualche corsetta per variare ma massimo di mezz’ora, in verità è una disciplina che non mi ha mai appassionato, per quanto sia consapevole della sua valenza sportiva.

Questa è la mia storia sportiva, ora passo alle domande: come avrete capito sul nuoto (che devo riallenare) e sul ciclismo (che pratico) non ho problemi di tecnica, sono ben impostato in entrambi, devo solo adottare la preparazione necessaria per le diverse caratteristiche di una competizione triplice, quello che mi preoccupa è la corsa, che a mia sensazione è la frazione dove la maggior parte degli improvvisati “muore”.

Il mio obiettivo non è agonistico ma sportivo, nel senso che vorrei arrivare alla competizione con la capacità di finirla, magari nelle ultime posizioni, ma senza strisciare, insomma non tagliare il traguardo stile Dorando Petri.

Analizzando le caratteristiche delle specialità tri ho la sensazione che l’Olimpico e lo Sprint siano assimilabili alle gare ciclistiche in circuito, brevi e tiratissime, quindi non credo adatte alle mie caratteristiche/condizioni, forse già un Doppio Olimpico o una 70.3 mi potrebbero essere più congeniali dati i tempi più dilatati, a patto di crescere molto sulla corsa.

Concludo chiedendovi: è fattibile la mia idea? A quali specialità pensate possa indirizzarmi e che tempi sono necessari per arrivare con una preparazione dignitosa? Tenendo conto che devo lavorare molto per crescere sulla frazione di corsa, e che per motivi familiari e lavorativi non posso permettermi più di 8-10 ore settimanali ripartite in 5 ore infra e 5 domenicali, queste ultime da dedicare ovviamente alla bici, insomma voglio lavorare, anche intensamente, ma non sfinirmi e trascurare la famiglia.

Ripeto, al momento è solo una forte tentazione, chissà che le vostre risposte non la trasformino in una certezza, chiedo scusa per la lunghezza e vi ringrazio.

Ma ci stai ancora pensando? Buttati nella mischia, DAI!
Conosco un ragazzo che per i cinquant'anni si è regalato un IM! E il nuoto non sapeva cos'era fino a qualche mese prima! E non aveva mai corso oltre l'ora!!!
Tu sei a 2/3 del lavoro, se parliamo di un mezzo IM sei proprio ben messo... ora ti manca "solo" correre una mezza maratona!

Adesso che comincia l'inverno un paio di volte in piscina, per riprendere, ci stanno tutte, a qualunque ora...
in bici non hai bisogno di consigli, se non di abituarti al vento in faccia, poiché grandi gruppi non si formano (nell'IM non possono formarsi, ...no draft).
Sulla corsa invece partirei moooolto piano, perché devi abituare il tuo corpo AI COLPI, alle botte, alle sollecitazioni che purtroppo sono uno scoglio da superare nelle prime uscite (qualche mese di dolori mettilo pure in conto...).
Poi vedrai che il corpo si abituerà, le capacità aerobiche non ti mancano e quindi BUON DIVERTIMENTO!
PS: Io ti consiglierei di preparare un olimpico tanto per familiarizzare con transizioni e cambi di assetto, e poi anche perché preparare 10 km è + semplice di una mezza.
 

loribasili

Apprendista Passista
27 Giugno 2014
1.100
7
Orvieto - Aix en Provence
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Bianchi Sempre Pro
Buongiorno a tutti,
sto leggendo con interesse questo topic, e avrei una domanda per voi addetti ai lavori, mi sta sempre più affascinando il triathlon, e sono sempre più tentato di entrare in questo meraviglioso mondo anche se sono oramai in età avanzata (55), ovviamente senza velleità agonistiche, ma per rinverdire la sfida che è in me da quando ero piccolo, prima di venire alle domande vi posto il mio curriculum sportivo nelle tre discipline:

NUOTO: agonistico praticato dai 14 anni fino ai 40 anche se in modo discontinuo, nei Masters sono andato anche a medaglia nelle distanze 50 e 100, ho nuotato anche i 1500 ma solo in allenamento, poi qualche garetta in mare senza velleità di classifica.

CICLISMO: a 40 anni ho lasciato il nuoto per impegni familiari (non riuscivo più a tenere i ritmi di allenamento) ed ho iniziato col ciclismo, sport che pratico tuttora, fatti cinque anni intensi di GF poi basta con l’agonismo, però mi alleno ancora adesso con una intensità (10 ore settimanali), che mi consente di mantenere una discreta forma, faccio anche lunghe distanze (200 – 250Km), medie sui lunghi non eclatanti (25-30), tuttavia dignitose per un over 50.

CORSA: qui sono una puzza totale, ogni tanto faccio qualche corsetta per variare ma massimo di mezz’ora, in verità è una disciplina che non mi ha mai appassionato, per quanto sia consapevole della sua valenza sportiva.

Questa è la mia storia sportiva, ora passo alle domande: come avrete capito sul nuoto (che devo riallenare) e sul ciclismo (che pratico) non ho problemi di tecnica, sono ben impostato in entrambi, devo solo adottare la preparazione necessaria per le diverse caratteristiche di una competizione triplice, quello che mi preoccupa è la corsa, che a mia sensazione è la frazione dove la maggior parte degli improvvisati “muore”.

Il mio obiettivo non è agonistico ma sportivo, nel senso che vorrei arrivare alla competizione con la capacità di finirla, magari nelle ultime posizioni, ma senza strisciare, insomma non tagliare il traguardo stile Dorando Petri.

Analizzando le caratteristiche delle specialità tri ho la sensazione che l’Olimpico e lo Sprint siano assimilabili alle gare ciclistiche in circuito, brevi e tiratissime, quindi non credo adatte alle mie caratteristiche/condizioni, forse già un Doppio Olimpico o una 70.3 mi potrebbero essere più congeniali dati i tempi più dilatati, a patto di crescere molto sulla corsa.

Concludo chiedendovi: è fattibile la mia idea? A quali specialità pensate possa indirizzarmi e che tempi sono necessari per arrivare con una preparazione dignitosa? Tenendo conto che devo lavorare molto per crescere sulla frazione di corsa, e che per motivi familiari e lavorativi non posso permettermi più di 8-10 ore settimanali ripartite in 5 ore infra e 5 domenicali, queste ultime da dedicare ovviamente alla bici, insomma voglio lavorare, anche intensamente, ma non sfinirmi e trascurare la famiglia.

Ripeto, al momento è solo una forte tentazione, chissà che le vostre risposte non la trasformino in una certezza, chiedo scusa per la lunghezza e vi ringrazio.

Uno sprint o un olimpico credo che lo finiresti anche domani senza morire...magari perderai qualcosa nella corsa, ma considerando nuoto e bici credo che non avresti problemi. Per quanto riguarda i 70.3 con un po' di criterio e un po' di corsa in piu (adesso nel periodo invernale è perfetto) puoi andare tranquillo.