Ciao, quello che si intende con i termini rigido/flessibile riferiti a telaio e ruota mi pare intuitivo.
L'effetto di una maggiore rigidità è quello di poter trasmettere la forza esercitata sui pedali direttamnete al sistema di locomozione (alla catena) riducendo al minimo quella assorbita dalla deformazione del mezzo (deformazione che è solo parzialmente elastica). La conseguenza è una maggiore efficacia dell'azione specie nelle repentine variazioni di velocità.
Di contro una eccessiva rigidità complessiva minimizza l'assorbimento degli urti trasmessi, attraverso il mezzo, dalla strada all'atleta.
Francamente ritengo che il "marketing" in queste faccende la faccia da padrone!!! Fra bici di medio/basso livello io non ho avvertito alcuna differenza fra telai in acciaio, alluminio o carbonio. Per quanto rigurda le
ruote idem (ma non ho mai speso più di 250 euro per un paio ruote).
Con questo non voglio dire che non esistano differenze, ma solo che si tratta di effetti ben poco significativi per il normale cicloamatore.
Come diceva il mitico Alfredo Binda.... "
ghè vuren i garun".
P.S. Per avere un'idea delle rigidità del telaio (quando comparvero le prime bici in alluminio) si usava esercitare una pressione con il piede sul mozzo centrale longitudinalmente al telaio tenendo la bici per la sella e e la "pipa" del manubrio, ed osservando quanto fletteva (effettivamente rispetto le bici in acciaio la differenza allora era evidente)