The cyclist's training bible

warsaw

Passista
11 Giugno 2008
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Ben8
Vedo che molti hanno letto questo libro, l'autore, joe friel, é probabilmente uno dei più seguiti negi usa e nei forum americani si parla di allenamento diffusamente utilizzando la sua terminologia e i suoi schemi.

Il suo metodo di allenamento inoltre prende spunto dai colleghi Allen-Coggan teorici dell'allenamento con i watt, e sempre Friel ha scritto insieme a Cordain il libro paleo diet for athletes, includendo nel suo sistema di allenamento l'alimentazione basata sui pwo, sul bilanciamento fat/carbo.

Secondo me, si tratta di una delle visioni più complete, il suo metodo é basato sulla personalizzazione delle ore e dei carichi di allenamento, e a metà libro il lettore si trova a completare un programma annuale personalizzato, e diventa piuttosto consapevole di cosa deve fare e perché.

Interessanti anche le parentesi storiche, a dimostrazione che dalle teorie classiche degli anni '50 c'e tanto da imparare.
Il libro poi é particolarmente dedicato agli amatori, con sezioni specifiche per gli over 40 e le ragazze.

Se chi l'ha letto vuole mettere qualche commento, sarebbe interessante confrontarsi e discuterne.
 

trevisaniU

Novellino
1 Novembre 2011
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Avendo letto il libro in questione dico la mia.
Friel non propone alcun metodo di allenamento, il suo libro è la classica cassetta degli attrezzi, molto completa, poi ognuno ci deve mettere del suo, dopo aver assimilato il concetto.
Sostanzialmente dice che ognuno può tranquillamente essere allenatore di se stesso, per cui se ne deduce che Friel non è un allenatore, quindi non propone metodi, anzi secondo Friel gli allenatori non sono necessari, tanto è vero che non cita mai nessun allenatore, infatti Coggan e socio non sono neanche loro allenatori.
Friel dà importanza fondamentale al corretto carico di lavoro.
Solo gli allenatori veri e propri propongono un metodo, ammesso che serva, in ogni caso Carmichael ha proposto un metodo ed ha funzionato almeno in un caso. Arnie Barker è un'altro che propone un metodo, giusto o sbagliato non ha rilevanza in quanto un metodo non è giusto o sbagliato di per sè, infatti molti sono diventati campioni con metodi molto diversi tra loro, a parte il metodo doping, ma questa è un'altra storia.
Per l'idea che mi sono fatto io l'allenatore o preparatore può essere al massimo un gestore dell'attività perchè sa come farlo, è come quando volete investire in borsa e non avete alcuna idea su come si fa, ma si è visto che molti gestori portano al fallimento, per cui alla fine conta solo il risultato.
 

all_i_need_is_bike

Apprendista Cronoman
22 Marzo 2007
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Avendo letto il libro in questione dico la mia.
Friel non propone alcun metodo di allenamento, il suo libro è la classica cassetta degli attrezzi, molto completa, poi ognuno ci deve mettere del suo, dopo aver assimilato il concetto.
D'accordo sulla buona completezza della cassetta degli attrezzi, che si rivela certamente d'aiuto e che quindi lo rende una lettura senza dubbio utile (a seconda delle conoscenze del lettore).
Meno d'accordo sul fatto che non contenga un metodo inteso come "procedimento messo in opera seguendo criteri sistematici in vista di uno scopo; complesso organico di regole, principi, criteri in base ai quali si svolge un'attività teorica o pratica (Sabatini Coletti)", visto che offre informazioni utili per poter affrontare il problema in questione in modo sistematico.
Ovviamente non si può pretendere che un singolo libro possa dare tutte le risposte ricercate, ma senza dubbio quello in oggetto contribuisce a far nascere domande utili. A testimonianza di ciò lo stesso Friel, sul suo blog, riprende argomenti trattati nel libro, talvolta generalizzando i concetti (come in alcuni recenti interventi relativi alla scelta del modello di periodizzazione più adatto, che non per tutti è quello descritto nel libro).
Per l'idea che mi sono fatto io l'allenatore o preparatore può essere al massimo un gestore dell'attività perchè sa come farlo, è come quando volete investire in borsa e non avete alcuna idea su come si fa, ma si è visto che molti gestori portano al fallimento, per cui alla fine conta solo il risultato.
La differenza fra il raggiungere o meno un risultato soddisfacente stà spesso nell'aver acquisito un buon metodo di lavoro fondato su chiari concetti oppure non averlo acquisito. o-o
 

warsaw

Passista
11 Giugno 2008
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Ben8
Bello il concetto di cassetta degli attrezzi, però oltre a quella ti dice anche come assemblare i pezzi e perché farlo in un modo anziché nell'altro.
Ciò che é interessante per me é che non ha formule preconfezionate di ripetute e intervalli dalle proprietà magiche... ma semplicemente aiuta a districarsi nel complicato lavoro di elaborare un piano, e si concentra giustamente sui carichi di lavoro e sul loro timing.
 

trevisaniU

Novellino
1 Novembre 2011
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Il libro di Friel è sostanzialmente diverso dal libro di Coggan e socio, non direi che Friel sia sufficiente, diversamente altre pubblicazioni dovrebbero essere valutate meno di 5.
Friel non propone un metodo ma fa una cosa molto più importante, ti insegna ad avere un metodo diciamo proprietario, basato sulle varie tecniche ma anche sulle risposte fisiologiche personali.
Il libro di Coggan è invece incentrato sull'analisi dei dati provenienti dal misuratore di potenza cercando di semplificare il compito attraverso il software di analisi, non propone un metodo, ma sostiene che avendo i dati si può fare a meno dell'allenatore.
Carmichael invece è un allenatore, propone un suo metodo di lavoro e le varie tecniche applicative.
A partire dall'analisi dei dati potenza poi ci sono altri allenatori che propongono veri e propri metodi tutti basati sull'analisi dei dati e propongono metodi di lavoro on demand, uno di questi sarebbe un certo Barker che propone un metodo basato sulla torque.
Ritengo che l'applicazione passiva di un qualsiasi metodo non sia producente, molto meglio sviluppare un proprio metodo basato sulla correzione di errore.
 

Crusader

Apprendista Velocista
8 Giugno 2009
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Io penso, di fatto, che i libri di Friel, Coggan & Hallen non debbano essere visti in contrapposizione, ma come strumenti complementari.
Mi spiego meglio e mi permetto di quotare alcune parti di altri post:
Friel non propone alcun metodo di allenamento, il suo libro è la classica cassetta degli attrezzi, molto completa, poi ognuno ci deve mettere del suo, dopo aver assimilato il concetto.
Secondo me quello che propone Friel è un metodi di allenamento, non inteso come "proposta di esercizi", ma come periodizzazione del carico di allenamento.
anzi secondo Friel gli allenatori non sono necessari, tanto è vero che non cita mai nessun allenatore, infatti Coggan e socio non sono neanche loro allenatori.
Mi sembra che Friel faccia l'allenatore e si faccia pagare pure parecchio.
Friel dà importanza fondamentale al corretto carico di lavoro.
Condivido solo a metà in quanto indica si una metodologia per impostare il carico di lavoro durante la stagione, ma non offre nessun strumento per valutarlo (se non un calcolo che ricorda vagamente il TRIMP).

Ho letto i libri dei vari autori citati (Friel, Coggan & Hallen, Carmichael). Escludendo l'ultimo che meriterebbe un discorso a parte mi è difficile pensare i primi due come testi separati.
Nel libro di Friel viene suggerito un modello di periodizzazione dell'allenamento, senza però fornire, di fatto, strumenti oggettivi per la misurazione del carico o la ricerca dei limiti (molto più completo in C&H). Una novità che però introduce rispetto a molti altri testi è sicuramente un approccio anche psicologico alla prestazione atletica che misura attraverso questionari, in modo da lavorare anche su quello.
C&H è un testo scientifico in quanto fornisce un metodo basato su misurazioni e dati oggettivi, ma non spiega (o almeno a me, è sfuggito) come "periodizzare" l'allenamento.
Ovviamente, secondo me :)
 
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warsaw

Passista
11 Giugno 2008
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Ben8
Il libro di friel (fa e ha fatto x 30 anni il trainer di ciclisti) é di fatto un testo divulgativo, basato come lui stesso dice sulla sua esperienza e non su esperimenti scientifici.
Per seguire la sua metodologia non é necessario un misuratore di potenza, e per valutare i carichi di lavori suggerisce di utilizzare ore e intensità degli allenamenti, utilizzando una scala a sensazione. Oppure utilizzando i parametri che si trovano anche in sport track tipo tsb, atl. Che poi non sono altro che indicatori calcolati su tempo e fc media.
Ciò che secondo me lo rende interessante é proprio la sua semplicità, un pò in controtendenza rispetto ai metodi di allenamento scientifici, basati esclusivamente sulla potenza.
Paradossalmente il metodo friel lo può seguire anche il ciclista anni 70 senza diavolerie tecnologiche sul manubrio.
 

Roberto Massa

t.me/massarob
11 Marzo 2008
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n+1
condivido il pensiero di Crusader
Inoltre è necessario valutare il percorso svolto da questi autori.
Friel si propone ad una grande massa di utenti (ma non generica come Carmichael), principalmente triathleti e il suo background è derivato dall'atletica, e tutt'ora mediato tra clienti con e senza mis di potenza.
Coggan non è nè un allenatore nè un coach ma un ricercatore e fisiologo (gerarchicamente superiore poichè fonte di informazioni, dati e valutazioni rispetto ad un coach o preparatore ma senza i medesimi compiti, ovvio).
Allen è un coach.
Tutti e 3 hanno contribuito in maniere e visioni a volte differenti (anche tra lo stesso Allen e Coggan) a sviluppare un approccio differente senza enormi stravolgimenti ma con un indirizzo più oggettivo, canonizzato (specie in riferimenti e termini), improntato su come applicare un metodo senza preimpostazioni già costruite (questo la fa più Friel).
Tornando in tema tra il libro ed il blog di Friel trovo spesso più interessante (poichè dinamico e in "aggiornamento") il secondo.
 

warsaw

Passista
11 Giugno 2008
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Ben8
E' anche interessante notare come nei forum americani la terminologia di allenamento (allen-coggan) e di periodizzazione (friel) siano ormai entrate nel linguaggio comune dei ciclisti. Inoltre, sempre leggendo qua e la sui forum americani, ma anche nordeuropei, il confronto tra atleti avviene rispetto alle categorie, nel tipico stile pragmatico anglosassore: x esempio un ciclista di cat III, fa fatica a stare in gruppo, resta agevolmente in gruppo, si può giocare la vittoria... da noi il confronto è spesso invece fatto stile pescatori.
 

Crusader

Apprendista Velocista
8 Giugno 2009
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E' anche interessante notare come nei forum americani la terminologia di allenamento (allen-coggan) e di periodizzazione (friel) siano ormai entrate nel linguaggio comune dei ciclisti. Inoltre, sempre leggendo qua e la sui forum americani, ma anche nordeuropei, il confronto tra atleti avviene rispetto alle categorie, nel tipico stile pragmatico anglosassore: x esempio un ciclista di cat III, fa fatica a stare in gruppo, resta agevolmente in gruppo, si può giocare la vittoria... da noi il confronto è spesso invece fatto stile pescatori.

[url]http://www.usacycling.org/forms/USAC_rulebook-1.pdf[/URL]

Il sistema che più si avvicina in Italia sarebbe il RANG, ma diciamo pure che siamo lontani da quella mentalità.
Tornando IT, visto che, secondo me, il libro è davvero interessante in quanto fornisce le basi per impostare (più o meno in autonomia) la stagione ciclistica. Ovvio che rispetto al testo di Hallen & Coggan risulti meno attraente in quanto meno scientifico, ma allo stesso tempo introduce un approccio a 360° adattabile alle proprie esigenze, non trascurando il fattore mentale come elemento e principio di miglioramento della prestazione :)
 

dinute

Maglia Gialla
13 Maggio 2009
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Udine
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Io mi sono buttato nel ciclismo come attività sportiva (tifoso lo sono sempre stato ) da poco e in questi tre anni pur migliorando molto mi sono allenato sempre in modo molto "selvatico" con cotte coi forti caldi di luglio da manuale. Ho cercato di documentarmi molto su internet ma ho trovato spesso programmi non calibrati per la mia qualità, media, di ciclista. Io sono il tipico entusiasta che va in sistematico sovraccarico di lavoro, senza riuscire a capire (o meglio facendo finta di non capire) quando è tempo di riposare e rigenerarsi. Avevo pensato persino di provare col centro mapei, con i loro programmi organizzati dal loro sito, ma sono un pò scettico circa l'efficacia (mi sembrano una cosa molto impersonale e automatizzata).
Ho cominciato questo libro con un pò di scetticismo (ne lessi tempo fa un'altro ed aveva programmi di lavoro improponibili) ma invece mi sono subito ricreduto:
- linguaggio chiarissimo
- una programmazione che si adatta a ciclisti di diversa qualità
- seguendo il suo metodo mi pare si riesca a organizzare un piano di allenamento logico e spero perseguibile nel corso dell'anno

Nel 2012 provo col suo metodo, per i risultati vedremo.
 

matroma92

Passista
19 Giugno 2011
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40
Zagarolo - Roma
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Canyon Ultimate CF SL; Specialized tarmac comp

warsaw

Passista
11 Giugno 2008
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Tannhäuser
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Ben8
Questo libro però da quanto ho capito è per chi si allena con il misuratore di potenza, mentre quello di Friel è più generale. O sbaglio?

Il coggan allen é molto interessante ma é specifico per chi usa un wattometro, anche se offre tanti spunti utili a chi non ha lo strumento ma calcola i watt per avere dei riferimenti, o per chi ha il rullo con il display della potenza, ovviamente non sono valori assoluti ma relativi.

Friel invece consiglia caldamente il wattometro ma non é essenziale per seguire la sua metodologia, in quanto come spiegava massa nel topic su coggan allen ci sono anche altri sistemi x valutare il carico, soprattutto quelli di autovalutazione, affiancati, dico io, a cardio e strumenti abbastanza avanzati come un garmin
 

warsaw

Passista
11 Giugno 2008
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Ben8
Sono entrambi libri fondamentali, a mio modo di vedere, se si vuole approfondire la teoria e la pratica dell'allenamento. Uno non esclude l'altro. Sicuramente friel é più divulgativo ma non per questo poco profondo. Anzi con linguaggio semplice va al nocciolo della questione e tratta tutti gli aspetti ai quali va incontro il ciclista che vuole allenarsi con criterio, compresa alimentazione, overtraining, palestra, stretching, e preziosi consigli su come organizzarsi: orari, periodizzazione, diario di allenamento ecc...
Il coggan allen come già detto prima é un testo scientifico, sul quale poi bisogna saper costruire un programma di allenamento. E questo insegna a farlo friel, ovviamente secondo il suo modo di vedere le cose.