Hai definito i freni a disco la più grande innovazione tecnica di tutti i tempi nel mondo del ciclismo.
«Sì e lo ribadisco. Ogni novità nel ciclismo spaventa, era successo con il cambio elettronico, che per la verità non è stato nemmeno un grande cambiamento, dal muovere una levetta si è passati allo schiacciare un bottone, mentre i freni a disco sono indiscutibilmente meglio di quelli tradizionali. Basta pensare che ogni cosa che va veloce ha questi freni... Non capisco la discussione sulla sicurezza: lasfalto è duro, le bici anche, se cadi ti fai male. Sono più facili da gestire di quelli tradizionali, il feeling in frenata è senzaltro migliore. La maggior parte della gente che li critica non li ha mai provati. Ho visto anche sistemi in fase di sviluppo che renderanno il cambio ruota più veloce e pratico. Possono essere sviluppati in mille modi, gli ingegneri si divertiranno, sono il futuro. Sono orgoglioso di es-sere il primo professionista ad aver vinto su strada con i freni a disco. So-no fin dallinizio un grande sostenitore di questo miglioramento».
T.B