A chi si lamenta dei costi di iscrizione della granfondo inviterei di andarsi a leggere le prime pagine di questa discussione dove il sottoscritto e [MENTION=18458]gbraccioni[/MENTION] spiegavamo le difficoltà nell'organizzarle.
La discussione era del 2011 e già allora se ne parlava.
Sono passati 5 anni e aggiungo che fra i servizi da offrire ai partecipanti ciò che andava bene 5 anni fa oggi è considerato insufficiente e nel frattempo i costi, perlopiù amministrativi, sono lievitati e far quadrare i conti è sempre più arduo.
Perdonami ma non sono d'accordo.
Intanto bisogna fare una grande distizione a seconda di chi la gf l'organizza.
Una asd ad esempio ha finalita', spese e obblighi ben diversi da un comitato imprenditoriale.
L'autofinanziamento di una asd, poi, giustifica la previsione di tariffe che non siano contenute o popolari solo nel caso che vi sia collegata una scuola di ciclismo giovanile con tecnici e strutture che richiedano impegni di spesa consistenti.
Non certo per mandare in vacanza i soci a prezzi di favore, diciamolo.
Il punto, secondo me sta proprio qui: un conto sono le asd con ben precise finalita' statutarie incompatibili col "fine di lucro" o fine commerciale, un conto sono i CO "imprenditoriali" o articolazioni privatistiche di sponsor e marchi, soggetti ad altro regime di tassazione e senza vincoli di impiego utili.
Solo in questo ultimo caso i prezzi e' giusto che vengano determinati dal mercato (e quindi dalla domanda).
Se penso alle cicloturistiche romagnole dove per 7 euro sono garantiti doppi ristori e pastaparty a 2 mila e passa partecipanti e valuto le ragioni di chi mi dice che i costi delle gf sono giustificati dalle spese per allestire i ristori mi viene da ridere.
Evidentemente il problema (ammeso che cosi' possa definirsi) non e' li.
Le spese ci sono, ovvio. Ma l'economia di scala di una grande manifestazione (over 3mila partecipanti) garantisce la copertura abbondantemente, specie se il CO puo' contare sul volontariato dei propri iscritti, gia' a partire da una tassa d'iscrizione che giri su alcune decine di euro senza bisogno di livellare sempre verso l'alto i prezzi.
Questo tranne alcune eccezioni che richiedono sforzi logistici od organizzativi particolari dove evidentemente l'incidenza delle strutture e dei servizi erogati e' naturalmente piu' costosa.
Ripeto, un conto e' un CO che debba raccogliere fondi per autofinanziare l'attivita' di una associazione sportiva amatoriale, un altro e' autofinanziare attivita' sportiva con settore giovanile, un conto ancora e' un ente con personalita' giuridica privata e commerciale cpn finalita' di lucro.
I discorsi, a prescindere dalla qualita' finale del prodotto, vriterio indubbiamente distintivo, cambiano eccome.
Se devo pagare 15 euro in piu' per aiutare l'asd a garantire ai ragazzini la stagione sportiva, gli allenamenti in pista e l'istruttore [MENTION=6633]samuelgol[/MENTION] e' un conto. Altro e' se i 15 euro in piu' mi vengon chiesti per consentire agli amatori della asd il ritiro invernale a Palma de Majorca a spese della squadra. Le cose per me cambiano molto.