Occhio ad non esagerare con l'entusiasmo....per la bici

Dragon77

Apprendista Cronoman
25 Maggio 2016
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Bici
classic
ogni tanto mi prende lo sconforto quando vedo che cronometrando la mia salitella di allenamento non riesco mai
a scendere sotto un determinato (per me) tempo, ed anzi ultimamente il tempo è andato a salire di qualche manciata di secondi dai miei migliori tempi fatti....

mi vien voglia di dire basta, mollo tutto e non vado +...

tuttavia, con queste belle giornate di sole (caldo apparte) non vedo l'ora di risalire in sella e riprovare a "far il miglior tempo di salita" :mrgreen:


non seguo diete specifiche, mangio come ho sempre mangiato (forse anche male, troppa carne lo ammetto, troppe patate fritte), non faccio allenamenti mirati con tabelle (apparte un soggettivo e personale provo a forzare di + o cambio i ritmi..).. me ne frego, prendo la bici e vado. faccio il tempo ? bene...
non faccio il tempo? bene lo stesso! tanto alla fine non vicno nulla :mrgreen:


in questa settimana ho però ridotto l'allenamento perchè nell'ultima uscita (con 3 salitelle annesse) ho notato un pò troppo affaticamento, l'altro giorno e ieri avevo uno strano fastidio al pettorale sinistro...quindi ho detto sto fermo un pò...oggi vedremo...)

certo quando piove e magari mi ero programmato l'uscita mi infastidisco, ma non ne faccio una tragedia...o-o
 

italrubik

Apprendista Passista
7 Ottobre 2014
1.012
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San Donà di Piave (VE)
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Bici
Visual Carbonio 105 10v, CX: Ridley X-ride monocorona
Se posso narro la mia. Appassionatissimo di ciclismo sin da ragazzino, mio padre mi ha proibito di fare le gare, giusto o sbagliato non potrò mai saperlo.
Bici no ma moto si, dopo una 10ina di anni di motocross agonistico deciso di appendere il casco al chiodo e leggendo per puro caso una rivista specializzata del settore, mi sono gettato a capofitto nel mondo gran fondo e gare in circuito. Sono partito da zero, con gli anni sono migliorato fino al punto che ho capito che sport ad un certo livello e lavoro (allora facevo il muratore) mal si conciliavano. Allora mi sono ridimensionato, nacque mio figlio, smisi di fare agonismo, negli anni di allattamento aveva più bisogno della mamma e questo mi permetteva comunque di andare assiduamente in bici, poi ho dovuto scegliere, la bici o godermi il frutto dell'amore tra me e mia moglie ho scelto il secondo. Da bici tutti i giorni sono passato a una massimo tre uscite a settimana, i primi mesi ne ho sofferto tantissimo, ma ora con il senno di poi sono certo di avere fatto la scelta giusta. Ora mio figlio ha 14 anni e comincia a scapparmi di mano(cresce ed è giusto che frequenti i suoi compagni di scuola piuttosto che quelli di calcio) e questo mi ha permesso di ritornare in bici almeno 5/6 giorni a settimana. Ora però la bici me la godo, anche se alcune volte mi tiro il collo in memoria dei tempi andati. Mi piace andare anche quando piove, la bici è parte di me, mi aiuta a staccare dallo stress del lavoro( ora lavoro in fabbrica su tre turni) in quanto sono circondato da persone meschine che per farti saltare i nervi sembrano create apposta. Mi aiuta in salute, ho perso quasi tutti i chili in eccesso che la vita quasi sedentaria comporta, la bici per me è sentirsi liberi, con il vento che ti carezza la faccia, i profumi delle varie stagioni, ma anche i profumi dei gas di scarico delle auto :mrgreen:. Insomma w la bici.
Mi scuso per avervi annoiato.

Mi unisco al coro di approvazione per il tuo bel post in cui mi ritrovo parecchio, soprattutto per quanto riguarda la parte relativa al lavoro e la libertà!! Bravo!!o-oo-o
 

tombazosana

Apprendista Scalatore
31 Dicembre 2010
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veneto
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Bici
da corsa
C'è gente pagata per certe cose che il titolare per etica non può fare.....e la bici o un altra passione extralavorativa fa passare tutto in secondo piano e così si limitano i danni e si fa il gioco del titolare o di chi ne fa le veci....[emoji310] [emoji310] [emoji310]

si parte piano e dopo si rallenta..
 

Alessiuccio

Apprendista Cronoman
[Zwift] Team BDC
24 Luglio 2008
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Bologna
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Bici
Bianchi Sempre Pro Ultegra - Bianchi Impulso Veloce
L'entusiasmo, quello vero, è per definizione un'esagerazione. È lo stesso che ti fa perdere di vista altre cose, quelle che di solito vengono fatte passare per "veramente importanti", che ridimensionano la vita alla sua auspicata normalità. La bici ha questo potere, eccome se ce l'ha. Te ne accorgi dalle parole che vengono spese: felicità, libertà, vita. Poi le cose possono cambiare come no, c'è chi vive ogni uscita come una sfida e chi va sempre a spasso, chi resta infatuato e chi, semplicemente, passa ad altro. Basta questo a fare del secondo un uomo meno degno del primo?
 

olileo

Pignone
11 Settembre 2014
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carnielli corsa
Bellissimo post e mi associo ai complimenti. Anchio ho un figlio di 18 anni ,appassionato molto piu' di me' di ciclismo, ed infatti ogni tanto lo devo anche frenare perché fosse per lui, si farebbe sempre 100 km tutti i giorni a 30 Km/ h di media. Gli spiego che il fisico deve anche recuperare, ma lui ovviamente pensa ai campioni professionisti, e si paragona a loro. Ebbene, voleva fare a tutti i costi agonismo, che mal si conciliava, con i tempi della scuola, e le uscite per gli allenamenti. Quando una volta, sono capitato per caso, a vedere dal vivo una gara di allievi Juniores ( la stessa categoria di mio figlio), sono letteralmente sbiancato !! Vedere questi piccoli matti che si lanciavano a piu' di 60 km /h sul pave' del castello di Abbiategrasso in circuito, alla media dei 50km/h, per 80 km di percorso, e con una cattiveria a sgomitarsi in un gruppone di piu' di 100 atleti, mi ha fatto spaventare !!. E cosi' non ho mai voluto iscrivere mio figlio alle gare agonistiche, anche se era iscritto ad una Societa'. Tra l'altro, la polizza assicurativa societaria,copriva solo parzialmente eventuali danni fisici, causati da eventuali incidenti in corsa !! Ora io e mio figlio siamo entrambi iscritti ad un'altra societa' che non ha nessuna squadra corse, ma sono solo amatori che fanno qualche Granfondo, e devo dire che si trova bene con loro, e lui e' uno di quelli che " tira" il gruppo .Questo significa che senz'altro ha delle potenzialita' che potevano essere sfruttate, ma io non me la sono sentita, e forse un giorno mi pentiro'. Ma per ora penso piu' alla salute ed al benessere di mio figlio.
 

andreaRVR

Gregario
4 Luglio 2014
659
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Forlì
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Bianchi Oltre XR1 - Bianchi Via Nirone 7
Bellissimo post e mi associo ai complimenti. Anchio ho un figlio di 18 anni ,appassionato molto piu' di me' di ciclismo, ed infatti ogni tanto lo devo anche frenare perché fosse per lui, si farebbe sempre 100 km tutti i giorni a 30 Km/ h di media. Gli spiego che il fisico deve anche recuperare, ma lui ovviamente pensa ai campioni professionisti, e si paragona a loro. Ebbene, voleva fare a tutti i costi agonismo, che mal si conciliava, con i tempi della scuola, e le uscite per gli allenamenti. Quando una volta, sono capitato per caso, a vedere dal vivo una gara di allievi Juniores ( la stessa categoria di mio figlio), sono letteralmente sbiancato !! Vedere questi piccoli matti che si lanciavano a piu' di 60 km /h sul pave' del castello di Abbiategrasso in circuito, alla media dei 50km/h, per 80 km di percorso, e con una cattiveria a sgomitarsi in un gruppone di piu' di 100 atleti, mi ha fatto spaventare !!. E cosi' non ho mai voluto iscrivere mio figlio alle gare agonistiche, anche se era iscritto ad una Societa'. Tra l'altro, la polizza assicurativa societaria,copriva solo parzialmente eventuali danni fisici, causati da eventuali incidenti in corsa !! Ora io e mio figlio siamo entrambi iscritti ad un'altra societa' che non ha nessuna squadra corse, ma sono solo amatori che fanno qualche Granfondo, e devo dire che si trova bene con loro, e lui e' uno di quelli che " tira" il gruppo .Questo significa che senz'altro ha delle potenzialita' che potevano essere sfruttate, ma io non me la sono sentita, e forse un giorno mi pentiro'. Ma per ora penso piu' alla salute ed al benessere di mio figlio.

non condivido nulla, ovviamente la famiglia è la tua e la curi come meglio credi ma tuo figlio ha 18 anni da quel che scrivi, sarebbe giusto che a scegliere per se (soprattutto su cose come lo sport che non sono vita o morte) sia lui stesso, quello che a te fa paura a lui magari piace e in quello potrebbe trarre motivazioni extra da mettere anche in altri campi come studio e lavoro, tarpare le ali ai propri figli è una cosa che proprio non mi piace, e ti parlo da allenatore di rugby, ne ho visti tanti di genitori che non hanno più portato a giocare i figli perchè avevano paura si facessero male..
 

olileo

Pignone
11 Settembre 2014
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Bici
carnielli corsa
Mah, la storia di tarpare le ali ai figli l'ho gia' sentita da qualche parte.......... Tu hai un figlio ? Il problema non e' questo,ma l'esasperazione che c'e' in questo mondo agonistico !!! Penso anche ,che i figli devono fare le proprie esperienze ,naturalmente gli si da' i consigli ( visto che magari ci siamo passati prima noi), ma poi la scelta la devono fare loro. Questo in linea generale. Le cose cambiano quando tu vedi che tuo figlio puo' rischiare la pelle, allora e' inevitabile che tu cerchi comunque di proteggerlo in ogni modo !!! Ti diro' una cosa in ambito ciclistico : il grande Gino Bartali ha avuto dei figli. Ebbene, lui non ha mai voluto che i figli intraprendessero la carriera del corridore, perché aveva paura per loro, proprio perché conosceva la pericolosita' delle corse !!! Hai anche beccato uno che segue sempre il 6 Nazioni : per favore non paragonare il rugby con il ciclismo
 

andreaRVR

Gregario
4 Luglio 2014
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Bianchi Oltre XR1 - Bianchi Via Nirone 7
Mah, la storia di tarpare le ali ai figli l'ho gia' sentita da qualche parte.......... Tu hai un figlio ? Il problema non e' questo,ma l'esasperazione che c'e' in questo mondo agonistico !!! Penso anche ,che i figli devono fare le proprie esperienze ,naturalmente gli si da' i consigli ( visto che magari ci siamo passati prima noi), ma poi la scelta la devono fare loro. Questo in linea generale. Le cose cambiano quando tu vedi che tuo figlio puo' rischiare la pelle, allora e' inevitabile che tu cerchi comunque di proteggerlo in ogni modo !!! Ti diro' una cosa in ambito ciclistico : il grande Gino Bartali ha avuto dei figli. Ebbene, lui non ha mai voluto che i figli intraprendessero la carriera del corridore, perché aveva paura per loro, proprio perché conosceva la pericolosita' delle corse !!! Hai anche beccato uno che segue sempre il 6 Nazioni : per favore non paragonare il rugby con il ciclismo

c'è anche da dire che Bartali correva un ciclismo diverso, fatto con mezzi diversi e su pecorsi e strade imparagonabili con quello di oggi, fare tappe da 350 km lo sconsiglierei anche io :mrgreen:

Sul rischiare la pelle che intendi ? di che parliamo ? di fare una discesa ai 90 all'ora ? o una volata ? o sulle possibili scorciatoie che gli potrebbero essere proposte da qualche figlio di buona donna ?
 

olileo

Pignone
11 Settembre 2014
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carnielli corsa
Ma l'essenza della pericolosita' del ciclismo non cambia da epoca a epoca. Certo cambiano le strade, le biciclette, i materiali, i percorsi, ma le gare sono sempre gare, e l'esasperazione c'e' sempre, anzi oggi molto piu' di ieri, ed e' portata a limiti estremi. E non sto' parlando solo dei professionisti, ma anche di tutto quel mondo amatoriale troppo esasperato !
 

aviatore_gilles

Novellino
10 Luglio 2009
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Padova provincia
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Secondo me la cosa fondamentale è essere consci dei propri limiti e divertirsi, senza pretendere di essere quello che non si è. Io sono 12 anni ormai che vado in bici e l'entusiasmo è rimasto sempre lo stesso, per me è un piacere e anche uno stacco dalla monotona vita di ufficio. Non sono uno che cura l'alimentazione, non fa allenamenti specifici, non ha preparatore, monto in bici e vado. Mi piacerebbe correre a certe medie ed andare forte in salita, ma purtroppo sono quello che sono...l'importante è pedalare :-)
 
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giroinsu

Pignone
27 Agosto 2014
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Bianchi Intenso 105 11v
Quando qualche anno fa ho comprato la prima bici (una mtb) il "ciclista" (da una vita nel mestiere) si è raccomandato di andarci piano con la foga del momento e non strafare perché, parole sue, "se esageri e ti fai prende re dallo stri (schifo in dialetto) della bici non la tocchi più.
o-o
 

rosste

Apprendista Cronoman
3 Giugno 2014
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Scott
non condivido nulla, ovviamente la famiglia è la tua e la curi come meglio credi ma tuo figlio ha 18 anni da quel che scrivi, sarebbe giusto che a scegliere per se (soprattutto su cose come lo sport che non sono vita o morte) sia lui stesso, quello che a te fa paura a lui magari piace e in quello potrebbe trarre motivazioni extra da mettere anche in altri campi come studio e lavoro, tarpare le ali ai propri figli è una cosa che proprio non mi piace, e ti parlo da allenatore di rugby, ne ho visti tanti di genitori che non hanno più portato a giocare i figli perchè avevano paura si facessero male..



Nel rugby magari no ma in altri sport fanno bene a non mandarceli. E parlo da alpinista[emoji3]


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CiccioTanica

Novellino
7 Settembre 2013
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Lecco
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Bici
Scott SOLACE 30
La mia personale ricetta per non scoppiare.....
1)Azzerare lo stress:niente gare,niente tabelle d'allenamento,niente cardio.
2)Vivere alla giornata:uscire quando il tempo libero e il lavoro te lo permettono senza pianificare in anticipo l'uscita.
3)Fare solo quello che ti piace e non porsi limiti di sorta;se percorri 30 km devi essere soddisfatto come se tu ne avessi fatti 100.Fare 100 km ed essere "riposato" come se tu ne avessi fatti 30.:mrgreen:

Come lavoro faccio l'artigiano edile.
Tutte le mattine mi alzo alle 5 e faccio in media 18000 km l'anno.
Mi dicono che potrei correre, allenarmi meglio e qiu entra in gioco il punto 4.
4)Rincorrere obiettivi,anche ambiziosi, avendo l'accortezza, di non raggiungerli troppo velocemente....:mrgreen:o-o

Beh...Ricki, quoto al 1000% il punto 4: un fantastico modo di vedere le cose, lo sport e la vita in generale! Complimenti! o-o
 

Mauro V

Novellino
13 Giugno 2014
13
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Bici
Bianchi
Nell'estate del 2009 stufo di svegliarmi alle 5 e aspettare a letto l'ora di andare al lavoro, un bel mattino ho preso la bici che usavo da sempre per muovermi in città (mtb del 1990, acciaio, cambio 3x7, di mia sorella) e sono uscito lungo la Costiera (Trieste). Scopo, muovermi, fare fiato, calare la pancetta. È cominciata così, a 52 anni, lavoro dirigenziale, dopo decenni in cui di sportivo c'erano solo le sciate e le camminate in montagna o sul Carso, quando i cinque figli sono cresciuti e mi hanno improvvisamente lasciato del tempo per me. Scarpe da ginnastica, braghette e maglietta decathlon, tempi tenuti a mente. Per un paio di lunghissime stagioni il quadrivio di Sistiana alla fine della Costiera (20 km da casa) sono state le mie Colonne d'Ercole. Poi il grande passo, Battaglin usata alluminio e Camp Veloce (€ 395), comp Sportler € 13. E la scoperta sconvolgente della libertà: arrivare dove ero arrivato sono in auto (Lignano....) scoprire le provinciali deserte sul Carso o in Slovenia, passare per i paesini la domenica mattina.... E fare medie che stupivano l'amico che mi aveva spinto all'acquisto.
Da una paio di anni ho una Sempre Pro con Ultegra (veramente io volevo il tutto IT, celeste Bianchi e Camp, ma sai....), irrinunciabile Garmin, e mi impegno sempre contro me stesso nelle mie personalissime Parigi-Roubaix .
Epperò sono ingordo: se non mi sfido non mi diverto. E siccome a 59, sempre impegno dirigenziale e impegno civico pure, non ho più i tempi dei 52 anni, mi sono fissato sulla distanza: 5000 km all'anno. Fatti 5003 nel 2014, 8100 nel 2015, quasi 6000 nel 2016.
Però mi sono messo su una china pericolosa, sempre perché sono ingordo, "devo" fare più dell'anno scorso, quindi "devo" uscire più spesso e "devo" macinare più km. E succede quello che dite voi: che esco anche senza voglia, già stanco, che rientro spossato e insoddisfatto, che mi stresso già prima di aprire le previsioni del tempo, recriminando perché sono indietro rispetto ai km dell'anno scorso.
Ma leggere questa discussione mi ha fatto un gran bene: sapere che non sono il solo e soprattuto chiedermi che buco copre il ciclismo nella mia vita e se per caso non mi sto alienando (alienando, non allenando!) forte. E recuperare la soddisfazione di un w.e in montagna o una camminata in Carso con la moglie o un amico. E capire che non sono più da invidiare per me i baby pensionati da 18-20-22.000 km anno, ma i vecchietti di 75 o 80 che ancora passeggiano in bici in Costiera: ecco l'obiettivo vero, al di là delle statistiche del Garmin, arrivare alla loro età, salute permettendo, con la passione intatta, senza nausea da bici, con la voglia di un giovanotto. Ragazzi per favore, non mettiamoci nella condizione di stufarci della bici!