Secondo me quelli che davvero pensano che il doping sia un male, vengono selezionati a 16 anni, quando si tratta di fare il salto di qualità. Quelli che vanno avanti, sopratutto in quegli anni, gli anni 90 in cui c'era molto meno moralismo anche d parte del pubblico, non pensano affatto che sia un male. Anzi, pensano che sia una azione da bravo professionista cercare, assieme ai medici, le sostanze che massimizzano le prestazioni sportive.
L'antidoping a mio avviso veniva preso come mera burocrazia, rottura di cabbasisi, al pari di come vengono in media ritenute non so le tasse o le concessioni edilizie.
Si magari in teoria utili, ma poi all'atto pratico dei grandi fastidi che ostacolano il lavoro (ripeto, non è la mia idea, ma quello che a mio avviso ritenevano gli operatori del settore ai tempi e probabilmente anche oggi).
Non dimentichiamo che proprio in quegli anni (vado a memoria, non trovo i riferimenti) i corridori fecero una manifestazione contro l'invasività dell'antidoping. Insomma, tutti daccordo quando sentiamo ad esmepio dell scempio edilizio, ma poi se a fare l'abuso sono io è solo burocrazia, gente che non sa come spendere il proprio tempo, al massimo fottuti idealisti che parlano in teoria senza capire il mondo in realtà (sempre una opinione idealizzata, non la mia).
Ripeto, ragioniamo come un negoziante che non ti fa lo scontrino per il
caffè. Non pensa di fare nulla di male, se beccato ritiene solo di aver avuto una grandissima sfortuna e di aver subito una ingiustizia, se beccano il vicino gli spiace, ma mors tua vita mea, ovviamente il resto del mondo lo ritiene un ladro maledetto ma poi tutti comunque lo rifarebbero. E spesso anche gli organi di controllo fanno dei controlli "formali" per evitare un ingestibile bagno di sangue.
Ma pensiamo se in quell'anno avessero ideato come per il Cera di Riccò un test per l'epo senza dirlo a nessuno e avessero testato tutti i corridori a Madonna di Campiglio. Non preoccupati della tracciabilità della sostanza, li avrebbero pinzati tutti, ma dico tutti. Il giro chiudeva, anche l'antidoping chiudeva per quell'anno.
Io ripeto per l'ennesima volta una cosa. Non c'è bisogno di un gran complotto quando c'è una diffusa situazione di illegalità: basta, per chiunque, violare quei taciti accordo di commistione tra controllati e controllori e fare un controllo seriamente.
E di qui discende il dramma umano. Pantani del resto non faceva nulla che non fosse la normalità, le attività di un buon professionista, allenarsi duramente e cercare le migliori sostanze per esaltare le sue prestazioni, stando bene attento a rispettare le regole e ottemperare bene alla burocrazia dell'antidoping. Non prendere la sostanza x per coprire l'ematocrito, lo sapeva bene, avrebbe messo nei guai il sistema. Una perquisizione, un controllo fatto nel momento sbagliato, era impensabile, un pasitccio, una ingiustizia. Parlare ? A che pro ? Quanti negozianti difendono il fare gli scontrini per pagare le tasse ? (abbiate pietà, il mio è solo un
parallelo, non voglio andare OT, questo è solo un esempio che mi è venuto in mente e forse nemmeno il più appropriato)