...vero!Quando in dubbio rimanete su quelle piu` corte che non c'e` perdita di potenza!
spero di nn creare confusione...ma questo articolo pubblicato su Cycling seppur "datato" lo ritengo interessante...
LA LUNGHEZZA DELLA PEDIVELLA
articolo pubblicato su "La Bicicletta", ottobre 2000
di Enrico Pastori
Dallerrata lunghezza della pedivella possono derivare diverse patologie a carico della gamba. Ecco come comportarsi per scegliere la lunghezza più adatta alle vostre misure antropometriche.
Quando si parla di pedivelle, si deve fare riferimento alla loro lunghezza e allinfluenza che questa ha da un punto di vista biomeccanico.
La pedivella più lunga compie un percorso maggiore per completare una pedalata e richiede, a parità di rapporto, una forza minore applicata su di essa. Le pedivelle più lunghe, quindi, consentono di spingere rapporti più lunghi, mentre risulta più difficile pedalare ad alti ritmi. La corsa maggiore della pedivella più lunga richiede un impegno muscolare maggiore a carico dellapparato estensorio del ginocchio. Risulta quindi più facile soffrire di dolori muscolari al quadricipite, al tendine rotuleo e allarticolazione femoro-rotulea: una pedivella esageratamente lunga può causare tendinopatie al tendine rotuleo (dolore sotto la rotula), al tendine del quadricipite (dolore sopra la rotula), sofferenze femoro-rotulee (dolore dietro la rotula) e mialgie al quadricipite (dolori muscolari).
La scelta di una differente lunghezza
La scelta di una differente lunghezza deve essere quindi ben ponderata, tenendo conto delle caratteristiche anatomiche e ciclistiche dellatleta. Bisogna tenere in considerazione che la pedivella deve essere proporzionata alla lunghezza dellarto inferiore e soprattutto del femore. E sicuramente influisce maggiormente la lunghezza del femore, cioè della coscia, piuttosto che la gamba: più il femore è lungo, più lunga deve essere la pedivella.
La lunghezza del femore si può calcolare da seduti con coscia e ginocchio piegati a 90°: si misura la distanza del margine della rotula dallapice del trocantere, quella protuberanza ossea palpabile a lato della coscia a livello del gluteo, lungo la faccia esterna della coscia.
Le pedivelle di uno stradista
Le pedivelle di uno stradista dovrebbero avere una lunghezza compresa fra 170 e 175 mm, lasciando pedivelle più corte agli sprinter della pista e più lunghe a prove e atleti con caratteristiche particolari. Per femori fino 42-44 cm sono sufficienti pedivelle di 170 mm, per femori lunghi fino a 46 cm vanno bene pedivelle di 172.5 mm, e oltre i 46 cm pedivelle di 175 mm. Tali valori sono da considerare puramente indicativi, essendo la scelta funzione di più caratteristiche dellatleta.
Chi soffre di problemi allarticolazione fra il femore e la rotula ha sofferto di problemi al tendine rotuleo, deve essere particolarmente attento nellallungare le pedivelle. Lescursione angolare durante la pedalata del ginocchio aumenta con lallungare delle pedivelle: a livello del punto morto superiore il ginocchio è più piegato e a livello del punto morto inferiore più disteso.
Il rischio di patologie, tuttavia, è più correlabile allaumento della fase di spinta, che obbliga il quadricipite a un lavoro maggiore e con variazioni di lunghezza maggiori, con ripercussioni