La tattica, valutare il percorso di gara

BOSE

Maglia Rosa
11 Settembre 2006
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31
www.robertogiannoni.com
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CANNONDALE
Bellissimo post.


Per esperienza personale ho visto che aiuta parecchio conoscere per bene i compagni di fuga / volata.

Verissimo è molto importante conoscere i compagni di fuga ed è molto importante conoscere tutto il gruppo.
Generalmente nell' ambito provinciale ci si conosce tutti, pregi difetti etc.
Ci sono persone che hanno la capacità non comune di capire al volo gli avversari senza averli mai visti prima.
 

VADABRUT

Maglia Iridata
7 Aprile 2006
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Tecnotrat
Mi inserisco solo per avere sempre nel "pannello utente" questa discussione molto interessante, non posso dare consigli, solo riceverne.
Ho solo visto una volta un "capitano" che si riparava dal vento laterale in questo modo: vento proveniente da destra, lui completamente a sinistra dietro a un compagno in 1^posizione, mano sul culo del compagno, tutti gli altri a mangiare erba e a saltare come petardi (me compreso).
 

BOSE

Maglia Rosa
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il “velocista”, è un atleta in grado di battere, sulla linea del traguardo, il lotto intero dei partecipanti a una grande corsa ciclistica. E la vittoria in volata, solo all’attenzione di uno spettatore superficiale può apparire riduttiva.
È infatti molto raro che una competizione si svolga a ranghi compatti, e ad andatura molto blanda, per accendersi, poi, ad alcune decine di metri dal traguardo e decretare l’alloro a chi è risultato il più veloce. Al contrario, la corse registra una serie infinita di scatti e attacchi in cui il velocista deve difendersi sul terreno a lui meno congeniale, ad esempio la salita, per non perdere quella freschezza fondamentale al traguardo, quando non addirittura le ruote, e potersi in questo modo giocare la volata.
In altre parole, se è vero che il velocista “puro” può risolvere a proprio vantaggio la corsa unicamente sul rettilineo di arrivo, questo non dimostra che non l’abbia sofferto le pene dell’ inferno e del purgatorio messe assieme durante la gara.
Un ottimo velocista analizzerà sempre il percorso di gara nei minimi particolari, dopo di che deciderà come comportarsi.
Vadabrut in un altro post diceva che eviterà le gare vallonate con salite a mio modo di vedere sbaglia, tatticamente potrebbe limitare i danni che la salita crea a lui come a tutti quelli veloci.
Ricordo che in squadra ho avuto il velocista più forte del periodo, era campione del mondo udace, un signore persona troppo per bene, la nostra squadra aveva come priorità il calendario del comitato di Como, dove i percorsi sono molto duri e selettivi e vi assicuro che i velocisti soffrono come ho detto sopra.
Se una squadra come quella aveva il velocista più forte immaginate gli altri corridori come erano uno più forte dell' altro, tanto vero che le gare non arrivavano più a concludersi con la volata ma finivano prima magari dopo due km di corsa perchè magari avevamo 2-3 corridori nella fuga.

Il velocista quando non vince da un po, è come il centravanti che non segna va in crisi totale.
Nel giorno della gara organizzata dalla nostra società ho iniziato a lavorarlo psicologicamente, se non vinci in volata allora partiamo con un pronti via e anticipiamo tutti, il problema era il circuito molto duro tanta salita e poca pianura.
La tattica; io raggiungo degli accordi con altri corridori dalle nostre stesse caratteristiche passistoni che in pianura menano e in salita salgono regolari, parlo con quello di quella squadra, quello di quell' altra e i giochi sono fatti, pronti via e siamo in fuga, dietro il gruppo non può fare altro che lasciarci fare, i nostri compagni addormentano la corsa e non via regolari a tutta in pianura e in discesa mentre in salita si sale regolari. all' ultimo km mi tocca la faticata più importante lui a ruota che mi detta l' andatura nessuno scatta e ai 300 mt parte una volata imperiosa come lui sapeva fare, ritorna alla vittoria e capisce di essere ancora il più forte.
 
?

...

Guest
Altro aspetto fondamentale che deve essere preso in considerazione è il fatto di saper scattare "incuneandosi" tra i vari avversari, prendendo rischi notevoli, magari proprio quando davanti a te a 100 metri c'è una fuga buona e si cerca di rientrare oppure quando davanti c'è genete che non è in grado di venirit a riprendere in modo tale da ostacolare il lavoro ai tuoi diretti avversari, che magari ti sino stati tutta la giornata sulla ruota.

PEr le volate è difficile esprimersi (io sono l'ultimo a poterlo fare, visti i miei 60 kg scarsi). però da quel poco di esperienza che ho fatto nei primi due anni di gare in vita mia è che l evolate tra gli amatori partono molto presto e sono molto lunghe. Alla fine imho si deve venir fuori gli ultimi 100 metri se uno ne ha e se è messo bene come posizione.
 

A N I M A L A Z

Apprendista Velocista
9 Maggio 2005
1.354
5
41
Motta Visconti (MI)/Mallare(SV)
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il “velocista”, è un atleta in grado di battere, sulla linea del traguardo, il lotto intero dei partecipanti a una grande corsa ciclistica. E la vittoria in volata, solo all’attenzione di uno spettatore superficiale può apparire riduttiva.
È infatti molto raro che una competizione si svolga a ranghi compatti, e ad andatura molto blanda, per accendersi, poi, ad alcune decine di metri dal traguardo e decretare l’alloro a chi è risultato il più veloce. Al contrario, la corse registra una serie infinita di scatti e attacchi in cui il velocista deve difendersi sul terreno a lui meno congeniale, ad esempio la salita, per non perdere quella freschezza fondamentale al traguardo, quando non addirittura le ruote, e potersi in questo modo giocare la volata.
In altre parole, se è vero che il velocista “puro” può risolvere a proprio vantaggio la corsa unicamente sul rettilineo di arrivo, questo non dimostra che non l’abbia sofferto le pene dell’ inferno e del purgatorio messe assieme durante la gara.
Un ottimo velocista analizzerà sempre il percorso di gara nei minimi particolari, dopo di che deciderà come comportarsi.
Vadabrut in un altro post diceva che eviterà le gare vallonate con salite a mio modo di vedere sbaglia, tatticamente potrebbe limitare i danni che la salita crea a lui come a tutti quelli veloci.
Ricordo che in squadra ho avuto il velocista più forte del periodo, era campione del mondo udace, un signore persona troppo per bene, la nostra squadra aveva come priorità il calendario del comitato di Como, dove i percorsi sono molto duri e selettivi e vi assicuro che i velocisti soffrono come ho detto sopra.
Se una squadra come quella aveva il velocista più forte immaginate gli altri corridori come erano uno più forte dell' altro, tanto vero che le gare non arrivavano più a concludersi con la volata ma finivano prima magari dopo due km di corsa perchè magari avevamo 2-3 corridori nella fuga.

Il velocista quando non vince da un po, è come il centravanti che non segna va in crisi totale.
Nel giorno della gara organizzata dalla nostra società ho iniziato a lavorarlo psicologicamente, se non vinci in volata allora partiamo con un pronti via e anticipiamo tutti, il problema era il circuito molto duro tanta salita e poca pianura.
La tattica; io raggiungo degli accordi con altri corridori dalle nostre stesse caratteristiche passistoni che in pianura menano e in salita salgono regolari, parlo con quello di quella squadra, quello di quell' altra e i giochi sono fatti, pronti via e siamo in fuga, dietro il gruppo non può fare altro che lasciarci fare, i nostri compagni addormentano la corsa e non via regolari a tutta in pianura e in discesa mentre in salita si sale regolari. all' ultimo km mi tocca la faticata più importante lui a ruota che mi detta l' andatura nessuno scatta e ai 300 mt parte una volata imperiosa come lui sapeva fare, ritorna alla vittoria e capisce di essere ancora il più forte.

qual'è la velocità ideale x partire allo sprint in generale?55/60 piu' o meno?sempre in occasine di gruppo compatto.
 

A N I M A L A Z

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Altro aspetto fondamentale che deve essere preso in considerazione è il fatto di saper scattare "incuneandosi" tra i vari avversari, prendendo rischi notevoli, magari proprio quando davanti a te a 100 metri c'è una fuga buona e si cerca di rientrare oppure quando davanti c'è genete che non è in grado di venirit a riprendere in modo tale da ostacolare il lavoro ai tuoi diretti avversari, che magari ti sino stati tutta la giornata sulla ruota.

PEr le volate è difficile esprimersi (io sono l'ultimo a poterlo fare, visti i miei 60 kg scarsi). però da quel poco di esperienza che ho fatto nei primi due anni di gare in vita mia è che l evolate tra gli amatori partono molto presto e sono molto lunghe. Alla fine imho si deve venir fuori gli ultimi 100 metri se uno ne ha e se è messo bene come posizione.

cavolo,ma se uno nn è velocista o perlomeno veloce nella gara in circuito è ben difficile vincere,no?
 
?

...

Guest
cavolo,ma se uno nn è velocista o perlomeno veloce nella gara in circuito è ben difficile vincere,no?
dipende la gara com'è. Se è dura e prendi la fuga buona anche uno leggero può vincere. Ci sono arrivi di gare in circuito (no n di rado) su salite di 7-8km. Oppure strappi in cui si fa bella selezione. Poi se la gara è dura è tutto un terno al lotto quando arrivi in volata, imho vince chi è più fresco anche se un pò meno dotato...
 

A N I M A L A Z

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dipende la gara com'è. Se è dura e prendi la fuga buona anche uno leggero può vincere. Ci sono arrivi di gare in circuito (no n di rado) su salite di 7-8km. Oppure strappi in cui si fa bella selezione. Poi se la gara è dura è tutto un terno al lotto quando arrivi in volata, imho vince chi è più fresco anche se un pò meno dotato...

ah,certo,se c'è salita il discorso cambia radicalmente....
 

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Maglia Rosa
11 Settembre 2006
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qual'è la velocità ideale x partire allo sprint in generale?55/60 piu' o meno?sempre in occasine di gruppo compatto.

Fai una domanda molto difficile, non credo si possa dire parto ai 50 km o parto ai 40 km l' attimo da cogliere è dettato dalla situazione che si crea.
Generalmente quando un velocista lancia la volata da tutto e di più di quello che può dare, si deve cercare di fare il vuoto subito come si dice una fucilata,
poi sono gli altri ad inseguire, e ti assicuro che se un velociste forte prende 20 mt di vantaggio difficilmente sarà rimontato.
 

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Maglia Rosa
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cavolo,ma se uno nn è velocista o perlomeno veloce nella gara in circuito è ben difficile vincere,no?

Generalmente per vincere in tutte le situazioni di percorso si deve essere anche veloci, infatti nelle gare amatoriali chi è veloce e sa fare le volate è sempre tra primi.
Poi più avanti affronteremo altri tipi di corridori esempio il passista, vai tranquillo che il passistone non attende mai la volata, inventa sempre qualche cosa prima.
 

VADABRUT

Maglia Iridata
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Vadabrut in un altro post diceva che eviterà le gare vallonate con salite a mio modo di vedere sbaglia, tatticamente potrebbe limitare i danni che la salita crea a lui come a tutti quelli veloci.
Se sono leggermente vallonate ci posso provare, se è un percorso tipo quello di Suno posso venire a salutarvi se vi fa piacere... mi hanno sempre seminato ....

Altro aspetto fondamentale che deve essere preso in considerazione è il fatto di saper scattare "incuneandosi" tra i vari avversari, prendendo rischi notevoli
E' vero ...avevo provato a "infilarmi" dietro a un velocista a circa 500 mt dall' arrivo, lui ha aperto i gomiti ed è passato in mezzo a due avversari, io mi sono :cac:addosso e ho tirato i freni ....

infatti io proverei on percorsi vallonati li si che soffrono i velocisti

Soffrono solo i perdaballe come me .... quelli buoni sono difficili da staccare, sono dei cagnacci :razz::razz::razz:
 

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Maglia Rosa
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Se sono leggermente vallonate ci posso provare, se è un percorso tipo quello di Suno posso venire a salutarvi se vi fa piacere... mi hanno sempre seminato ....

Dai non mi dire queste cose, le salite di Suno, te le puoi gestire tranquillamente.
Le punti per primo e vai su del tuo passo ti sfili piano piano e quando scollini dai tutto, e sarai sempre dentro il gruppo.ù
Li è fattibile un lavoro del genere dopo la salita hai subito la discesa. :asd2:
 
?

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Guest
Se sono leggermente vallonate ci posso provare, se è un percorso tipo quello di Suno posso venire a salutarvi se vi fa piacere... mi hanno sempre seminato ....

Dai non mi dire queste cose, le salite di Suno, te le puoi gestire tranquillamente.
Le punti per primo e vai su del tuo passo ti sfili piano piano e quando scollini dai tutto, e sarai sempre dentro il gruppo.ù
Li è fattibile un lavoro del genere dopo la salita hai subito la discesa. :asd2:
non conosco le salite in questione ma immagino che parecchi vogliano prenderle in testa. Il problema sarebe anche saper "portare" la bici... aspetto imho fondamentale nelle gare in circuito... io ammetto di non essere uno bravo in questo. Le 5 cadute di quest'anno mi portano a tirare i freni sempre più.
 

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Maglia Rosa
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non conosco le salite in questione ma immagino che parecchi vogliano prenderle in testa. Il problema sarebe anche saper "portare" la bici... aspetto imho fondamentale nelle gare in circuito... io ammetto di non essere uno bravo in questo. Le 5 cadute di quest'anno mi portano a tirare i freni sempre più.

Prendere una salita in testa significa stare al vento anche in pianura, se c'è la bagarre per stare davanti si deve avere il coraggio di anticipare gli altri, stando davanti nei punti critici non si rischia mai nulla, costa fatica questo è scontato, ma se so di restare tagliato fuori per un motivo o per l' altro provo prima.
 

Sikhandar

Scalatore
14 Maggio 2006
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Pedalforce QS4, Merida Scultura 906, Dolan DF3 (pista)
Quoto tutto quello che avete detto, è tutto molto vero, complimenti a tutti.

Allora introduco il nuovo personaggio: il passista scalatore lento (anche detto scherzosamente: "pestone"). Il passista scalatore lento è un eccellente collinarista ma piantato in volata... La mia esperienza personale è opposta, però ho un compagno di squadra che ha vinto nel 2006 8 gare della C (fascia 32-40 anni...molto popolata e molto difficile da vincere) battendo a più battute dei signori corridori, come Secchiari, Colonna (il velocista della Scrigno...non so se ricordate), Chtchebeline e compari dilettanti (nella GF di Pisa) etc etc. e vi posso dire come corre lui.

Il collinarista è ottimo sui percorsi collinari appunto, mediofondo facilotte tipo alcune del Memorial Rota (Lorenzana etc) o dove comunque se c'è uno strappo troppo duro l'obiettivo del collinarista può essere quello di appallottolarsi con altri suoi simili, nel caso di perdita delle ruote, e fare doppia fila per rientrare negli odiati scalatori, che sul passo non pesteranno altrettanto bene.

Cultura particolare del collinarista (come pure per lo scalatore) è la sapienza dei rapporti. Anche in allenamento, il collinarista si studia gli strappi ed ha una grande conoscenza dei rapporti che può usare e che non può usare in certi posti. Qui devo mettere il 39? O è meglio se resto sul 53 e limo gli ultimi 200 metri dello strappo facendoli abbondantemente fuori soglia facendo, magari, un attacco in progressione? Il pestone deve saper usare i rapporti soprattutto in vista di cosa sta per succedere.

Comune è preferire (negli strappi) un 53x21 ad un 39x15, poichè il 53x21 ti può far rispondere altrettanto bene del 39x15 durante lo strappone, però poi agilmente puoi buttare sul dente opportuno quando hai preso velocità (col 39 devi fare la sgradevole cambiata 39 -> 53. In questo senso esistono alcuni pestoni che usano la Compact; in parità di rapporto posteriore (cioè: moltiplica grande per secondo pignone dietro, ossia il 21 o forse il 23 dipende da che rapporti sceglie il corridore), il 50 da' maggiore reattività. Ovvio: se mettete il 50 dovete avere l'11 comunque, e dovete reimparare bene che rapporti usare per salvare opportunamente la gamba durante il sonnecchiamento in gruppo o le manovre, o ancora durante gli attacchi in pianura.
Sovente il pestone è un lungo, è un altone, e grazie alle lunghe leve può permettersi qualche dente in meno di noi nani.

Il collinarista ha una tattica piuttosto semplice: avere una buona visione della corsa e capire quando iniziare a pestare forte. Chiaro: non è semplice! Quando partono i migliori? Quando un mio attacco lascerà il segno? Questo si può solo acquisire con l'esperienza. L'obiettivo è di arrivare soli, poichè in volata si è battuti con la maggior parte della gente (velocisti, passisti veloci, lottatori, e mediamente anche scalatori). Nelle gare in piano, cmq, il pestone è un ottimo lottatore; di differenza dai lottatori comuni è che è più lento in volata ma più efficace quando si tratta di andare a tirare.

Buon ambito di interesse dei pestoni può essere la cronometro. Lo studio dettagliato dei rapporti e del proprio corpo può spingerli ad ottenere eccellenti risultati in queste specialità, unitamente ad una massa elevata che non guasta nelle cronometro.

Contemporaneamente allo studio delle colline, degli strappetti e dei rapporti, il pestone deve anche curare moltissimo, in allenamento, la pianura in solitudine: deve sapere gestire situazioni di scatto solitario da 2 fino a 10 km in solitudine. (Interessante: la cura di questo gesto atletico specifico, con allenamenti di ripetute in pianura o anche di raggiungimento di tempi-target, fa migliorare molto anche a cronometro...se siete dei pestoni, pensateci! Potete esportarvi con successo in quell'ambito...)

Potete integrare quanto ho detto? Grazie

(inoltre, mi dite che ne pensate di quella cosa: fare o non fare doppia fila in caso di vento laterale?)