rispondo qui x tutti e 2 :-)
assolutamente no!
se fai attività fisica e ti copri come un pulcino sudi moltissimo, ti bagni i vestiti che hai a contatto con la pelle e poi quando andrai in discesa il sudore congelerà con ovvie conseguenze.
la guida di cui sopra ha scalato vari 8000 quindi diciamo che sa quel che dice... nn è educazione giudicare chi nn si conosce
p.s. dimenticavo: è pure questione di fisico!
Non pensavo che una semplice critica a quanto scritto, dettata da elementare prudenza, potesse suscitare un simile vespaio...
Nessuno qui voleva esser maleducato nei confronti di una persona non conosciuta. Semplicemente le affermazioni andrebbero contestualizzate: la critica era riferita a quell'affermazione messa lì con spirito un poco "spaccone".
Il discorso sull'equipaggiamento è lungo e complesso: dipende dalle situazioni (una GF e una salita invernale in montagna non possono esser confrontate), dal grado di allenamento, dai tempi di permanenza in un determinato ambiente, dalle possibilità di imprevisti/incidenti, ecc.....
Quel che è certo è che in gara si vorrebbe viaggiare più "leggeri" possibile, ma spesso capita che le perdite di calore debilito il fisico e peggiorino la resa. Ovviamente anche il trasporto di 2 o 3 etti di vestiario comporta un fabbisogno aggiuntivo di energie, ma si tratta veramente di pochissima cosa, credetemi!
Poi c'è il discorso del metabolismo: c'è chi riesce a percorrere 200 km nutrendosi con gel e
barrette, c'è chi, meno allenato, ha bisogno di un approccio differente, tipico delle randonée e di tutte le attività di lunghissima durata.
Fortunatamente l'attività in bici, come quella in montagna, permette di vestirsi e spogliarsi a piacimento: ovvio che in salita non si terranno addosso tutti i vestiti!!! C'è invece un'altra attività in cui non è quasi possibile aggiungere e togliere capi di vestiario in ogni momento ed è la speleologia. A tal proposito propongo a Dru di leggere i capitoli che parlano di abbigliamento dei libri "Tecniche di grotta" e "Techniques de la speleologie alpine", rispettivamente di G. Badino e G. Marbach, due grandissimi speleologi.
Infine, quando si fanno generiche affermazioni, occorre anche pensare quale è il pubblico che le ascolta: in questo caso probabilmente non è "pericoloso" consigliare ai ciclisti un abbigliamento più o meno pesante, in quanto chi fa GF di un certo impegno è comunque persona allenata, che si muove su strade asfaltate e che, alla peggio, causerà un malanno a sé stesso e un disagio a qualcun altro. In montagna la situazione è molto più delicata: in giro c'è veramente "di tutto"; intendo persone con le preparazioni fisica, tecnica e teorica più diverse, e purtroppo spesso senza la necessaria maturità per filtrare le informazioni ricevute.