La cotta

Endurance e cotte.....uniti per la vita.

100 km del Passatore....mi sono addormentato sul lettino dei massaggi.....Giro dell'Ortles, Passo Gavia con sentimento......Trofeo Kima, lacrime al Torrone.....

La bellezza della sofferenza!!!������

Prima o dopo ci passiamo tutti. L'ultima per me è stata a fine Gennaio in Liguria. Partenza da Pietra Ligure direzione Sanremo con mio fratello. Si pedala con un fastidioso vento che arriva dalla montagna ma non più di tanto. I km scorrono finché si raggiungono i capi. Pedalo ancora bene, ecco capo Mele, capo Cervo e Capo Berta. Arrivati a San Lorenzo nonostante i 54 km già percorsi decidiamo di salire sulla Cipressa, tutto sommato la facciamo bene e scendiamo a Santo Stefano al Mare. Sosta e mangio una piccola Piadina e prendiamo la strada del ritorno passando da Imperia e poi evitiamo capo Berta passando sulla strada interrotta alle auto per frana ma aperta ai pedoni e ciclisti. Quando arriviamo a Alassio incomincia il vento contrario e una sensazione di crampi allo stomaco associati a ginocchia molli. Ecco, ci siamo, conosco i sintomi mi sta arrivando una cotta. Rischio la vita e una multa ma passo sotto la galleria di Albenga e procedendo dietro a mio fratello ai 15/17 orari raggiungiamo Pietra Ligure che sta facendo notte. Salgo sul camper mi sdraio sul letto e mi addormento. Poi crostata, te caldo e finalmente mi riprendo. Che brutti ricordi e che brutta sensazione, erano più di trent'anni che non la provavo e a quei tempi ero un dilettante di seconda categoria. Penso "è un po di gioventù che ritorna "

presa una ieri
decido per un allenamento un pò molesto in solitaria (di solito c'è il mio socio per sti giri), bici in acciao per 170km circa. partenza da villar perosa verso sestriere, salgo bene 20km/h di media circa, arrivato su mi mangio una pizzetta, scollino verso cesana, inizia la tratta del vento contrario che mi accompagna per tutta la val susa fino ad avigliana, durante il tragitto sgranocchio una barretta ma il vento mi ha massacrato più del previsto. sosta ad avigliana per una coca, riparto verso piossasco, roletto, pinerolo tra semafori e falsopiani trascino la mia carcassa a velocità variabile tra i 25 ed i 35 km/h (senza vento contro si viaggia molto meglio) arrivato a pinerolo mi prendo un gelato, non avendo trovato per un panino, riparto per la tratta finale verso villar perosa e poi casa (4 km di salita), arrivato a villar ho preso il tefono per il recupero, non avevo più voglia e probabilmente forza per continuare.
mi sono ridotto anche peggio su giri più corti, 15 km/h su leggero falsopiano a salire non si fanno sovente

Ieri sono stato tutto il giorno in "bambola". Al lavoro ripensavo a quella panchina all'ombra e di come ci stavo bene sopra

Oggi uscirò un paio di orette in bici a ritmo di fondo medio/lento... più tendente al lento. Giusto un giro per rifinire l'abbronzatura dei polpacci eh

arrivata per la prima volta oggi.
giretto langarolo,deviazione (a me sconosciuta)su strada che dalle indicazioni di due cari vecchietti doveva essere " strada tranquilla,comoda....." e alla fine aveva solo duri rettilinei in salita tra le vigne e nemmeno un cm d'ombra.....vento contrario al ritorno...gambe pesanti,e sugli ultimi due chilometri in salita per arrivare a casa,stop morto finito non andavo piu...
ho fatto una fatica del diavolo a fare l'ultimo km ai 5 all'ora,mi saro'fermato tre/quattro volte

e pensare che oggi avevo portato due paninetti piccoli con marmellata,ma si vede che non sono bastati.

Se fosse così semplice... in bici non sempre 2+2 fa 4 .

Nimpe_fury ha scritto:

presa una ieri
decido per un allenamento un pò molesto in solitaria (di solito c'è il mio socio per sti giri), bici in acciao per 170km circa. partenza da villar perosa verso sestriere, salgo bene 20km/h di media circa, arrivato su mi mangio una pizzetta, scollino verso cesana, inizia la tratta del vento contrario che mi accompagna per tutta la val susa fino ad avigliana, durante il tragitto sgranocchio una barretta ma il vento mi ha massacrato più del previsto. sosta ad avigliana per una coca, riparto verso piossasco, roletto, pinerolo tra semafori e falsopiani trascino la mia carcassa a velocità variabile tra i 25 ed i 35 km/h (senza vento contro si viaggia molto meglio) arrivato a pinerolo mi prendo un gelato, non avendo trovato per un panino, riparto per la tratta finale verso villar perosa e poi casa (4 km di salita), arrivato a villar ho preso il tefono per il recupero, non avevo più voglia e probabilmente forza per continuare.
mi sono ridotto anche peggio su giri più corti, 15 km/h su leggero falsopiano a salire non si fanno sovente

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ciao secondo me te come rapporto agile e altri sbagliate a mangiare pizzette , PIADINA, e schifezze varie, gelato poi con il caldo è pericolosissimo rischi la congestione , dovete assimilare zuccheri istantanei ovvero maltodestrine al max un panino con marmellata, anche la coca cola io la eviterei
ps parere mio personale

Beccata oggi
Da vera pippa , quale sono,
Esco con mio figlio 17 anni, che va come fosse in carrozza, alle 11 di mattina
Riva dei Tarquini - Tarquinia. Fa caldo e non ho neanche la borraccia. Barrette manco a parlarne (colazione da dieta ipocalorica)
Scendo e giriamo sull'Aurelia vecchia e poi per Tuscania. Sarà mezzogiorno e il sole picchia forte. Ho comprato 1L e 1/2 di minerale, ma mi sa che sono in disidratazione. Decido di tornare indietro dopo i primi 10km di Tuscanese e ho fatto bene. Vento contrario dal mare. Al bivio del Marta comincia il calvario e la salitina verso Tarquinia mi pare il Mortirolo. Al bivio riscendo verso il lido e giro sulla litoranea. Nei dieci km verso Riva dei Tarquini faccio le dieci stazioni della Via crucis. Quando mancano due Km al camper mi si buca la posteriore e non c'ho ne la voglia ne la forza per smontare e cambiare . Così decido di farmelo a piedi, ma sono le due e sotto il sole ho le allucinazioni come nel deserto.
Arrivo a camper e mi scolo una bottiglia intera , mangio due panini. Ancora sto sulla sdraio, ma dopo oggi non mi frega più

Poche uscite fa la prima cotta seria dopo un anno che vado in bici...giro di 115km con circa 2000m di dislivello in compagnia di un amico, stomaco chiuso quindi colazione scarsa, qualche barretta durante il giro.
Quota 105km, l'amico si ferma per caricare la bici in macchina e dirigersi verso casa, a me mancano 10km di pianura, fino a quel punto tutto bene e prestazione discreta, ad un certo punto si spegne la luce.
30,29,28 la velocita in pianura cala inesorabilmente, sono senza forze e senza cibo, mancano 3km a casa e io sto arrancando penosamente a 22km/h in piano senza vento contro, continuo a pensare al cibo e la testa è piena di pessimi pensieri e una vocina continua a dirmi 'non arriverai mai a casa così'.
Allora mi fermo ad una pasticceria sulla strada, compro un sacchetto da 300g di ciambelle zuccherate, le faccio fuori tutte e dopo una decina di minuti di riposo ho raggiunto casa...
Da quella volta in vista di giri lunghi sempre colazione super abbondante e maggior reintegro nel mentre

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painkiller92 ha scritto:

Da quella volta in vista di giri lunghi sempre colazione super abbondante e maggior reintegro nel mentre.

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Più che la colazione abbondante, che potrebbe darti fastidio se mangi e parti, molto meglio caricare la sera prima.

Shinkansen ha scritto:

Più che la colazione abbondante, che potrebbe darti fastidio se mangi e parti, molto meglio caricare la sera prima.

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D'accordissimo!
Normalmente il sottoscritto parte sempre a digiuno. Ma la sera prima ho fatto il carico di glicogeno. Inoltre dopo 2 ore di uscita, parto con il reintegro solido (gel e barrette).

painkiller92 ha scritto:

e la testa è piena di pessimi pensieri e una vocina continua a dirmi 'non arriverai mai a casa così'.
Allora mi fermo ad una pasticceria sulla strada

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per esperienza personale dico che quando si spegne la testa si spengono anche le gambe, a me succede, e da quel che hai scritto hai avuto gli stessi sintomi che può darsi che sia stata la causa primaria... in genere io esco senza mangiare sia per uscite medie che lunghe, e le gambe mi girano bene fin quando ho la testa sgombra, a volte invece mi son trovato in difficoltà proprio perchè ho avuto i tuoi stessi pensieri, e nel momento stesso mi si sono imballate le gambe... poi io cerco di evitare di fermarmi, perchè quando a volte mi sono fermato per pause più di un minuto, è come se il fisico recepisse la fine dello sforzo fisico e passa in modalità rilassamento e riposo, e dopo quando mi rimetto in bici, le gambe non ne vogliono proprio sapere, e il rientro diventa solo una fase di miraggio.

bikernat ha scritto:

per esperienza personale dico che quando si spegne la testa si spengono anche le gambe, a me succede, e da quel che hai scritto hai avuto gli stessi sintomi che può darsi che sia stata la causa primaria... in genere io esco senza mangiare sia per uscite medie che lunghe, e le gambe mi girano bene fin quando ho la testa sgombra, a volte invece mi son trovato in difficoltà proprio perchè ho avuto i tuoi stessi pensieri, e nel momento stesso mi si sono imballate le gambe... poi io cerco di evitare di fermarmi, perchè quando a volte mi sono fermato per pause più di un minuto, è come se il fisico recepisse la fine dello sforzo fisico e passa in modalità rilassamento e riposo, e dopo quando mi rimetto in bici, le gambe non ne vogliono proprio sapere, e il rientro diventa solo una fase di miraggio.

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Io invece senza colazione mi sento stanco, anche a livello mentale ne sento la necessità. Servirebbe sempre qualche altro ciclista all'orizzonte per recuperare energie

Lightwave ha scritto:

Servirebbe sempre qualche altro ciclista all'orizzonte per recuperare energie

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e ti conviene? in genere se trovi qualcuno per recuperare quello ti infila aumentando la cadenza, ti stanchi di più, quindi meglio soli che male accompagnati...

bikernat ha scritto:

e ti conviene? in genere se trovi qualcuno per recuperare quello ti infila aumentando la cadenza, ti stanchi di più, quindi meglio soli che male accompagnati...

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È per sentirsi meno soli di fronte alle avversità Io ho notato che quando ho gli ultimi 13-14 km, dove ciclisti ne incontro pochissimi (e anche poche auto), il sentirmi solo mi fa sentire ancora di più la fatica...o forse è solo la coincidenza che sono gli ultimi km e le energie sono ormai andate

In genere comunque non mi dispiace avere un ciclista anche molto lontano ma in vista, anche senza alcuna intenzione di cercare di andarlo a prendere per ciucciare le ruote

Lightwave ha scritto:

quando ho gli ultimi 13-14 km

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pensa a me che a volte mi sono trovato che mancavano 50km ancora al rientro e ne avevo 70-80 nelle gambe, come li ho fatti con il botto, infatti uscivo al mattino e rientravo sempre dopo le 16...da quest'anno i giri lunghi son davvero rari, le uscite poche, e mi limito a giri medi o al max 100-120km...

Lightwave ha scritto:

È per sentirsi meno soli di fronte alle avversità Io ho notato che quando ho gli ultimi 13-14 km, dove ciclisti ne incontro pochissimi (e anche poche auto), il sentirmi solo mi fa sentire ancora di più la fatica...o forse è solo la coincidenza che sono gli ultimi km e le energie sono ormai andate

In genere comunque non mi dispiace avere un ciclista anche molto lontano ma in vista, anche senza alcuna intenzione di cercare di andarlo a prendere per ciucciare le ruote

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mi sa che pedaliamo molto simile tu ed io...

io di solito quando torno giù dalle COlline Asolane mi butto a capofitto vino a Castelfranco Veneto, poi gli ultimi 6 km sono una sofferenza SE SOLO, invece quando trovo i gruppetti od anche singoli ciclisti mi passa in un lampo e sento molto meno la stanchezza....

allora quando ci si fa un giro insieme?!:eek:

La cotta tosta, quella che racconterai anche dopo vent'anni di bici, è quando ti fai gli ultimi 10Km di una GF in pianura (dico in pianura) col 34/25, conti i centimetri sul computer... che non finiscono mai... e pensi di morire...

Allora in questo caso la visione di un ciclista all'orizzonte ti aiuta tanto, ma a patto che sia un amico che ha capito la tua difficoltà e per solidarietà condivide il tuo dramma rinunciando alla gara, se non è così meglio morire da soli.

Se volete ve la racconto.

Darius ha scritto:

La cotta tosta, quella che racconterai anche dopo vent'anni di bici, è quando ti fai gli ultimi 10Km di una GF in pianura (dico in pianura) col 34/25, conti i centimetri sul computer... che non finiscono mai... e pensi di morire...

Allora in questo caso la visione di un ciclista all'orizzonte ti aiuta tanto, ma a patto che sia un amico che ha capito la tua difficoltà e per solidarietà condivide il tuo dramma rinunciando alla gara, se non è così meglio morire da soli.

Se volete ve la racconto.

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