velodromo montichiari

Surplace

Track Coach FCI
12 Ottobre 2006
4.135
102
Portogruaro
www.surplace.it
Bici
Pina & Surplace
L'importante e chè l'abbiano fatto, e se poi è avveneristico ed innovativo tanto meglio, almeno uno a livello internazionale dove non ci si vergogna ad organizzare magari qualche mondiale....

Il mondiale UDACE !
:mrgreen::mrgreen::mrgreen:

A parte gli scherzi son sicuro che è già partita una lettera di candidatura all'UCI.

Andy
 

chicco82

Apprendista Passista
25 Giugno 2005
816
1
WWW.CERRANOOUTDOOR
L'idea è ottima, anche Milano vorrebbe far rinascere lo storico Velodromo Vigorelli oggi intitolato ad Antonio Maspes , tante idee in pentola ma ancora nulla di significativo , la cosa certa e che nel celebre Velodromo Milanese invece di gente sugli spalti ed atleti in pista , Islamici che pregano.Declino sociale.
 

chicco82

Apprendista Passista
25 Giugno 2005
816
1
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Mi sto documentando sui velodromi in Italia e del Vigorelli.
Il Velodromo Vigorelli nasce nel 1935. Il Velodromo Sempione, ormai obsoleto, è stato demolito nel 1928 e bisogna liberare il Palazzo dello Sport da una delle sue numerose funzioni. L'idea di un velodromo semicoperto poco distante dal vecchio Sempione è di Giuseppe Vigorelli, industriale, assessore sotto la giunta Mangiagalli, e in gioventù corridore su pista. Il Vigorelli diventa da subito un prestigioso punto di riferimento per la passione sportiva dei milanesi e degli abitanti dei paesi circostanti, che ne affollano le tribune per assistere alle gare di sprint, di inseguimento, alle corse all'americana, alle gare degli stayer e ai grandi incontri di boxe sul ring al centro del prato. La sua pista scorrevolissima attira corridori da tutto il mondo. E' teatro di sfide memorabili, record mondiali, campionati, è sede d'arrivo di importanti corse su strada, il Giro d'Italia, il Giro di Lombardia e il Trofeo Baracchi.
Da semplice impianto sportivo diventa un luogo mitico, vero e proprio tempio del ciclismo internazionale. I paragoni si sprecano: la "Scala" del ciclismo, lo 'Stradivari' delle piste. Le fotografie dei campioni affollano le pareti dei piccoli bar della Bullona e del Sempione, il vecchio "borg di scigolatt", dove sorge il Velodoromo. L'aura di leggenda che lo circonda sovrasta quasi quella degli stessi primattori che si sfidano sul parquet della pista. Dall'officina di Faliero Masi, che ha per tetto una gradinata del Velodromo, escono le biciclette dei maggiori campioni della strada e della pista. Al Vigorelli corrono i campioni e i ragazzini che imparano ad andare in bicicletta e i milanesi riservano lo stesso entusiasmo agli uni e agli altri, affollando lo stadio anche per le competizioni minori.

Nell'estate del 1944, durante la seconda guerra mondiale, una pioggia di bombe incendiarie cade su Milano. Il Vigorelli è colpito, la pista distrutta. Verrà ricostruito nel 1945 per riprendere la sua storia fatta di corse, campionati, record. Nei suoi oltre sessant'anni di storia il Vigorelli ha ospitato anche molti concerti rock. E' qui che i Beatles tengono il 24 giugno 1965 la loro unica esibizione italiana.

Il declino del velodromo

Il Velodromo continua la sua attività sino al 1975, quando viene chiuso, per poi rinascere nel 1984. Sotto la nevicata del gennaio 1985 la tettoia che ricopre le tribune crolla sul parquet della pista, causando ingenti danni. E' l'inizio del declino dell'impianto. La pista viene ricostruita ma non la tettoia. Dopo tre anni di attivitˆ ridotta, il Velodromo viene definitivamente chiuso all'attività ciclistica nel gennaio del 1988. In seguito verrà ricostruita la tettoia e il 10 luglio del 1991 verrà installato e collaudato un nuovo impianto di illuminazione, ma l'impianto continuerà a rimanere chiuso. Parole, idee e promesse si susseguono nel corso degli anni, ma di volta in volta la mancanza di fondi o la priorità assegnata dall'amministrazione comunale ad altri progetti distolgono l'attenzione dalle sorti del Vigorelli e per anni il Velodromo rimane abbandonato.

Dopo una ristrutturazione condotta grazie soprattutto all'impegno del gruppo Mapei, l'azienda chimica milanese che sponsorizzava una delle più forti squadre ciclistiche del mondo, il Vigorelli riapre finalmente il 10 dicembre 1997, per ospitare un evento singolare quale una prova di Coppa del Mondo di sci di fondo, nello speciale percorso di neve artificiale creato in mezzo alla pista. Il prato centrale del Velodromo era stato nel frattempo ricoperto con erba sintetica per poter ospitare incontri di football americano, calcetto e hockey.

Il restauro aveva interessato anche l'ellisse in legno della pista, ma per assistere a una riunione di ciclismo su pista al Vigorelli bisognerà attendere il 20 settembre 1998, in concomitanza con l'Esposizione del Ciclo. Il programma prevede alcuni pistard (Collinelli, Martinello, Villa) accanto a stradisti di nome (Baffi, Ballerini, Museeuw, Pantani, Tafi, Tonkov) che si affrontano in corse a eliminazione, dietro derny e individuale a punti. Ma rimarrà purtroppo solo un episodio. Da allora infatti le strade del grande ciclismo e del Vigorelli non si incontreranno più. Il 19 ottobre 2000, alla scomparsa di Antonio Maspes, il grande campione la cui vicenda sportiva è legata a doppio filo al Vigorelli, l'Amministrazione comunale decide di dedicargli il Velodromo.
 

chicco82

Apprendista Passista
25 Giugno 2005
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In Italia è pieno di velodromi purtroppo molti in declino , qualche tempo fa lo stesso Bettini disse che per rilanciare il ciclismo giovanile bisognava reiniziare dalla pista, le strutture prefabbicate sono le idealki ed hanno un costo relativamente basso suki 500000 euro scoperti.L'ideale sono costruirli in parchi assiememe a percorsi per il ciclocross.Si recupererebbero aree spesso dismesse a costi relativamente contenuti , si danno soldi per le moschee ...caliamo un velo pietoso.
 

Sikhandar

Scalatore
14 Maggio 2006
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Reggio Emilia
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Bici
Pedalforce QS4, Merida Scultura 906, Dolan DF3 (pista)
Parliamo di montichiari e stagione 2009 (amatori). Il calendario proposto a fiorenzuola è interessante, io non m'ero mai espresso, ma non so quanto valga la pensa fare così tante tappe, visto che non siamo mai in tantissimi a partecipare.

Piuttosto che 10 tappe a fiorenzuola preferirei 5 a fiorenzuola e 3 a montichiari... ma quanto si può coinvolgere il velodromo nuovo nell'attività amatoriale? Deh, anche perchè a pensarci bene: lo usano i ragazzini ok, e i volumi d'uso cresceranno nell'attività giovanile in pista per lo meno nei dintorni: ma siamo sicuri che si raggiunga un pieno ritmo di prenotazioni tipo Aigle? Per fare volume / pubblico / cultura io sinceramente credo che introdurre in una qualche maniera attività amatoriale a montichiari l'anno venturo sia fondamentale...

ora esco a fare i regali di natale, ne riparliamo dopo che volevo dire ancora qualcosa.
 

zanna08

Pignone
9 Agosto 2008
216
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Prov. Mantova
www.zooservant.com
a parte il video in 3d a dir poco vergognoso, fatto in modo dilettantesco.....ma questa è un'altra cosa, hanno mandato l'altra sera un servizio sul velodromo se non sbaglio su tg3 lombardia, dove avvano fatto vedere lo stato dei lavori e davano per la primavera l'inaugurazione.

Spero che poi ci facciano pure qualche 6 giorni che quella di milano con quel pistino corto insomma.....
 

chicco82

Apprendista Passista
25 Giugno 2005
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Parliamo di montichiari e stagione 2009 (amatori). Il calendario proposto a fiorenzuola è interessante, io non m'ero mai espresso, ma non so quanto valga la pensa fare così tante tappe, visto che non siamo mai in tantissimi a partecipare.

Piuttosto che 10 tappe a fiorenzuola preferirei 5 a fiorenzuola e 3 a montichiari... ma quanto si può coinvolgere il velodromo nuovo nell'attività amatoriale? Deh, anche perchè a pensarci bene: lo usano i ragazzini ok, e i volumi d'uso cresceranno nell'attività giovanile in pista per lo meno nei dintorni: ma siamo sicuri che si raggiunga un pieno ritmo di prenotazioni tipo Aigle? Per fare volume / pubblico / cultura io sinceramente credo che introdurre in una qualche maniera attività amatoriale a montichiari l'anno venturo sia fondamentale...

ora esco a fare i regali di natale, ne riparliamo dopo che volevo dire ancora qualcosa.

penso che con un'ottima campagna pubblicitaria e organizzazione di manifestazioni correlate il movimento crescerà.L'Italia un tempo aveva fior di pistard , oggi per politiche sbagliate siamo allo sbando.Speriamo bene
 

Sikhandar

Scalatore
14 Maggio 2006
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Pedalforce QS4, Merida Scultura 906, Dolan DF3 (pista)
chicco, noi nel nostro piccolo possiamo tenere vivo il movimento amatoriale (a meno che uno non voglia prendere la tessera da DS o da direttore di gara)... che contribuirebbe allo sviluppo di una cultura della pista, alla divulgazione... senza cultura si resta indietro. Pertanto io sono convinto che noi amatori, nei limiti delle disponibilità individuali, dobbiamo impegnarci a correre o a trovare sponsor per le manifestazioni... io personalmente sto cercando di coinvolgere un po' la mia società per il discorso fiorenzuola (OT...), ma c'è stata crisi dei rapporti con gli sponsor e non credo mi permettano di fare nulla...
 

darietto

Cronoman
5 Settembre 2006
796
17
Bergamo
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Bici
triciclo
Piuttosto che 10 tappe a fiorenzuola preferirei 5 a fiorenzuola e 3 a montichiari... ma quanto si può coinvolgere il velodromo nuovo nell'attività amatoriale?



Ma il discorso delle 10 tappe a Fiorenzuola è solo una bozza per le date(pista disponibile), sicure sono 4, le altre solo se si trovano degli sponsor.
Noi ne organizziamo una a Busto G.
Ciao
 

darietto

Cronoman
5 Settembre 2006
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triciclo
Dario io dicevo se non è meglio tentare gli sponsor verso una tappa a montichiari piuttosto che due tappe in più a fiorenzuola. Io ci starei...

Il fatto è che nn si sà ancora se il velodromo sarà veramente pronto e poi fruibile anche per noi amatori,quindi per ora nn si può impegnarsi con degli sponsor sui ma ed i forse. Se tutto va bene si può magari pensare di fare qualche cosa in inverno,sull'esempio di Aigle che ci corrono tutto l'anno.
 

lentoluca

Apprendista Velocista
28 Febbraio 2007
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Voghera e Roma
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secondo la donna: troppe
Bisognerebbe provare a sentire il mago Zurlì.

Ma possibile che in Italia non si riesca mai a fare niente entro la scandenza, nemmeno pagare le tasse?

In un paese in cui tutti gli anni viene fatto un decreto milleproroghe, (nota per i mod: a prescindere da chi ci governa, quindi non va considerata politica ma satira sociale), possiamo dire che il concetto di scadenze in Italia non esiste. Considerando che il 29-1 era feriale e dalle foto non si vede un gran che di movimento, e vista anche la luminosità (e quindi orario di lavoro pieno), direi che i lavori sono fermi:cry...qualcuno ne sa qualcosa di più?
 

Sikhandar

Scalatore
14 Maggio 2006
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Pedalforce QS4, Merida Scultura 906, Dolan DF3 (pista)
ma deh!!!! con tutti i soldi che ci si sono spesi!!!!!! Come dicevo una volta: ma un capannone con una pista in legno 250 smontabile messa lì permanentemente no???? c'era bisogno di spendere 9 milioni e di fare tutto sto macello?!? Poi te lo credo che va a finire così........... :( :( :( :(
 

lentoluca

Apprendista Velocista
28 Febbraio 2007
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secondo la donna: troppe
ma deh!!!! con tutti i soldi che ci si sono spesi!!!!!! Come dicevo una volta: ma un capannone con una pista in legno 250 smontabile messa lì permanentemente no???? c'era bisogno di spendere 9 milioni e di fare tutto sto macello?!? Poi te lo credo che va a finire così........... :( :( :( :(

premetto che non ne conosco i costi, comunque:
a volere essere cattivi è un discorso di percentuali, ma siccome siamo buoni e propendiamo per una stupidissima buona fede, io dico che è andata così:
qualche anno fa:
chi decide disse - dobbiamo fare una pista coperta: come ce l'hanno gli svizzeri? e gli inglesi? la nostra deve essere più bella.
il tecnico fece le sue valutazioni, passa il tempo, si richiedono i finanziamenti, si perde un fracco di tempo (chiedendo trentamila volte al tecnico perchè non si può abbassare la cifra, che sembra alta) si raggiunge un compromesso, e si compra il progetto (definitivo o esecutivo dipende dal tipo di applato), passa altro tempo, altre trattative, per la cifra, che è ovviamente più alta rispetto ai finanziamenti (perchè quello che decideva, ha sparato basso, altrimenti chi tiene i cordoni della borsa avrebbe detto di no)
Si va in appalto, passa altro tempo, qualcuno vince, si inizia la costruzione, ma si scopre che dalla richiesta dei finanziamenti all'inizio lavori sono passati dai 3 ai 5 anni, i prezzi delle materie prime sono schizzati alle stelle e la ditta aggiudicataria (probabilmente anche a ragione) dice che il contratto, con la clausola in cui si accettavano i prezzi originali è stato un atto vessatorio nei suoi confronti, ti chiede degli altri soldi ed intanto ti blocca i lavori...credetemi è abbastanza realistico.....:cry