Questo post per me è di un populismo così squallido che mi fa venire voglia di vomitare.
Ti senti in guerra ad essere un ciclista perchè ogni anno muoiono ciclisti? Davvero credo che un accostamento così solo da un bambino dell'asilo possa venire fuori.
Allora cosa dovrebbero dire i milioni di persone che ogni anno muoiono per tumori causati dall'inquinamento atmosferico?
Cosa devono dire i genitori dei bambini siriani ai quali stiamo bombardando le scuole?
Cosa devono dire i giovani ai quali falsi invalidi, topi d'ufficio, persone che pensano solo a mettersi in tasca lo stipendio pubblico e andare al mercato rubano la possibilità di lavorare, di crearsi una famiglia, di andare un giorno in pensione?
Cosa devono dire i popoli ai quali noi occidentali abbiamo fatto la guerra, con chissà quali astruse scuse, ed ai quali poi nella realtà abbiamo rubato petrolio, gas e risorse minerali?
Cosa devono dire i bambini che hanno entrambi i genitori disoccupati o cassa integrati?
Cosa devono dire i ragazzi d'oggi quando vengono continuamente insultati di essere bamboccioni, schiavi della tecnologia, drogati, privi di valori, quando poi magari contemporaneamente studiano, lavorano e si sbattono per essere bravi figli e persone civili?
Volevi del populismo, eccotelo servito.
Ma basta, davvero BASTA, questo concetto del ciclista superuomo ai margini della società, non considerato e non tutelato, che si erge rischiando la propria vita ogni giorno... NESSUNO E' OBBLIGATO AD ANDARE IN BICI. Se lo si fa si accettano rischi e benefici che si possono trarre da tutto ciò. Punto. Stop lamentele.
Arrivare al punto di paragonarsi alle vittime del terrorismo mi fa venire la pelle d'oca... Non so come la mente umana possa fare un accostamento del genere.
Volevi fare un articoletto con tanto di titolo ad effetto sul forum. Hai ricevuto anche alcuni attestati di approvazione, spero che sarai altrettanto maturo da accettare la mia critica.
Io non seguirò con alcuna risposta, la mia l'ho detta, non voglio generare flame. Volevo solo esprimere tutto il mio disgusto.
P.S: per concludere specifico che mio nonno è morto in bici sulla strada; un caro amico di famiglia è stato 7 mesi immobile a letto (ringraziando di non essere morto) per un frontale con un auto in discesa. Io ogni volta che esco in bici sono conscio dei rischi che corro, ma sono conscio che se ho la possibilità di andare in bici e non fare altro è perchè sono un privilegiato, non un soldato nè un martire.
Straquoto
Sono rimasto allibito nel leggere tale paragone