Tornando in topic, io su questo
non sono granche' d'accordo. Io da tifoso, mi "accontento" di quello che passa il convento.
Mi spiego: non pretendo di vedere Basso che scala il Bondone venendo su a 26 all'ora, Armstrong che per il 15esimo giorno consecutivo supera pendenze del 10% mulinando a 95 di cadenza ecc.
Visto che chiunque arriva al professionismo e' MOOOOOOLTOOOOO piu' forte di me e degli amatori con i quali esco, a vedere un professionista, o meglio, un gruppone di professionisti, impegnato su salite impossibili, volate all'ultimo respiro ecc. per me e' sempre uno Spettacolo (la S maiuscola non e' a caso). Questo anche se i minuti per fare lo Zoncolan sono 5 in piu', o se la velocita' massima e' 10 all'ora in meno.
E credo che, come me, la pensino la maggior parte degli appassionati.
Il problema e' che, aiutati da Dottori Simil-Mengele, spinti da DS tipo Moggi, i ciclisti (lo so, non sono gli unici, ma di questo si parla in questo forum!) si fanno le pere di Epo.
E non perche' vogliono soddisfare le aspirazioni onanistiche dei tifosi (aaahhhhh guarda Ulrich che scala il Galibier col 53!!!), ma perche' vogliono sopravvivere ed avere un contratto per l'anno successivo, forse vogliono vincere ... e pensano di poterlo fare solo dopandosi, perche' tanto tutti gli altri si dopano e allora l'unico sistema e' cedere, ecchissenefrega dei valori.
E' un circolo vizioso dal quale, da tifoso, mi chiamo fuori, anzi, SONO fuori. Io cosa c'entro?
Gli unici tifosi che hanno qualche responsabilita' sul doping solo quelli che giustificano i dopati, invocano distinguo, paventano complotti, ululano "cosi' fan tutti", e "tanto vinceva lo stesso".
A questi, che a definirli tifosi si fa loro un complimento, dedico un sonoro vaf ... ehm ... pernacchio.