Scoop Gazzetta dello Sport su Cipollini

Abu Yasin

Passista
30 Novembre 2008
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LOOK 595 Ultra
A me (organo sportivo) non interessa la redenzione. A me interessa l'eliminazione del doping dal mondo del ciclismo. Tu mi fai nomi, cognomi, indirizzi di tutti quelli che in un modo o nell'altro hanno avuto a che fare col doping e io ti perdono, anche se non è giusto. Gli altri li caccio. Se li frequenti caccio anche te.

A me, organo sportivo, interessa non perdere il posto di lavoro...
A me, produttore di farmaci dopanti, interessa incrementare il fatturato...
A me, narcotrafficante, non interessa se sbatti dentro tutti i pusher di un dato quartiere... ne trovo subito degli altri...
A me, produttore di armi, le leggi antiproliferazione fanno sorridere...

E si potrebbe andare avanti quasi all'infinito....
 
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Shinkansen

Xeneize
20 Giugno 2006
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Colnago 50 Anniversary
quel che dici sarebbe fattibile se il doping fosse lo stesso perche' potresti prenderli. ma se chi vince adesso sa che non c'e' un test pronto nemmeno all'orizzonte perche' mai dovrebbe confessare?

È vero quel che dici sulle sostanze, ma non sono quelle che dobbiamo cercare. Chi trafficava ieri, traffica anche oggi e lo farà anche domani o-o.
 

dinute

Maglia Gialla
13 Maggio 2009
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Comunque oggi il sito della gazzetta alla pagina del ciclismo crea un effetto di spaesamento. A sinistra Basso, Jasckhe (CSC, Riis...) a destra Bartoli e le sue tabelle per la Liegi.
E poi l'ipocrisia sarebbe di ciclisti e direttori tecnici.
 

posse

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Cervelo R3
Comunque oggi il sito della gazzetta alla pagina del ciclismo crea un effetto di spaesamento. A sinistra Basso, Jasckhe (CSC, Riis...) a destra Bartoli e le sue tabelle per la Liegi.
E poi l'ipocrisia sarebbe di ciclisti e direttori tecnici.

bartoli mica andava da fuentes ;-)

http://en.wikipedia.org/wiki/Operación_Puerto_doping_case
Michele Bartoli - on 25 May 2007 La Gazzetta dello Sport reported that Bartoli was connected to Fuentes with the code name Sansone. Bartoli has not commented on this accusation.[51]

maro' meglio darsi alla birra
 

dinute

Maglia Gialla
13 Maggio 2009
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bartoli mica andava da fuentes ;-)

http://en.wikipedia.org/wiki/Operación_Puerto_doping_case
Michele Bartoli - on 25 May 2007 La Gazzetta dello Sport reported that Bartoli was connected to Fuentes with the code name Sansone. Bartoli has not commented on this accusation.[51]

maro' meglio darsi alla birra

C'è chi viene sparato in prima pagina e chi no. E comunque la gazzetta se vuole fare le campagne contro il doping (di 10 anni fa...) lo faccia fino in fondo.
 

gx2

via col vento
29 Ottobre 2008
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dirupo

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supersix evo hm
a questo punto sto rivalutando (e di molto) il povero Cunego, che negli ultimi anni non hai mai vinto una cippa. tra l'altro mi capita di trovarlo che si allena dalle mie parti e lo vedo soffrire come un cane!
 
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lucianogiuseppe

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frejus82

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daniele parma

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Specy SL4 S-Works Ultegra11+zipp303; Zanardi (1972) campagnolo Nuovo Gran Sport.
[MENTION=11552]BIKEXTREME-STORE[/MENTION]
senza alcuna malizia ---- sarei curioso di sapere quante bici Cipollini in meno o in più venderai, nel prossimo futuro, dopo questo scoop della gazzetta.
 

Rosario71

Apprendista Cronoman
17 Novembre 2011
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una qualsiasi
Però penso che sia inutile che ci accaniamo sul fatto che quello che emerge sono indizi. Ci sono testimonianze, confessioni di ex-corridori, squalifiche di corridori ancora in attività che non hanno parlato che fanno capire il contesto.
Quello che sta emergendo è che ciò che pensavamo e qualcuno di noi diceva (me compreso): «Finché uno non è condannato è innocente.» è un mondo a parte che di onesto non aveva niente. Si basava sulla menzogna, dove il 95% dei concorrenti barava.
Gli stessi medici intercettati (Ferrari) non giudicavano la prestazione di chi vinceva sulle base delle sue reali capacità, ma la commentavano su quale trattamento avesse fatto per arrivare primo.
Forse il mondo del ciclismo si è svegliato e ha capito che non poteva andare più avanti così. Io rimango scettico, pur continuando a vedere le gare perché mi piacciono. Ma se si volesse davvero mettere un segno e dire «Da qui non si sgarra più, chi è beccato è fuori.» bisogna cominciare a pensare ad una moratoria.
Non mi piace, sa troppo di colpo di spugna, ma non vedo altre soluzioni. Per quel che mi riguarda lascerei le vittorie anche a coloro che confessassero che si sono dopati, a patto che confessassero tutto: delle loro frequentazioni, di chi li mandava dai preparatori. Vorrei i nomi dei meccanici, dei direttori sportivi, dei proprietari delle squadre. Le autorità sportive, quelle antdoping. Salverei solo i corridori, che in questi anni sono stati il vero anello debole della catena. E chi fosse trovato colpevole lo accompagnerei fuori della porta. Basta! Col ciclismo hai chiuso.
E chi fosse trovato a frequentare chi è stato espulso, sia per telefono, per e-mail, incontrato al bar per un aperitivo lo caccerei a mia volta. Per sempre. Avevi una seconda possibilità, te la sei giocata.
Soluzione troppo drastica? Sì, ma non vedo alternative.
Il doping è una piaga sociale e bisogna iniziare ad usare le maniere forti. Arrivo addirittura a pensare che in questo fervore moratorio espellere qualche innocente pur di salvare il movimento non sarebbe po tanto male. O il ciclismo prende quest'autobus o non sapremo mai quando passerà il prossimo.

Per me, in realtà, quello che sta emergendo non è altro che lo specchio dei valori della società. Una società nella quale non si esclude chi bara, ma si cerca di capire che strumenti ha utilizzato per arrivare al vertice e di escogitarne o metterne in atto dei migliori per arrivare in cima.
Il tempo in cui i dopati potevano e dovevano essere messi fuori è passato da un pezzo, sicuramente da oltre un trentennio. E infatti, è accaduto che gli altri, piuttosto che guardare ai migliori (intesi come gli onesti), e fare fronte comune, hanno invece guardato ai vincenti, cercando di ripercorrerne il percorso e semmai di superarli. E così le pratiche scorrette sono diventate la consuetudine. Prova ne è la supina accettazione dei trattamenti dopanti, anzi, il rivolgersi a medici diversi e più specializzati pur di arrivare al vertice in qualche competizione.
Non parlo solo dei grandi vincenti, ma anche di chi alimentava il desiderio di vincere anche una sola tappa o una sola gara nella vita.
I valori che vengono trasmessi da anni sono questi: fai un concorso? devi trovare una raccomandazione; cerchi un lavoro? hai bisogno di picone che che ti mandi; lavori? mettiti l'anima in pace, se non sei disposto a fregare gli altri, non arriverai mai ai piani alti. Sarai anche bravo, ma non emergi senza un aiuto esterno.
Ad oggi la stragrande maggioranza dei prof dovrebbe confessare cosa? quello che hanno già confessato gli altri, sarebbe una inutile ripetizione: per gareggiare bisognava essere nel meccanismo doping altrimenti nemmeno trovavi un contratto. Non è questione di essere bravo o meno bravo. Io, e sottolineo io, vedo un altro aspetto che mi inquieta,ovvero che nel meccanismo ci dovevi entrare non per "migliorarti", o meglio, non solo per "migliorarti", ma perchè dovevi essere come gli altri per garantire il silenzio e la copertura; tutto colpevoli, nessun colpevole.
E infatti, sentendo i personaggi coinvolti, ci si pente solo una volta fuori dal giro, alla "smessa lavori". E' un grande circus ...
Per chiudere i conti con il passato è necessario che il tutti colpevoli, nessun colpevole, diventi necessariamente tutti colpevoli; sia chi ne ha fatto uso, sia i pochi che, tra loro, pur restandone fuori (voglio ancora crederci che qualcuno sia esistito), nulla ha fatto per far venire fuori il marcio che c'era.
Ma questo mio pensiero è a beneficio degli alteti, per i ciclisti, per la loro salute, non tanto per garantire a me di assistere ad una gara pulita. Tanto a me non fa alcuna differenza, ormai lo so in che condizioni corrono e mi guardo la corsa e il gesto atletico senza innalzarli ad idoli che di soprannaturale non hanno nulla, è tutto artificioso. Semplicemente non li sono megliori di me o di chi pedala con me la domenica. Piuttosto più incoscienti.
Aggiungo .. ognuno di loro ha sempre portato sul corpo i buchi e i segni del martirio a cui si sottopongono. Solo i ciechi potevano non vedere ...
Sono stato prolisso, me ne scuso.
 

enrico_1975

Novellino
14 Gennaio 2012
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Pesaro
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SAB filicudi snake
sicuramente ci sarà qualche notizia più importante da coprire, e molto probabilmente questa notizia riguarderà il calcio, il ciclismo è lo sport di fatica per eccellenza e tutti si aspettano che i ciclisti siano dopati, gli bruciano senza problemi..

Perché la gazzetta dello sport non mette in prima pagina un articolo come questo:
http://www.tuttobiciwe b.it/index.php?page=news&cod=56238&tp=n
siero di vitello? ma che roba è? è stiamo ancora a parlare di cipollini con le sacche di sangue? roba da età della pietra..