Non riesco a considerare il milionario (in euro) di turno (Cipollini, in questo caso) un ingranaggio secondario di un meccanismo più complesso.
già ma il milionario cipo è un solo poveraccio confronto ai miliardari ( in euro ).
Non riesco a considerare il milionario (in euro) di turno (Cipollini, in questo caso) un ingranaggio secondario di un meccanismo più complesso.
già ma il milionario cipo è un solo poveraccio confronto ai miliardari ( in euro ).
[url]http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/372609/lucci-conferenza-stampa-giro-ditalia.html[/URL]
Chissà perchè non giurano e si arrabbiano cosi tanto?
la colpa è di tutti, nessuno escluso!
il ciclista dilettante pulito che una volta .......
il ds innamorato di questo sport,......
lo sponsor che i soldi di certo non li regala...
il dirigente della federazione ...
Io mi ricordo un altro servizio di Lucci sullo stesso tema, girato qualche anno prima, credo.
Mi pare si fosse sempre alla presentazione del Giro e c'era anche il povero Pantani.
Ricordo che, ridendo, alla richiesta del giuramento Marco disse a Lucci: «Giuro spergiuro che domani ti inc...»
Anche in quel caso ci fu chi, un po' imbarazzato, giurava e chi si incavolava.
Qualcun altro si ricorda?
un anno in più o in meno cambia poco la "sostanza" (scusate il doppio senso).
e basso ha scontato già una squalifica per i fatti incriminati. che poi siano solo parte della verità mi pare verosimile.
molto più chiara e diretta la confessione di jackshe:
"Il ciclismo non è uno sport di mafiosi, ma alla fine finiscono per pagare solo gli atleti ed è questo che non va bene: ricordo che ci fecero firmare un documento in cui dicevamo che non ci eravamo mai dopati, che non conoscevamo Fuentes e che non avevamo nulla a che fare con l'Operacion Puerto. Una cosa ridicola, perché erano gli stessi che ci spingevano a doparci e ad andare da Fuentes. Quando sono arrivato da Fuentes su indicazione di Saiz, mi ha subito proposto anabolizzanti che venivano preparati in Russia apposta per lui e si mostrava orgoglioso di questo. E Fuentes aveva un collaboratore anche in Germania, il dottor Markus Choina".
e da interpretare le considerazioni sul caso cipollini di scinto (direttore sportivo della vini fantini, gregario di cipollini al mondiale):
"A prescindere dalla veridicità o meno delle accuse, mi sento di dire che è ridicolo commentare cose accadute undici anni fa. Sarà gente più qualificata a far luce sui fatti. Mi sembra che l'Operacion Puerto sia una farsa perché, dopo tanti anni, si stanno tirando fuori gli scheletri dall'armadio senza guardare al futuro, e così non si fa che ammazzare il nostro sport. Lo scemo e lo stupido ci saranno sempre, però prima eravamo in un tunnel ed ora si sta vedendo al luce. Andare a scavare nell'oltretomba non serve e ci danneggia. Ci autofinanziamo per essere controllati come nessun altro sport, se adesso un giovane sbaglia secondo me deve pagare anche con la radiazione. Perché stiamo uscendo da una situazione che si protraeva da secoli e mi chiedo chi ci sia dietro il tentativo di distruggere il ciclismo. Mario è stato un grande campione, conosco la sua professionalità. Certo, nella vita non si sa mai, ma questa vicenda non può offuscare quella bella impresa che facemmo in Belgio. Per ora appoggio Cipollini e non voglio credere a cose del genere".
quello che non condivido è voler cancellare il passato senza sapere cosa sia accaduto.
la storia serve proprio per evitare che si commettano gli stessi errori del passato.
è questa mancanza di trasparenza che uccide il nostro sport!
sarà impossibile sapere tutta la verità ma possiamo e dobbiamo scoprirne almeno una gran parte. con tutti i suoi "protagonisti".
e poi far passare che chi all'epoca si dopava era solo qualcuno scemo e stupido, e non un sistema ben organizzato e consolidato negli anni mi pare davvero offensivo nei confronti della nostra intelligenza.
cipollini come pure gli altri come lui avranno anche sicuramente le loro colpe e responsabilità, ma gli atleti sono sempre e comunque l' ingranaggio più piccolo del meccanismo; se il congegno è grande e complesso tutto aumenta di dimensione, ma le proporzioni quelle restano. io ricordo benissimo le polemiche con la federazione nell' anno in cui cipo vinse il mondiale , il concetto era : volete che vinca ? si ? bene, almeno non rompete le scatole e lasciate fare quello che va fatto ( secondo me ).
in questo rischiando anche in prima persona e di brutto, gli atleti sono mille volte meglio di chi li circonda, medici per esempio, almeno gli sponsor ci mettono il rischio d' impresa.
Mica tanto!Basso ha sempre detto che non si e' dopato,tra l'altro l'ha ripetuto ieri sotto giuramento,la Gazzetta tira fuori una scheda che dimostra che invece Basso ha fatto trasfusioni nel 2004,differenza non da poco.
Sulle parole di Scinto meglio sorvolare.........
guardare al passato quando si ha la coscienza sporca fa sempre male, per questo interviste del genere non vanno bene, perchè dimostrano che il signor scinto ha anche lui la coscienza sporca.
In un post di qualche settimana fà, quindi prioma delle rivelazioni della gazzetta scrissi che avevo visto su ESPN classic una tappa da 190 km del tour del 99 o forse 2000, mi sembra, in pianura conclusa ad una media superiore ai 50 e dove un certo cipollini aveva fatto una volata a 70km orari e dopo 2 minuti era fresco come una rosa a fare l'intervista...cacchio sono un profeta!!!!! ma non è che ci voglia la sfera magica per capire che si dopano tutti!!!
dici davvero o per dire? te lo chiedo perche' non ho modo di verificare
io intanto ho trovato questa
L'avvocato di Manolo Saiz mette in imbarazzo Basso
Gli mostra dei fax, il varesino non ricorda: scontro sulle date
DOPING | Lo scrive oggi su La Gazzetta dello Sport Filippo Maria Ricci, corrispondente da Madrid della rosea: «Le domande dellaccusa scorrono via senza sussulti, così come quelle della difesa. Fino a quando tocca allavvocato di Manolo Saiz (d.s. della Liberty, anche lui arrestato con Fuentes nel 2006), che chiede alla giudice di mostrare a Basso un foglio manoscritto sequestrato a Fuentes e datato 27 aprile 2005 (mesi prima della data nella quale, secondo Basso, iniziò la sua collaborazione con Fuentes usando lo pseudonimo Birillo) nel quale non solo appare il nome del cane ma si legge: «Bisogna portargli 2 sacche di plasma, 3 unità di ormoni, 10 cerotti di testosterone e il numero del conto della banca svizzera». Basso trasalisce, inizia a sudare, perde sorriso e colore. «Ha ricevuto questo fax?». «No» la risposta secca. Lavvocato dellaccusa (Wada) chiede alla giudice di fare luce per suo conto su quel foglio compromettente. Il magistrato passa la palla a Basso che, in difficoltà, si difende come può: «Non riconosco questo documento. Sono passati tanti anni, non posso ricordare ora». La seduta si chiude, dopo 76.
IL "basso" da cui partire non è certo lui...
Quella di cui parli tu era alla Vuelta.
la moratoria per me non serve perche' nn c'e' nessuna "redenzione". le prestazioni son rimaste piu' o meno quelle e penso che ora sia cambiato il tipo di doping.. e quindi son puliti con gli attuali test ma tra 10 anni vedremoPerò penso che sia inutile che ci accaniamo sul fatto che quello che emerge sono indizi. Ci sono testimonianze, confessioni di ex-corridori, squalifiche di corridori ancora in attività che non hanno parlato che fanno capire il contesto.
Quello che sta emergendo è che ciò che pensavamo e qualcuno di noi diceva (me compreso): «Finché uno non è condannato è innocente.» è un mondo a parte che di onesto non aveva niente. Si basava sulla menzogna, dove il 95% dei concorrenti barava.
Gli stessi medici intercettati (Ferrari) non giudicavano la prestazione di chi vinceva sulle base delle sue reali capacità, ma la commentavano su quale trattamento avesse fatto per arrivare primo.
Forse il mondo del ciclismo si è svegliato e ha capito che non poteva andare più avanti così. Io rimango scettico, pur continuando a vedere le gare perché mi piacciono. Ma se si volesse davvero mettere un segno e dire «Da qui non si sgarra più, chi è beccato è fuori.» bisogna cominciare a pensare ad una moratoria.
Non mi piace, sa troppo di colpo di spugna, ma non vedo altre soluzioni. Per quel che mi riguarda lascerei le vittorie anche a coloro che confessassero che si sono dopati, a patto che confessassero tutto: delle loro frequentazioni, di chi li mandava dai preparatori. Vorrei i nomi dei meccanici, dei direttori sportivi, dei proprietari delle squadre. Le autorità sportive, quelle antdoping. Salverei solo i corridori, che in questi anni sono stati il vero anello debole della catena. E chi fosse trovato colpevole lo accompagnerei fuori della porta. Basta! Col ciclismo hai chiuso.
E chi fosse trovato a frequentare chi è stato espulso, sia per telefono, per e-mail, incontrato al bar per un aperitivo lo caccerei a mia volta. Per sempre. Avevi una seconda possibilità, te la sei giocata.
Soluzione troppo drastica? Sì, ma non vedo alternative.
Il doping è una piaga sociale e bisogna iniziare ad usare le maniere forti. Arrivo addirittura a pensare che in questo fervore moratorio espellere qualche innocente pur di salvare il movimento non sarebbe po tanto male. O il ciclismo prende quest'autobus o non sapremo mai quando passerà il prossimo.
Però penso che sia inutile che ci accaniamo sul fatto che quello che emerge sono indizi. Ci sono testimonianze, confessioni di ex-corridori, squalifiche di corridori ancora in attività che non hanno parlato che fanno capire il contesto.
Quello che sta emergendo è che ciò che pensavamo e qualcuno di noi diceva (me compreso): «Finché uno non è condannato è innocente.» è un mondo a parte che di onesto non aveva niente. Si basava sulla menzogna, dove il 95% dei concorrenti barava.
Gli stessi medici intercettati (Ferrari) non giudicavano la prestazione di chi vinceva sulle base delle sue reali capacità, ma la commentavano su quale trattamento avesse fatto per arrivare primo.
Forse il mondo del ciclismo si è svegliato e ha capito che non poteva andare più avanti così. Io rimango scettico, pur continuando a vedere le gare perché mi piacciono. Ma se si volesse davvero mettere un segno e dire «Da qui non si sgarra più, chi è beccato è fuori.» bisogna cominciare a pensare ad una moratoria.
Non mi piace, sa troppo di colpo di spugna, ma non vedo altre soluzioni. Per quel che mi riguarda lascerei le vittorie anche a coloro che confessassero che si sono dopati, a patto che confessassero tutto: delle loro frequentazioni, di chi li mandava dai preparatori. Vorrei i nomi dei meccanici, dei direttori sportivi, dei proprietari delle squadre. Le autorità sportive, quelle antdoping. Salverei solo i corridori, che in questi anni sono stati il vero anello debole della catena. E chi fosse trovato colpevole lo accompagnerei fuori della porta. Basta! Col ciclismo hai chiuso.
E chi fosse trovato a frequentare chi è stato espulso, sia per telefono, per e-mail, incontrato al bar per un aperitivo lo caccerei a mia volta. Per sempre. Avevi una seconda possibilità, te la sei giocata.
Soluzione troppo drastica? Sì, ma non vedo alternative.
Il doping è una piaga sociale e bisogna iniziare ad usare le maniere forti. Arrivo addirittura a pensare che in questo fervore moratorio espellere qualche innocente pur di salvare il movimento non sarebbe po tanto male. O il ciclismo prende quest'autobus o non sapremo mai quando passerà il prossimo.
la moratoria per me non serve perche' nn c'e' nessuna "redenzione". le prestazioni son rimaste piu' o meno quelle e penso che ora sia cambiato il tipo di doping.. e quindi son puliti con gli attuali test ma tra 10 anni vedremo
A me (organo sportivo) non interessa la redenzione. A me interessa l'eliminazione del doping dal mondo del ciclismo. Tu mi fai nomi, cognomi, indirizzi di tutti quelli che in un modo o nell'altro hanno avuto a che fare col doping e io ti perdono, anche se non è giusto. Gli altri li caccio. Se li frequenti caccio anche te.
Mica tanto!Basso ha sempre detto che non si e' dopato,tra l'altro l'ha ripetuto ieri sotto giuramento,la Gazzetta tira fuori una scheda che dimostra che invece Basso ha fatto trasfusioni nel 2004,differenza non da poco.
Sulle parole di Scinto meglio sorvolare.........