La vera qualità dei prodotti nei Discount

never give up!

max_good
9 Gennaio 2010
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krypton xroad - 0 slr
Sul mangiare preferisco spendere qualche euro in piu`..ma mangiare bene...ho notato che alcuni prodotti di sottomarche sono veramente scadenti...es..merendine mulino bianco..merendine selex..non c`e`paragone..vince mulino bianco alla grande...cosi anche nella frutta..ma e`normale ..pultroppo..ma se vuoi mangiare bene devi spendere.

:azz

magari come gusto è vero, ma è sufficiente leggere gli ingredienti per capire che, entrambe, non sono di grandissima qualità...vedi ad esempio olio di palma o più genericamente grasso vegetale (cos'è?)

ho verificato anche su dei biscotti tipo macine (dichiarati biscotti alla panna):
sbadigli corsini (non da discount) però: panna 15%
http://www.gastronomiadaalice.it/shopping-on-line/biscotti-e-dolcetti/biscotti-sbadigli-corsini/
macine mulino bianco , panna 2%
http://www.mulinobianco.it/colazione-e-merenda/biscotti/macine
 

(Ale74)

Maglia Amarillo
17 Agosto 2010
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sì -il carbonio è tornato ed è pure andato... ora rimetto in pista l'alluminio....
Stesso stabilimento, ricettazione diversa, costo diverso.
Non lo ho letto ne sentito dire.
Molto semplicemente, usi materie prime diverse, oppure le stesse materie prima ma in dosaggi diversi.
 

andiamo

Novellino
5 Ottobre 2010
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Cannondale
Sul mangiare preferisco spendere qualche euro in piu`..ma mangiare bene...ho notato che alcuni prodotti di sottomarche sono veramente scadenti...es..merendine mulino bianco..merendine selex..non c`e`paragone..vince mulino bianco alla grande...cosi anche nella frutta..ma e`normale ..pultroppo..ma se vuoi mangiare bene devi spendere.
se mangiare bene è mangiare le merendine del mulino bianco ....... ma vai a pedalare
 

frullo81

Passista
16 Giugno 2010
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Giant Propel Advanced Sl Isp - Giant Xtc Advanced 27.5
Quand'ero ancora studente ho fatto un paio di campagne del pomodoro alla Cirio(prima che fallisse),e producevamo anche con altre etichette che adesso di preciso non ricordo,non so,a me i pomodori sembravano sempre gli stessi ed i processi di produzione pure...

L'unica cosa che ho potuto constatare è che se compri la pasta all'estero(ad esempio Barilla) è diversa da quella prodotta per il mercato nazionale,è impossibile da far cuocere al dente,o è cruda o è scotta!
Non ho mai capito se sia voluto,per assecondare le diverse abitudini che hanno negli altri paesi o solo per risparmiare sulla qualità.
 

iroma2009

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12 Febbraio 2011
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Una bionda e una mora,cerco la rossa.
Su ioleggoletichetta.it si trova i paralleli marchio/prodotto.
Gli scrupolosi osservatori,sono normali clienti che (mio parere) un tempo andavano per marchio=qualità e oggi cercano qualità,dopo il marchio.

Bressanini si occupò di acqua,dolci e vari.

Oggi per esempio,ho acquistato come sempre uvetta noberasco per poi trovarmi,in offerta,quella coop prodotta nei soliti stabilimenti.

Mi chiedo,quanto é produttivo per una azienda,la quale serve per esempio tre marchi ben distinti,fermare le macchine, cambiare i prodotti e confezionarli.

È più redditizio dare continuità alla produzione,cambiando solo contenitore,come in tutte le catene di montaggio o simili.

Per la pasta citata,il grano é il solito,italiano ed estero, per tutti i marchi facente parte di quel gruppo.

Resto dell'idea che il prezzo non fa la qualità,intesa come prodotti da grande distribuzione.
 
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Shinkansen

Xeneize
20 Giugno 2006
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Molti purtroppo sono condizionati pesantemente dalla pubblicità. È noto che la grande distribuzione non faccia altro che rimarchiare i prodotti a scaffale col proprio nome, mettendoli meno, però per qualcuno, se non hanno la pasta o i biscotti di quel marchio gli sembra di mangiar da schifo (la parola era un'altra, ma mi sono trattenuto).
Ci sono prodotti che vengono venduti solo da quel marchio, però la maggior parte delle aziende utilizza il metodo americano: se non vendo col mio nome, vendo per vie traverse, guadagnando meno.
Oggi come oggi i consumatori hanno molte più armi per scegliere, a partire dalle etichette. Basta applicarsi.
 

frullo81

Passista
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Giant Propel Advanced Sl Isp - Giant Xtc Advanced 27.5
Su ioleggoletichetta.it si trova i paralleli marchio/prodotto.
Gli scrupolosi osservatori,sono normali clienti che (mio parere) un tempo andavano per marchio=qualità e oggi cercano qualità,dopo il marchio.

Bressanini si occupò di acqua,dolci e vari.

Oggi per esempio,ho acquistato come sempre uvetta noberasco per poi trovarmi,in offerta,quella coop prodotta nei soliti stabilimenti.

Mi chiedo,quanto é produttivo per una azienda,la quale serve per esempio tre marchi ben distinti,fermare le macchine, cambiare i prodotti e confezionarli.

È più redditizio dare continuità alla produzione,cambiando solo contenitore,come in tutte le catene di montaggio o simili.

Per la pasta citata,il grano é il solito,italiano ed estero, per tutti i marchi facente parte di quel gruppo.

Resto dell'idea che il prezzo non fa la qualità,intesa come prodotti da grande distribuzione.

Ho sempre pensato anch'io che ad un'azienda non convenga produrre prodotti diversi,per altri marchi o mercati,ma prova a fa cuocere la pasta comprata all'estero e sappiami dire,ci ho provato più volte a farla cuocere decentemente ed essendo ex cuoco comunque appassionato di cucina me la cavo di solito,ma niente da fare! Può darsi che sia prodotta in un'altro stabilimento,magari nemmeno in Italia,io l'etichetta non l'avevo guardata,ero in vacanza in Croazia ed avevo ben altro a cui pensare:mrgreen:
 

iroma2009

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Una bionda e una mora,cerco la rossa.
Condivido e aggiungo;parlando con un manager, di azienda presente da anni sul mercato,mi rimarcava quanto da te detto [MENTION=3881]Shinkansen[/MENTION]
Dal 2001 più o meno,il trend pubblicitario é rivolto alla qualità,entrando piano piano nella testa del consumatore medio.

Visione perfetta(nel 2001)del mercato di ieri e di oggi.

Quando parlo di qualità non mi riferisco alle merendine :) sia chiaro,ma una zucca o cavolfiore (a caso)di qualità ITA.
 
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iroma2009

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Una bionda e una mora,cerco la rossa.
Ho sempre pensato anch'io che ad un'azienda non convenga produrre prodotti diversi,per altri marchi o mercati,ma prova a fa cuocere la pasta comprata all'estero e sappiami dire,può darsi che sia prodotto in un'altro stabilimento,magari nemmeno in Italia,io l'etichetta non l'avevo guardata,ero in vacanza in Croazia ed avevo ben altro a cui pensare:mrgreen:

Non mangio pasta,non ti sono di aiuto,per il ben altro son tutto orecchie :D

Questa estate ho visto vendere 6 silos di grano italiano alla Grecia,son serio non é una battuta :)
 

mag

Maglia Rosa
19 Agosto 2012
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Lontano da voi
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solo 2
Molti purtroppo sono condizionati pesantemente dalla pubblicità. È noto che la grande distribuzione non faccia altro che rimarchiare i prodotti a scaffale col proprio nome, mettendoli meno, però per qualcuno, se non hanno la pasta o i biscotti di quel marchio gli sembra di mangiar da schifo (la parola era un'altra, ma mi sono trattenuto).
Ci sono prodotti che vengono venduti solo da quel marchio, però la maggior parte delle aziende utilizza il metodo americano: se non vendo col mio nome, vendo per vie traverse, guadagnando meno.
Oggi come oggi i consumatori hanno molte più armi per scegliere, a partire dalle etichette. Basta applicarsi.

esattamente.
oppure c'è forse qualcuno che veramente crede che l'esselunga, la coop, ecc ecc producano pasta di semola, passata di pomodoro, abbiano piantagioni di olio di oliva da cui tirano fuori l'evo, e altrettante di olio di girasole, ecc ecc ? :mrgreen:
 

dagos

via col vento
19 Maggio 2013
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molto bella e funzionale
Sta di fatto che comunque sarà ben difficile per il consumatore tipico, quasi tutti a meno di avere una laurea in chimica nel cassetto, sapere cosa mangia a tutti gli effetti.. anche a fronte di un ottima conoscenza delle materie prime, le variabili in gioco sono molteplici... prima fra tutte, appunto, la materia prima... la provenienza... il suo stoccaggio... la lavorazione, l'involucro che contiene il prodotto finito, vuol dire poco che sia la stessa azienda che produce con la stessa filiera di produzione... i trucchetti per abbassare la qualità ed il prezzo per un produttore sono un gioco da ragazzi.
 
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green dolphin

Scalatore
3 Gennaio 2008
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Non fa differenza tra il prodotto di marca e non. Prendete ad es. il pollo, secondo voi quello di marca anche se Amadori o pinco pallino che non si trova nei discount è meglio sotto il profilo qualitativo?!? Sapete che la Barilla produce la pasta italiana, che dovrebbe essere un simbolo di Made in Italy in maggioranza con grano extracomunitaro? E che il 70-80 % dei pastifici dove viene prodotta è all'estero (mi pare siano solo 2-3 in Italia).

E si potrebbe continuare. A parte poche eccezioni, che valgono per il cibo fresco non confezionato e quello di piccoli produttori locali magari o bio e con standard qualitativi alti, il resto in qualsiasi supermercato è da dimenticare. Il marchio non garantisce nulla: tra la vera nutella e quella di un discount non si sa quale sia peggio!
 

Luca69

Maglia Amarillo
4 Novembre 2008
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Tra Vr-Pd-Vi-Ro-Fe
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Allez
Altroconsumo di gennaio rincara la dose di entusiasmo nei confronti dei prodotti discount. .mettendo solo in guardia per la scarsa qualità ;nonzo% delle confetture ...non certo è Bibbia, ma un'ulteriore presa di posizione a favore di noi allocchi:mrgreen: