ed è uno sfizio che voglio togliermi, il prossimo/i che si mettono a ruota gli chiedo "puoi gentilmente fornirmi una motivazione per cui ti sei messo dietro di me?" giusto per vedere cosa gli viene in mente di dirmi, visto che decidono o scelgono loro di farlo in modo autonomo, è anche una mia libertà di chiedere il motivo.
Ho provato io oggi!
È stato un esperimento sociale fantasioso devo dire
Contesto: 10 km da casa, stavo tornando da una gara in circuito, quindi stavo andando decisamente piano.
Cavalcavia, davanti a me due ciclisti che, lungi da me giudicare, avevano l’aria dei classici ciclisti occasionali/“della domenica” (abbastanza sovrappeso, canottiera, fantasmini, peli ovunque, bici dell’anteguerra con più ossido sull’orizzontale che sulla catena, ecc...). Li sorpasso praticamente allo scollino, noto che si accodano ma li per li non dico niente, non avrei motivo, visto che sto andando piano e per di più in discesa.
Allora mi viene in mente il tuo commento
così una volta finita la discesa butto giù due denti, faccio a finta di armeggiare col
Garmin (come se stessi premendo lap, per dare l’impressione di stare per iniziare una ripetuta
) e aumento (ma non chissà che eh, se prima stavo andando a 30 ora andavo a 37-38). Dietro sento gente ansimare, sbuffare, scatarrare, ecc...
Rotonda, io passo con molto agio ma comunque stava sopraggiungendo un’auto e i due, pur di non perdere la ruota, rischiano di essere caricati come due cinghiali sul cofano
Al che io mi giro e dico al primo testuali parole: “Mi dai un motivo valido per cui ti sei messo a ruota?”
Mi guarda e mi fa: “Ma che problemi hai?
Ah io mi sono messo alla tua ruota?”
Io: “No guarda, mi sono messo io solo che per un problema di strabismo grave pensavo di essere davanti invece ero dietro”
[Silenzio di tomba]
Si gira verso il suo socio, non capisco cosa dicono ma sicuramente era qualche infamata contro di me
100m dopo io giro e loro proseguono
Riproverò alla prossima occasione, è stato divertente