Pedalando in ricordo di Wouter Weylandt

Shinkansen

Xeneize
20 Giugno 2006
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Genova
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Colnago 50 Anniversary
Sabato 22 settembre verrà ricordato Wouter Weilandt. Organizzata dalla società Geo Davidson di Rapallo, verrà ripercorsa la tappa Reggio Emilia-Rapallo del Giro 2011, di circa 177 Km, da una cinquantina di amatori di Genova e Provincia.
Sarà un'uscita all'insegna della passione per il ciclismo, senza alcun intento agonistico, e arrivati al Passo del Bocco, dove avvenne l'incidente, ci sarà una commemorazione.
Il sottoscritto farà parte del gruppo e scriverà un resoconto della manifestazione.

Per chi volesse unirsi lungo la strada, questo è il percorso: http://www.gazzetta.it/Speciali/Giroditalia/2011/it/tappa.shtml?t=03&lang=it
La partenza sarà da Reggio Emilia alle 10.

E qui c'è l'altimetria: http://www.gazzetta.it/Speciali/Giroditalia/2011/it/tappa.shtml?t=03&lang=it
 
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SoftMachine

Maglia Iridata
10 Ottobre 2010
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Agente Bike
Splendida iniziativa.
Avevo scoperto la bdc da non molto e rimasi colpito e scosso quel giorno.
Ero fuori a pranzo, a casa di amici, la televisione accesa.
Tornando a casa, in macchina, ricordo che piansi.

o-o
 
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lupo solitario

Ammiraglia
3 Febbraio 2008
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Quelle che testo.
Sabato 22 settembre verrà ricordato Wouter Weilandt. Organizzata dalla società Geo Davidson di Rapallo, verrà ripercorsa la tappa Reggio Emilia-Rapallo del Giro 2011, di circa 177 Km, da una cinquantina di amatori di Genova e Provincia.
Sarà un'uscita all'insegna della passione per il ciclismo, senza alcun intento agonistico, e arrivati al Passo del Bocco, dove avvenne l'incidente, ci sarà una commemorazione.
Il sottoscritto farà parte del gruppo e scriverà un resoconto della manifestazione.

Per chi volesse unirsi lungo la strada, questo è il percorso: http://www.gazzetta.it/Speciali/Giroditalia/2011/it/tappa.shtml?t=03&lang=it
La partenza sarà da Reggio Emilia alle 10.

E qui c'è l'altimetria: http://www.gazzetta.it/Speciali/Giroditalia/2011/it/tappa.shtml?t=03&lang=it

Un plauso agli organizzatori e a chi partecipando lo ricorderà.
 
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alan59

Gregario
24 Settembre 2010
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Parmense
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se indovini te lo dico....
Sabato 22 settembre verrà ricordato Wouter Weilandt. Organizzata dalla società Geo Davidson di Rapallo, verrà ripercorsa la tappa Reggio Emilia-Rapallo del Giro 2011, di circa 177 Km, da una cinquantina di amatori di Genova e Provincia.
Sarà un'uscita all'insegna della passione per il ciclismo, senza alcun intento agonistico, e arrivati al Passo del Bocco, dove avvenne l'incidente, ci sarà una commemorazione.
Il sottoscritto farà parte del gruppo e scriverà un resoconto della manifestazione.

Per chi volesse unirsi lungo la strada, questo è il percorso: [url]http://www.gazzetta.it/Speciali/Giroditalia/2011/it/tappa.shtml?t=03&lang=it[/URL]
La partenza sarà da Reggio Emilia alle 10.

E qui c'è l'altimetria: [url]http://www.gazzetta.it/Speciali/Giroditalia/2011/it/tappa.shtml?t=03&lang=it[/URL]

Nobile iniziativa che non puo' che rendere onore al Ciclismo!
Peccato che giusto sabato 22 rientro dall'infortunio dalla mia caduta in bici e conseguente frattura scomposta clavicola:cry, sono fuori allenamento dall'11 agosto ahime' se no partecipavo anch'io!
o-o
 

Shinkansen

Xeneize
20 Giugno 2006
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Colnago 50 Anniversary
La partenza era fissata alle 6:30 da Rapallo in pullman. Vengono caricate le bici, opportunamente fasciate da fogli di plastica imbottiti, nel vano bagagli del pullman e dei due mezzi di supporto, un furgone e un'ambulanza trasformata in camion scopa.
Tutti puntuali i 50 partecipanti e l'orario di partenza viene rispettato. Intorno alle 9:30 siamo a Reggio Emilia. Davvero fresco, rispetto alla Liguria, gli smanicati servono, insieme a qualche manicotto portato più per prudenza che per altro. Ma la giornata è soleggiata e spira una dolce brezza.
Tutti hanno il numero 108 sul manubrio della bicicletta.
Il primo trasferimento è nel centro di Reggio Emilia con foto e riprese per la TV.
Infine, si parte. Ci scorteranno fino a Rapallo: una macchina della Polizia Municiapale e due motociclisti che bloccheranno il traffico e faranno accostare le macchine in senso inverso.
Si sbaglia qualche rotonda e la figura non è delle migliori. Ma i più ridono più che arrabbiarsi.
L'andatura nella prima ora è modesta, 20 di media o poco più. Qualcuno mugugna che si potrebbe andare almeno a 30, la strada è così piatta che più piatta non si può. Non ci siamo abituati. Dopo 50 chilometri il dislivello è poco sopra i 100 metri. Roba da stappare lo champagne, per noi genovesi.
Poi, la musica cambia: forse abbiamo perso troppo tempo e bisogna recuperare. Si passa ai 35/37, le chiacchiere si fanno più rade e anche gustare il paesaggio è più complicato, attento come devi essere a chi ti sta a fianco e ti precede. La dolce brezza si è trasformata in un vento fastidioso che, finché rimani in gruppo lo sopporti senza fatica, ma appena hai la sventura per fermarti per una sosta idrica, ti penalizza non poco per rientrare in gruppo.
Si fanno 3 soste per i ristori, ognuno di noi deve essere autosufficiente, tranne che per l'acqua, più un paio di soste per far smaltire la coda che si è creata dietro il gruppo.
La strada, anche se non sembra, tende sempre a salire e ci si ritrova ai piedi del Passo del Bocco con relativa facilità. Il versante è quello più facile: lo si fa di rapporto. Quindi, ultimo ristoro a Santa Maria del Taro e velocità libera per gli ultimi 5 chilometri e mezzo. Gli istinti peggiori si sfogano, qualcuno salta il ristoro e fa l'ultimo pezzo a tutta, qualcuno prende l'ultima bottiglia di acqua e subito dietro. Ma è una corsa senza senso, perché in cima dovremo aspettare e chi va più veloce dovrà aspettare di più.
Qualche ciclista ci è venuto incontro e fa con noi l'ultima parte.
Il Passo del Bocco è tutto per il gruppo: strada chiusa e la discesa è una goduria. Si possono tagliare le curve ed è uno spettacolo: è un serpentone come quello dei professionisti quello che sfila fra le curve e i tornanti del Bocco.
A Mezzanego c'è già una folla che aspetta il gruppo. Ci sono le autorità locali e il cardinale Tettamanzi che officierà una breve orazione funebre. Viene svelato il ceppo che ricorderà per sempre Wouter Weilandt e parlano lo scultore Santini e le varie autorità locali. La cerimonia è breve il giusto per non far raffreddare gli atleti.
Si riparte e il gruppo è notevolmente aumentato, da 50 che era arriva a sfiorare il centinaio di unità.
Il pezzo più duro è proprio il finale con la salita della Madonna delle Grazie, a Chiavari, e subito dopo, lo strappetto di Zoagli. Anche qui viene dato il via libera e ognuno procede al proprio passo.
In cima a Zoagli il gruppo viene ricompattato per la sfilata finale sul lungomare di Rapallo.
Si arriva fra gli applausi e viene suonato il Silenzio, poi l'inno nazionale belga ed infine l'inno di Mameli. È stato molto toccante. Parla il sindaco di Rapallo che comunica che l'iniziativa verrà riproposta nel maggio 2013.
Il finale è all'insegna della gioia: è stato allestito un buffet dove stanchi atleti si buttano. La giornata è finita.
 
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Shinkansen

Xeneize
20 Giugno 2006
14.376
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Genova
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Colnago 50 Anniversary
Non avevo la distanza, appena 1 giro sopra i 100 chilometri quest'anno, a giugno, e ho cercato di recuperare nel mese di settembre, con due uscite con 2 mila metri di dislivello.
Avevo fatto il carico dei carbo giovedì e mi ero portato 10 panini al latte: 6 al prosciutto e 4 con la marmellata, più 5 barrette. Ho mangiato 5 panini col prosciutto, una barretta, due banane, 3 litri e mezzo d'acqua (tè) e un pezzo di focaccia.
In pianura non ho mai patito. Solo un piccolo intoppo per una sosta idrica. Mi scappava appena usciti da da Reggio Emilia e non trovavo un posto dove farla. Mi fermo 30/40 secondi, non di più, e poi a tutta per rientrare. Il vento era bastardissimo in quel punto e mi sono scartavetrato un polmone. Il camion scopa mi è passato davanti e non mi ha aiutato a rientrare. Ho pure beccato rosso ad un semaforo, ma son passato lo stesso, perché se perdevo il gruppo erano casini: non sapevo la strada.
Temevo le salite. Il Bocco non lo conoscevo, mi avevano detto che era facile e in effetti così è stato. Le Grazie mi spaventavano parecchio, non è lunga come salita, ma è bastarda e la soffro sempre, figurarsi dopo 160 chilometri. Invece sono andato meglio del previsto, col 39x23 ho mulinato fra le 75 e le 80 rpm, col pensiero fisso che ero alla fine. E anche Zoagli, poco più di un chilometro al 7%, che volevo fare pianissimo, l'ho fatta allegro, perché non volevo perdere le ruote. E alla fine ero contento di averla fatta così, perché è sempre bello scoprire che i propri limiti possono essere superati meglio del previsto.
Alla fine ero distrutto, per la sveglia alle 4:30, per il viaggio, per i 184 chilometri ma ero felice come una Pasqua.

Qui il tracciato: http://connect.garmin.com/player/225873213, disponibile anche su Training Camp.
 

seste

Pedivella
6 Marzo 2012
430
71
Rapallo
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Canyon Ultimate AL SLX 9.0 SL
anch'io ieri ho voluto rendere omaggio al povero Wouter Weilandt: partito da rapallo ho proseguito fino a sestri levante per poi tornare indietro fino a chiavari e seguire la strada che porta in val d'aveto fino all'imbocco della strada per il Bocco a Borgonovo di Mezzanego. ho fatto i 15 km di ascesa in perfetta solitudine, felice e spensierato come solo la fatica di una salita in bdc può rendermi. al ritorno mi sono fermato nel luogo dell'incidente ed ho pensato che, davvero, anche gli attimi di felicità possono subire brusce interruzioni a causa di una distrazione...
 
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Smoke

Apprendista Passista
17 Agosto 2007
1.139
8
56
Olbia (Sardegna)
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Look 566
La partenza era fissata alle 6:30 da Rapallo in pullman. Vengono caricate le bici, opportunamente fasciate da fogli di plastica imbottiti, nel vano bagagli del pullman e dei due mezzi di supporto, un furgone e un'ambulanza trasformata in camion scopa.
Tutti puntuali i 50 partecipanti e l'orario di partenza viene rispettato. Intorno alle 9:30 siamo a Reggio Emilia. Davvero fresco, rispetto alla Liguria, gli smanicati servono, insieme a qualche manicotto portato più per prudenza che per altro. Ma la giornata è soleggiata e spira una dolce brezza.
Tutti hanno il numero 108 sul manubrio della bicicletta.
Il primo trasferimento è nel centro di Reggio Emilia con foto e riprese per la TV.
Infine, si parte. Ci scorteranno fino a Rapallo: una macchina della Polizia Municiapale e due motociclisti che bloccheranno il traffico e faranno accostare le macchine in senso inverso.
Si sbaglia qualche rotonda e la figura non è delle migliori. Ma i più ridono più che arrabbiarsi.
L'andatura nella prima ora è modesta, 20 di media o poco più. Qualcuno mugugna che si potrebbe andare almeno a 30, la strada è così piatta che più piatta non si può. Non ci siamo abituati. Dopo 50 chilometri il dislivello è poco sopra i 100 metri. Roba da stappare lo champagne, per noi genovesi.
Poi, la musica cambia: forse abbiamo perso troppo tempo e bisogna recuperare. Si passa ai 35/37, le chiacchiere si fanno più rade e anche gustare il paesaggio è più complicato, attento come devi essere a chi ti sta a fianco e ti precede. La dolce brezza si è trasformata in un vento fastidioso che, finché rimani in gruppo lo sopporti senza fatica, ma appena hai la sventura per fermarti per una sosta idrica, ti penalizza non poco per rientrare in gruppo.
Si fanno 3 soste per i ristori, ognuno di noi deve essere autosufficiente, tranne che per l'acqua, più un paio di soste per far smaltire la coda che si è creata dietro il gruppo.
La strada, anche se non sembra, tende sempre a salire e ci si ritrova ai piedi del Passo del Bocco con relativa facilità. Il versante è quello più facile: lo si fa di rapporto. Quindi, ultimo ristoro a Santa Maria del Taro e velocità libera per gli ultimi 5 chilometri e mezzo. Gli istinti peggiori si sfogano, qualcuno salta il ristoro e fa l'ultimo pezzo a tutta, qualcuno prende l'ultima bottiglia di acqua e subito dietro. Ma è una corsa senza senso, perché in cima dovremo aspettare e chi va più veloce dovrà aspettare di più.
Qualche ciclista ci è venuto incontro e fa con noi l'ultima parte.
Il Passo del Bocco è tutto per il gruppo: strada chiusa e la discesa è una goduria. Si possono tagliare le curve ed è uno spettacolo: è un serpentone come quello dei professionisti quello che sfila fra le curve e i tornanti del Bocco.
A Mezzanego c'è già una folla che aspetta il gruppo. Ci sono le autorità locali e il cardinale Tettamanzi che officierà una breve orazione funebre. Viene svelato il ceppo che ricorderà per sempre Wouter Weilandt e parlano lo scultore Santini e le varie autorità locali. La cerimonia è breve il giusto per non far raffreddare gli atleti.
Si riparte e il gruppo è notevolmente aumentato, da 50 che era arriva a sfiorare il centinaio di unità.
Il pezzo più duro è proprio il finale con la salita della Madonna delle Grazie, a Chiavari, e subito dopo, lo strappetto di Zoagli. Anche qui viene dato il via libera e ognuno procede al proprio passo.
In cima a Zoagli il gruppo viene ricompattato per la sfilata finale sul lungomare di Rapallo.
Si arriva fra gli applausi e viene suonato il Silenzio, poi l'inno nazionale belga ed infine l'inno di Mameli. È stato molto toccante. Parla il sindaco di Rapallo che comunica che l'iniziativa verrà riproposta nel maggio 2013.
Il finale è all'insegna della gioia: è stato allestito un buffet dove stanchi atleti si buttano. La giornata è finita.
Complimenti, per l'iniziativa e per il resoconto. M sarebbe piaciuto esserci, ma sono troppo lontano.
 

pittemax

Pedivella
17 Novembre 2008
388
131
CAMOGLI-GE
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Bici
Venge / Agree SLT
Ho parlato con gli organizzatori non andando nei dettagli ma come si dice: buona la prima perchè cambiare.

Ditemi cosa vi interessa sapere e sarà mia premura informarVi.
 

giampy63

Apprendista Scalatore
27 Marzo 2010
2.094
55
Livorno
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BMC SLR02 - COLNAGO Etreme Power - CANNONDALE Caad5 - 3 Colnago "storiche" insomma troppe bici.
Per me è troppo dura ragazzi ma saro sempre con voi, almeno con il pensiero, ogni volta che onorerete il "nostro" Wouter Weilandt. Grazie per la bella iniziativa.
 

Shinkansen

Xeneize
20 Giugno 2006
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Colnago 50 Anniversary
Visto che il mio amico Massimo (@pittemax) è troppo timido e dice di non essere all'altezza di postare il resoconto della manifestazione tocca farlo a me, che non ho potuto partecipare per infortunio.

Qui il link sul sito della nostra società dove trovate un po' di foto: http://www.bicicamogli.it/news/news06.htm e qui di seguito il racconto di Fabio (@Alarius)

Reggio Emilia, Sabato 5 Maggio 2013. Sono le 10:00 del mattino e durante le foto di rito, in una Piazza della Vittoria incuriosita da un'enorme macchia di colore, qualche anziano si avvicina, ci stringe la mano, ci fa gli auguri e si congratula con noi. Siamo circa un centinaio, appartenenti a diverse società ciclistiche, quattordici sono le maglie del Bici Camogli Golfo Paradiso e una, la più importante, una maglia del Team Leopard, riportante il numero 108, indossata con orgoglio e commozione dal padre di Wouter Weylandt, che ci seguirà pedalando per tutti i 173Km di corsa. Parte così, tra gli applausi, la Prima Fondo Cicloturistica Reggio Emilia - Rapallo, rievocazione della terza tappa del Giro d'Italia 2011. Organizzazione impeccabile della società Geo Davidson e grande professionalità dei motociclisti della Polizia Municipale di Rapallo e dai Carabinieri di Carasco. E' grande l'emozione di poter ripercorrere quella tappa, resa ancora più grande dalla forza di volontà del padre di Wouter Weylandt che la percorre al nostro fianco e dal calore di chi, in ogni località, ci applaude e ci saluta. Dopo più di 100Km di pianura, si arriva ai piedi del Passo del Bocco ed ecco un graditissimo ristoro a base di acqua fresca e crostata (c'è chi riesce a spazzolarne otto generose fette) e anche la scorta al seguito ne approfitta, giustamente, per rifocillarsi. Siamo così pronti per ripartire e il Passo, totalmente chiuso al traffico, viene percorso a velocità a piacere. Quasi totalmente alberato e pendenza non elevata, un piacere da percorrere in una giornata così soleggiata. La discesa, che a differenza della salita è totalmente soleggiata, è un lunghissimo serpentone di biciclette. Uno spettacolo ad ogni tornante. Chilometro dopo chilometro e curva dopo curva ecco il primo centro abitato. Tanta gente seduta a bordo strada, alcuni di noi che rallentano, io rimango frastornato, vedo alcune bandiere italiane, del Belgio e dell'Europa. La gente si alza, ci accoglie con un lunghissimo applauso, siamo arrivati a Isola di Borgonovo di Mezzanego, luogo in cui perse la vita Wouter. C'è una stele dedicata al ciclista. Ci fermiamo tutti e di colpo è silenzio. Ad attenderci anche la madre di Wouter, commossa, fiera del marito, grata a tutti noi. Una breve commemorazione da parte delle autorità del posto e del parroco. Di fronte alla stele il maledetto muretto e poco più avanti una piccola lapide con maglie, fiori e lettere. Ripartiamo, commossi, e sono di nuovo applausi ad accompagnarci, tanti, ce li lasciamo alle spalle ma ci scaldano il cuore. La discesa continua e ci avviciniamo a Chiavari e al mare. Sono gli ultimi km, alcuni iniziano ad accusare la stanchezza, ma nessun ripensamento. Sul finale le ultime asperità vengono affrontate ad andatura totalmente libera. C'è chi spinge sui pedali sfidando se stesso, chi si gode il panorama sulla salita delle "Grazie" lasciandosi alle spalle Chiavari, chi combatte contro i crampi ma non pensa minimamente di abbandonare la corsa e salire sul pulmino... e l'arrivo è sempre più vicino. Prima dell'ultima discesa ci fermiamo, è ovvio, dobbiamo entrare a Rapallo tutti insieme ed ecco che in pochi minuti la carovana si ricompatta a dovere. Formiamo l'ennesimo serpentone e affrontiamo la discesa che ci porta al "traguardo". Sono le 18:00 circa. La pelle brucia un po per il sole preso lungo il percorso, ma l'aria in prossimità del mare è fresca. Percorriamo gli ultimi metri di discesa ed entriamo a Rapallo. Il gruppo è compatto e più numeroso per via dei molti appassionati che si sono uniti a noi strada facendo. Passiamo per le strade del centro, sul pavè, attraversiamo la cittadina e dopo una curva stretta a sinistra arriva l'ennesimo applauso. Sono gli amici, i parenti, il sindaco di Rapallo e la madre di Wouter. In testa al gruppo c'è Lui, il VERO numero 108, che porta a termine i 173 Km in onore del figlio, tra applausi ancora più sentiti e che arrivano da tutti noi. Si conclude così NON una manifestazione cicloturistica, ma un'EMOZIONE durata 8 ore.