Bestie da vittoria

Cancello del Roero

Ne resterà soltanto uno
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13 Ottobre 2013
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Blu
Probabilmente aveva bisogno di realizzare e un (bel) libro di denuncia, fatto da un nome di primo piano del ciclismo internazionale, poteva avere buone vendite.
Quello sicuramente, anzi diciamo che è stato l'unico motivo per cui ha deciso di pubblicarlo secondo me, appunto per il modo in cui si pone per tutto il libro snaturandone anche il titolo che, invece per un libro di denuncia vero sarebbe stato perfetto.

Bisogna sempre considerare il contesto in cui uno vive e ciò attenua molto certi comportamenti. Le responsabilità, però, sono sempre individuali, in particolare se sono fraudolente.

Nel suo caso anch'io farei così, senza arroganza, però. Se vivo in un contesto malato la volta in cui mi beccano la prima cosa che dico è: ma anche gli altri fanno così.
La colpa, se il contesto fraudolento dura a lungo, è di chi dovrebbe trovare soluzioni efficaci e non vuole applicarle.
La reazione del "anche gli altri fanno così" è naturale, umana, mi ha fatto specie appunto quell'arroganza di fondo che a volte risultava fastidiosa.
D'accordissimo su chi fa lo gnorri quando invece dovrebbe risolvere questo problema.

Rimane nonostante tutto un bel libro interessante
 

Fabi00

Pignone
28 Ottobre 2015
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Catania
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SRL400
Ho letto sia "Bestie da Vittoria" sia "La corsa Segreta" di Hamilton e la cosa in comune che ho riscontrato è il fatto che bisogna fare una scelta ad un certo punto della tua carriera (secondo quello che scrivono loro).

Il bivio di cui ambedue parlano (curarsi o non curarsi) rappresenta una scelta personale, molti accettano il rischio e entrano in un modo diverso di vedere il ciclismo: un lavoro che richiede "compromessi" e che ha l'obiettivo di vincere costi quel che costi.

Secondo me non è diverso da quello che succede in molti ambienti lavorativi dove per fare carriera bisogna ingoiare rospi e fare le scarpe ad altri.
 

maurocip

Scalatore
16 Luglio 2014
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Cervélo R3 Disk Di2 || Cannondale SuperX || Focus Raven Lite||
Secondo me non è diverso da quello che succede in molti ambienti lavorativi dove per fare carriera bisogna ingoiare rospi e fare le scarpe ad altri.
E' vero che la scorrettezza ed i colpi bassi spesso avvengono anche nel mondo lavorativo non sportivo ed anche lì c'è chi bara per primeggiare...
Ma la differenza di base è che il doping mina la salute di chi lo assume, un po' come fare la terra dei fuochi non sotto casa tua ma dentro il tuo corpo....
Francamente questa cosa mi spaventa molto, fino a che punto uno sia disposto ad arrivare per i soldi ;nonzo%
 

Shinkansen

Xeneize
20 Giugno 2006
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Colnago 50 Anniversary
Francamente questa cosa mi spaventa molto, fino a che punto uno sia disposto ad arrivare per i soldi ;nonzo%

Il doping fra i pro' (qualsiasi professionista di qualsiasi sport) non lo giustifico ma lo capisco. C'è chi ha sacrificato tutto, lo studio in primis, per arrivare nel mondo dei professionisti e ti ritrovi in un mondo dove o mangi la minestra o salti dalla finestra e obtorto collo ti adegui.
Puoi ritagliarti il tuo spazio facendo il gregario o "accontentandoti" di una carriera minore come cacciatore di tappe o se sei molto molto forte di classiche e sei in pace con la tua coscienza, ma in gruppo guarderesti sempre gli altri con malanimo e rancore, perché in un mondo pulito potresti esserci tu sul podio e non essere un anonimo buon corridore (modesto, secondo i più) che arriva a dieci minuti dal primo. Ma sarebbe dura, perché vorrebbe dire meno soddisfazioni personali, meno guadagni, più difficoltà a collocarti in nuove squadre. Insomma, sarebbe dura.
Ci sono anche quelli che lo fanno e a cui sta bene così, ma secondo me, sono mosche bianche. I più, sempre secondo me, non corrono nelle squadre Pro Tour.
Certo, ci sarebbero anche quelli con meno pelo sullo stomaco che approfitterebbero della situazione e approfitterebbero del doping per avere soddisfazioni che non meritano.
È un discorso molto complesso con innumerevoli sfaccettature che non si può ridurre solo mi dopo/non mi dopo.
 
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maurocip

Scalatore
16 Luglio 2014
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Cervélo R3 Disk Di2 || Cannondale SuperX || Focus Raven Lite||
È un discorso molto complesso con innumerevoli sfaccettature che non si può ridurre solo mi dopo/non mi dopo.
sicuramente è complesso, altrimenti sarebbe stato debellato.
Restano 2 certezze:
1) chi lo sceglie bara (anche in un mondo dove tutti barano)
2) chi lo sceglie mina il suo corpo e la sua salute.

Personalmente mi basta o-o
 

Alessiuccio

Apprendista Cronoman
[Zwift] Team BDC
24 Luglio 2008
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Bianchi Sempre Pro Ultegra - Bianchi Impulso Veloce
Mah, io l'ho trovato un libraccio, scritto male, a tratti tirato via e fin troppo romanzato.
Il fatto che un libro "scorra via" non basta a farne un buon libro. È la storia che tiene in piedi il tutto... ci sono intrighi, retroscena, complotti. A tratti sembra di star leggendo un giallo, il problema è che se doveva suscitare un po' di empatia per il protagonista, alla fine l'effetto è il contrario.
Ovviamente non l'ha scritto lui, ma poteva trovarsi un copy migliore.
 

Bettina

Apprendista Passista
1 Luglio 2009
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Pioltello
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Giant TCR Advanced SL 2
Ho appena finito il libro e l'unica cosa che penso e che Di Luca sia un debole, un perdente, uno che trovi giusto barare solo perché anche altri lo hanno fatto, lo fanno e lo faranno. Nella vita ogni settore, ogni lavoro, ogni cosa a i suoi furbi e le sue scorciatoie: A mio parere se avesse intrapreso un'altra carriera (lavoro dipendente, libero professionista, altro) avrebbe comunque barato, trovato scorciatoie ed imbrogliato sempre usando la stessa scusa, ossia che lo fanno tutti. Con questa mentalità perdi anche se vinci...come effettivamente ha fatto.
Mia opinione, discutibile e disposto a ripensarci, ma quando la scusa e "perché lo fanno tutti" io penso questo.
 

Luisito Cornale

Novellino
23 Dicembre 2016
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Bmc srl01
Da quando è stato squalificato il ciclismo UN PO si è ripulito in particolare su alcuni giovani...io sinceramente nn lo ho comprato quel libro perché non voglio andare ad ingrassare uno che sull'INGANNO ha fondato la sua vita...
 

Panchorello

Apprendista Velocista
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bari
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corsa mtb scattofisso citybike
a me l'impressione che ha dato il libro è "io anche se forte sono un fesso però l'ambiente è marcio e come me sono fessi quasi tutti gli altri perchè bariamo e mettiamo a rischio la nostra salute per guadagnare; però ci sono i fessi fessi come me e i fessi che sono amati dall'ambiente e dagli sponsor e che quindi sono quasi intoccabili fino a quando verranno sostituiti dal nuovo campione di turno"
che poi alla fine tutti gli ambienti sono ambienti di mer...figuriamoci dove girano milioni di euro. le stesse cose potrebbe dirle un calciatore, un tennista o un manager di qualunque azienda
 
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Mauro1988

Passista
31 Gennaio 2011
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Cannondale SystemSix
iniziato a leggere in questo periodo, quasi finito, quello che mi lascia perplesso ogni volta che lo chiudo è la sua idea o tentativo di passare come perseguitato, "non mi volevano di qua", "hanno danneggiato quelli intorno a me", "non ero visto di buon occhio" ecc... caspita ma con tutto quello che hai scritto che facevi a ragion veduta eri trattato cosi, nell'ambiente alla fine si sa ben prima della squalifica chi "si cura" e chi no.

Il libro comunque è davvero interessante ed è vero che scorre bene, e quando descrive il ciclismo io gli credo...non aveva più niente da perdere perchè inventarsi le cose?
 

alboslr

Gregario
8 Settembre 2014
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atalaslr
iniziato a leggere in questo periodo, quasi finito, quello che mi lascia perplesso ogni volta che lo chiudo è la sua idea o tentativo di passare come perseguitato, "non mi volevano di qua", "hanno danneggiato quelli intorno a me", "non ero visto di buon occhio" ecc... caspita ma con tutto quello che hai scritto che facevi a ragion veduta eri trattato cosi, nell'ambiente alla fine si sa ben prima della squalifica chi "si cura" e chi no.

Il libro comunque è davvero interessante ed è vero che scorre bene, e quando descrive il ciclismo io gli credo...non aveva più niente da perdere perchè inventarsi le cose?

Di motivi per inventarsi quelle cose ne aveva a bizzeffe: "non passare per chi ha barato" "passare da campione, poiché erano tutti dopati" "confermare che le vittorie erano sue e non del doping".
Non dico che non sia come dice Deluca ma io voglio avere sempre il beneficio del dubbio.
Davvero bel libro che invita alla lettura (io l'ho letto 3 volte), ma se vuoi un consiglio non ti focalizzare sull'argomento doping, altrimenti vedrai sempre i pro e non legati a questo oscuro mondo. Non è tutto così!vedi Phil Gaimon, NIbali etc.
 

patbici

Pedivella
4 Novembre 2019
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Bianchi sprint ultegra disc
Premesso che io non sono un ciclista ma solo uno che va in bici, dopo averne letto ieri sera sul forum mi sono incuriosito, l'ho scaricato e me lo sono "bevuto" d'un fiato.
Sull'arroganza del personaggio non entro, conosco persone che hanno altrettanta convinzione di essere i migliori e competono per la coppa del nonno, quindi.
Le dinamiche delle storture indotte dal successo, invece, le conosco anche troppo bene per esserne stato diretto spettatore, ciò che l'autore racconta è molto familiare e credibile.
Un bel libro, secondo me. Da leggere.
 

patbici

Pedivella
4 Novembre 2019
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Bici
Bianchi sprint ultegra disc
c'è anche, sul tema, il libro di Riccò, "cuore di cobra". Su amazon pare trovarsi.

Prendendo spunto dal tema, anche se forse non è il "posto" giusto, potrebbe aprirsi una riflessione sull'incidenza del doping in senso metaforico in qualsiasi attività competitiva. Io di doping nell'attività professionale (nel senso di "darsi un aiutino" limando a proprio beneficio le regole per acquisire un vantaggio indebito sui concorrenti) ho la sensazione di vederne sovente. Immagino che sia fisiologico.
 

Mauro1988

Passista
31 Gennaio 2011
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Cannondale SystemSix
Finito oggi...trovato molto interessante, anche se una brutta realtà e sempre meglio scoprirla e interessarsene. In quello che racconta del mondo del ciclismo alla fine gli ho creduto, in generale è tutto un loop: vai forte e tutti ti sono incollati al culo, ti beccano e rimani da solo....sconti la tua pena e riparti dal basso, ritorni ad andar forte e tutti ritornano ad attaccarsi al culo pur sapendo che prima ti hanno schifato e odiato e pur sapendo che se vai ancora cosi forti il motivo è sempre lo stesso", in parole definitive, tutti lo sanno che è cosi e lo accettano fino a quando non si viene beccati!!

Non so se lo consiglierei ai giovani perchè l'interpretazione potrebbe non essere quella giusta...la mia è che Danilo alla fine ha vissuto una vita di M..da, sprecata perchè sono anni passati in una bolla irreale, il professionismo, i soldi, le belle donne, la casa di lusso, le auto di lusso, i successi con la gente che ti acclama, alla fine tutto finto, non è rimasto nulla, ti hanno distrutto e a mente lucida per fare quella vita hai pure rinunciato a tutto e fatto fatica.....era meglio accettare il fatto di non fare il ciclista e di viverla come una normale passione, avere qualcosa meno da una parte ma guadagnarci molto di più dall'altra.
 

Mauro1988

Passista
31 Gennaio 2011
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Bici
Cannondale SystemSix
Consiglio a chi ancora deve leggerlo di sfruttare i "link" a fondo pagina per andare a vedere nello stesso momento della lettura i video su youtube delle gare che racconta e delle interviste...mi ha permesso di capire ancora meglio di cosa stava parlando, se in TV vedi uno che parte e lascia tutti li a rincorrerlo come se fosse una moto e arriva al traguardo con giusto giusto il fiatone, una idea te la fai.