Navigatore Android

CiccioneInBici

Apprendista Scalatore
13 Gennaio 2016
2.011
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Wilier Cento1 SR
Salute.
Ho fatto un giretto, ma non ho trovato un thread specifico. Perciò provo ad avere un consiglio da voi "bike-informatici".
Premessa.
La mia natura di girandolone e la conoscenza che ho delle strade della mia regione, mi rendono il navigatore ufficiale di tutti i gruppi che frequento. Questo mi risparmia la spesa e il peso di qualunque marchingegno tipo Garmin.
Ma una volta l'anno si va pure in ferie con la bici (e anche con la moglie, tollerata :eek:) in regioni sconosciute o conosciute solo in piccola parte.
Dunque, rispolvero il porta-cellulare da pipa e uso il cellulare come navigatore di tanto in tanto quando serve, con tutti i limiti che sono ovvi per un cellulare rispetto al Garmin (luminosità e durata batteria). Mi faccio dei percorsi sui più maneggevoli OpenRunner e Gpsies, scarico sul cellulare le tracce GPX e vado di navigatore.
In bici non ho altre esigenze di tracciamento, pur essendo abbastanza tecnologico.
Quesito.
Allora, secondo voi, per fare buona navigazione nei punti critici quale app Android funziona meglio tra le varie Osmand, Endomondo ecc. ecc.?
 

edoardo3

Apprendista Scalatore
11 Settembre 2009
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Firenze
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Bici
Carbonella svizzera (Made in Taiwan)
Salute.
Ho fatto un giretto, ma non ho trovato un thread specifico. Perciò provo ad avere un consiglio da voi "bike-informatici".
Premessa.
La mia natura di girandolone e la conoscenza che ho delle strade della mia regione, mi rendono il navigatore ufficiale di tutti i gruppi che frequento. Questo mi risparmia la spesa e il peso di qualunque marchingegno tipo Garmin.
Ma una volta l'anno si va pure in ferie con la bici (e anche con la moglie, tollerata :eek:) in regioni sconosciute o conosciute solo in piccola parte.
Dunque, rispolvero il porta-cellulare da pipa e uso il cellulare come navigatore di tanto in tanto quando serve, con tutti i limiti che sono ovvi per un cellulare rispetto al Garmin (luminosità e durata batteria). Mi faccio dei percorsi sui più maneggevoli OpenRunner e Gpsies, scarico sul cellulare le tracce GPX e vado di navigatore.
In bici non ho altre esigenze di tracciamento, pur essendo abbastanza tecnologico.
Quesito.
Allora, secondo voi, per fare buona navigazione nei punti critici quale app Android funziona meglio tra le varie Osmand, Endomondo ecc. ecc.?

Mai provato komoot?
 

podilato

Gregario
22 Aprile 2015
642
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Allora, secondo voi, per fare buona navigazione nei punti critici quale app Android funziona meglio tra le varie Osmand, Endomondo ecc. ecc.?
La domanda da un milione di Euro, cui segue una risposta (apparentemente) banale: tutte fanno bene o male la stessa cosa, dipende da quale ti piace di più e meglio si adatta alle tue esigenze.

Detto questo, passiamo a qualche approfondimento:

Fondamentalmente utilizzo un vetusto e glorioso Garmin Edge 305 (trovo comunque che - a parita' di funzioni utilizzate - lo strumento non faccia particolare differenza): talvolta, come te, pianifico il percorso con Google Maps/BaseCamp/MapSource/etc. e lo faccio fagocitare al dispositivo: ho un breadcrumb da seguire e sono a posto. Facile in mtb, meno facile – almeno per me – in bdc (quando dicono “la città è una giungla d’asfalto non scherzano… oppure sono io: mah!”), pertanto mi è capitato di domandarmi – in città mai visitate prima – “dove razzo sono finito?” (corollario “per andare dove devo andare, da che parte devo andare”)… intendiamoci, la traccia la riprendo con relativa tranquillità, sebbene – in rare occasioni – quella tranquilla stradina indicata sulla mappa è in realtà un’interstatale a 8 corsie… il PC è lontano, il proprio piano dati non permette granché (oppure non c’è connettività dati – ricordate sempre le leggi di Murphy), pertanto serve un piano B. Per diretta esperienza, nulla batte le mappe offline – per quanto imprecise o obsolete queste possano essere: si estrae il cellulare dalla tasca e si prosegue.

Come? Io faccio così…

A me piace OruxMaps. L’operatività ricorda i vecchi Garmin eTrex (oltre ad avere compatibilità con le mappe “open” Garmin – per esempio, in Italia utilizzavo queste, sebbene ad oggi siano tecnicamente obsolete, non credo la morfologia del paese sia cambiata molto).

Oltre al precedente, porto sempre con me il classico Tomtom (in Italia non era male) e il sovietico Navitel: il primo – quando in bici – lo apprezzo per la consultazione al volo: mi fermo, faccio una bevuta, guardo dove mi trovo, guardo dove devo andare, rimetto il cellulare in tasca e proseguo. Nel tuo caso, però, Navitel è più adatto, poiché (pur essendo lievemente più macchinoso di un Tomtom) fa esattamente quanto hai descritto: gli dai in pasto un gpx (come piacevole aggiunta, ti permette altresì di registrare la tua attività per analisi successiva), metti il telefono sul teste’ rispolverato portacellulare da manubrio… e via!

Una parentesi circa Google maps: sappiamo bene che permette di scaricarsi parte delle mappe per successivo utilizzo offline, ha decentissime funzioni di navigazione (niente particolare, ma non ci si può davvero lamentare).

Poi ci sono altre app/arzigogoli/funzioni/dispositivi... potrei effettivamente andare avanti per ore, ma ho premesso che avrei descritto il software che uso: oltre all'Edge 305 e relativi sensori Ant+ usavo un cellulare android da due lire: ora ne uso uno da quattro. Poi ho una manciata di pc con Linux, un Mac e una vm con Windows da qualche parte, con i quali traccio percorsi e faccio piani per la dominazione dell'universo. Tutto qua.

“Ma io voglio anche l’interfacciamento ai sensori, al power meter, all’alabarda spaziale, a Instagram, etc.”: per design, l’architettura di Android (e iOS) permette l’accesso contemporaneo ad una risorsa hardware – leggasi AGPS, Ant+, BT(LE), data, etc. – da più applicazioni. Nulla e nessuno ci vieterà di usare, allo stesso tempo, (ad esempio) ipbike, Tomtom, Instagram e via discorrendo, passando da un’applicazione all’altra a seconda della necessità del momento. Però, almeno così ha funzionato per me, le più grandi stupidaggini e le buche più profonde (di quelle che la vibrazione va dritta dal telaio alle ossa, per intenderci) le ho sempre prese quando mi sono distratto per quell’attimo superiore alla frazione di secondo che normalmente impieghiamo per guardare il display del dispositivo che siamo utilizzando: con questo intendo che lo smartphone, la cui utilità è indubbia, finisce sistematicamente per diventare uno strumento di distrazione con le ovvie – pericolose – conseguenze.

Per il resto, un powerpack (nel mio caso autocostruito a pile ricaricabili, che mi fa sentire molto ganzo) non sta male nelle tasche... ma questo e' un altro discorso (sono gia' stato fintroppo prolisso). o-o
 

CiccioneInBici

Apprendista Scalatore
13 Gennaio 2016
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Bici
Wilier Cento1 SR
Grazie per la generosità della risposta.
Finora ho provato solo Oruxmap e Osmand.
Trovando la prima graficamente meno fruibile e la seconda macchinosa.
Osmand tra l'altro limita i download delle cartografie.
Google Maps ti fa ammattire per combinare qualcosa con le tracce, va bene solo se ti sei perso e sai dove tornare.
Attendo altre segnalazioni per fare prove.
 

podilato

Gregario
22 Aprile 2015
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Ne vogliamo parlare?
Parliamone pure: nonostante il diktat fondamentale dello smartphone impone che la durata della batteria è inversamente proporzionale ai servizi che usi (qui valgono i soliti consigli: airplane mode, riduzione della luminosità/timeout del display – che puoi riattivare in qualsiasi momento usando il sensore di prossimità con un app tipo questa e via discorrendo), questa – presto o tardi – finisce inesorabilmente per esaurirsi.

In questo triste momento della propria esistenza, dove ci si ritrova improvvisamente abbandonati in un mondo selvaggio e crudele senza sapere più nulla circa lo status update del nostro commercialista, le possibilità qui sono diverse: dinamo sul mozzo (efficiente ma costosetta: BioLogic Joule, Schmidt Original Nabendynamo, Shimano Nexus, SRAM etc.), pannelli solari (meh… ne ho provati diversi ma non mi hanno entusiasmato: punti a sfavore sono posizionamento e operatività) e powerpack.

Quest’ultimo (trovo sia) la soluzione più pratica ed economica: le possibilità sono infinite, dal comprarne uno bello che pronto al costruirselo. In quest’ultimo caso, si può partire dalla versione semplice (ingredienti: un portabatterie AA (va benissimo, ad esempio, cannibalizzarne uno da quella vecchia radio portatile che giace inutilizzata da anni in un cassetto), un cavo mini USB tagliato con i fili spellati, un saldatore, stagno, nastro adesivo): dall’USB tagliato, rimuovere il cavo bianco, separare il rosso dagli altri, unire gli altri tra loro, saldare con il nero e rosso del portabatterie, lasciare raffreddare, coprire saldature e cavo con nastro adesivo – per chi non avesse capito qui c’è (bene o male) la stessa “ricetta” con fotografie, etc.; per i “solutori più abili”, si potrà mettere un regolatore lineare (nel mio primo prototipo, usai un LM317 tra portabatterie e cavo USB). Si prenderà un numero di batterie pari (od un multiplo di queste, per giri molto lunghi e randonnée, etc.) a quelle contenute al portabatterie e via: si prediligano batterie ricaricabili NiMH (circa 2000-2100 mAh per ora - moltiplicato [piu' o meno] il numero delle batterie) alle NiCd (1000 mAh) o ioni di LiIon (800-900 mAh), etc. Tutto qua. o-o

Ah si... la durata: parto con il powerbank 1.0 (circa 2000 mAh) disconnesso e quando i dispositivi annunciano "ho fame!" lo collego: cosi' facendo, l'Edge 305 passa da 7 a 14 ore, il cellulare (che di solito non adopero: l'ho usato per qualche tempo quale alternativa al Garmin mentre aspettavo l'arrivo della batteria sostitutiva) da 4 a 7 ore. Con il powerbank 2.0 (circa 4000 mAh) non so... il :culo: ha capitolato prima :mrgreen:
 
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fabiopon

Maglia Rosa
19 Novembre 2009
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Specialized Roubaix SL2 + Olmo Zeffiro VCT + Rockraider 5.1
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Ma una volta l'anno si va pure in ferie con la bici (e anche con la moglie, tollerata :eek:) in regioni sconosciute o conosciute solo in piccola parte.
Dunque, rispolvero il porta-cellulare da pipa e uso il cellulare come navigatore di tanto in tanto quando serve, con tutti i limiti che sono ovvi per un cellulare rispetto al Garmin (luminosità e durata batteria). Mi faccio dei percorsi sui più maneggevoli OpenRunner e Gpsies, scarico sul cellulare le tracce GPX e vado di navigatore.
In bici non ho altre esigenze di tracciamento, pur essendo abbastanza tecnologico.
Quesito.
Allora, secondo voi, per fare buona navigazione nei punti critici quale app Android funziona meglio tra le varie Osmand, Endomondo ecc. ecc.?
Le risposte che che ti hanno dato sono tecnicamente ineccepibili e più che esaurienti ed anche io uso varie app e programmi.
Però dammi retta: nei giri incasinati stampati su carta i punti più "difficili" e/o importanti, metti tutto in una bustina di plastica, chiudi e mettitela in tasca.
Al limite la usi durante una improvvisa sguaraus (esperienza bruttissima)!
o-o
 

CiccioneInBici

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Però dammi retta: nei giri incasinati stampati su carta i punti più "difficili" e/o importanti, metti tutto in una bustina di plastica, chiudi e mettitela in tasca...
Consiglio talmente prezioso che ancora lo adotto nei giri nuovi, avendo poi in fondo cominciato esattamente così. Il fatto è che dopo un po', non ne ho avuto più bisogno, nelle mie zone.
Ora si ripropone la copia della santa carta Touring in plastichetta.
 

CiccioneInBici

Apprendista Scalatore
13 Gennaio 2016
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Wilier Cento1 SR
A beneficio di chi leggerà poi, faccio punto della situazione.
Ho scaricato ORUXMAPS, che avevo usato 3 anni fa e ho fatto un giro di prova (breve, 75 km) con traccia precaricata. Avevo usato Oruxmap, appunto anni fa, con qualche delusione per la grafica.
Non so se è molto migliorata la app o è molto migliorato il mio cell, ma adesso la grafica è pienamente funzionale anche con luce estiva. Ho portato il cell in standby, ma con Oruxmaps attivo in background, accendendo il display ogni tanto in prossimità di incroci. La risposta è stata sempre immediata e il posizionamento senza ritardi, sospetto che in standby non perda l'aggancio al GPS. Ho continuato così per saggiare il consumo di batteria.
A GPS attivi per tutta l'uscita la batteria è tornata a casa all'80% (ho un Motorola Moto E, oggi un entry point degli smartphone, ma costa 1/8 di quelli strafichi). Ho subìto anche le insopportabili insistenze da parte della signorina che alloggia nel programma a tornare sulla retta via, quando mi sono allontanato per prova dalla traccia. La signorina si è mostrata più insistente di una moglie maldisposta, ma molto premurosa.
Infine, in navigazione ho scoperto che la app ha un cockpit in basso davvero raffinato, che rende quasi inutile il computerino per i dati di movimento.
ORUXMAPS promosso a pieni.

Per favore, mi date una dritta per una mappa offline STRADALE da usare solo su strada, leggera perché senza DEM o curve di livello? Grazie
 

CiccioneInBici

Apprendista Scalatore
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