La vedo in un modo molto diverso da quella che é la visione della dirigenza attuale.
Partendo da quanto ho letto sul caso DI SALVO: la normativa Master dell'UCI prevede che a quei Mondiali possano partecipare solo i Master tesserati per una federazione affiliata. Prevede però che a quei mondiali possano partecipare anche i corridori
elite che non sono tesserati per una squadra registrata all'UCI.
Leggendo gli articoli e verificando i regolamenti credo che questa regola sugli ex-agonisti sia una cosa assolutamente sbagliata: non si può impedire che uno faccia lo sport al livello che vuole: tanto quelli che sono scarsi arriveranno sempre ultimi anche se corressero con la moglie!
Questo in Italia accade solo nel mondo del ciclismo: negli altri sport no, perché é un principio contrario a quelli stabiliti dal Coni!
Sugli ex dopati, trovo iniqua ed ingiusta la regola etica poiché adottata in violazione del codice WADA, sono dell'idea che nell'amatoriale alla prima positività si debba prevedere la radiazione.
Poiché non é previsto dal codice WADA, che é quello applicato anche agli amatori e che non fa distinzione fra le varie categorie di tesserati, é necessaria per l'introduzione di tale nuova regola una variazione a livello internazionale.
Tranne pochi casi, quando alla positività si aggiungono altri aspetti della normativa antidoping, agli atleti positivi non vengono inflitti mai più di due anni di squalifica per ogni caso: e solo alla terza positività é prevista la radiazione.