Sono alle pagine finali del libro. Non ho grande esperienza in palestra, ma ciò che mi hanno insegnato è scegliere un peso che ti consenta di arrivare alle ultime ripetizioni esausto, ma non al punto da inficiare la qualità dell'esecuzione. E questo è tanto più vero per esercizi come gli squat dove una scorretta esecuzione è potenzialmente molto dannosa. Se sei alle prime armi parti leggero (anche il bilanciere scarico va bene), cura l'esecuzione ed aggiungi gradualmente il carico nel corso delle settimane. Appena noti o ti fanno notare una sbavatura nei movimenti fermati e scendi un po' con il peso.
Stessa impressione da parte mia. Ad esempio nel libro mancano completamente esercizi di core stability, tra l'altro trovo forzato suggerire i crunch con torsione del busto a chi magari non ha padronanza completa dei crunch classici.
Credo che dipenda molto dal singolo soggetto. Personalmente, da ectomorfo, ti dico che ne ho tratto giovamento, a discapito dell'agilità.
Ad ogni modo, ho riesumato la discussione per chiedervi come interpretate l'allenamento F1.
Qualcuno diceva:
Quoto Friel:
1) Quante ripetizioni? Su un forum anglofono leggevo una risposta dell'autore stesso dicendo che sostanzialmente dipende da quanto ti senti in forma in funzione del periodo dell'anno e della settimana in cui affronti la sessione
2) Quanto recupero tra salite?
3) 70 rpm o più agile. Tendenzialmente in salita sono un criceto (95-100 rpm), dovrei limitarmi e restare attorno alle 80 per stimolare la forza?