Bella discussione. Un paio di precisazioni, affinché non si arrivi però a facili conclusioni.
1. Discorso di sicurezza : ben vengano test fatti da riviste, o enti indipendenti, a tutela del consumatore. Le aziende serie non possono che auspicare cose di questo tipo, perché chi mette il proprio marchio sui telai è oggi obbligato a rifarsi, alle recenti normative Europee. Inoltre ogni azienda seria, oltre agli anni di garanzia, 2 obbligatori, 3-5 le piu' affidabili e "a vita", di solito per questioni di puro marketing (perché la offrono solo al primo acquirente e perché telai in carbonio non possono piu' essere affidabili, dopo tempo di uso intenso, per caratteristiche stesse della materia prima), deve avere anche una "product liability" (assicurazione prodotto), che tuteli il consumatore, in caso di danno procurato, che no ha niente a che vedere con la garanzia sul prodotto stesso.
2. Le aziende importanti non comprano telai "open mold" in Asia. Sviluppano progetti di modelli esclusivi, secondo le intenzioni dei loro PM di offrire telai sempre migliori. La progettazione, lo sviluppo, le fasi di prototipazione, gli stampi, i test, tutto quello definito, in genere, R & D, ha un costo che, naturalmente, oltre ai costi di Marketing (molto importanti, ma non solo, per questione di immagine, ma anche perché solo con squadre di vertice si hanno i feed-back necessari per produrre telai all' altezza), viene poi aggiunto al mero costo dello stampaggio del telaio. Il progetto Aero di Ridley, solo per i due modelli Dean e Noah, è costato due anni di lavoro e 1,2 milioni di euro, prima ancora di cominciare con la prima produzione di serie.
Oltre a questo, c'è produzione e produzione e produttore e produttore. Le cifre che ho letto in alcuni post precedenti non si avvicinano neanche al nostro "entrata di gamma" carbonio. Questo non vuol dire che telai in carbonio che si possono acquistare a 260 euro, in rete si rompano necessariamente tutti, ma starei ugualmente molto attento e comunque i criteri di scelta sono discrezionali.
Anche la finitura del prodotto che viene, ormai per tutti, dall' Asia, ha in' incidenza importante sul computo dei costi di produzione. Una cosa è fare finire, presso il produttore asiatico, un telaio "open mold" con la propria decalcomania e sopra uno strato di trasparente, un' altra cosa è verniciare interamente, senza l' uso di decalcomanie, presso la propria sede Europea, un telaio esclusivo. La differenza in tempo di esecuzione ? Da 1 ora di lavoro, a due giorni. La differenza del prodotto ? C'è chi ci fa caso e chi no ed è giusto che sia così, per fortuna.
Se volete avere dei chiarimenti, visitate i siti delle aziende e guardate i video delle fasi di produzione. Sono certo che avreste elementi in piu' di valutazione.
Buone pedalate !
Luca Brischetto
1. Discorso di sicurezza : ben vengano test fatti da riviste, o enti indipendenti, a tutela del consumatore. Le aziende serie non possono che auspicare cose di questo tipo, perché chi mette il proprio marchio sui telai è oggi obbligato a rifarsi, alle recenti normative Europee. Inoltre ogni azienda seria, oltre agli anni di garanzia, 2 obbligatori, 3-5 le piu' affidabili e "a vita", di solito per questioni di puro marketing (perché la offrono solo al primo acquirente e perché telai in carbonio non possono piu' essere affidabili, dopo tempo di uso intenso, per caratteristiche stesse della materia prima), deve avere anche una "product liability" (assicurazione prodotto), che tuteli il consumatore, in caso di danno procurato, che no ha niente a che vedere con la garanzia sul prodotto stesso.
2. Le aziende importanti non comprano telai "open mold" in Asia. Sviluppano progetti di modelli esclusivi, secondo le intenzioni dei loro PM di offrire telai sempre migliori. La progettazione, lo sviluppo, le fasi di prototipazione, gli stampi, i test, tutto quello definito, in genere, R & D, ha un costo che, naturalmente, oltre ai costi di Marketing (molto importanti, ma non solo, per questione di immagine, ma anche perché solo con squadre di vertice si hanno i feed-back necessari per produrre telai all' altezza), viene poi aggiunto al mero costo dello stampaggio del telaio. Il progetto Aero di Ridley, solo per i due modelli Dean e Noah, è costato due anni di lavoro e 1,2 milioni di euro, prima ancora di cominciare con la prima produzione di serie.
Oltre a questo, c'è produzione e produzione e produttore e produttore. Le cifre che ho letto in alcuni post precedenti non si avvicinano neanche al nostro "entrata di gamma" carbonio. Questo non vuol dire che telai in carbonio che si possono acquistare a 260 euro, in rete si rompano necessariamente tutti, ma starei ugualmente molto attento e comunque i criteri di scelta sono discrezionali.
Anche la finitura del prodotto che viene, ormai per tutti, dall' Asia, ha in' incidenza importante sul computo dei costi di produzione. Una cosa è fare finire, presso il produttore asiatico, un telaio "open mold" con la propria decalcomania e sopra uno strato di trasparente, un' altra cosa è verniciare interamente, senza l' uso di decalcomanie, presso la propria sede Europea, un telaio esclusivo. La differenza in tempo di esecuzione ? Da 1 ora di lavoro, a due giorni. La differenza del prodotto ? C'è chi ci fa caso e chi no ed è giusto che sia così, per fortuna.
Se volete avere dei chiarimenti, visitate i siti delle aziende e guardate i video delle fasi di produzione. Sono certo che avreste elementi in piu' di valutazione.
Buone pedalate !
Luca Brischetto