cosa avete mangiato? (parte 10)

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msmtrt1

Maglia Gialla
16 Agosto 2013
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Laurea in economia, ma che significa? Chiunque dotato di cervello può studiare da solo....io studio ing meccanica e ho fatto studi autonomi,di,fisica che potrei saperne quanto un laureato di fisica.....il discorso titoli accademici è superficiale

All altra,domanda riapondo domani che sto,dal cell

Ma certo io cosa ho preso a fare una laurea, un master, un dottorato di ricerca (nel mio campo s'intende) se poi sto a rispondere sul forum a selfmademan :wacko:

Leggo di gente che ha fatto studi autonomi di fisica atteggiarsi a saperne quanto un fisico, tutti bravi dietro ad una tastiera. Peccato che questo è il topic dell'alimentazione e non la fiera del cazzaro :D



io sono anni che studio e approfondisco, se qualcuno necessitasse di un'operazione a cuore aperto sono disponibile....
 

kikhit

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21 Dicembre 2004
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una bitumiera e altri aggeggi a pedali con due ruote più o meno grasse
Non ho capito cosa intendi per falso benessere.

L'introduzione di proteine animali nell'alimentazione umana ha contribuito ad aumentare l'aspettativa di vita questo penso sia inconfutabile.

Vedi, affermazioni come queste mi innervosiscono non poco.

Perché uno che non è abituato ad affrontare un iter formativo istituzionalizzato non potrà mai imparare tante cose che vengono prima, molto prima, delle nozioni: prima di tutto il metodo e l'uso della logica scientifica, poi l'umiltà e il rispetto di chi ha più competenze.. che è la base di un confronto intellettuale... e poi le legnate che è giusto prendere quando uno vuole fare il saccente.

Buona serata o-o

Sei antropologo? No, perché la prima affermazione così perentoria messa a fianco dell'altro post, mi spiazza decisamente ;-) o-o
 

kikhit

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una bitumiera e altri aggeggi a pedali con due ruote più o meno grasse
non ho capito se puoi argomentare per favore

Hai fatto un'affermazione molto forte e assertiva (che alla luce della mia specifica formazione non condivido in buona misura) e sono curioso di sapere se è frutto di competenze e conoscenze accademiche adeguate in ambito antropologico oppure è una cosa detta alla selfmademan, senza alcuna polemica o-o
 

talpa

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15 Settembre 2011
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un vecchio cancello da usare in città :-)
Hai fatto un'affermazione molto forte e assertiva (che alla luce della mia specifica formazione non condivido in buona misura) e sono curioso di sapere se è frutto di competenze e conoscenze accademiche adeguate in ambito antropologico oppure è una cosa detta alla selfmademan, senza alcuna polemica o-o

faccio un copia-incolla :mrgreen:

Le proteine animali hanno esercitato un ruolo fondamentale nell’aumento del benessere a partire dagli anni ’50, con la crescente richiesta di alimenti di origine animale ed in particolare della carne, considerata fino ad allora un alimento per pochi privilegiati. Grazie al cambio di alimentazione con l’introduzione di quantità crescenti di cibi animali ad alto valore nutrizionale, unito al miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie e al progresso nella medicina, si ha avuto un notevole incremento dell’aspettativa di vita ed un aumento dell’altezza media, salita di un centimetro ogni dieci anni, grazie all’abbondanza di proteine animali, che ha consentito di esprimere al meglio le potenzialità genetiche della popolazione.
Per questo le proteine animali sono fondamentali nei primi periodi di vita, nella crescita e sviluppo fisico dei bambini. Specialmente nei bambini dai 3 ai 5 anni è stato dimostrato che una dieta povera di proteine animali, inferiori ai 20g al giorno, ha un notevole impatto negativo sulle loro “performance cognitive”, valutate secondo lo “score” Terman-Merril (Scrimshaw, 1998). Anche negli anziani, un consumo regolare di alimenti di origine animale all’interno di una dieta varia, è di grande utilità per mantenere le funzioni vitali dell’organismo e ridurre i fenomeni della senescenza.
 

msmtrt1

Maglia Gialla
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Le proteine animali hanno esercitato un ruolo fondamentale nell’aumento del benessere a partire dagli anni ’50, con la crescente richiesta di alimenti di origine animale ed in particolare della carne, considerata fino ad allora un alimento per pochi privilegiati. Grazie al cambio di alimentazione con l’introduzione di quantità crescenti di cibi animali ad alto valore nutrizionale, unito al miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie e al progresso nella medicina, si ha avuto un notevole incremento dell’aspettativa di vita ed un aumento dell’altezza media, salita di un centimetro ogni dieci anni, grazie all’abbondanza di proteine animali, che ha consentito di esprimere al meglio le potenzialità genetiche della popolazione.

Per questo le proteine animali sono fondamentali nei primi periodi di vita, nella crescita e sviluppo fisico dei bambini. Specialmente nei bambini dai 3 ai 5 anni è stato dimostrato che una dieta povera di proteine animali, inferiori ai 20g al giorno, ha un notevole impatto negativo sulle loro “performance cognitive”, valutate secondo lo “score” Terman-Merril (Scrimshaw, 1998). Anche negli anziani, un consumo regolare di alimenti di origine animale all’interno di una dieta varia, è di grande utilità per mantenere le funzioni vitali dell’organismo e ridurre i fenomeni della senescenza.



Infatti mia moglie mi dice che sono un bambinone....!!! [emoji23][emoji23][emoji23]


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kikhit

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Le proteine animali hanno esercitato un ruolo fondamentale nell’aumento del benessere a partire dagli anni ’50, con la crescente richiesta di alimenti di origine animale ed in particolare della carne, considerata fino ad allora un alimento per pochi privilegiati. Grazie al cambio di alimentazione con l’introduzione di quantità crescenti di cibi animali ad alto valore nutrizionale, unito al miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie e al progresso nella medicina, si ha avuto un notevole incremento dell’aspettativa di vita ed un aumento dell’altezza media, salita di un centimetro ogni dieci anni, grazie all’abbondanza di proteine animali, che ha consentito di esprimere al meglio le potenzialità genetiche della popolazione.
Per questo le proteine animali sono fondamentali nei primi periodi di vita, nella crescita e sviluppo fisico dei bambini. Specialmente nei bambini dai 3 ai 5 anni è stato dimostrato che una dieta povera di proteine animali, inferiori ai 20g al giorno, ha un notevole impatto negativo sulle loro “performance cognitive”, valutate secondo lo “score” Terman-Merril (Scrimshaw, 1998). Anche negli anziani, un consumo regolare di alimenti di origine animale all’interno di una dieta varia, è di grande utilità per mantenere le funzioni vitali dell’organismo e ridurre i fenomeni della senescenza.

ma cita la fonte almeno... che potresti un giorno sbagliare a copiare-incollarre il VV ;-)

Io la questione la inquadro in un ambito omlto più ampio, sia storico che geografico, limitarsi alla situazione degli ultimi 50 anni in un piccolo angolo di mondo non ha molto senso e vaòle solo per quel piccolo angolo di mondo.

Ma senza entrare nel merito, in quanto il discorso è molto complesso e non basta leggersi due cose su internet (altrimenti mi leggo due cose sugli interventi di microchirugia e mi metto ad operare), la mia era più una osservazione sul metodo, ovvero rimarcare la necessità di una formazione accademica e, appunto, di un metodo ecc. ecc., per poi fare affermazioni molto secche e molto semplicistiche che mi aspetterei solo da chi ha grande competenza in un determinato ambito... ma di solito chi ha competenza in un certo ambito, non fa affermazioni perentorie, e qui casca l'asino. o-o
 

sovrasterzo85

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andre.road

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Quando si parla di "benessere" ci riferiamo a un ambito storico abbastanza preciso, grossomodo riconducibile alla storia moderna dei Paesi Occidentali.

In effetti, è in questo periodo che i progressi della tecnica e della scienza diventano "fenomeni di massa", ricadendo sulle popolazioni a prescindere dalle classi sociali di appartenenza e ingenerando trasformazioni "epocali" sulla vita delle persone. Dunque, il "benessere" non è solo un concetto economico legato al reddito pro capite ma comprende un set di variabili eterogeneo e altresì documentato da numerose fonti e ricerche.

Vi è una ricerca molto ben fatta che è stata pubblicata in occasione del centenario dell'Unità d'Italia a cura di Giovanni Vecchi. Lui è un ricercatore che si occupa di teoria, misurazione e storia del benessere. L'opera è collettanea, dunque coinvolge numerosi altri ricercatori ed è multidimensionale/multidisciplinare, nel senso che lavora sulla nozione di "benessere" scandagliando le diverse dimensioni che lo compongono. Mi riferisco a "In ricchezza e in povertà. Il benessere degli italiani dall'Unità ad oggi", pubblicata con la casa editrice Il Mulino (2011).

E' un tomo molto corposo, la cui lettura dall'inizio alla fine è fortemente sconsigliata:mrgreen: Ogni capitolo è di fatto una ricerca.

Volevo riferirmi al primo capitolo sulla "Nutrizione", la cui ricerca è frutto di una collaborazione con una storica dell'alimentazione e la cui bibliografia è un ottimo punto di partenza per ulteriori approfondimenti delle fonti (anche storiche) di riferimento. Ovviamente, non è solo un lavoro teorico ma corroborato da dati e documentazioni.

[1.Fonti diverse, storie diverse 1.1 La distribuzione delle calorie 1.2 Il percorso della ricerca 2. Calorie disponibili: un indicatore del benessere 2.1 Quali calorie? 2.2 Quante calorie erano disponibili in media? 2.3 Un Paese più sazio degli altri 3. Una nutrizione adeguata 4. Ben nutriti in media. E chi era sotto la media? 5. I bilanci alimentari delle famiglie italiane di fine Ottocento 5.1 Il popolo minuto di Napoli 5.2 Prime notizie sull'alimentazione dei lavoratori agricoli 6. Carboidrati, proteine grassi 7. La sconfitta della fame 8. Aprrofondimenti (La stima del fabbisogno calorico e della sottonutrizione - Contabilità nazionale e indagini campionarie)]

Questa è la struttura della ricerca. Ora, non so se su Google book sia disponibile la visura del volume oppure se Tu hai accesso a biblioteche digitali. Comunque, consiglio la lettura di questa parte della ricerca ma anche di altre che contribuiscono a connotare il concetto di "benessere" (la statura, la salute, il lavoro minorile, l'istruzione, etc.). E' davvero molto interessante.

Veniamo a noi. Il cambio paradigmatico per la popolazione italiana è da attribuirsi sostanzialmente al secondo dopoguerra. Due sono le variabili principali che oggettivamente influiscono su cambiamenti di tipo fisiologico: l'aumento del consumo pro capite di proteine animali (da meno di 20kg/anno pro capite a crescere); l'introduzione di vaccinazioni e cure di massa.

Queste due variabili, secondo i ricercatori producono almeno tre effetti: la diminuzione della mortalità infantile; la crescita della corporatura e della statura media; l'aumento progressivo dell'aspettativa di vita (che nei decenni precedenti era mediamente inferiore ai 50 anni).

Per questo mi son permesso di dire che l'introduzione di proteine animali ha contribuito ad aumentare l'aspettativa di vita. Che - occorre appena ricordare - non si misura solo in termini di vecchiaia ma anche di mortalità infantile. Non a caso qualsiasi pediatra sconsiglia di eliminare le proteine animali dalla dieta dei bambini, fin dalla tenera età.
 
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