Bici con misure diverse,quanti di voi ne possiedono?

matesino

Apprendista Scalatore
21 Giugno 2008
2.552
300
Roma
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Bici
Battaglin-Bianchi Lite Alloy-Colnago Master-Daccordi-Opera Bernini-Bianchi Mega Pro L-Magnum Ciybike
Salve amici sarà questa la sezione giusta?

La domanda è già nel titolo.

Ci pensavo oggi allorquando un amico mi ha detto che possiede due bici,telai non sloop;una col tubo orizontale c/c 55 e l'altra,sempre c/c 56.

A suo dire questa scelta è connessa alla necessità di avere un telaio più corto e raccolto,quindi più reattivo,per uscite/e/o gare in percorsi prevalentemente in salita e l'altra per persorsi pianeggianti e quindi granfondo.

Sulla più corta ha un attacco manubrio da 120,sulla più lunga un attacco da 110;in tal modo riesce comunque ad ottenere la medesima distanza per impugnare le manopole,anche se in effetti la distanza punta sella-centro attacco manubrio della bici con telaio più corto è più corta di 1 cm...;nonzo%.
Possibile che il tubo orizzontale più corto di appena 1 cm. possa generare questa differenza?

Lui sostiene che anche molti professionisti utilizzano bici con misure diverse a seconda dei percorsi,pare lo facesse anche il Panta.Oddio..rapportarsi ai prof...mi sembra un pò..azzardato...comunque il bello ed il fascino di questa passione che ci accomuna dipende proprio da questa diversità di esigenze ed opinioni in merito.

Quanti di voi possiedono bici con misure leggermente diverse?

Grazie per l'attenzione e buona serata!o-o
 

IbisTW

Gregario
21 Maggio 2014
540
12
Yilan County / Taiwan
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Bici
Giant TCR 2 + Defy 3
Io ho due bici con telai da 53 e 53.5. La misura e' molto simile, ma lo stile di guida e' molto diverso perche' la TCR e' una bici molto corta e reattiva mentre la Gran Fondo e'....beh, lo dice il nome.

Secondo me per avere stili guida diversi piu' che la dimensione della bici convien guardare la distanza tra le ruote e aggiustare l'attacco manubrio in base alle preferenze/necessita'.

Per dire, io in salita preferirei usare sempre la TCR proprio perche' e' piu' corta e reattiva, ed usando un attacco da 90mm e' anche comoda per la schiena.

Purtroppo son pigro quando si tratta di invertire le ruote, e dato che le Zonda sono sulla Gran Fondo quando vado in montagna la TCR resta a casa xD

Anche io ho letto di alcuni professionisti che usano bici diversi. Non molto tempo fa sul sito della Merida c'era l'intervista a uno del team Lampre-Merida che spiegava proprio come per le salite preferisse una bici molto piccola (in termini di distanza tra le ruote) per avere una posizione piu' raccolta.
In effetti la differenza c'e', pero' la differenza di cui parlo io non e' legata all'ottimizzazione della pedalata o altri discorsi tecnici, ma semplicemente un fatto di comodita'.
 

matesino

Apprendista Scalatore
21 Giugno 2008
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Battaglin-Bianchi Lite Alloy-Colnago Master-Daccordi-Opera Bernini-Bianchi Mega Pro L-Magnum Ciybike
Io ho due bici con telai da 53 e 53.5. La misura e' molto simile, ma lo stile di guida e' molto diverso perche' la TCR e' una bici molto corta e reattiva mentre la Gran Fondo e'....beh, lo dice il nome.

Secondo me per avere stili guida diversi piu' che la dimensione della bici convien guardare la distanza tra le ruote e aggiustare l'attacco manubrio in base alle preferenze/necessita'.

Per dire, io in salita preferirei usare sempre la TCR proprio perche' e' piu' corta e reattiva, ed usando un attacco da 90mm e' anche comoda per la schiena.

Purtroppo son pigro quando si tratta di invertire le ruote, e dato che le Zonda sono sulla Gran Fondo quando vado in montagna la TCR resta a casa xD

Anche io ho letto di alcuni professionisti che usano bici diversi. Non molto tempo fa sul sito della Merida c'era l'intervista a uno del team Lampre-Merida che spiegava proprio come per le salite preferisse una bici molto piccola (in termini di distanza tra le ruote) per avere una posizione piu' raccolta.
In effetti la differenza c'e', pero' la differenza di cui parlo io non e' legata all'ottimizzazione della pedalata o altri discorsi tecnici, ma semplicemente un fatto di comodita'.

Amico,condivido in pieno quello che hai scritto e ho ben evidenziato quella parte del tuo discorso.E' proprio vero e per stare in tema sono sceso subito a controllare la distanza che intercorre fra le ruore ant.e post. delle mie bici,due delle quali hanno un tubo orizzonatale diverso.Il caso vuole che la distanza fra centro ruota ant e post. sia di 98 cm.,in entrambe le bici!
Accidenti,non ci avevo pensato!

C'è da dire,poi,che non ho ben capito come funziona il rilevamento della misura di un tubo orizzontale di una bici con serie sterzo integrata.Mentre nelle tradizionali in acciao o alluminio sappiamo bene come misurare,su queste ultime considerando che il tubo orizzontale è un tutt'uno con la serie sterzo e il tubo forcella..la cosa si complica un pò;nonzo%...ed occorre attenersi alle misure che l'Azienda indica nelle schede tecniche dove generalmente la misura è riferita al "tubo piantone".

Comunque,dai,ci siamo,ho capito ed approvo.Nel caso specifico di queste mie bici,identiche in quella misurazione di cui abbiamo parlato,mi vien da pensare che ciò sia stato possibile perchè la forcella della mia OPERA è del tipo "onda",come le Pinarello..ecc..pertanto più "avanzata" delle forcelle tradizionali,anche in carbonio,generalmente più "dritte" come.ad es. le Colnago.


ERGO,la diversità anche minima dell'orizzontale è compensata dalla struttura diversa della forcella.


Poi è chiaro che la guidabilità della bici su percorsi diversi,pianura,montagna..ecc...è sempre un fatto personale,anche se con gli anni ho avuto modo di constatare come bici più pesanti hanno un "rilancio" ed una "stabilità" leggermente superiori a bici superleggere sopratutto quando si "tira" in gruppo.

Ovviamente vale per me che sono un...comune mortale!


Ma per stare in tema,a parte la mia riflessione a seguire la tua specifica,anche giorni fà ho ascoltato sui Rai Sport,in occasione di una tappa degli anni '80,considerazioni analoghe alla discussione che ho posto.



Bene,grazie per l'attenzione e..buone pedalate!Cia!
 

marc0

Novellino
14 Giugno 2012
2
1
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Bici
arrugginite
Ciao, condivido volentieri la mia esperienza di bici con taglie diverse, avendo negli anni accumulato un bel pò di "ferraglia" (in senso letterale) che uso abitualmente.
Per un pedalatore cicloturista come me, età considerevole, vale un discorso di comodità ed ergonomia, ovvero preservo alcuni parametri fondamentali (nell'ordine di importanza):
- altezza movimento centrale - fine sella
- arretramento sella da verticale movimento centrale (per evitare problemi alle ginocchia e/o di spingere in modo squilibrato tra quadricipite e bicipite).
- distanza tra sella e manubrio ed altezza manubrio rispetto alla sella (parametri correlati).
Sulla carta la mia misura sarebbe un 57, però avendo sempre chiari i miei parametri antropometrici riesco a pedalare su bici dal 53 (con pipe più alte di un narghilè :asd:), fino al 60, complice un cavallo alto che mi consente uno standover fino a 84 cm restando in "sicurezza zebedei".
Con un'Atala anni '70 taglia 59 (arrugginita e pesantissima) ci ho fatto, ad esempio, l'Eroica lo scorso anno, ovviamente una geometria comoda ed il telaio grande hanno aiutato parecchio a sopportate le vibrazioni e lo sforzo della schiena dopo i primi 150 km.
Di recente, per preparare la Novecolli, ho provato un percorso di circa 200 km/ 4000m dislivello tra le provincie di VR, VI e TN con 2 bici completamente diverse, una SIX13 taglia 54, molto racing, ed una full carbon taglia 58 (l'unica full-carbon che ho), geometria più comoda, tipo granfondo; ho verificato che, essendo le bici tarate nei primi due parametri in modo simile, la fatica è stata le stessa più o meno per gambe e schiena.
Ovviamente la cosa meno sorprendente è che entrambe siano meno comode dei "ferri" che uso più volentieri, ma per me l'acciaio rimane LA SCELTA per la bici da corsa comoda (OFF TOPIC).
Le ultime 2 uscite (130 km circa) le ho fatte con una vecchia Chesini anni 80, taglia 55x55, pipe pantografate + colori fluo (:wacko:) con set up 1x9 (corona 41, cassetta 11-28) e riassemblata con pezzi di recupero, con la quale tengo tranquillamente il passo dei miei compagni di merenda full-carbon-equiped; anche qui la geometria l'ho impostata conformemente alle altre bici.
L'importante secondo me, ripeto, è essere consapevoli delle proprie proporzioni antropometriche ed avere la bici regolata di conseguenza. Il resto, per la mia esperienza di non-agonista, passa in second'ordine.
Altra cosa fondamentale, di cui non si parla mai, è quella di curare la postura di spalle e schiena, ma qui andremno off-topic :angrymod:

Spero di aver dato un contributo utile alla tua riflessione....
 
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matesino

Apprendista Scalatore
21 Giugno 2008
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Ciao, condivido volentieri la mia esperienza di bici con taglie diverse, avendo negli anni accumulato un bel pò di "ferraglia" (in senso letterale) che uso abitualmente.
Per un pedalatore cicloturista come me, età considerevole, vale un discorso di comodità ed ergonomia, ovvero preservo alcuni parametri fondamentali (nell'ordine di importanza):
- altezza movimento centrale - fine sella
- arretramento sella da verticale movimento centrale (per evitare problemi alle ginocchia e/o di spingere in modo squilibrato tra quadricipite e bicipite).
- distanza tra sella e manubrio ed altezza manubrio rispetto alla sella (parametri correlati).
Sulla carta la mia misura sarebbe un 57, però avendo sempre chiari i miei parametri antropometrici riesco a pedalare su bici dal 53 (con pipe più alte di un narghilè :asd:), fino al 60, complice un cavallo alto che mi consente uno standover fino a 84 cm restando in "sicurezza zebedei".
Con un'Atala anni '70 taglia 59 (arrugginita e pesantissima) ci ho fatto, ad esempio, l'Eroica lo scorso anno, ovviamente una geometria comoda ed il telaio grande hanno aiutato parecchio a sopportate le vibrazioni e lo sforzo della schiena dopo i primi 150 km.
Di recente, per preparare la Novecolli, ho provato un percorso di circa 200 km/ 4000m dislivello tra le provincie di VR, VI e TN con 2 bici completamente diverse, una SIX13 taglia 54, molto racing, ed una full carbon taglia 58 (l'unica full-carbon che ho), geometria più comoda, tipo granfondo; ho verificato che, essendo le bici tarate nei primi due parametri in modo simile, la fatica è stata le stessa più o meno per gambe e schiena.
Ovviamente la cosa meno sorprendente è che entrambe siano meno comode dei "ferri" che uso più volentieri, ma per me l'acciaio rimane LA SCELTA per la bici da corsa comoda (OFF TOPIC).
Le ultime 2 uscite (130 km circa) le ho fatte con una vecchia Chesini anni 80, taglia 55x55, pipe pantografate + colori fluo (:wacko:) con set up 1x9 (corona 41, cassetta 11-28) e riassemblata con pezzi di recupero, con la quale tengo tranquillamente il passo dei miei compagni di merenda full-carbon-equiped; anche qui la geometria l'ho impostata conformemente alle altre bici.
L'importante secondo me, ripeto, è essere consapevoli delle proprie proporzioni antropometriche ed avere la bici regolata di conseguenza. Il resto, per la mia esperienza di non-agonista, passa in second'ordine.
Altra cosa fondamentale, di cui non si parla mai, è quella di curare la postura di spalle e schiena, ma qui andremno off-topic :angrymod:

Spero di aver dato un contributo utile alla tua riflessione....


Amico,grazie innanzi tutto per l'attenzione!Concordo in molte cose che hai scritto sopratutto per quanto attiene al materiale delle noste amatissime e cioè il...ferro,l'amatissimo ferro di cui ne possiedo due esemplari!
Mi stupisco solo un pò per come riesci a destreggiarti con bici aventi telai molto diversi...insomma dal 53...al 60..gulp!..non è poco!
Io,come sopra descritto,ho unicamente usato l'accortezza di avere la stessa distanza nella presa alta sulle manopole su tutte le mie bici,a prescindere dalla lunghezza dell'attacco manubrio,e cioè da 110 e 120.

Più precisamente..acclarato che la maggior comodità sulla presa alta delle manopole era di tot. cm. mi sono adoperato per rispettare la stessa distanza su tutte le bici.

Proprio nei giorni scorsi,ho rispolverato la mia OPERA Pinarello,dopo un lungo letargo,bici,ripeto con tubo 54,5/55 a seconda di come la si misura,ed ho constatato a distanza di due anni e mezzo nell'attesa di ultimarne il corredo con tutta la componentistica Most in carbonio,che,anche tirando forte sui 40 in pianura,la bici mi risponde con la stessa fluidità della più pesante Battaglin (alluminio di 12 anni fà) ma con maggior reattività.

Questa la mia esperienza.Quanto alla tua,molto bene se riesci ad ottimizzare le tue prestazioni con misure così diverse e non posso che farti i miei complimenti..in barba a tutte le alchimie di certi..ops..non è una critica ,eh?...biomeccanici!

Ciao e buone pedalate!o-o