a spasso a Montoppio e sul Salto.....Che esperienza meravigliosa

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Molti bolzanini non sanno neppure dov'é Montoppio (in tedesco Nobls). Quasi tutti però conoscono il Salto. Ma andiamo per ordine. Montoppio è la zona a Ovest di san Genesio, subito sopra l'abitato di Cologna. Il Salto (Salten) Invece è lo splendido altipiano sopra San Genesio, conosciuto soprattutto per le passeggiate facili, in un contesto paesaggistico unico. La strada sterrata che porta fino a Lavenna (Langfenn) il fine settimana è frequentatissima da escursionisti e famiglie, dato che è praticamente pianeggiante. E in quell'occasione anche i MTBiker sono malvisti, e a mio parere giustamente.
Quindi è da un sacco di tempo che non la percorrevo, con un po' di nostalgia.
E ieri è scattata la "pazzia". Perchè non percorrerla in bici da corsa? Il fondo sterrato è buono, e lo facevano pure ai tempi di Coppi e Bartali. E che?!... siamo regrediti come materiali? Se resistevano le bici di allora, a maggior ragione devono tenere le nostre!
Ma la "pazzia" non è tale, se si fanno le cose facili. Era da tempo che pensavo di salire verso San Genesio in bdc per la vecchia strada, per intenderci, quella che inizia appena passato il ponticello, subito dopo l'inizio della salita della strada nuova,. L'avevo percorsa spesso in MTB e sapevo che era "cattiva" e il cartello del 22% all'inizio lo ribadisce. Ma ero convinto che con il 34x28 avrei dovuto farcela. Invece, dopo poche centinaia di metri il mio inclinometro (piuttosto preciso) segna 27%. Resisto ancora per qualche decina di metri, ma poi niente da fare, devo scendere e spingere per qualche centinaio di metri fino a che la pendenza ritorna ad un "umano" 18%. Attraverso l'abitato di San Giorgio, e dopo mi ricollego alla nuova strada di San Genesio. Qui svolto a sinistra e torno verso Bolzano per 1,2 km, fino al bivio a destra per Cologna (Glaning). Ecco, dopo la parentesi masochistisca di San Giorgio (evitabile, se si percorre fino a qui la strada normale di San Genesio) da qui inizia il vero giro che avevo in mente.
Non c'è traffico; il sole del pomeriggio è piacevole, scalda, ma non troppo.
Raggiungo Cologna, proseguo verso il Noafer e inizio a risalire verso Rumsein. Da qui vedo casa mia dall'alto. Mi fermo spesso, ma non per la stanchezza, ma per assaporare l'aria frizzantina e i colori dei prati e del bosco, e per fare qualche foto. Proseguo fino a Cologna di Sopra e da qui, sempre tra prati e boschi, raggiungo le "Terre di Montoppio". Qui c'é il bivio per chi non volesse fare lo sterrato del Salto; svoltando a destra infatti, dopo ca 3,5 km, si raggiunge San Genesio e proseguire per Avigna (..o tornare a Bolzano). Non è il mio caso; io svolto a sinistra e continuo a salire fino al Locher (dove ci sarebbe un ottimo strudel), ma non ho tempo. Subito dopo questa trattoria, si svolta a destra, e si sale lungo la strada asfaltata, realizzata da qualche anno, che porta direttamente sul Salto a quota 1450. Fine della salita...e della strada asfaltata. La stradina sterrata è molto meglio di come la ricordassi ed è percorribilissima in bici da corsa. In totale sono ca 5km di sterrato. Mi piace l'idea di essere uno dei pochissimi, e forse l'unico, che la sta facendo in bici da corsa. Sono le 18.15 e non c'é nessuno in giro. MAGICO. Proseguo lentamente, ma non per il fondo stradale, ma per allungare il piú possibile "il momento". Un anziano contadino, incredulo per la bici da corsa, mi offre un bicchiere di vino, che non posso rifiutare. Due chiacchiere e via.
Raggiungo l'antica chiesetta di Lavenna alle 18.45 e da qui il parcheggio e la strada asfaltata (sigh). Ci sono solo 7° e devo indossare tutto quello che ho, d'altronde sono le 18.50 e sono a 1450m. Accendo le lucette e mi fiondo in discesa verso Meltina e poi verso casa, che raggiungerò alle 19.30...quasi con il buio.
Vi consiglio vivamente di fare questo giro, ma in bici da corsa. Non fate i "fighetti", col terrore di rovinare le ruotine in carbonio (al limite sostituitele). Ma possibilmente durante la settimana e nel pomeriggio, quando la luce del sole, è più intensa.

In allegato: la piantina del Giro e qualche foto. N.b. lo sterrato non è come appare in una delle foto, ma molto meglio
 

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Ho dimenticato la piantina, senza la quale vi perdereste e poi, sentendomi responsabile, mi toccherebbe venirvi a cercare:mrgreen::mrgreen::mrgreen:
eccola:

In rosso il tratto sterrato, e in prossimità dell'evidenziazione gialla il tratto durissimo (da evitare)
 

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Ma la "pazzia" non è tale, se si fanno le cose facili. Era da tempo che pensavo di salire verso San Genesio in bdc per la vecchia strada, per intenderci, quella che inizia appena passato il ponticello, subito dopo l'inizio della salita della strada nuova,.

Questo pezzo di strada è descritto molto meglio e documentato fotograficamente di quanto potessi fare io qui:

http://www.meranobike.it/htmlit/edelweiss.htm
 

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Bravo! Bel racconto, ricco di emozioni e suggestioni.
Prima o poi lo provo anch'io... o magari potrebbe essere la prossima prova del Tour de strudel..gandalf

Detto da te è un grosso complimento.

Lo sai che ci stavo pensando di organizzare lí il prossimo Tour de Strudel?
Potresti provarlo e confermare ed avallare la mia tesi, che è assolutamente fattibile anche con la più "delicata" bici da corsa...o-o
 

mabon12

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Non sono mai abbastanza!
Detto da te è un grosso complimento.

Lo sai che ci stavo pensando di organizzare lí il prossimo Tour de Strudel?
Potresti provarlo e confermare ed avallare la mia tesi, che è assolutamente fattibile anche con la più "delicata" bici da corsa...o-o

Uhm, io sinceramente pensavo alla MTB... sulla bdc il rapporto più leggero che ho è un 36X25 e non mi va di cimentarmi in rischiose prove di forza sulla vecchia strada di San Genesio... al limite potrei seguire il nuovo tracciato fino al bivio per Cologna.
 

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Ribadisco che la zona del Salto in bici da corsa mi apre il cuore.
Ieri sono partito alle 17.00 con l'idea di fare Meltina-Avelengo-Merano e casa. C'era però un vento fortissimo e fastidiossimissimo che soffiava da BZ verso Merano, e che mi sarei trovato contro al ritorno. Quindi man mano che salivo, anzi arrancavo, su per la Meltina ho cambiato idea e ho pensato di fare il giro per San Genesio. Quindi sono salito fino allo scollinamento per Valas (Flaas), località Schermoos, dove c'è il parcheggio. Qui mi sono fermato a rifiatare (ne avevo bisogno) e quando mi fermo penso...anche troppo. E ho pensato:"ma perchè non raggiungere San Genesio per la strada sterrata, quella dell'anno scorso?" e così ho imboccato la strada sterrata che dal parcheggio sale a destra (segnalata come Langfenn). Tra l'altro ho percorso una piacevolissima variante: dopo un centinaio di metri c'è un tornante a destra, che è quello che bisognerebbe prendere per arrivare a Langfenn; invece procedendo dritti (non é segnalato nulla) si evita di salire fino alla chiesetta per poi dover ridiscendere. Beh, il paesaggio è da favola, condito dal fascino dello sterrato e dalla solitudine di una sera infrasettimanale. Ho incontrato solo due caprioli, un tizio a cavallo e una famigliola di cavalli. Dai 32° della salita di Meltina, sono passato ai 14° del Salto (brrrrrr) anche perché si era rannuvolato e tirava un vento fortissimo.
Tutto il tratto sterrato è percorribilissimo anche dalle bdc (anche quelle con ruotine in carbonio), perchè in realtà è molto curato e liscio. Ovvio, si procede a velocità adeguata, ma non c'é assolutamente il rischio di rovinare nulla. Ca. un km prima dell'Edelweiss torna l'asfalto...fino a Bolzano. Ma quei 5 km sono leggendari.
Il giro è relativamente corto (ca. 55km), ma cattivello con quasi 1500 m di dislivello e rampe al 16/17%, che sono quelle che conoscete dopo Meltina. Il tratto sterrato invece è pianeggiante.
Se lo provate poi mi ringrazierete.......con una bella birra,
 

genannt vince

Scalatore
15 Aprile 2007
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bici, macchina, scooter: c'ho tutto!
Ribadisco che la zona del Salto in bici da corsa mi apre il cuore. ,

Sbagli Claus: lo è indipendetemente dal tipo di bici.
E forse venerdì mattina, finalmente, ho trovato chi mi accompagna (cioè, mi aggrego io) ad un bel bz-salto-moltner kaser-omini di pietra (e forse, ciliegina, merano2000). Aspetto convocazione: speriamo nel tempo.
Claus, se vuoi, vieni pure anche tu in bdc :mrgreen: !
 

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Scapin Dyapason
Sbagli Claus: lo è indipendetemente dal tipo di bici.
E forse venerdì mattina, finalmente, ho trovato chi mi accompagna (cioè, mi aggrego io) ad un bel bz-salto-moltner kaser-omini di pietra (e forse, ciliegina, merano2000). Aspetto convocazione: speriamo nel tempo.
Claus, se vuoi, vieni pure anche tu in bdc :mrgreen: !

No, Vince non sbaglio. Con la Mtb è "ovvio" percorrere strade sterrate, mentre non lo è in bdc, o meglio non lo è più (ai tempi di Coppi era normale amministrazione)...ecco perchè è più affascinante. Provare per credere.
Ovviamente mi limito a sterrati fattibili....o-o
 

Hawk83

Ammiraglia
19 Aprile 2009
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Wilier Zero7 2014 con DurAce Di2
Molti bolzanini non sanno neppure dov'é Montoppio (in tedesco Nobls). Quasi tutti però conoscono il Salto. Ma andiamo per ordine. Montoppio è la zona a Ovest di san Genesio, subito sopra l'abitato di Cologna. Il Salto (Salten) Invece è lo splendido altipiano sopra San Genesio, conosciuto soprattutto per le passeggiate facili, in un contesto paesaggistico unico. La strada sterrata che porta fino a Lavenna (Langfenn) il fine settimana è frequentatissima da escursionisti e famiglie, dato che è praticamente pianeggiante. E in quell'occasione anche i MTBiker sono malvisti, e a mio parere giustamente.
Quindi è da un sacco di tempo che non la percorrevo, con un po' di nostalgia.
E ieri è scattata la "pazzia". Perchè non percorrerla in bici da corsa? Il fondo sterrato è buono, e lo facevano pure ai tempi di Coppi e Bartali. E che?!... siamo regrediti come materiali? Se resistevano le bici di allora, a maggior ragione devono tenere le nostre!
Ma la "pazzia" non è tale, se si fanno le cose facili. Era da tempo che pensavo di salire verso San Genesio in bdc per la vecchia strada, per intenderci, quella che inizia appena passato il ponticello, subito dopo l'inizio della salita della strada nuova,. L'avevo percorsa spesso in MTB e sapevo che era "cattiva" e il cartello del 22% all'inizio lo ribadisce. Ma ero convinto che con il 34x28 avrei dovuto farcela. Invece, dopo poche centinaia di metri il mio inclinometro (piuttosto preciso) segna 27%. Resisto ancora per qualche decina di metri, ma poi niente da fare, devo scendere e spingere per qualche centinaio di metri fino a che la pendenza ritorna ad un "umano" 18%. Attraverso l'abitato di San Giorgio, e dopo mi ricollego alla nuova strada di San Genesio. Qui svolto a sinistra e torno verso Bolzano per 1,2 km, fino al bivio a destra per Cologna (Glaning). Ecco, dopo la parentesi masochistisca di San Giorgio (evitabile, se si percorre fino a qui la strada normale di San Genesio) da qui inizia il vero giro che avevo in mente.
Non c'è traffico; il sole del pomeriggio è piacevole, scalda, ma non troppo.
Raggiungo Cologna, proseguo verso il Noafer e inizio a risalire verso Rumsein. Da qui vedo casa mia dall'alto. Mi fermo spesso, ma non per la stanchezza, ma per assaporare l'aria frizzantina e i colori dei prati e del bosco, e per fare qualche foto. Proseguo fino a Cologna di Sopra e da qui, sempre tra prati e boschi, raggiungo le "Terre di Montoppio". Qui c'é il bivio per chi non volesse fare lo sterrato del Salto; svoltando a destra infatti, dopo ca 3,5 km, si raggiunge San Genesio e proseguire per Avigna (..o tornare a Bolzano). Non è il mio caso; io svolto a sinistra e continuo a salire fino al Locher (dove ci sarebbe un ottimo strudel), ma non ho tempo. Subito dopo questa trattoria, si svolta a destra, e si sale lungo la strada asfaltata, realizzata da qualche anno, che porta direttamente sul Salto a quota 1450. Fine della salita...e della strada asfaltata. La stradina sterrata è molto meglio di come la ricordassi ed è percorribilissima in bici da corsa. In totale sono ca 5km di sterrato. Mi piace l'idea di essere uno dei pochissimi, e forse l'unico, che la sta facendo in bici da corsa. Sono le 18.15 e non c'é nessuno in giro. MAGICO. Proseguo lentamente, ma non per il fondo stradale, ma per allungare il piú possibile "il momento". Un anziano contadino, incredulo per la bici da corsa, mi offre un bicchiere di vino, che non posso rifiutare. Due chiacchiere e via.
Raggiungo l'antica chiesetta di Lavenna alle 18.45 e da qui il parcheggio e la strada asfaltata (sigh). Ci sono solo 7° e devo indossare tutto quello che ho, d'altronde sono le 18.50 e sono a 1450m. Accendo le lucette e mi fiondo in discesa verso Meltina e poi verso casa, che raggiungerò alle 19.30...quasi con il buio.
Vi consiglio vivamente di fare questo giro, ma in bici da corsa. Non fate i "fighetti", col terrore di rovinare le ruotine in carbonio (al limite sostituitele). Ma possibilmente durante la settimana e nel pomeriggio, quando la luce del sole, è più intensa.

In allegato: la piantina del Giro e qualche foto. N.b. lo sterrato non è come appare in una delle foto, ma molto meglio

Ho dimenticato la piantina, senza la quale vi perdereste e poi, sentendomi responsabile, mi toccherebbe venirvi a cercare:mrgreen::mrgreen::mrgreen:
eccola:

In rosso il tratto sterrato, e in prossimità dell'evidenziazione gialla il tratto durissimo (da evitare)

Che salitona, farei fatica anche a piedi....
 

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beh ai tempi di Coppi e Bartali le bici erano progettate e costruite x gli sterrati, oggi sono decisamente + delicate

Ai tempi di Coppi e Bartali la tacnologia e i materiali erano quelli. Per di più c'era la guerra di mezzo, quindi lo sviluppo era fermo. Non credo che fossero progettate per gli sterrati; se avessero potuto avrebbero volentieri utilizzato bici più leggere. I telai in "ferraccio" si rompevano piuttosto spesso.
Le bici di oggi NON sono affatto più delicate, questa è una forma mentis nostra, anche comprensibile con quello che costano. Considera che le bici da ciclocross differenziano da quelle da corsa solo per freni, copertoni, geometria...ma i telai sono sostanzialmente gli stessi. Poi, è ovvio che con leggerissime "ruotine" in carbonio non è il caso di percorrere strade troppo accidentate. Comunque spesso ci sono delle forestali sterrate che sono meglio di molte strade asfaltate.
 
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ANDY MAN

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6 Ottobre 2011
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bianchi infinito
Ai tempi di Coppi e Bartali la tacnologia e i materiali erano quelli. Per di più c'era la guerra di mezzo, quindi lo sviluppo era fermo. Non credo che fossero progettate per gli sterrati; se avessero potuto avrebbero volentieri utilizzato bici più leggere. I telai in "ferraccio" si rompevano piuttosto spesso.
Le bici di oggi NON sono affatto più delicate, questa è una forma mentis nostra, anche comprensibile con quello che costano. Considera che le bici da ciclocross differenziano da quelle da corsa solo per freni, copertoni, geometria...ma i telai sono sostanzialmente gli stessi. Poi, è ovvio che con leggerissime "ruotine" in carbonio non è il caso di percorrere strade troppo accidentate. Comunque spesso ci sono delle forestali sterrate che sono meglio di molte strade asfaltate.

le geometrie erano decisamente diverse, se noti hanno il passo + lungo con il carro posteriore + allungato rispetto ad ora, anche la forcella aveva una bella piega, non dirtta o quasi come oggi, i copertoni erano + larghi x contenere + aria, tutto x ammortizzare il + possibile a scapito della reattività del mezzo che si cerca oggi nelle competizioni.
Io ho un mezzo cancello, non molto delicato, qualche pezzo di sterrato l' ho fatto, quello che mi frena sono le eventuali rotture che mi toccherebbe pagare di tasca mia. Se devo fare sterrati uso la mtb
 

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Scapin Dyapason
le geometrie erano decisamente diverse, se noti hanno il passo + lungo con il carro posteriore + allungato rispetto ad ora, anche la forcella aveva una bella piega, non dirtta o quasi come oggi, i copertoni erano + larghi x contenere + aria, tutto x ammortizzare il + possibile a scapito della reattività del mezzo che si cerca oggi nelle competizioni.
Io ho un mezzo cancello, non molto delicato, qualche pezzo di sterrato l' ho fatto, quello che mi frena sono le eventuali rotture che mi toccherebbe pagare di tasca mia. Se devo fare sterrati uso la mtb
Ho scritto che la tecnologia e i materiali erano quelli intendendo che facevano ciò che potevano, con i mezzi e le conoscenza che avevano. Ovviamente sapevano che allungando il carro e con copertoni più larghi avevano più confort,
Quello che voglio dire è che le bici di oggi (...di un certo livello, non quelle della Metro) non si rompono se si percorrono sterrati. Ci mancherebbe altro! Poi anch'io avessi una bici costosa mi farei qualche remora, ma non tanto per timore di rotture, quanto per qualche sasso che possa rovinare la vernice.
L'anno scorso mi trovavo a piedi al Rifugio Latzfonser Kreuz e tra le numerose MTB, spiccava una Cannondale Supersix, con copertoni da ciclocross e tripla. Ero di un germanico facente parte di un gruppo di 6/7 MTbikers, che andava dove andavano loro (l'ultimo tratto prima del rifugio hanno dovuto comunque spingere tutti). Ovvio, non cercavano percorsi tecnici, ma giravano per rifugi dalle Alpi per le strade sterrate che li raggiungono. Beh, mi ha detto di non avere mai avuto un minimo problema tecnico in 3 anni (!), nè di telaio nè di componenti, anche se in discesa si lascia dietro molti MTBikers. Infatti un suo amico ha detto che è un "po' matto". Lui diceva che non può (o non vuole) permettersi due bici, e quando è in Germania cambia i copertoni e si allena su strada.
Con questo non voglio dire che questa sua filosofia sia da prendere da esempio e per giri del genere (per rifugi) utilizzerei anch'io la MTB.
Però se ho in mente un giro di 100 Km, che prevede un tratto sterrato tipo strada forestale (non impegnativo) di 10 km col cucco che ci vado in MTB.
Pur rispettandolo, trovo che Saverio sia esagerato nell'evitare la ciclabile dall'inceneritore in direzione Laives, per quel tratto provvisorio di sterrato. Ma ognuno fa ció che si sente e io mi sento di percorrere anche gli sterrati, senza voler convincere nessunoo-o
 
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Sempre alla ricerca di percorsi nuovi e possibilmente lontani dal traffico, e vicini a casa mia, visto il poco tempo che ho a disposizione.
L'ispirazione per questo giretto mi è venuta in primavera, durante un'escursione a piedi in questa zona, quando mi sono reso conto che dal Tschaufen (nota trattoria a quota 1300m, 1000 metri di dislivello sopra Terlano) c'è una forestale sterrata che conduce verso il Wieser (altra trattoria verso San Genesio). Zone che conosco come le mie tasche, ma non avevo mai percorso la forestale, preferendo i sentieri in mezzo al bosco.
Alle 16.40 sono in sella e mi "tocca" fare la Meltina , la mia salita di casa, che per assurdo quest'anno percorro per la prima volta.
Incredibile come io la soffra ogni volta! È vero che l'ora era la più sbagliata perchè è in pieno sole, ma non avrei mai pensato di salire con 33°! Quando mancano 2 km allo scollinamento alzo "bandiera bianca" e mi devo fermare. Il sudore mi cola negli occhi, nonostante la pur ottima fascetta della Halo. Ero come un motore delle vecchie Fiat anni 50/60 che ogni tanto bisognava fermarsi in salita, altrimenti si rischiava di fonderlo! Sosta all'ombra di un paio di minuti e riparto. Finalmente raggiungo Frassineto, e da qui inizio l'inedita salita di 3 km e 300m di dislivello fino al Tschaufen. La rampetta iniziale del 15° non mi spaventa, perché so che è di poche centinaia di metri. Poi la stradina prosegue in salita (umana...7-9%) in un bosco che emana un profumo di muschio e funghi.(http://foto.bdc-forum.it/viewphoto.php?id=418304&popular=week&aliasid=0)
Ecco il Tschaufen. Ora sono a quota 1300 m e all'ombra fa freschetto: 18°....un'escursione termica così elevata in poco tempo mi scombussola un po'. Finisce l'asfalto e inizia il tratto sterrato. Il fondo è un po' peggio di quel che pensavo, ma comunque fattibile, e sono solo 1,8 km.(http://foto.bdc-forum.it/viewphoto.php?id=418305&popular=week&aliasid=1).
Raggiungo i masi Nobler (https://www.google.it/maps/@46.5440...E-0aA-ilqM60XOilSg!2e0!7i13312!8i6656!6m1!1e1) e trovo la strada asfaltata che porta alla Trattoria Wieser. Non mi aspettavo però che fosse una tale salita (150 m di dislivello in un km e mezzo). Vabbè, il fresco del bosco mi da un po' di brio.
Inoltre il sole delle 18.30 dona una luce magica ai prati e ai boschi. Sono le condizioni che adoro e che cerco. La vista spazia verso la Val d'Adige e le Dolomiti, che insieme al profumo del fieno appena tagliato mi rende euforico e mi fa scordare, per qualche minuto, che le mie gambe sono dure come due tronchi di legno. Raggiungo La trattoria/albergo Plattner* (http://foto.bdc-forum.it/viewphoto.php?id=418306&popular=week&aliasid=2) e mi mangerei un fetta del loro ottimo strudel, ma sono le 19:00 e devo pensare al rientro. Mi fiondo in discesa e in breve tempo raggiungo Bolzano e quindi casa mia.
Alla fine ho percorso "solo" una 40ina di km, ma quasi 1300 m di dislivello.
Altro giro, altra corsa....



* Piccola nota riguardo la trattoria Plattner: se pensate di trascorrere qualche giorno a Bolzano, consiglio vivamente questo alberghetto. In 10 minuti siete a Bolzano, ma soggiornate in un posto stupendo, con un vista memorabile, prezzi più che onesti eun'ottima cucina
 

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Non sono mai abbastanza!
Sempre alla ricerca di percorsi nuovi e possibilmente lontani dal traffico, e vicini a casa mia, visto il poco tempo che ho a disposizione.

Che dici Claus, mi ci porti a fare questo giro prossimamente? Così uscirei dai soliti itinerari, mi sto fossilizzando! :cry
Anche a me piace fare tratti sterrati con la bdc (basta che non ci sia fango). Ci potremmo vedere in cima alla Meltina (così ognuno la fa al passo che vuole :mrgreen:), poi da lì chiacchiere e panorami. Offro io lo strudel ;-)

Penso che un pomeriggio di ottobre sarebbe l'ideale, che ne pensi?
 

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Che dici Claus, mi ci porti a fare questo giro prossimamente? Così uscirei dai soliti itinerari, mi sto fossilizzando! :cry
Anche a me piace fare tratti sterrati con la bdc (basta che non ci sia fango). Ci potremmo vedere in cima alla Meltina (così ognuno la fa al passo che vuole :mrgreen:), poi da lì chiacchiere e panorami. Offro io lo strudel ;-)

Penso che un pomeriggio di ottobre sarebbe l'ideale, che ne pensi?

Assolutamente! Propongo il giro del Trofeo Bonatti, che il maltempo ci aveva costretto ad interrompere al Locher.
Proseguendo avremmo imboccato questa stradina che conduce a Lavenna (http://foto.bdc-forum.it/viewphoto.php?id=418166) dal fondo sterrato perfetto, molto meglio della maggiorparte di strade statali sparse in Italia.
Al Gastaus Langfenn si potrebbe già mangiare uno strudel, ma propongo un altro piccolo sforzo per raggiungere il Lanzenschuster (piú gentili e strudel migliore). Comunque si potra' decidere al momento in base alla voglia.
 

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Non sono mai abbastanza!
Assolutamente! Propongo il giro del Trofeo Bonatti, che il maltempo ci aveva costretto ad interrompere al Locher.

Sì, volendo si potrebbe riprendere quel giro, anche se sai bene che il trofeo non esiste più :-(
Sarà dura tirar su gente, vedo su Strava che ormai siamo in pochi a tirar fuori la bici per giri che non siano di almeno mille mila km e non si valichino almeno 30 passi over 2000 :mrgreen:

Preferirei la soluzione da Meltina (le gallerie sulla strada di San Genesio le ho bandite da anni dai miei itinerari), ma lascio a te la scelta.
 

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Sì, volendo si potrebbe riprendere quel giro, anche se sai bene che il trofeo non esiste più :-(
Sarà dura tirar su gente, vedo su Strava che ormai siamo in pochi a tirar fuori la bici per giri che non siano di almeno mille mila km e non si valichino almeno 30 passi over 2000 :mrgreen:

Preferirei la soluzione da Meltina (le gallerie sulla strada di San Genesio le ho bandite da anni dai miei itinerari), ma lascio a te la scelta.

Hai ragione! Lo dico con un punta sarcastica, ma senza voler fare polemica: spesso si snobbano le zone vicine, che non si conoscono, per andare a percorrere km e km in zone lontane, perché rimanere vicini è riduttivo e non appagante. Ognuno fa quel che gli pare ovviamente, ma io in questi giretti godo come un riccio!!!