Super To.Pa.
gravel 2017 di domenica 7/5/17.
La domenica parte in maniera travagliata. Dormo poco e male, 2 ore mezzo. Inoltre era previsto poco nuvoloso o cmq tempo in miglioramento ed invece era "overcast", ovvero coperto, che tutto sommato mi piace.
Però avevo previsto di raggiungere Tolcinasco di Pieve emanuele in bici. sarebbero stati 57 +158+57 = 272 km . Troppi per le condizioni in cui mi trovavo domenica mattina.
Mi alzo all'orario per altro previsto, le 5 circa. Dopo la colazione sento che non ce la posso fare. Mi ributto nel letto e penso al da farsi. Le penso tutte, penso di non partire, penso che sono stanco, però forse potrei usare l'auto ( che è un sacrilegio però è meglio che restare a casa). Così dopo 1 ora di elucubrazioni, ripensamenti, sensi di colpa etc etc, mi decido: userò l'auto per raggiungere la partenza. Cerco di fare in fretta ma si fa abbastanza tardi.
Il termine ultimo per la partenza sono le 8. In sostanza alle 8 riesco ad arrivare al punto di partenza con qualche corsa. Trovo gli organizzatori ancora fermi ad aspettare e mi dicono che sono ancora in tempo: pfiuu. Stavolta ho messo una pezza alla mia cronica disorganizzazione. Mi registro e sistemo la strumentazione elettronica. Poi parto.
Tutto sommato non è male. Io vado matto per quel cielo coperto in maniera uniforme da quel bel drappo grigio. Ancor di più se lo fa con temperature miti/estive.
Unico disappunto è il fango ben presente su tutti gli sterrati.
Premesso che sbaglio subito percorso dopo 200 metri dovendo ritornare indietro, la partenza è abbastanza tranquilla. Sono "freddo", visto che non mi sono scaldato per 57 km e quindi so già che dovrò partire piano e che la gamba inizierà a girare dopo il km 50.
Si parte subito con degli sterrati piuttosto umidi ma abbastanza compatti.
Dopo meno di 5 km, il gruppetto degli organizzatori ( partito per ultimo), mi sorpassa come un treno su un tratto di asfalto. Mi urlano "alè alè alè" ma non mi accodo perchè sento di essere ancora troppo freddo e , poi, tutto sommato oggi voglio godermi un po' il panorama. Voglio assaporare il gusto di questi territori, l'odore del fango,dei campi , dei canali. Sì perchè era parecchio tempo che "sognavo" di poter venire in queste zone per vedere finalmente il lambro meridionale, le varie rogge, il ticino e tanto altro ancora. Farlo in una giornata di cielo coperto poi è il massimo. Mi convinco dunque subito di aver fatto bene a partire oggi, che se fossi restato a casa mi sarei mangiato le mani per chissà quanto, e poi potevo vedere questi fiumi dal vivo di cui tanto avevo letto negli ultimi tempi. Tutto ciò che avevo visto in foto o di cui avevo solo letto, diventava realtà!
Paesaggisticamente è bello. Architettonicamente sono brutti posti (la zona partenza/arrivo) e pure malfamati. Ma io proseguo. Resto da solo , quindi per una ventina di km in mezzo ai campi verso Pavia.
Al km 20 mi unisco a 3 bikers che pensavo facessero la super To.Pa. ed invece no, sono li per caso. Fatto sta che,al km 24, su un ponticello di legno in discesa su una delle mille rogge sovrapassate oggi, il ragazzo davanti a me scivola e cade come un sacco di patate. Io freno e sento che la bici non tiene: le assi di legno sono ricoperte di muschio e sono scivolose come se fossero insaponate. Lascio andare la bici e grazie ai pedali flat resto in piedi e sbatto leggermente sul parapetto mentre la bici cade. Quello dietro di me ovviamente inchioda e cade pesantemente. Per fortuna non mi sono fatto nulla e nemmeno i ragazzi anche se credo che si siano fatti un po' male a spalla/ costato ma non dicono nulla. Quindi ci si rialza e si prosegue e dopo poco le nostre strade si divideranno.
Poi è un continuo alternarsi di strade di campo a tratti asfaltati fino ad arrivare dentro a Pavia. Costeggio il bellissimo naviglio pavese e dopo poco tutto il lungo ticino. Ehi, ma sto passando davanti al famoso Imbarcadero, quello del film di pozzetto "il ragazzo di campagna" e subito dopo sotto al famoso ponte coperto di pavia, quello di borgo ticino. E' bellissimo. Proseguo uscendo da Pavia seguendo il ticino verso nord. Comincio ad affrontare dei single track nel bosco. A questo punto effettivamente l'atmosfera si fa più tetra, quasi surreale. Sembra di essere nella foresta amazzonica, visto che le piante si sono afflosciate per l'acqua verso il centro del single track. C'è della foschia ed in effetti inizia a piovigginare mentre le pozzanghere da guadare sono sempre più grandi e profonde. Non sto a descrivere tutto il percorso ,anche perchè non me lo ricorderei, ma mi dedicherò solo ai pezzi più importanti. Quindi si alternano ancora tratti di strada asfaltata a sterrati e single track in cui la velocità è bassa sia per la fangosità del terreno, sia per il fatto che per schivare le pozzanghere rallento e gli giro attorno. Arrivo al famoso ponte di barche di Bereguardo, che attraverso, e passo sul lato "destro" del ticino. Siamo al km 50. Qui ancora boschi, rogge, ponticelli e anche tante belle risaie ricoperte da un lago di acqua. Ed inizia anche a piovere. Prima pioviggine e poi decisamente più intensa. Tutto ciò rende ancora più bello ed accattivante questo scorcio di lombardia. Si arriva a lambire Vigevano al Km 70 e subito dopo si riattraversa il ticino su di un ponte quantomento fatiscente. Ancora campi, asfalto, risaie e pioggia per passare vicino all'abbazia di Morimondo e poi ridiscendere verso sud a lambire Motta Visconti ed ancora il fiume ticino, poi nuovamente Bereguardo ed ancora sul ponte di barche per un secondo passaggio al km 104. Si ritorna sulla sponda dx del ticino stavolta direzione sud, verso pavia, di nuovo alternando asfalto e single track. Ogni volta che finisce uno sterrato ed inizia l'asfalto è un sospiro di sollievo ! Al km 124 si riattraversa il fiume, stavolta sul bellissimo ponte coperto svoltando verso sud di nuovo di fronte all'imbarcadero ed al lungo ticino dove fu girata la scena in cui Pozzetto sputava sulla macchina dei carabinieri
. E' qià qualche km che pedalo assieme a Diego, un bresciano, partito alle 7 , che è stanco ma con cui parlo volentieri un po'. Si ritorna sull'alzaia del naviglio pavese in direzione nord. E' bellissima ed abbiamo anche il vento a favore ed addirittura sta smettendo di piovere. Il pensiero va a tutti i partecipanti che ho sorpassato, chi prima , chi dopo, chi con i crampi, chi è scoppiato , chi si è fermato a mangiare: chissà a che ora arriveranno. Si transita alla favolosa certosa di pavia, al km 136. Manca poco, 23 km ai 159 finali. Non piove più e tende a schiarire, mentre verso nord sono ben visibile le alpi piemontesi innevate. Gli ultimi 20 km sono duri, vuoi per i primi sintomi di stanchezza , vuoi perchè in effetti il terreno qui è più pesante, fangoso e pieno di sassi che rallentano la marcia. Poi, beffardo spunta addirittura il sole negli ultimi 5 km fino al nostro arrivo salutato dagli applausi degli astanti.
Il pomeriggio prosegue con un mini ristoro a base di panino ( me l'hanno fatto con la cotoletta vegetale, troppo bravi) e la birra ridendo e scherzando con chi era già arrivato 2 ore prima. Dopodichè si parla un po' con i ragazzi che ormai conosco quasi un po' tutti dopo averli visti alle ultime manifestazioni e, prima di partire, cerco di pulire la bici dal fango con lo spruzzo della borraccia che riempio ad una fontana mentre stanno per arrivare gli ultimi partecipanti.
In definitiva mi sono divertito tantissimo, forse come non mai. Ho visto posti e paesaggi bellissimi con un tempo di tipo "autunnale" che per me è stato il massimo, e senza tirarmi il collo. Domenica ho fatto lo spettatore non pagante pur essendo stato protagonista di una gravel che i può dire epica sia per il fango, che per la pioggia che per i paesaggi. Quindi cosa volere di più ? Ne è valsa proprio la pena.
Passiamo ai numeri.
Km 159 in tempo totale di 8h 12' ( strava da 161 km ma perchè ho sbagliato percorso almeno 10 volte e tornando indietro ho accumulato un paio di km in più). Tempo in movimento 7h50'
Farlo in 7 ore era impensabile anche se senza'altro potevo abbassare di mezz'ora solo eliminando gli errori di percorso ed evitando la sosta al km 100 per pulire il fango dalla trasmissione. Un altro quarto d'ora si guadagnava spingendo di più, arrivando alle 7h30' totali. Oggi hanno messo i tempi sulla pagina Fb, ed il primo gruppetto, quello che mi aveva superato al km 5, ci ha messo 6h 03'
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Ma alla fine chi se ne importa, l'importante sono le sensazioni vissute in questa splendida giornata che ricorderò a lungo.
ciao!